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Autore: jammin    23/01/2009    3 recensioni
E' per questo che si attarda nel laboratorio, per questo motivo è sdraiata nel suo ufficio con dei vestiti stretti e una sottile trapunta avvolta intorno alle spalle.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si tiene la testa tra le mani, stringendo gli occhi come se provasse fisicamente a cacciare i pensieri dalla sua mente affaticata.

Un rumore la fa sussultare

Rabbrividisce, non sa se per la paura o per il freddo, e avvicina le ginocchia al petto, raggomitolandosi come un gatto sullo scomodo divano dell'ufficio.

Gli eventi di quell’interminabile giornata le fluttuano in testa. Ancora non ha permesso a sé stessa di crollare e di far cadere quella maschera di freddezza e impassibilità che spesso domina i suoi lineamenti. Sa che quando andrà a casa, quando aprirà la porta del suo appartamento, quando si spoglierà, quando si sciacquerà il trucco dal viso, quando infine si getterà sul letto sfatto con addosso il pigiama di flanella - quello che riserva per le notti in cui i ricordi di un’infanzia spezzata la soffocano, quelle notti in cui i l'espressioni disperate sui volti dei familiari delle vittime le tormentano i sogni - lì, in quel momento, i muri che con tanta fatica ha costruito intorno al suo cuore cederanno, stringerà tra i pugni le lenzuola e premerà la testa nel cuscino e il suo pianto riempirà la stanza. Non sa quanto tempo passerà così, sa solo che a un certo punto, con la testa pulsante e le guance segnate da sentieri di lacrime, si addormenterà.

E' per questo che si attarda nel laboratorio, per questo motivo è sdraiata nel suo ufficio con dei vestiti stretti e una sottile trapunta avvolta intorno alle spalle.

Il rumore che la sua mente ha prima registrato si rivela essere quello di una lontana porta fatta sbattere. Ora sente dei passi e poi un educato toc-toc e qualcuno che scivola dentro senza aspettare una risposta. Si muove lentamente nella stanza, per poi arrivare di fronte a lei, “Bones,” sussurra.

Da com’è posizionata può vedere solo le sue scarpe, osserva distrattamente che indossa quelle sneakers che recentemente sono tornate di moda tra i ragazzi - pensa che sia leggermente ridicolo ad indossarle con uno smoking nero.

Non ha idea di quanto tempo rimangono così, lei immobile e lui in piedi di fronte a lei.

Poi lui si muove, si avvicina al divano e si siede acconto ai suoi piedi scalzi.

Apprezza che non la stia forzando a parlare, una cosa che ha sempre trovato fastidiosa e che le porta alla mente ricordi di sedute obbligatorie dalla psicologa della scuola - una sconosciuta che pretendeva di conoscerla solo per aver letto la cartella che i servizi sociali avevano consegnato alla scuola - è lì che nata la sua diffidenza nei confronti di quella disciplina.

“Non voglio tornare a casa.” Lei è la più sorpresa tra i due, quando le parole le escono dalle labbra.

Costringe se stessa a girare la testa e a incrociare il suo sguardo. Riflesso nei suoi occhi scuri vede stanchezza e comprensione.

Lui annuisce, “Okay,” e poi, “vieni da me.”

Alla sua richiesta – comando? - lei risponda alzando le sopracciglia, sinceramente confusa.

“Non c'è verso che tu rimanga qui tutta la notte.”

Lo guarda per qualche momento prima di annuire impercettibilmente.

Aspetta che lei si infili le scarpe e si scosti i capelli dagli occhi, prima di offrirle la sua mano per aiutarla ad alzarsi.

Le loro auto sono tra le poche rimaste nel parcheggio del Jeffersonian.

E' solo quando si dividono per andare ognuno ai rispettivi posti sul SUV di Booth - recupererà la sua macchina la mattina successiva - che si rende conto che per tutto il tempo le loro mani sono rimaste intrecciate.

Il tragitto fino all'appartamento lo passano in silenzio, la radio accesa su un canale che trasmette musiche anni '80. Brennan si fa cullare dalla voce che esce dalle casse, mentre il paesaggio scorre veloce di fronte ai suoi occhi, al di là del finestrino.






Nota: Il titolo della fanfiction e quello dei capitoli sono canzoni del gruppo Explosion in the sky.
  
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