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Autore: L u x    22/07/2015    1 recensioni
Dal testo:
Emma si sentì toccare sulla spalla scoperta dal vestito e s'irrigidì riconoscendo quel tocco così deciso, ma delicato.
«Cercavi qualcuno?» Disse la persona dietro di lei e si sentì soddisfatta di aver riconosciuto ancora una volta quella voce profonda e da adulatore che le faceva battere il cuore.
[CaptainSwan]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Sto aspettando con ansia la quinta stagione di OUAT e nel frattempo scrivo sulla CaptainSwan perché li amo, mi mancano troppo e perché nessuno li lascia mai in pace. Buona lettura, spero vi piaccia!~


Le due cose che vincono sempre contro il male sono l'amore e il bene e Killian aveva iniziato a capirlo solo da quando, sull'Isola che non C'è, conobbe per la prima volta Emma Swan, impegnata a salvare suo figlio dalle grinfie di Peter Pan, impegnata in una non relazione con Neal, padre di Henry, impegnata ad ignorare le sue avance. Ma un pirata non cede mai, al massimo si prende del tempo per riflettere sulla prossima mossa da fare, quindi decise di abbandonare la sua corazza e svelare le sue paure, le sue debolezze e il suo amore dichiarandosi a lei nelle Caverne dell'Eco, ma lei era rimasta impassibile ed era corsa tra le braccia di Neal appena il passaggio di pietra che portava a lui le si era allungato davanti e la gabbia si era aperta.
Dopo un po' ad aver ceduto era stata proprio lei, quando lo aveva baciato su quell'isola, inizialmente per gioco.
Avevano finalmente deciso di impegnarsi sul serio e ed così che ora Uncino si ritrovava a dare una festa sulla Jolly Roger per celebrare l'anniversario con Emma.
"Festa in maschera e non se ne parla più" gli aveva detto lei con i suoi occhi penetranti e il sorriso dolce, liquidandolo con un bacio all'angolo della bocca, sotto lo sguardo fulminante del padre che, nonostante fosse passato il tempo sufficiente per fidarsi, continuava a dubitare di un uomo che aveva vissuto la sua vita come pirata. 
Mary Margaret, quella sera, si occupò ovviamente di sua figlia Emma per la festa, scegliendole un vestito blu notte e lungo senza maniche, con dei brillantini sparsi sulla gonna e il corpetto merlettato del medesimo colore; per il trucco optò quello di sempre, per non sentirti ulteriormente a suo poco agio, nonostante la maschera le coprisse il viso all'altezza dello spazio fa naso e bocca. Non era abituata come la madre ad indossare abiti ingombranti.
«Sei bellissima e no, non lo dico solo perché sei mia figlia, Emma!» Le aveva detto sua madre, ma nonostante questo non le credeva perché lei sapeva bene che i genitori sono sempre di parte.
David, invece, lottò contro Uncino per fargli abbandonare quella tenuta nera da funerale da capitano e fargli indossare uno smoking bianco con la cravatta dello stesso colore del vestito di Emma.
Mary Margaret e David sapevano davvero come cospirare contro qualcuno.
«E ora metti questa maschera senza fare storie come le hai fatte per lo smoking, altrimenti rimpiangerò per sempre il fatto di aver accettato, in parte, la vostra relazione. Non mi andrebbe proprio giù un genero rompiscatole.» E quindi indossò anche lui quella dannata maschera che gli impediva di respirare per bene.
Era sera e sulla nave aleggiava una leggera brezza che portava con sé l'odore salato dell'oceano, scompigliando i capelli aggiustati in pettinature strane delle ragazze in maschera a bordo della Jolly Roger.
La nave era gremita di gente, tutti in coppia e che si muovevano a ritmo di un lento. 
Emma camminava tra gli invitati cercando il suo capitano, senza sapere che lui l'aveva trovata prima che lo facesse lei, nonostante il suo uncino ben visibile che aveva deciso di non togliere che scintillava alla luce della Luna.
Emma si sentì toccare sulla spalla scoperta dal vestito e s'irrigidì riconoscendo quel tocco così deciso, ma delicato.
«Cercavi qualcuno?» Disse la persona dietro di lei e si sentì soddisfatta di aver riconosciuto ancora una volta quella voce profonda e da adulatore che le faceva battere il cuore. 
Si girò verso di lui, lo guardò, per quel che la maschera le permetteva, e si perse nell'oceano dei suoi occhi azzurri e profondi come l'oceano sotto di loro.
«Cercavo solo il mio Uncino.» Sorrise, facendo del sarcasmo e lo vide sorridere divertito.
«Ma guardatela, ora osa anche prendere in giro il capitano della nave. Potrei farti gettare in mare, sai?» Disse palesemente ironico.
Lei sorrideva ancora e gli poggiò le mani sulle spalle per sentirlo più vicino a sé, nonostante ci fossero solo pochi centimetri a separarli.
Si avvicinò ancora di più e lo baciò solo per il gusto di provocarlo, sapendo come avrebbe reagito.
«Dannate maschere che non mi permettono di darti una lezione su come baciare un capitano. Gratis, poi!» Esclamò lui fingendosi arrabbiato, suscitando una risata dalla persona presente davanti a lui. 
«Come vuoi che si faccia! Come si fa con gli altri, demente!» Rispose lei a tono, fintamente offesa per essere stata chiamata, anche se non esplicitamente,  "pessima baciatrice".
«Io non sono gli altri, io son--» Emma lo interruppe prima che finisse la frase.
«Il capitano, sì! Ora basta, altrimenti ti lascio e mi cerco un falegname così non me lo rinfaccia ogni volta!»
Risero di gusto tutti e due, con dei sorrisi che facevano invidia alle stelle che incombevano su di loro.
Emma iniziò ad accarezzargli il viso per richiamare l'attenzione su di lei e lui le sollevò la maschera per vedere gli occhi che lo fecero innamorare.
«Parlando di cose serie... Come hai fatto a riconoscermi tra tante persone?»
In risposta Killian sollevò gli angoli della bocca e rise, come se la risposse fosse ovvia.
«E ora perché ridi, capitano?» Pronunciò l'ultima parola con un pizzico di irritazione, ritenendo davvero poco educato ridere in faccia ad una persona che ti sta facendo un discorso serio, ma in fondo aveva pur sempre scelto un pirata!
«Come ho fatto, dici? Io ti riconoscerei tra mille occhi, perché i tuoi li ho stampati nei miei, Swan.»
Emma era quasi sul punto di piangere, ma non lasciò sfuggire nessuna lacrima, nemmeno quando batté le ciglia nel loro gesto automatico e ringraziò che fosse calata la notte per evitare che i suoi occhi brillanti, dovuti allo sforzo di contenere le lacrime, venissero notati da lui. Gli gettò le braccia al collo, non curandosi delle altre coppie che si fermarono per assistere a quella scena strappalacrime. Un singhiozzo la tradì e sentì Hook sorridergli contro i capelli, che andò ad accarezzare. Amava quella donna e forse essere un pirata voleva dire anche questo: lottare per l'amore della propria vita.
   
 
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