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Autore: ParisRiver    22/07/2015    0 recensioni
“Hey, come va?” disse lui un po’ imbarazzato, non capivo il perché.
“Non bene direi, vi sto salutando perché non vi rivedrò più prima di non si sa quanto tempo” dissi con le lacrime che scendevano sempre di più, “non voglio che te ne vai!” urlai scoppiando a piangergli addosso abbracciandolo.
“Tesoro, non è un addio, ci rivedremo presto, te lo prometto. Nemmeno io voglio lasciarti” disse stringendomi a se sempre di più con una mano sulla testa, stava piangendo anche lui.
Appena ci staccammo dall’abbraccio ci asciugammo le lacrime entrambi, ci guardammo negli occhi e infine mi diede un bacio sulla guancia, “questo non è un addio, è solo un arrivederci” disse salendo in macchina.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un lunedì mattina, mia madre decise di portarmi al parco visto che era una bella giornata e io mi annoiavo a stare in casa a giocare da sola, non ero molto socievole per il semplice problema della timidezza, ma tutti i bambini del parco mi chiedevano sempre di giocare con loro e mi coinvolgevano in qualsiasi cosa volessero fare perciò mi sentivo a mio agio e potevo essere me stessa.
Quel giorno però c’era qualcosa di diverso, c’erano altri bambini, non i soliti con cui giocavo, mi vergognavo ad andare lì e chiedere di giocare, così mi misi seduta a terra sul soffice prato verde sotto il sole a giocare con una coccinella che mi era volata sulla mano, era gialla con i puntini neri, per me era una cosa nuova, non avevo mai visto una coccinella di quei colori, era bellissima.
Ad un certo punto il sole di offuscò dalla mia parte e vidi n’ombra sul prato, così alzai il viso e vidi un bambino che mi guardava; aveva i capelli di un castano chiaro, gli occhi azzurri e un sorriso molto dolce. Gli sorrisi, lui fece lo stesso poi disse: ”vuoi giocare con me e il mio fratellone? Ci annoiamo da soli, stiamo giocando al castello e tu puoi fare la principessa che chiede aiuto.”
“Sì” mi alzai da terra e gli sorrisi, lui ricambiò, era più grande di me, ma era un bellissimo bambino. Mi prese la mano e mi portò verso un altro bambino che stava correndo intorno al castello con gli scivoli, “lui è Shannon, il mio fratellone.”
“Ciao!” mi disse lui con un mega sorriso agitando la manina.
“Ciao” dissi io sorridendo.
“Come ti chiami?” mi chiese l’altro bambino vicino a me.
“Jenny” dissi, “tu?”
“Jay” disse, “io Shan!” disse l’altro bambino venendomi vicino, mi abbracciarono entrambi, mi sentii subito a mio agio e cominciammo a giocare allegramente, passò molto tempo finchè mia madre non mi chiamò e la loro fece lo stesso, andammo alla panchina dov’erano sedute a parlare, si alzarono ci presero per mano per andare via.
“Vuoi essere nostra amica?” mi chiese Jay, ci eravamo divertiti molto, erano bambini molto socievoli e simpatici.
“Sì!” dissi sorridendo felicemente, Shannon venne ad abbracciarmi e Jared fece lo stesso, “a domani” dissi io salutandoli mentre mia madre mi stava portando via salutando la loro.
Da quel giorno ci vedemmo sempre al parco, tutti i pomeriggi, poi le nostre mamme erano diventate amiche e così andavamo anche l’una a casa degli altri specialmente quando pioveva, non perdemmo quasi un giorno. Con il passare del tempo diventammo sempre più uniti, andavamo perfino a scuola insieme anche se in classi diverse poichè loro erano più grandi di me; Jared di quattro e Shannon di cinque. Erano i miei migliori amici.
 
[Sedici anni dopo]
 
Era una serata tranquilla; io, Shannon e Jared avevamo deciso di trascorrere la maggior parte del tempo insieme prima che loro partissero e io lo stesso.
Il pomeriggio stesso Jared mi raggiunse per dirmi che aveva ottenuto la parte in un telefilm e doveva andare a Los Angeles tra meno di una settimana, esattamente due giorni dopo il mio compleanno, avrei compiuto diciotto anni.
Quella sera stessa amico padre decise di darmi un'altra notizia, "tesoro siediti, dobbiamo parlare" disse tranquillamente, "va bene...dimmi tutto papà" risposi con un tono di voce sottile e un velo di preoccupazione negli occhi. Dopo la notizia che mi aveva dato Jared mi sentivo sola e abbandonata; i miei migliori amici sarebbero andati a Los Angeles e non li avrei forse mai più rivisti, speravo che almeno mio padre potesse darmi una bella notizia, ma non fu così.
"Beh, ecco..." Disse tentennante, come se avesse paura di dirmi cosa stesse succedendo.
"Andiamo papà, cosa potrà mai essere! Sputa il rospo! Non tenermi sulle spine" dissi con tono sarcastico.
"Ho ottenuto il trasferimento a New York, partiamo tra due settimane".
Il mondo mi crollò addosso, non solo avrei perso i miei migliori amici, ma avrei anche dovuto lasciare la mia città, il posto dove ero cresciuta, lì ogni cosa mi ricordava un pezzo della mia infanzia, di quando giocavo con Jared e Shannon, non avrei più avuto loro due ma avrei avuto un milione di ricordi, invece tutto era andato perso.
Dopo questa notizia non sapevo cosa rispondere, nella testa avevo solo il pensiero che non sarei più riuscita a vederli, non sarebbero più venuti a trovarmi come mi promise Jared e non avrei mai più rivisto il suo volto, non avrei più ricevuto i suoi abbracci...non avrei più rivisto il suo sorriso, i suoi occhi...quegl'occhi di cui mi ero innamorata.
 
Dopo cena i ragazzi mi raggiunsero per andare a fare un giro, anche se non ero molto in vena accettai comunque.
Durante il tragitto per arrivare alla nostra solita panchina nel parco, Shannon e Jared si accorsero che c'era qualcosa che non andava, Jared mi chiese: "Jenny, tutto okay?"
"Si tranquilli, perché questa domanda?" dissi cercando di ridere al meglio che potevo...intanto eravamo arrivati alla panchina e ci sedemmo, "beh, a giudicare dal fatto che hai rifiutato il gelato, tu non lo rifiuti mai nemmeno se sei in ritardo per un appuntamento, evidentemente hai qualcosa che non va." disse Shannon facendo ridere tutti e tre; questa cosa è vera, una volta ero in ritardo per un appuntamento e li incontrai per strada, mi chiesero di prendere un gelato e feci un'ora di ritardo facendo aspettare quel poveretto sotto il sole cocente del sud perché dovevo mangiare il gelato...che poi ripresi anche con lui.
"Dai, dici che succede" disse Jared incoraggiandomi cingendomi le spalle con un braccio.
"Beh ecco...mio padre è stato trasferito nell'azienda di New York...parto tra due settimane" dissi portandomi la mano al viso e iniziai a piangere, entrambi mi abbracciarono "Dio, mi dispiace" disse Shannon sconvolto, "che ne sarà di noi adesso? Non poterci vedere più sarà dolorosa" continuò Jared con voce tremante, dall'espressione che aveva in viso stava per mettersi a piangere, "questi sono o potrebbero essere gli ultimi giorni che passeremo insieme" continuai io "annullerò i festeggiamenti del mio compleanno, non me la sento di festeggiare" dissi abbassando lo sguardo.
"No!" esclamò Shannon "non dirlo nemmeno per scherzo! Sono gli ultimi giorni che passeremo insieme e non li butteremo via così...quindi non preoccuparti, avrai il più bel compleanno della tua vita".

 

  
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