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Autore: Jessie95    21/07/2015    1 recensioni
Questa è una piccola raccolta di storie diverse tra loro, ognuna con propri personaggi e contesti diversi, ma soprattutto con trame differenti. Hanno però tutte una cosa in comune: hanno per tema l'amore, da inguaribile romantica quale sono.
Dunque, le storie sono sei:
1. C'era una volta... o forse no.;
2. Uno sguardo ed ero già cotta di lui;
3. Non sono brava a dire le bugie;
4. La primavera del mio cuore;
5. Questione di punti di vista;
6. Parole trasportate nel vento.
Le prime tre sono abbastanza infantili, lo so, me ne rendo conto anche io che le ho scritte, ma ripongo molte speranze nelle ultime. Che altro posso dire? Spero di non annoiarvi e non mi resta che augurarvi buona lettura. ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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C'era una volta... o forse no.



 
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C'era una volta di tanto tempo fa, in un luogo sperduto, una bella principessa intrappolata nella torre di un castello, in attesa del suo principe azzurro...
No.
Non "c'era una volta", ma "qualche anno fa".
Non "in un luogo sperduto", ma "nella meravigliosa città di Parigi".
Non "una bella principessa", ma "una ragazza come tante altre".
Non "intrappolata", ma "che viveva la sua vita"
Non "nella torre di un castello", ma "in un piccolo monolocale".
Non "del suo principe azzurro", ma "di qualcuno da amare".
Credo di aver fatto un po' di confusione.
Ricomincio:
Qualche anno fa, nella meravigliosa città di Parigi, c'era una ragazza come tante altre, che viveva la sua vita in un piccolo monolocale, in attesa di qualcuno da amare.
Questa ragazza non aveva pretese elevate, le bastava vivere una vita tranquilla, leggersi i suoi libri all'ombra di un albero... e naturalmente aspettare che l'amore raggiungesse anche lei.
Forse erano quei libri che leggeva che non le permettevano di avere un ragazzo come tutte le altre ragazze della sua età... eppure lei ci provava disperatamente ad innamorarsi, ci provava e provava e provava... qualche storia l'aveva pure avuta, ma si sa, l'Amore, quello con la A maiuscola, arriva sempre quando meno ce lo si aspetta, per cui la nostra protagonista, che lo cercava così insistentemente, non lo trovava mai.
Fu proprio mentre leggeva il libro del momento che incontrò un ragazzo... beh a dir la verità fu il ragazzo ad incontrare lei, perchè le inciampò letteralmente sopra.
Era quel tipo di ragazzo un po' svampito e con la testa fra le nuvole, di quelli che se ne incontra uno ogni mille, un ragazzo comune, insomma, ma aveva qualcosa nello sguardo che lo rendeva speciale. Era quel qualcosa che rendevano speciale anche lei: l'ingenuità che la rendeva diversa da tutti gli altri.
Due diversi che si erano incontrati in un mondo di uguali. 
Che fare se non diventare amici? Beh loro diventarono amici, ma non passò molto che lui la invitò nel suo piccolo appartamento.
Passarono una serata in compagnia a chiacchierare, mangiare e ridere, fino a quando arrivò la sera. Dalla grande finestra che dava a nord si poteva godere di una bellissima visuale della Tour Eiffel di notte, una vista mozzafiato.
Che dire? La nostra protagonista, pur vivendo a Parigi, restava sempre emozionata da quel monumento creato per l'Esposizione Universale del 1889, quell'opera che nonostante gli anni passati era ancora in piedi, che era diventata il simbolo di quella città e della Francia stessa, che era un ammasso di ferro, ma non si poteva dire che non era molto, molto romantica. 
La ragazza mentre era incantata dalla Tour Eiffel non si accorse che il ragazzo, nel frattempo, le stava prendendo la mano, si accorse solo in ritardo che lui la stava per baciare.
Lo respinse e se ne andò lasciandolo lì con uno sguardo spaesato.
Ad un tratto ebbe paura dell'Amore.
Come si può essere spaventa dell'Amore? E poi proprio lei che l'Amore lo cercava da tutta la vita! Non se ne capacitava, ma ne era terrorizzata. Una volta tornata nel suo monolocale provò a rifletterci sopra e giunse alla conclusione che era spaventata, non dall'Amore, ma dal rimanere delusa. Era stanca di essere lasciata da ragazzi che non volevano impegnarsi seriamente, stanca di storie finite male, stanca dei pianti lunghi ore.
Ricominciò la solita vita che aveva prima, tornò ad avere una vita tranquilla, a leggere i suoi libri all'ombra degli alberi.
Passarono i giorni, talmente in fretta che non se ne accorse nemmeno. Piano, piano i giorni si trasformarono in settimane, che poi divennero mesi.
In un bel giorno di primavera si ritrovò a leggere un libro sotto quello stesso albero in cui aveva incontrato quel giorno di qualche mese prima quel ragazzo, un libro che sembrava raccontare proprio la sua storia. Voleva sapere come finiva quella storia simile alla sua, ma la notte precedente non aveva dormito bene e si addormentò all'ombra di quell'albero.
Nel momento in cui qualcuno gli piombò addosso si risvegliò di soprassalto.
Indovinate un po' chi era? Eh si, lo stesso ragazzo di qualche mese prima. Il destino li aveva fatti incontrare di nuovo in quello stesso posto e nello stesso modo, perlopiù.
Le chiese di fare una passeggiata e lei accettò con piacere. 
Parlarono soprattutto di come avevano passato gli ultimi mesi: lei gli raccontò in particolare dei libri che aveva letto e, fidatevi erano molti, mentre lui gli disse che si era licenziato dal lavoro che svolgeva quando si erano incontrati la prima volta e di averne trovato un'altro che gli piaceva di più.
Solo quando arrivarono sotto la Tour Eiffel lui gli confessò di aver avuto due storie in quei mesi passati, ma che non era mai riuscito a dimenticarla. 
E lì la baciò senza preavviso, poi senza troppi giri di parole le chiese di sposarlo.
Lei si sciolse e capì che lui era quello giusto, capì che lui era quel "qualcuno da amare" che aveva aspettato tanto.
Ma siccome questa non è una favola da "c'era una volta", non ebbero nemmeno il loro "e vissero per sempre felici e contenti".
No.
Non vissero "per sempre" e nemmeno "felici e contenti".
La loro fu una vita modesta, piena di alti e bassi, con litigate frequenti e un paio di pargoli da accudire, ma questa è un’altra storia.
  
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