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Autore: KathPierce    21/07/2015    2 recensioni
“ Cara prima pagina del mio diario [...] semplicemente questa è la mia storia. La storia di Elena Gilbert. ”
Elena all'apparenza è una ragazza come tante, con un fidanzato dagli occhi di ghiaccio e delle amiche amorevoli. Ma chi la conosce veramente sa che non è un'adolescente qualsiasi: è un vampiro. Alla sua assurda storia e a quella di Stefan, Damon, Caroline, Bonnie, Matt, Tyler si intrecciano quelle della saggia streghetta Claire, del vampiro millenario Margaret, del folle stregone Jackson, dei fratelli Originali contro Klaus, del talismano da tempo cercato dalle streghe. Tanti intrecci, tante verità celate, tanti patti ma anche tanto amore, tanta positività. Perché in fondo siamo a Mystic Falls, gente.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Anna/Jeremy, Caroline/Tyler, Damon/Elena, Katherine/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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25 Dicembre 2014.

Il giorno di Natale.

Nuvolette grigie danzavano nel cielo con il venticello fresco e pesanti strati di neve coprivano le strade, imbiancandole e rendendo l'atmosfera magica. Era un periodo festivo anche a Mystic Falls; il Sindaco Lockwood aveva decorato le insegne dei locali più frequentati e fatto montare un gigante albero fatto di lucine nella piazza principale.

Elena dormiva ancora beatamente, ignara del fatto che al piano inferiore il suo fratellino Jeremy e Jenna stavano preparando i regali e apparecchiando la tavola per la solita colazione a tre, prima di incontrare gli altri amici e parenti e divenire un gruppo numeroso.

Era dalla morte del signore e della signora Gilbert che tutti stavano più vicini alla famiglia e per gli eventi importanti si radunavano da loro, per portare del calore in quella casa stranamente fredda.

I due stavano bisbigliando qualcosa mentre finivano di mettere il puntale e sistemare la pila di confezioni colorate ai piedi dell'albero di Natale, più addobbato del solito. Jeremy, il solito ragazzino imbranato, se ne fece sfuggire una che cadde rumorosamente sul pavimento, facendo per giunta cadere un vaso che rimase intatto per miracolo.

« Stai attento, la sveglierai! » sbottò Jenna, tentando di continuare a sussurrare nonostante l'agitazione.
 
Probabilmente ormai era troppo tardi, Elena si sarebbe svegliata e sarebbe corsa giù per le scale a vedere cosa stavano combinando.
 
« Scusa. » borbottò lui, riparando i danni e facendo tornare tutto come prima.
 
La donna sorrise e si spostò una ciocca di capelli che le era finita sul viso. Nonostante le continue discussioni, Jeremy e Jenna si volevano un bene dell'anima e con il tempo il loro rapporto aveva continuato a rafforzarsi, portandoli vicini come una madre ed un figlio. In effetti, lei ricordava molto la signora Gilbert: sia per l'aspetto, sia per il carattere e il modo di fare. Jenna non era mai stata un genitore però, non sapeva come funzionava e aveva imparato tutto quando i due fratelli le erano stati affidati. Era sola al mondo, con qualche amica che non poteva aiutarla e due ragazzini da accudire nel migliore dei modi. Nonostante tutto, però, ce l'aveva fatta ed era lì con quella che era la sua famiglia.

Nel frattempo Elena si era svegliata ed aveva poggiato i piedi sul pavimento gelido della sua cameretta, scendendo piano le scale. Era lì che li guardava stupita e incredula ammirava il tavolo ben apparecchiato, con le posate disposte in fila vicino ai piatti e le tazze natalizie che avevano acquistato qualche anno fa, in Italia, con loro padre Grayson.

« Siete proprio due tesori e io sono la solita dormigliona! Non avreste dovuto però, è Natale ma anche io devo lavorare un po' in questa casa. » Esclamò, ironica. Le scappò una risatina e si avvicinò a suo fratello e sua zia, abbracciandoli. Un abbraccio di gruppo, il giorno di Natale. Non c'era cosa più giusta e azzeccata da fare.
 
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 « Facciamo che il prossimo Natale prepari tutto tu, dai. » Ridacchiò a sua volta Jeremy, stampandole un bacio sulla guancia. Anche il loro rapporto era molto migliorato con il tempo ed erano diventati davvero fratelli, quando prima sembravano a malapena conoscenti. Si volevano bene, dopotutto.
 
« E va bene, dai. Ci penserò su. » Rispose, facendo roteare gli occhi e scoppiando in una risata. Sentì poco dopo il corpo di Jeremy che si allontava dal suo e il braccio fermo a mezz'aria. 
« Beh, andiamo, io ho fame! Cominciamo o no questa colazione? Sono sveglio dalle cinque! » Borbottò con un sorrisetto, scherzosamente. Prese un grande cucchiaio di latte e lo infilò nella bocca che teneva spalancata, mordendo i nuovi cereali al cioccolato. « Comunque sono buonissimi, dovrete ricomprarli. »

Jenna ed Elena si scambiarono uno sguardo d'intesa e, una con il braccio lungo le spalle dell'altra e sorriso sul volto, lo raggiunsero prendendo il proprio posto.

Il tavolo era pieno di delizie di ogni genere: dai pancake alle fragole, dai brownies alla classica ciotola latte e cereali, dai cupcake alla torta della nonna che tanto adoravano. Era una modifica alla Jenna, con un sacco di crema e delle scaglie di cioccolato fondente con granella al cocco, cose che sembravano elaborate ma che erano davvero facili da realizzare e soprattutto divertenti.

« Per quest'anno avevo in mente di organizzare qualcosa a Casa Salvatore. Che ne dite? E' più spaziosa e adatta a questo tipo di... cose. Feste e tutto il resto. » Elena sperava tanto in una risposta positiva da parte di entrambi, perché voleva passare il Natale con Damon in tranquillità, potendo decidere di salire sopra a riposarsi con lui quando preferiva. Gli anni precedenti gli ospiti erano praticamente ovunque in casa loro, perfino in bagno. Lo spazio c'era ma non bastava per raccogliere tutte le persone che amavano e con le quali volevano condividere la giornata. Era una cosa necessaria da fare.

« Per me va bene. Scelta intelligente. » Annuì Jenna, facendole l'occhiolino. Aveva perfettamente compreso la situazione e sapeva che Elena e Damon necessitavano dei loro spazi.

« Me lo stai davvero chiedendo? Scherzi, vero? Ci vado anche ora! » Esclamò Jeremy, alzandosi all'improvviso e fingendo di raggiungere la porta per uscire. Tornò a sedersi e sorrise, pensando che avrebbe potuto rubare segretamente una delle bottiglie che componevano l'infinita scorta di bourbon dei fratelli Salvatore. Ci sarebbe stato da divertirsi.

La sorella gli lanciò subito un'occhiataccia, leggendo i suoi pensieri dallo sguardo, come faceva da quando erano piccoli. Prese un cereale dalla scatola e glielo lanciò, colpendogli il pigiama. Jeremy ricambiò il gesto e cominciò una piccola lotta di cereali, con Jenna che li osservava divertita mentre addentava la torta.





*                    *                     *                   *





Nel frattempo, a Casa Salvatore i due fratelli stavano giocando a biliardino mentre, di tanto in tanto, mordicchiavano qualche biscotto.

« Come al solito sto vincendo io. Anche a Natale, rimango imbattibile. » Sorrise ironicamente Damon, osservando attentamente il gioco e colpendo al momento giusto.

« Beh in ogni caso, buon Natale fratello. Non te l'avevo ancora detto. » Rispose Stefan, alzando le sopracciglia. Era passato un anno e mezzo da quando avevano conosciuto Elena e si erano quindi riuniti, per merito suo. Per lei avevano avuto i litigi più bruschi ma, sempre per lei, erano tornati ad essere veramente fratelli, non solo di sangue.

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Udendo l'augurio, Damon abbassò il volto e sorrise lievemente, quasi come se non volesse farsi vedere troppo. Era una persona orgogliosa lui, anche se con gli anni era riuscito a dimostrare di più il suo affetto al fratello, il che significava che era maturato. Tuttavia, rimaneva un po' per le sue, evitando le smancerie il più possibile.

« Buon Natale anche a te, fratello. Ed è un anno da quando conosciamo la donna che ci ha stravolto la vita. Salute. » Mormorò, prendendo il bicchiere accanto a lui e portandolo lentamente alla bocca, guardando fisso un punto della stanza: il camino. Lui ed Elena avevano così tanti ricordi legati a quell'angolo della casa, fin troppi e ormai era un'emozione immensa ogni volta che lo guardava o che vi si sedeva davanti. Era acceso e le fiamme danzavano armoniosamente, mentre la legna scoppiettava di tanto in tanto e l'atmosfera era perfettamente natalizia.

Stefan fece un sorrisetto ironico, inclinando la testa e sorseggiando anche lui un po' di bourbon direttamente dalla bottiglia.

« A noi due che siamo tornati ad essere due veri fratelli e... ad Elena Gilbert. La tua Elena. L'unica e sola. » Gli scappò un'altro sorriso e i due fecero un piccolo brindisi, tornando poi a giocare a biliardino.

« Quindi quest'anno la grande festa di Natale è a casa nostra, giusto? » Domandò Damon, muovendo le mani concentrato e facendo entrare la pallina di plastica nella piccola rete. Tuttavia, la parola 'tua' seguita dal nome 'Elena' non gli era rimasta indifferente ed aveva fatto un cenno con il capo a Stefan. come per dire 'grazie'.

Grazie perché riconosceva che la loro relazione era più forte che mai e si amavano molto. Grazie perché si era arreso e aveva fatto posto al fratello. Grazie perché c'era comunque, pronto a dargli dei consigli e a scherzarci su.

« Yep. Idea della tua ragazza, non mia né tanto meno di Caroline-organizzo-tutto-io. » Borbottò Stefan in tutta risposta, mentre beveva un altro sorso di bourbon durante la partita.

« E' inutile che cerchi di darle dei soprannomi perfettamente nel mio stile, si vede che ti piace, fratello. » Damon alzò un angolo della bocca; aveva segnato un altro punto e stava senza dubbio vincendo, come sempre.

Il fratello minore gli lanciò un'occhiataccia, fermandosi e avvicinandosi a lui con la sua velocità da vampiro. Sussurrò qualcosa al suo orecchio, sottovoce.

« Siamo solo amici... per ora. Okay? »

Al vampiro dai capelli corvini scappò una piccola risatina e si lanciò all'indietro, cadendo di spalle per terra con gli occhi fissi sul tetto della casa. Stefan lo imitò e rimasero entrambi lì, con la bottiglia sotto mano, immobili.

« Anche io dicevo così. E guarda dove sono ora. »

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*             *             *            *





« E' ora di alzarsi, dormigliona! »

Caroline irruppe così nella camera da letto della madre che ronfava profondamente stesa a pancia in giù, reduce da una pesante giornata di lavoro. Purtroppo era costretta a lavorare tutti i giorni perché i suoi colleghi non erano esattamente bravi nel loro mestiere e l'unica di cui poteva fidarsi in quell'ufficio era lei. Continuava a risolvere nuovi casi, a indagare su rapine e strani omicidi ma finalmente anche lei avrebbe avuto due giorni di totale riposo, o almeno lo sperava.

La vampira spalancò le finestre, scostando la tenda color avorio e sorridendo alla vista della neve nel giardinetto; era un po' che a Mystic Falls non nevicava e quell'atmosfera polare le era mancata.

Liz sorrise debolmente, sedendosi con la schiena poggiata sul muro e tentando di aprire gli occhi. Quando finalmente vide sua figlia con un cestino di dolci in mano, incurvò ancora di più le labbra in un enorme sorriso, tirandola a sé per un dolce abbraccio.

« Sei sempre la solita. Mi vizi troppo, bimba mia. » esclamò ridacchiando.  

« Buon Natale. Ricorda che ti voglio bene. » sussurrò poi nel suo orecchio appena furono vicine, massaggiandole i capelli dorati che aveva preso da lei.

Caroline sorrise, felice di aver portato a termine la sua missione. Strinse ancora più forte sua madre, per poi allontanarsi per guardarla negli occhi.  

« Ahw, mamma, ti voglio bene anche io. E Buon Natale. » mormorò dolcemente. « Sei invitata alla festa natalizia a Casa Salvatore. Ovviamente il tuo più che un invito è un obbligo. Vedrai che ci sarà da divertirsi! »  

Caroline voleva veramente che sua madre si unisse alla festa per una volta e trascorresse un Natale in compagnia come non capitava più da anni. Le mancavano i tempi in cui era spensierata e non aveva troppe preoccupazioni per la mente, quando era libera. Letteralmente.
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A quelle parole Liz sorrise di nuovo, abbassando lo sguardo qualche secondo come per rifletterci su. Non era un'amante delle feste, per quel motivo negli anni precedenti non vi era mai andata ma forse un tentativo prima di diventare del tutto invalida non le avrebbe fatto male.

Sì, invalida, perché lo sceriffo Forbes aveva perso l'uso della gamba sinistra sulla quale non aveva più alcun controllo. I medici le avevano comunicato che non era operabile qualche mese prima di Natale, proprio quando stava già organizzando viaggi, gite e quant'altro. Per lei era stato davvero un duro colpo ma con l'aiuto e il supporto dei suoi conoscenti era riuscita a superare lo shock e ad andare avanti, pensando positivo.

Caroline l'aveva aiutata in questo, lei che era un vero e proprio Sole, la positività in persona. Era rassicurante avere accanto una persona così perché si aveva come l'impressione che qualunque cosa fosse successa, si sarebbe superata.

Liz alzò la testa incontrando lo sguardo di sua figlia, per poi annuire contenta e stringere a sé il cesto pieno di leccornie di ogni genere.

« Non mancherò, Caroline. » Disse con sicurezza.





*             *             *            *





Bonnie si era svegliata durante le prime ore di luce; aveva deciso di infilarsi svelta la giaccona di suo padre e di recarsi all'entrata di casa sua, rimanendo seduta nel portico ad osservare Mystic Falls che pian piano si risvegliava. La neve aveva ricominciato a scendere lentamente per un po' e poi aveva smesso, lasciando spazio ad un bellissimo sole che aveva illuminato ormai ogni angolo di ogni strada.

Non c'era nessuno in giro. Stavano tutti dormendo e chi era sveglio scambiava due chiacchiere con amici e familiari ospiti a casa loro, preparandosi per l'impegnativa giornata che li attendeva.

Alzò un angolo della bocca all'idea di Elena, Jenna e Jeremy assieme che ridacchiavano e parlavano del più e del meno o di Caroline e sua madre che si abbracciavano sul letto della loro camera. E poi c'era lei, sola su una fredda panchina che la neve non aveva ancora coperto del tutto e stretta ad una giacca che poco la riscaldava.

Da quando mamma Bennett era diventata un vampiro ed era scappata via, la sua vita era cambiata radicalmente e si era trovata a mettere in dubbio tutto ciò in cui credeva fermamente, spaventata all'idea di perdere anche suo padre o la sua amata nonna. Sarebbe potuto tranquillamente accadere con i mille pericoli presenti in città e il solo pensiero di perdere quelle figure così importanti la faceva stare male.

Ma non era ancora successo quindi fino a prova contraria aveva ancora con sé una parte della sua famiglia: non era da sola. Eppure si sentiva così, abbandonata al mondo con un piccolo dono che non sapeva bene come usare e una gran voglia di essere amata.

« Cosa ci fai qui tutta sola? »

Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare e Bonnie si voltò immediatamente per vedere il viso alla quale apparteneva. Sua nonna Sheila era alle sue spalle e stava lentamente avanzando verso la panchina a dondolo dove si accomodò pochi istanti dopo.

Le due si scambiarono uno sguardo come preoccupato che sembrò durare un'infinità finché la giovane strega non si spostò più a destra, sospirando lentamente.

« Volevo prendere un po' d'aria e... riflettere. » ammise, dondolandosi i piedi.

« C'è qualcosa che ti affligge, nipotina? » le chiese Sheila, guardandola con fare preoccupato. Voleva veramente ricevere una risposta e capire se era successo qualcosa in modo da poterla aiutare. Poggiò la mano su quella di Bonnie, stringendola dolcemente « Te lo chiedo perché sai che sono sempre disposta ad aiutarti, consigliarti e anche consolarti se ce n'è bisogno. Nel bene e nel male. »

Quel tono rassicurante, quelle belle parole e quel fare così materno quasi risvegliarono la giovane ragazza che si voltò bruscamente a guardare la donna al suo fianco. Accennò un debole sorriso annuendo e aprì bocca per parlare, prendendo fiato.

« Sto ancora male per la perdita della mamma. Sono passati mesi eppure... io non riesco a dimenticarlo. E soprattutto, non penso di riuscire mai a perdonarla. » mormorò, sentendosi all'improvviso gli occhi lucidi « Mi sento male anche per questo perché è pur sempre mia madre, capisci? Non posso odiarla per sempre ma non posso neanche andare oltre. »

Sheila annuì a sua volta, ispirando profondamente alla ricerca delle parole più giuste da usare, come faceva sempre.

« Bimba, non devi odiarla o perdonarla. Devi solo accettare che non è più con te. Era troppo spaventata dal male che avrebbe potuto causarti ed è andata via. Ma io e tuo padre siamo ancora qui e non ti lasceremo. Buon Natale, Bonnie. » Sorrise debolmente.

Quel che desiderava era solamente che Bonnie riuscisse ad accettare la cosa, poi come farlo poteva deciderlo da sola. Le dispiaceva moltissimo che sua nipote stesse ancora male per quella perdita; anche Sheila aveva sofferto inizialmente ma poi si era resa conto che ormai sua figlia non era più la donna di prima. Era stata trasformata in un mostro, un vampiro che come unico pensiero ha il sangue e onestamente non voleva vivere con una creatura del genere, che avrebbe potuto ferirla in qualsiasi momento anche senza volerlo.

La ragazza incurvò le labbra dolcemente, avvicinandosi a sua nonna. Infondo aveva ragione, era tempo di accettare che Abby era scomparsa e non sarebbe più tornata ma per Bonnie era difficile anche solo pensare al fatto che la sua amorevole madre l'avesse abbandonata.

« Grazie, nonna. Per tutto. Buon Natale anche a te. »

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*             *             *            *





« Stronzo, ridammi il telecomando! » Ridacchiò Vicki, gettandosi su suo fratello per sfilargli il telecomando di mano con un gesto veloce.

Nella confusione di Casa Donovan si distinguevano perfettamente le voci di Tyler, Matt e la neo-vampira Vicki che guardavano la televisione con dei biscotti in mano, chiaccherando beatamente.

Anche il penultimo membro della famiglia Lockwood li aveva abbandonati ed era rimasto solo Tyler che per non trascorrere un Natale completamente da solo si era aggiunto ai suoi due amici più cari in quel periodo per una mattinata chiusi in casa a cantare e divertirsi a modo loro.

« Non se ne parla, non ho voglia di vedere '16 anni e incinta'. A proposito Ty, Star Trek o Star Wars? » Chiese Matt voltandosi verso l'amico e lanciandogli un popcorn per attirare la sua attenzione.

Tyler si voltò afferrando prontamente il popcorn e portandolo alla bocca con un sorrisetto beffardo.

« Star Trek. » Affermò con decisione.

Matt premette un pulsante del telecomando, imitando l'amico e distendendosi meglio sul divano. « E Star Trek sia. »

Vicki li guardò entrambi basita, per poi alzarsi borbottando qualcosa e tornando subito dopo con una bottiglia di bourbon in mano. La aprì rapidamente cominciando a sorseggiare l'alcolico caldo. « Stronzi. »

L'udito umano di Matt non gli permise di sentire l'insulto della sorella che venne percepito invece dall'ibrido, il quale ridacchiò per qualche istante per poi cominciare a godersi veramente il film.

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Tra di loro, si sentiva a casa. Era cresciuto con quella famiglia, così come era cresciuto con la famiglia di Elena che gli era sempre stata accanto nei momenti più bui della sua vita perché comprendevano tutti la sensazione che si provava dopo una brutta perdita.

Dopo la morte di suo padre, Tyler era entrato nel piccolo giro di droga del liceo cittadino del quale facevano parte anche Vicki e ai tempi Jeremy, nonostante i loro rispettivi fratelli fossero ancora all'oscuro di tutto. Con il tempo era riuscito ad uscirne nonostante la sorella di Matt continuasse a provare a tirarlo dentro e ricominciare ma non aveva intenzione di tornare a cadere a pezzi.

Superare l'accaduto era stato difficile ma finalmente ce l'aveva fatta ed era determinato ad andare avanti e non tornare più sui suoi vecchi passi che l'avevano portato a commettere tanti errori dei quali continuava a pentirsi ancora.

*             *             *            *

ANGOLO DELL'AUTRICE.

Buonsalve a tutti e benvenuti nell'ennesima fanfiction su The Vampire Diaries, serie che ha rubato milioni di cuori tra cui anche il mio.
Ho deciso di cominciare a scrivere al riguardo finalmente e dare vita a questo primo capitolo dove vediamo i personaggi principali nella mattinata di Natale, poco prima del cenone serale dove si riuniranno. In futuro si presenteranno anche nuovi personaggi e vedremo parti del passato dei fratelli Salvatore e di Elena che nella serie non esistono. 
Spero continuerete la lettura per scoprire le trame che ho creato e gli intrecci che attendono la nostra gang. 
Le recensioni mi fanno sempre enormemente piacere, sappiatelo. <3
Un bacione, KathPierce.


 
   
 
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