22/01/2009
2 recensioniQuesta drabble partecipa al contest "It's the Fear" indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight Forum}.
Qui il sondaggio in cui si può votare la drabble.
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The SoulCaptor
Si posizionò sul piedistallo rosa, assumendo una posa alquanto scomoda.
Distese le labbra, fingendo un sorriso.
Non guardare la macchina…
Un brivido le risalì la schiena appena sentì l’assistente iniziare il conto alla rovescia.
Le dita tremavano, impercettibilmente, infastidendola.
Desiderava ardentemente estraniare quell’aggeggio infernale dal suo campo visivo.
Una luce abbagliante la investì, stordendola.
In quell’attimo, sentì “qualcosa” scivolare via dal suo corpo, dirigendosi verso il diabolico marchingegno.
Non voleva vedere la sua anima, la vera Misa, prigioniera di una gabbia bidimensionale.
[115 parole]
Note dell'autore: il titolo, tradotto, sarebbe "il CatturaAnime". Si riferisce alla macchina fotografica, infatti secondo alcune culture, perlopiù di popoli africani, scattare foto equivale a rubare l'anima al soggetto che si vuole immortalare. Misa mi è sembrata una persona che si lascia influenzare da simili credenze e a sostegno di tale ipotesi vi è la sua abitudine di riferirse a se stessa in terza persona, il che si potrebbe interpretare come la consapevolezza che l'anima della vera Misa non risiede nel corpo attuale, almeno secondo la stessa Amane. La prima frase in corsivo è un pensiero della protagonista, la seconda, verso il finale, una frase pronunciata da un assistente del set fotografico.
E dire che fino all'ultimo mi sono disperata perché l'unica idea decente non riuscivo a svilupparla. E poi è arrivata l'ispirazione (alle due di notte naturalmente, sennò che ispirazione sarebbe?).
That's all, folks.
Distese le labbra, fingendo un sorriso.
Non guardare la macchina…
Un brivido le risalì la schiena appena sentì l’assistente iniziare il conto alla rovescia.
Tre.
Fissava il fotografo ostinatamente, non osava abbassare lo sguardo.Le dita tremavano, impercettibilmente, infastidendola.
Due.
Il sorriso divenne teso, nervoso.Desiderava ardentemente estraniare quell’aggeggio infernale dal suo campo visivo.
Uno.
Tempo scaduto. Una luce abbagliante la investì, stordendola.
In quell’attimo, sentì “qualcosa” scivolare via dal suo corpo, dirigendosi verso il diabolico marchingegno.
E’ venuta benissimo! Vuoi vedere la foto, Amane?
Negò, per poi fuggire nei camerini.Non voleva vedere la sua anima, la vera Misa, prigioniera di una gabbia bidimensionale.
[115 parole]
*
Note dell'autore: il titolo, tradotto, sarebbe "il CatturaAnime". Si riferisce alla macchina fotografica, infatti secondo alcune culture, perlopiù di popoli africani, scattare foto equivale a rubare l'anima al soggetto che si vuole immortalare. Misa mi è sembrata una persona che si lascia influenzare da simili credenze e a sostegno di tale ipotesi vi è la sua abitudine di riferirse a se stessa in terza persona, il che si potrebbe interpretare come la consapevolezza che l'anima della vera Misa non risiede nel corpo attuale, almeno secondo la stessa Amane. La prima frase in corsivo è un pensiero della protagonista, la seconda, verso il finale, una frase pronunciata da un assistente del set fotografico.
E dire che fino all'ultimo mi sono disperata perché l'unica idea decente non riuscivo a svilupparla. E poi è arrivata l'ispirazione (alle due di notte naturalmente, sennò che ispirazione sarebbe?).
That's all, folks.