L'Oracolo innamorato

Rachel si sentiva sola. Insomma tutti dovevano avere l'amore tranne lei. Percy e Annabeth, Leo e Calipso (che erano tornati da poco con la conseguente sfuriata di Miss Mondo), Jason e Piper, perfino Will e Nico si erano messi insieme. Sapeva di essere l'Oracolo e che quindi non poteva stare con nessuno visto che apparteneva ad Apollo. Sospirò rassegnandosi, si sarebbe accontentata dei resoconti dettagliati delle sue amiche. Dei passi appena oltre la tenda la riscossero. Sbuffò.
-Ragazzi, niente profezie finché Apollo è bloccato negli Inferi. Smettetela di venire da me!
Sentì una risata e la tenda che veniva scostata.
-Allora direi che potrai accontentare coloro che vengono a chiedere una profezia.
Un ragazzo sui vent'anni era fermo a pochi passi dal letto su cui era stesa, indossava un paio di jeans scoloriti e una T-shirt bianca. Il volto era incorniciato da dei riccioli biondi e i suoi grando occhi azzurri la fissavano ridenti.
-Apollo!- Rachel saltò giù dal letto agitatissima- che ci fai qui?
-Non posso fare visita al mio Oracolo?
-Ma....ma...ma..-per la prima volta Rachel rimase senza parole. Non può essere, pensò, io non resto mai senza parole. 
Per fortuna Apollo non le diede modo di continuare perché (sempre ridacchiando) riprese la parola.
-Allora vieni a fare un giro con me?-
Acconsentì senza neanche accorgersene e il dio la portò in un centro commerciale. Appena davanti all'entrata la ragazza riconquistò la sua grinta.
-Centro commerciale?- disse sollevando un sopracciglio.
-Si, sono moderno, sai?- il dio si perse a guardarla per qualche secondo, nei suoi soliti jeans macchiati di pennarello e la maglietta rossa intonata ai suoi capelli dello stesso colore la trovava terribilmente sexy. La ragazza sogghignò.
-Non sai in quale guaio ti sei cacciato, dio da strapazzo.-
-Dio da stra...?- non fece in tempo a finire la frase che la rossa lo trascinò dentro.
Le ore seguenti le passarono con Apollo che seguiva Rachel dappertutto e faceva da appendiabiti, mentre la ragazza saltellava da un negozio all'altro provandosi ogni tipo di vestito. Ogni volta che usciva dal camerino il biondo doveva fare da giudice e i commenti sarcastici uniti a complimenti velati non mancavano. Ormai tutto il centro sapeva che Apollo stava cercando di far colpo sulla ragazza (a modo suo s'intende, eh).
Quando tornarono nella piccola casa di Rachel al Campo, il dio si buttò si,ul letto dopo aver buttato le buste li vicine. Rachel lo guardò dall'alto.
-Quello sarebbe il mio letto.- disse con aria scocciata.
-Ah, si?- rispose lui sollevando un sopracciglio- e scommetto che ti vorresti stendere-
-No, veramente....- non riuscì a finire la frase che l'altro l'aveva già tirata su di sé.
-Mi piaceva molto quel vestito rosso tramonto....perché non lo riprovi?- le sussurrò all'orecchio.
La ragazza rabbrividì e fece come le era stato detto. Le fece indossare i suoi vestiti più provocanti, mentre lui la guardava dal letto, sorridendo. Alla fine, mentre lei era girata per cambiarsi si alzò di scatto dal letto. L'abbracciò da dietro e le baciò il collo scostandole i capelli.
-Sei bellissima....- sussurrò sulla sua pelle. La rossa rabbrividì, come già troppe volte quella sera.
-Apollo..- cercò di protestare.
-Shhh- ribatté lui aprendo la zip del tubino lilla con lo scollo a cuore che aveva appena indossato.
La girò in modo di poterla baciare. Ad entrambi sembrò di andare in paradiso 8o meglio, ai Campoi Elisi) e quando si staccarono entrambi ansimavano e per una volta la ragazza non aveva niente da dire. 
Il mattino dopo la rossa si svegliò accanto al suo dio da strapazzo.
-Buongiorno dormigliona- la salutò lui baciandola.
E Rachel non si sentì più sola.