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Autore: Yavanna Norrey    22/07/2015    1 recensioni
Di come Robb e Theon si trovino a gestire una famiglia di tre.
Cronache di un normale caos familiare.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Throbb-Storie di ordinaria follia amorosa'
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~~- When i grow up-



 “Puoi prenderlo tu,devo rispondere al telefono.” fece Robb allungando al compagno il fagotto gorgogliante in cui era avvolto Richard- otto mesi e di cui quasi sei passati in quella casa. Theon mise da parte il giornale e allungò le braccia “Non avevamo detto niente telefonate di lavoro dopo i pasti?Bloccano la digestione.”

Lo Stark si limitò sorridere “Non è detto che sia una chiamata dallo studio. E poi non è educato ignorare le chiamate altrui,quando non si ha nessun motivo per farlo. Non dare cattive abitudini al piccolo.”

Theon incurante della paternale di Robb,si rivolse polemico al bambino “E’ davvero insopportabile,vero? Scommetto che anche tu lo trovi barboso,quando inizia a usare quel suo tono da avvocato-che-tutto-sa!”

Robb alzò un sopracciglio scettico e prese il telefono-che era al suo quarto squillo “Davvero mi trovi barboso?O lo dici solo per irritarmi.” “Sei il più barboso avvocato sexy che conosca!” “Theon,stai zitto.”

“Mamma!” squittì  allora in risposta,con la sua vocetta tutta acuti,Richard Ned Stark agitando i pugnetti chiusi. E davanti all’espressione fra l’incredulo e lo sconvolto del Greyjoy,produsse una risatina tintinnante.

“Oh,cazzo!” trillò quest’ultimo “Robb!Ha parlato!Rick ha parlato!!”

Il rosso si appoggiò alla spalliera del divano “E’ normale Theon,ha otto mesi. Deve iniziare a dire le sue prime parole. Non ti facevo così sentimentale.” arruffandogli i capelli in gesto divertito.

Il Greyjoy allora voltò il viso tutto rosso verso il marito “Robb … m- mi ha chiamato mamma …” lo Stark non si scompose “Evidentemente.” gli sussurrò per poi dargli un bacio a fior di labbra “Fra i due,vede una figura materna in te,tesoro mio. La prossima volta che usi un linguaggio poco consono,ricordatelo per favore.”

Theon storse il naso:figura materna un cazzo,pensò aggrottando le sopracciglia mentre Richard si divertiva a giocare con i suoi capelli “Ma io non sono sua madre!” berciò poi in tono profondamente polemico.

Robb sorrise “In teoria sì,lo abbiamo adottato legalmente.”
“Non-sono-sua-madre!” sibilò con tono vagamente isterico il Greyjoy “Togliti quel sorriso ebete dalla faccia Stark. O giuro che stanotte ti farò vedere i sorci verdi!!” “Cosa avevamo detto sul linguaggio consono?”

Theon si agitò sul divano-quel tanto che Richard gli permetteva “Non è affatto divertente!Nostro figlio mi ha appena dato della femmina!!!” “E’ una cosa dolce,Theon.” cercò di blandirlo Robb,ma in risposta Theon emise un basso gemito da cucciolo seguito da un lamentoso “Non sono sua madre,non sono una femmina!”

Robb fece il giro del divano per poter vedere in viso il marito “Non ti metterai a piangere,spero.” borbottò poi toccandogli un ginocchio “La tua virilità non ne uscirà a pezzi,te lo posso garantire,Theon.”

Il Greyjoy imprecò fra i denti “Vai a quel paese!” si auto- censurò solo perché aveva in braccio Richard.

Subito dopo chiuse gli occhi e nascose la faccia contro il pancino del bambino che dalla sua nuova posizione  prese a gorgogliare per poi posare le manine nei morbidi capelli del giovane. Restò così fino a quando non sentì l’inequivocabile rumore prodotto da un certo Giovane
Lupo alle prese col rovistare in un cassetto.

“Dove sei finito?”

“Prendo la macchina fotografica,l’album e una penna:dobbiamo immortalare il momento.”

Il castano sbuffò teatralmente,lasciandosi andare contro lo schienale- il bambino ora accuratamente stretto al petto  intento a tirare un filo del maglione della mamma  “E poi sarei io quello sentimentale,eh Stark?”

Il telefono continuò a suonare bellamente ignorato per altri venti minuti.

°°°

“Ti sembro una mamma?”

Robb mezzo addormentato nel letto sbuffò- senza dare una risposta nel linguaggio degli umani.

“Ohy!” fece indignato Theon mettendogli due dita nelle costole- il rosso sobbalzò soffocando un insulto.
“Cosa vuoi che ti dica?” disse allora squadrando male il Greyjoy,il quale ora stava a braccia conserte.
“Fino a prova contraria sei tu quello che se occupa per metà giornata.”

E le prime volte,urgh!Non sapeva nemmeno come si metteva un pannolino:fortuna che c’era mamma.

Theon si morse il labbro inferiore “Lo faccio perché qualcuno mi ha fatto una testa così sulle baby-setter.”

Robb ridacchiò,sollevandosi su un gomito per dare al marito un bacio sulla guancia “Scusa,amore.”

“Scusa un corno.” soffiò aspro Theon “Sfiga-Snow ti ha attaccato la fobia per le baby-sitter. Ecco il fatto. Se ne avessimo una,io potrei andare a lavorare come tutti i comuni mortali anziché accontentarmi di qualche sporadica serata al bar all’angolo. E invece no!” e qui agitò nell’ aria le mani “Mi hai confinato a casa a fare la mamma!” il tono di voce di Theon si fece lamentoso “Con che faccia porterò in giro mio figlio,dopo che mi ha chiamato mamma … a te sembrerà banale,ma per me non lo è…non posso essere la mamma di Ned!”

Theon parlava,parlava e Robb alzò gli occhi al soffitto  esasperato:quel discorso lo aveva già fatto chissà quante volte “Mi vedo costretto a usare le maniere forti per zittirti.” e mentre il compagno continuava a sproloquiare,si tirò il lenzuolo sopra la testa e da sotto le coperte si spostò tentoni verso il alto del letto del Greyjoy.Nella penombra Robb Stark sorrise con aria perversa. Molto perversa.

“E’ una mazzata Robb,una mazzata al mio ego.” continuava a lamentarsi Theon “Io amo Richard,adoro Richard,ma non hai idea di che magone mi è venuto nel sentire quel cosetto puccioso darmi della mamma!”

Un leggero movimento delle coperte,fece alzare un sopracciglio a Theon “Robb che cavolo stai facendo lì sotto.” un manciata di secondi dopo il Greyjoy boccheggiò- e si sentì avvampare in viso e all’inguine.

“Robb … cazzo!” esalò  artigliando le coperte,la voce in seguito gli morì in gola-e dovette obbligarsi a non emettere versi troppo osceni,considerando che a qualche passo di distanza dal loro letto il piccolo Richard dormiva sereno nella sua culla. Theon strabuzzò gli occhi e mollò una manata decisa fra le proprie gambe nel punto in cui a occhio e croce avrebbe dovuto esserci la testa di Robb.Salvo poi emettere un basso mugolio compiaciuto “P- piantala …” cercò di darsi un contegno. E si coprì la bocca con una mano.

Da sotto le coperte gli arrivò alle orecchie un mugolio basso simile a un ringhio.

“Ho- ho capito …” borbottò a quel punto Theon chiudendo gli occhi e reclinando il capo fino a dare una testata contro la testiera del letto-PorcaputtanaStarksmettiladifarecosìchemivieneuninfartocazzo!

“N-on mi lamento … più … ah!” piagnucolò e poi “R- Robb … p- per favore piantala … ah!”

Poco dopo Robb emerse da sotto le coperte- un po’ rosso in viso,scarmigliato e con un enorme sorriso soddisfatto sulle labbra “Ora si dorme o no,mamma?” flautò vagamente compiaciuto.

Theon si passò una mano sulla fronte bollente e sudata cercando di tornare a respirare normalmente.
“ Infame!” fece poi con voce strozzata mentre Robb gli si accoccolava giulivo sul petto “Un giorno tuo figlio saprà che razza di uomo sei,Stark!” il rosso ridacchiò “Ti amo,mamma.” soffiò  per poi chiudere gli occhi- il sorriso sornione ancora lì. Avvolse le gambe attorno a quelle del Greyjoy e se la rise in silenzio.

“Ah,ah.” ribatté  Theon,che in quel momento non aveva la forza di prenderlo a calci come avrebbe voluto. Solo la presenza silenziosa di

Richard nella stanza lo stava trattenendo dal ripagare lo Stark con la stessa medesima moneta:si impose di mettere a dormire i Bollenti Spiriti.

Si ripromise però l’indomani di chiedere a Catelyn se poteva portargli il figlio per un’oretta-la donna adorava coccolare il nipote.

E a quel punto,Robb avrebbe implorato pietà. Eccome se lo avrebbe fatto.

°°°

La giornata era stata un inferno. Dulcis in fundo,Poole- la nuova stagista-era riuscita a piantare,in maniera a prima vista irrimediabile,il server del computer centrale dello studio. Compromettendo così anni di lavoro di uso padre e mesi di sudore suoi. Il tecnico era riuscito solo mezz’ora prima a farlo ripartire e Robb aveva voluto restare ostinatamente accanto al fido Samsung per controllare che tornasse pienamente in vita.

Con gesto leggermente esasperato chiuse la porta di casa alle proprie spalle- c’era pure voluto il traffico del venerdì sera- e sbuffò nell’attaccare il soprabito al muro. Dal salotto proveniva delle voci soffuse della televisione accesa. La stanza era in penombra e si sentivano solo gli sbuffi annoiati del piccolo Stark.

Robb si fermò a due passi dal divano e sorrise.

Alla televisione passava un vecchio film in bianco e nero. Spostò allora lo sguardo sul piccolo Richard che mormorò un “Che schifo!” di fronte alla scena del due protagonisti intenti in un lungo bacio passionale.

Pigiò un tasto a caso e cambiò canale finendo su una pubblicità di un monta-scale per anziani. Il piccolo Richard alzò un sopracciglio schifato per poi cambiare canale sbattendo la manina sul telecomando.

Il bambino di quattro anni era in braccio a un Theon che se la dormiva stravaccato,col collo reclinato su una spalla e il busto storto. Aveva le labbra leggermente socchiuse e a tratti mugugnava qualcosa nel sonno.

Lo Stark si accovacciò e sorrise “Qualcuno ha ancora delle energie,vedo.”

Richard mollò il telecomando che finì sul tappeto- e alla tv comparve una donna in mezzo busto di un tg.

“Papi!” trillò il piccolo allungando le braccine per essere preso in braccio. Robb lo raccolse dalle ginocchia di Theon cercano di non svegliare il compagno “Shh!” fece al piccolo dandogli un bacio leggero sulla testa e sistemandoselo meglio fra le braccia “Non vorremo svegliare Pipi,vero?”
“Shh!” disse in risposta il bambino con aria solenne “No,no,non svegliamo Pipi.”
 “Adesso ti porto a letto,poi tolgo Pipi dal divano. Non lo hai fatto arrabbiare oggi,vero?”

Il bambino scosse la testolina con forza “Io sono un bravo ragazzo,Papi!
Robb gli arruffò piano i capelli-che erano di un caldo biondo miele-e durante il percorso dal salotto alla cameretta stette a sentire il racconto del figlio che mise particolare attenzione all’incidente di Pipi – che aveva bruciato la frittata-e al litigio con il nonno- Balon chiamava di solito una volta all’anno,finendo poi per azzuffarsi furiosamente per cellulare col figlio. I due non riuscivano a capirsi:e questo a Robb dispiaceva.
“Ti sei spaventato?” chiese premuroso Robb rimboccando le coperte al suo cucciolo. Theon quando era al telefono col padre perdeva decisamente la tramontana,finendo per dare in vere e proprie escandescenze.

Richard alzò gli occhi verdi assonati sul padre e borbottò “No,niente paura. Ma Pipi dopo sembrava che volesse  piangere e io non sapevo come consolarlo.” il rosso si chinò a dargli un bacio sulla fronte.
 “Ora lo consolo io Pipi,tu dormi amore.”

°°°

“Theon?”  lo scosse leggermente e solo al terzo scossone l’altro diede segni di vita.
“Che?!” mugugnò Theon stropicciandosi un occhio-e Robb lo trovò adorabile e infantile allo stesso tempo.
Alzò lo sguardo sullo Stark e sorrise ancora mezzo stordito “Hey.”
“Hey” fece Robb spostandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio “Il Piccolo Lupo ti ha esaurito.”

Theon sbadigliò “Lascia perdere. Non mi sento più le gambe.” poi aggiunse in tono divertito “Non hai idea di cosa voglia dire corrergli dietro tutto il santo giorno,mio caro avvocato in carriera.”
 
Robb rimase un attimo in silenzio a guardarlo:era così bello. Alla luce elettrica della tv i suoi capelli sembravano quasi biondi “Andiamo a letto prima che ti venga la scogliosi.” disse poi e il castano sbuffò rannicchiandosi contro di lui “Sono le undici,perché ci hai messo così tanto.” mugugnò assonnato.
“Problemi. Non hai messo a letto Ned alle dieci come al solito?” su quel punto,Theon era intransigente.
“Volevo farlo.” borbottò Theon col naso premuto contro la spalla di Robb “Ma poi mi sono seduto due minuti sul divano per tirare il fiato e devo essere andato in coma.Non ha rotto niente,vero?” fece allarmato.
“No.” Robb strinse il compagno a sé “Ha solo controllato che tutti i canali funzionassero.”
“Che bravo,il mio tecnico televisivo.”
“Theon.” la voce gli si indurì senza volerlo “Richard mi ha detto che ha chiamato tuo padre.”

Theon nascose il viso nel maglione dello Stark “E allora?”
“Ha detto anche che hai pianto.” il Greyjoy sbuffò scocciato “E’ piccolo. Tende ad ingigantire le cose. Mi è solo salito un po’ di nervoso.” “Puoi dirmi la verità anziché accampare scuse.” Theon alzò lo sguardo sul rosso “Litigo con mio padre da quando me ne ricordo. Non c’è bisogno che ti preoccupi tanto,Robb.”

Lo Stark gli sorrise e gli accarezzò i capelli “Ti ha chiesto quando divorzi?” l’altro ridacchiò basso “No:solo che gli fa schifo avere un figlio sposato con un uomo che sta a casa a fare il lavoro di una femmina” poi si sporse per dare un bacio sulle labbra al rosso. Ma ormai Robb si era irrigidito e nello sguardo azzurro c’era un’ombra di dolore “Theon,possiamo iscrivere Ned all’asilo così avrai la possibilità di lavorare anche al mattino. Non voglio che tu ti sente frustrato. Se non ce la fai più a reggere,troviamo una soluzione. Capito?”

Theon si perse a giocherellare con le dita di Robb “Lo sai come sono fatto:salto sulle barricate appena posso. Mi lamento,borbotto e faccio le scenate. Ma te e Richard … a volte credo di non meritarvi … mi piace stargli dietro davvero … lavorare non è poi così importante. Sul serio. Un paio di sere a settimana sono abbastanza perché possa dire di portare anche io i soldi a casa. E poi con quello che senti al Tg,non mi fido delle maestre d’asilo:pazze in meno-pausa che picchiano i bambini. Ma siamo matti?E’ il mio Richard!!”

Robb rise per stemperare la tensione “Oh,vedo che il morbo di Snow ha contagiato anche te.”
Il Greyjoy lo squadrò male.
“Ti amo.” sussurrò poi Robb mentre alla televisione un uomo sulla quarantina dava il bollettino meteo per il fine settimana. Theon si rannicchiò di nuovo fra le braccia del marito “Anche io,iper-protettivo lupastro.”
“Amore?”

Robb socchiuse gli occhi “Sì?”
“Temo di aver avuto dei problemi con la lavatrice oggi-e di averti fatto diventare rosa un paio di calzini.”

Il rosso ridacchiò appena “Uhm,fantastico.”
“Ah,dato che siamo in vena di confidenze. Credo di aver rotto la tua tazza da caffè preferita,ma solo perché Ned stava facendo i capricci per un orsetto parlante alla televisione e io stavo cercando di spiegargli molto civilmente che non ci serve una cosa del genere. Ecco,sai una cosa tira l’altra....e la tua tazza è caduta...”

“C’è altro?”

Theon si agitò piano nella sua stretta “Ehm...no.” “Anche io ti amo.” concluse lo Stark con un lungo sospiro mentre il marito iniziava a scusarsi per l’assassinio della sua tazza preferita- e per tutto quanto il resto.

 


Note dell’autrice

Questo è il diretto seguito di Imagine Me & You,spero che chi ha seguito il peregrinare di questi due nelle mie precedenti fanfic trovi questa ultima composizione degna conclusione temporanea del ciclo.
Qua sono stata una brava donna,infatti ho inserito solo zucchero,confetti e caramelle a mou.
Tutto si svolge nella Londra contemporanea.
Come sempre sarò grata a chi vorrà commentare- nel bene e nel male.
Per qualsiasi delucidazione,non esitate a chiedere.
Dedicato alla mia chan- che esiste per farmi sorridere e rendermi la vita meno amara.

Per chiunque passerà di qua,un abbraccio.


La Yavanna

  
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