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Autore: xthisisemme    23/07/2015    0 recensioni
Adriana, una ragazza che si trova ad affrontare il primo giorno di superiori.
Simona, una sua vecchia amica delle elementari che si ritroverà in classe con lei.
E dopo arriva lui, un ragazzo abbastanza carino con la sfacciataggine nelle vene, un quesito che Adriana odia completamente.
Tutti penseranno che è troppo scontato, fidatevi non è così.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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In un giorno di pioggia 
La mia sveglia suona alle 7.15, solo poco dopo realizzo che dovrebbe essere il mio primo giorno di scuola.
Mi alzo velocemente senza fare colazione (come al solito) e mi dirigo velocemente in bagno per lavarmi, sapevo già cosa mettermi perché conoscendomi so già che ci avrei impiegato le ore.
Appena uscita dalla doccia mi asciugai e mi misi un jeans stretto e una maglia a mezze maniche di color rosso, lo stesso colore delle converse ovviamente.
Matita sotto un po’ di rimmel e via.
Sono le 7.55 e arrivo vicino scuola, per fortuna a due passi da casa.
C’era ancora un caldo afoso visto che siamo agli inizi di settembre ma con un cielo nuvoloso
Suona la campanella e incominciano ad elencare tutti i nomi classe per classe quando ad un certo punto sento il mio.
-Adriana Rossini 1°N    
Cazzo il mio nome.
Mi dirigo verso la mia classe quando ad un certo punto sento gridare il mio nome.
-Adrii anche tu in 1°N?
Mi voltai e vidi Simona, una mia amica delle elementari.
-Ehi simo da quanto tempo! Comunque si!
-Perfetto, sarai la mia compagna di banco!
Sorrisi e annuì.
Ho avuto sempre un bel rapporto con Simona, non penso di avere qualche problema con lei.
La classe era enorme, composta da circa 30 banchi e 30 sedie, era quasi piena, mancavano giusto 3-4 persone.
Io e Simo ci sedemmo nella fila centrale, sia per fare un po’ di casino sia per ascoltare qualche volta la lezione, ma giusto se era proprio necessario.
Quando arrivarono tutti entrò il professore di fisica a primo impatto direi simpatico e molto disponibile.
Ci lasciò del tempo libero per socializzare tra noi, tutti molto simpatici, almeno per ora,ma ovviamente mi sentivo più a mio agio con Simona, conoscendola già da più tempo.
Di scatto Simona si girò
-Che dici quello è carino?
Lo osservai.
Era Marco, un ragazzo abbastanza carino ma sinceramente non rientra nel mio genere.
Biondo, occhi azzurri e aveva anche un bel sorriso.
-Si carino dai, vacci a parlare.
Mi sorrise prese una grande boccata d’aria e andò da lui.
Si presentò e vidi che lui ci stava, come se l’avesse già puntata dall’inizio. D'altronde è anche una bella ragazza. Alta, magra, occhi celesti e capelli neri.
Io invece non sono proprio così.
Sono alta un metro e una lattina di coca-cola, il mio fisico non è magro, ma nemmeno grosso…diciamo che ho delle forme, occhi marroni con qualche tendenza sul verde ma solo al sole e i miei capelli sono un misto fra un rosso e un castano per colpa delle mie svariate tinte.
Non sono proprio interessata a trovare l’amore in questa scuola, l’unica cosa che m’interessa è solo vivere una vita serena.
Simona venne da me e mi fece vedere un biglietto con su scritto Marco e un numero di cellulare.
-Hai fatto colpo,baby.
-Non ci credo, non ci posso credere…non è possibile , sono felicissima!!
-Calma stupida non ti far vedere da lui così
Un tuono interruppe la nostra conversazione, apposto tornerò a casa bagnata fradicia e qualche momento dopo suonò anche la campanella. Assurdo.
Pioveva , pioveva dirotto.. non sapendo cosa fare prendo la cartella e me la metto in testa. Si sono anche un po’ goffa.
Saluto Simona( lei abita dall’altra parte della città ) e incomincio ad incamminarmi verso casa quando ad un certo punto sento qualcuno fischiare, non mi giro…sarà uno dei soliti stupidi che vuole prendere in giro una povera ragazza che mette in gioco la vita della propria  cartella per non arrivare a casa come una pezza bagnata fradicia.
Sento ancora qualcuno che fischia , mi giro per mandare male chiunque esso sia e vedo un ragazzo penso della mia stessa età che mi ferma.
-Ho l’ombrello , devo andare anche io per questa via…vieni sotto.
Rimasi immobile , mai trovato qualcuno così sfacciato.
-No , grazie..posso andare anche con la mia cartella in testa.
Mi prese dal polso e mi mise sotto il suo ombrello.
-Finirai per raffreddarti
Rimasi. Anche se nella mia testa mi ripetevo continuamente che cazzo stessi facendo. Però da un lato non volevo la febbre quindi..mi sento obbligata.
-Io vado in 1°S, tu?
-1°N..
-Capito, il tuo nome è?
Fortunatamente arrivai a casa.
-Sono arrivata, grazie del passaggio, a mai più.
Rimase con uno sguardo che non so nemmeno io come descriverlo… diciamo un " cazzo ti accompagno giù a casa e mi ringrazi anche così, vedi sta stronza "
Risi e salì a casa …finalmente doccia. Unica gioia.
  
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