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Autore: Gold Nightmare    23/07/2015    2 recensioni
•I DON'T SEEM•
[Apollo x Talia] [! Ermes] [Dalla Storia]
Ermes non riusciva più a sopportarlo, quella continua voglia di provarci con TUTTE le ragazze che incontravano, era diventato un'ossessione per il fratello. Sospirò poggiando le mani sui fianchi "tale padre, tale figlio" sussurrò cercando di non farsi sentire. « Scusa, hai detto qualcosa? »
-Luke
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Apollo, Ermes, Talia Grace
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I don’t seem
Rating: verde
Avvertimenti: OOC
Genere: comico, riflessivo (demenziale)
Stato storia: completa
Lunghezza storia: One-shot
Personaggi: Apollo, Ermes, Talia Grace (cacciatrici di artemide)
Autore: Luke Castellan



·I DON'T SEEM·


 


« Non credo sia una buona idea.. » Ermes si morse il labbro inferiore osservando timoroso l'amico accanto a lui. « Ti fidi di me? » chiese questo sicuro della risposta positiva. Avanzarono lentamente un altro passo in avanti, facendo attenzione a non emettere alcun rumore. Il dio dei ladri si accarezzò la nuca castana soffocando una finta risata « Ehm...veramente... l'ultima volta che mi sono fidato di te.. » non fece in tempo a finire la frase, che venne strattonato dietro ad un cespuglio dal biondo.

« Ah! - protestò - si può sapere che c'è adesso?! » il figlio di Maia pareva arrabbiato e sconcertato dal comportamento del fratellastro che, in tutta risposta, si limitò ad ammutolirlo con un sonoro « Shhhh! » tornando a scrutare il paesaggio attorno a lui. Alzò di poco la testa per lasciar vagare il suo sguardo quando, sul suo volto apparve un espressione di gioia « Oh per i sandali di Poseidone, hai visto quella? » il dio indicò una figura seduta su un masso poco più avanti di loro. Era una donna, abbastanza carina anche, dal punto di vista di Ermes. Aveva i capelli che ricordavano il colore dello zenzero, raccolti in una treccia laterale che le ricadeva sulla spalla sinistra. Gli occhi di un azzurro ghiacciato osservavano tristi il paesaggio, gli zigomi alti poco pronunciati e ricoperte da una pelle candida, le davano un aspetto davvero irresistibile, pensò Apollo dando una gomitata nel fianco al compagno,

 « Eh, allora? Che ne dici? » ancora con lo sguardo fisso verso la ragazza, Ermes roteò gli occhi con fare spazientito « Dico che è..okay » il dio della musica si girò di scatto fulminandolo con lo sguardo « Okay? Cioè, ma l'hai vista? » disse furioso e continuando insistente a puntare il dito contro la fanciulla. Ermes indietreggiò spaventato « Mi sembra, che tu abbia dei
gusti un po' diversi...ecco..e poi, non è troppo piccola per te? » cercò di giustificarsi. Apollo scrollò le spalle facendo finta di niente « È una cacciatrice di Artemide - spiegò - le cacciatrici sono immortali, idiota » fece una smorfia all'amico « Sì, ma hanno anche fatto un giuramento ah, e odiano gli uomini. »

Ermes non riusciva più a sopportarlo, quella continua voglia di provarci con TUTTE le ragazze che incontravano, era diventato un'ossessione per il fratello. Sospirò poggiando le mani sui fianchi "tale padre, tale figlio" sussurrò cercando di non farsi sentire. 


« Scusa, hai detto qualcosa? » Apollo si girò verso di lui con fare interrogativo e, il dio, scosse la testa « Niente, solo che mi chiedevo come la prenderà tua sorella » il poeta, in tutta risposta, alzò le spalle come aveva fatto poco prima « Se mia sorella non saprà, nulla mi succederà » cantilenò il biondino con un sorriso malizioso in volto. « Senti, smettila di fare le rime, mi fai paura.. » sentenziò il più piccolo « E poi, perché quella dolce fanciulla, dovrebbe dirlo ad Artemide? Se scopre che ha parlato con un uomo, la trasformerà in un cervo e la farà divorare dai cani » Ermes si portò una mano alla nuca e iniziò a massaggiarsi le tempie, come se avesse mal di testa. « Se è così con un uomo, figurati con un Dio - che talaltro, è suo fratello » Apollo sbuffò sonoramente « Pensavo fossi più divertente, Erm, da quando sei qui non fai altro che lamentarti.. » il messaggero offeso incrociò le braccia al petto mettendo il broncio « Forse mi lamento perché stai facendo una cosa p-r-o-i-b-i-t-a! » scandì bene l'ultima parola perché fosse chiara all'altro « Parla quello che appena nato mi rubò delle mucche » ribatté il dio. « Si...ma poi chi è che ti ha regalato una lira per chiederti scusa? » « Solo perché mio..nostro padre mi ha costretti ad accettarla per mettere fine al litigio! » Ermes parve sorpreso e  ferito « Non ti piaceva.. - singhiozzò con gli occhi lucidi - io l'avevo costruita per te »

Per quanto Apollo lo nascondesse, normalmente non riusciva a resistere agli occhioni del fratellino ma, dovette comunque far finta di niente e continuare a ribattere. Non gliel'avrebbe data vinta, non ancora. Per quando riguarda Ermes beh, era abbastanza alterato, ma proprio poco, eh. « Pff...adesso fa la vittima, saudita una cosa, me ne vado! Ho chiuso con te! Sei solo un fifone che non vuole 'parlare' con una ragazza.. » Ermes sibilò tra i denti come uno dei due serpenti attorcigliati al suo caduceo « Non è vero, è solo una bambina, io non ci provo con le cacciatrici di Artemide » 
« Ah, è così? Eppure mi sembra che con Afrodite tu..ah, e poi scusa, che male c'è se ci provo con delle ragazzine che vanno in giro con arco e freccia, credendosi chissà chi,  seguendo come cagnolini mia sorella! »
si tappò la bocca troppo tardi. Si accorse di aver urlato - a squarcia gola - e che un gruppo di ragazze vestite d'argento e armate fino ai denti lo osservavano minacciose mentre avanzavano di fronte a lui.

Erano circa una decina con al centro una ragazza dai capelli neri corti e gli occhi di un blu elettrico che, ad Apollo, facevano venire i brividi. Deglutì rumorosamente indietreggiando di un passo. Soffocò un grido in gola e cercò la mano dell'amico per stringerla il più possibile. Non c'era dubbio, Apollo ora, aveva una paura tremenda. Ormai la persona misteriosa era a pochi centimetri da lui. La vista offuscata si schiarì, dando una visuale nitida della ragazza « Apollo » la voce fredda e distaccata gli penetrò nei timpani « Talia Grace » disse con voce tremante, la sua spavalderia era appena scappata lasciando spazio al puro terrore. Tossì nella speranza di acquistare un tono più sicuro.

« Qual buon vento » continuò lei senza togliere lo sguardo dal suo volto. « Beh, cercavo mia sorella Artemide, non è che per caso l'hai vista? » strinse i denti nella speranza che ci abbia creduto. La cacciatrice si spostò verso l'accompagnatore del dio « Ermes » lo salutò con un cenno del capo. Questo rispose scuotendo la mano con un sorriso a trentadue denti « Tal, come stai? » chiese premuroso. Talia alzò le spalle socchiudendo gli occhi in cui Apollo stava affogando « Oh, non mi lamento e tu, Erm? » anche lei rispose al sorriso facendo strabuzzare confusi gli occhi al biondo « Si, bene direi, a parte il fatto che sono stato portato contro la mia volontà qui per spiarvi » il sorriso sul suo volto non svaniva dando una piccola ma letale frecciatina al fratellastro.

 « Bene Bene, a quanto pare il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non so che farmene di lui - disse indicandolo, rivolgendosi alle cacciatrici - Hai qualcosa da dire a tua discolpa? » Apollo ci pensò un po' su per poi alzare il capo « In effetti sì.. Talia Grace, sei la ragazza più stronza che abbia mai conosciuto e, so che dietro quella maschera di indifferenza, provi qualcosa per me »

Non le diede neanche il tempo di capire cosa fosse successo che la circondò in un abbraccio per poi posare delicatamente le labbra sulle sue. Sotto lo sguardo stupito di tutti si baciarono o meglio, lui baciò lei. Ermes ululò un "Oh oh ci danno dentro" beccandosi tantissime occhiatacce da parte delle cacciatrici.

Quando finalmente si staccarono Talia restò immobile. Mandibola rigida, sguardo fisso nel vuoto, gote rosse. In meno di un secondo il rosso dell'imbarazzo divenne rabbia. Diede l'ordine di puntare gli archi contro all'usurpatore e, prima di far scoccare le frecce, si avvicinò ad Apollo « Spero che tu abbia pronte le tue ultime parole » il dio sorrise sussurrando « Sì, è stato bellissimo ma, devo andare piccola, il dovere chiama » detto questo prese il braccio di Ermes e lo trascinò letteralmente via. Iniziò un vero e proprio inseguimento « Prendetelo! » gridò la ragazza.

« Non ti sembra di aver esagerato? » chiese il ladro continuando a corre. Apollo scosse il capo « Nahh, le è piaciuto » quell'uomo era incredibile, sapeva scherzare anche con un gruppo di ragazzine infuriate alle calcagna. « A me non è sembrato » Apollo sembrò confuso « Ma se ha ricambiato » aveva il fiato corto a causa della troppa corsa « Sembrava..disgustata » disse imitando il suo viso quando l'aveva baciata. « Te lo dico io, quella ragazza è pazza di me » Ermes si girò indietro per guardare Talia.
Aveva delle ciocche di capelli ribelli sul viso e, ancora le guance rosse.
Forse, per una volta, Apollo aveva ragione.
Ma, quando una freccia, scoccata da questa, gli colpì in pieno la spalla, ci ripensò.
Eppure Apollo e Talia ridevano come matti. Come innamorati. Scosse la testa.

« Certo che l'amore è strano » si lasciò sfuggire divertito.

 [1 494 parole]

 Castellan Corner,

ed eccomi qui con una nuova fantastica orribile storia!
Non so neanche da dove sia uscita, mi stavo facendo i cavoli miei quando prendo il telefono e track.
Mi sono messo a scrivere.
Amo questa coppia davvero e, ho trovato carino aggiungere anche mio padre così, tanto per.
So che molti amate la Thaluke ma...nahh. Wow la...Thollo? Mmm...no, non ci sta. 
Ringrazio davvero tanto chi ha avuto il coraggio di leggere fino a qui.

E con questo me ne vado, alla prossima :)

 
-Luke Castellan


 

   
 
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