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Autore: 24maggio2011    23/07/2015    1 recensioni
Stiles e Derek sono innamorati e stanno insieme da tre anni ormai. La loro storia inizia un caldo 24maggio di tre anni fa. Derek Hale č il fratellastro di Isaac Lahey. Isaac Lahey č il ragazzo di Scott McCall e Scott McCall č il migliore amico di Stiles Stilinski. Quei due sono inseparabili, fin dalla nascita tanto che entrambi si misero con i loro attuali fidanzati lo stesso giorno. Il 24maggio2011. Quel giorno che rimarrā impresso nella mente e nel cuore dei ragazzi, per sempre e presto le loro vita cambieranno, non un ora, non un giorno, non un mese, non un anno ma per sempre.
STEREK E SCISAAC con accenni SHERISSA.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Daddy Slash :) <3'
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- Sei tu il mio papā.

Non appena gli occhi di suo marito si spensero e si accecarono di rabbia un secondo dopo, Isaac comprese che di li a poco, sarebbe successo un casino. Uno di quelli grandi che ricordi per giorni interi, o addirittura mesi. Lo capė anche dal modo in cui Scott stringeva forte il telefono in mano. Lo stava stringendo con talmente tanta forza che per un attimo, ebbe la sensazione di vederlo rompersi in mille pezzi, anche se chi si stava rompendo in mille pezzi non era il telefono, ma Scott.

Odiava quell'uomo pių di qualsiasi altra cosa o persona al mondo, non ha mai dimenticato il male che gli ha fatto negandogli quell'abbraccio e uscendo da quella casa per sempre e non sopporta sua madre, quando si ostina a chiamarlo padre. Quell'uomo non č suo padre e sua madre deve metterselo nella testa una volta per tutte. Lui un padre ce l'ha! Si chiama Jonh Stilinski e no di certo Rafael McCall. Rafael McCall č solo l'ex marito di sua madre, nient'altro. Suo padre, invece... č l'attuale marito di sua madre. Suo padre č lo stesso padre di suo fratello, Stiles.

Lui e nessun'altro!

Non dimenticherā mai il bene che Jonh gli ha fatto. Gli ha curato le ferite con un solo sguardo e gli ha dato gli abbracci e tutte le carezze che non gli ha mai dato quell'uomo. L'ha cullato le notti di temporali e gli ha permesso di chiamarlo papā ogni volta che voleva. Lo abbracciava quando tornava a casa con Stiles con la testa bassa e le lacrime agli occhi perchč i bimbi all'asilo lo prendevano in giro, quando lui disegnava solo una mamma e nessun papā. Gli asciugava le lacrime e riempiendolo di baci gli diceva che lui un padre ce l'aveva eccome e lo stava abbracciando in quello stesso momento.

Gli diceva di non dar peso alle parole degli altri bambini, di pensare solo a Stiles e di iniziare a disegnare lui al prossimo compito assegnato dalla maestra. E Scott cosė fece. A quattro anni, Scott iniziō a disegnare di stringere la mano di Jonh che a sua volta stringeva quella di Stiles, che dopo la perdita della sua mamma, stringeva la mano di Melissa. Scott credeva fosse finita. Adesso disegnava la sua famiglia al completo! La sua mamma, suo fratello Stiles, lui e il suo papā Jonh. Ma gli altri bimbi non la smisero e gli continuavano a dire che Jonh non era suo padre e che Stiles non era suo fratello.

Scott, provō molte volte a difendersi ma le lacrime presto prendevano il sopravvento e allora decideva di nascondersi in bagno, rannicchiarsi su se stesso e piangere disperato aspettando l'arrivo del suo fratellino. Scott smise di nascondersi in bagno a piangere disperato quando Stiles, un giorno si arrabbiō tanto da mettersi a gridare e a dire che non saranno di certo una famiglia tradizionale, come quelle dei loro compagni ma che di certo sono pių famiglia loro, degli altri. A chi importava se Jonh e Melissa non stavano insieme ufficiosamente? A loro no di certo. Stiles aveva perso una mamma, ma ne aveva trovata un altra in Melissa. Scott aveva perso un papā, ma ne aveva trovato un altro in Jonh. A quel paese tutti gli altri!

Da quando lui e Scott stanno insieme, sono tante le volte in cui vide Melissa provare a mettere la pace tra genitore e figlio, ma ogni volta finiva allo stesso modo. Con Scott che urlava contro sua madre come mai prima d'ora e c'č da tenere conto che Scott ama Melissa pių della sua stessa vita e piuttosto che urlargli contro, passa il tempo a riempirla di baci e a farsi coccolare da lei. Ma quando si tratta di Rafael, Scott non ragiona pių. Scott non vede pių la sua mamma, ma la donna che prova a fargli avere anche un minimo rapporto con quell'uomo. 

- Adesso mi sente. - Dice Scott iniziando a chiamarla.

Melissa, da casa sua ha giā deglutito a vuoto e Jonh gli sta giā accarezzando la spalla per rassicurarla.

- Hei, amore mio. - Prova dolcemente, Melissa.
- Amore mio un cazz*! Cos'č questa storia? Quante volte ti ho detto che la devi finire? Quell'uomo non č mio padre. Mio padre in questo momento, molto sicuramente ti siede di fianco. - Sbraita furioso, Scott.
- SCOTT! - Lo riprende Jonh, avendo sentito tutto e ritenendo che non abbia avuto un comportamento adeguato ai suoi insegnamenti.
- Amore ascolta...
- Non ci voglio parlare con te, mamma! Passami mio padre. Anzi, non voglio parlare nemmeno con lui perchč adesso mi sgriderā e non mi va!
- Scott, prendi tuo marito e tuo figlio e venite qui a casa. Fatevi una passeggiata, ci mangiamo un gelato e ne parliamo con calma! - Dice dolcemente e con calma, Jonh.
- No! Non esiste. Non voglio vedere la donna che continua a mettermi i bastoni tra le ruote su questo fatto.
- Scott, ora mi sto arrabbiando e non sto scherzando! Quella donna č tua madre. - Lo riprende duramente, Jonh.

Un po' va bene, ma adesso basta. Scott, nel frattempo ha giā deglutito a vuoto, terrorizzato da morire dal tono del suo papā. 

- Vieni a casa. - Dice ancora Jonh, con calma, due secondi dopo averlo sentito respirare affannosamente.
- Non lo voglio vedere. - Sussurra Scott mentre per poco, i suoi occhi non si bagnano di lacrime.
- Non č qui amore mio, te lo giuro. - Lo rassicura, Jonh.
- Non vedo perchč dovrei venire! Dė a tua moglie che non voglio ne vedere, ne sentire quell'uomo ne ora, ne mai.
- Scott, ti ho detto di venire a casa con tuo figlio e tuo marito... ADESSO! - Ordina questa volta, Jonh.

Jonh sa bene come farsi ascoltare da Scott, infatti, tempo due secondi netti e il suo bambino gli dice che sta arrivando. Nel frattempo, Melissa č in un mare di lacrime! Sa bene che tra poco Scott si pentirā di avergli alzato la voce e lei non vuole nemmeno le sue scuse, gli importerā solamente che non ce l'abbia pių con lei, ma da come l'ha sentito urlare poco fa, sa che la strada del perdono č molto lontana. Lo sa lei, come lo sa Jonh ed Isaac che in questo momento sta guidando verso casa Stilinski.
- Avrei potuto guidare io. - Protesta Scott, stringendo tra le braccia il suo bambino.
- In queste condizioni? Anche no, Scott. Ti tremano le mani! 
- Sono arrabbiato!
- E non devi. Non con tua madre!
- Non dirmi con chi essere o non essere arrabbiato! - Strilla Scott. Nick si sveglia un attimo, ma poi richiude subito gli occhi e torna a dormire.
- Scott, č inutile che alzi la voce anche a me! Con me tutta questa sceneggiata non funzionerā.
- Sceneggiata? Credi che la rabbia che provo in questo momento sia tutta una sceneggiata?
- Non sto dicendo questo ma comunque non alzarmi la voce. - Strilla Isaac.
- Tu non farmi arrabbiare e vedi che io non te la alzo la voce... - Dice Scott abbandonandosi completamente al sedile posteriore e a testa bassa.

Per quanto Isaac, sia quello pių tranquillo... non č mai un bene farlo arrabbiare troppo e questo suo marito lo sa bene.

- Come ti senti? - Chiede Isaac, poco dopo.
- Voglio che mi porti di nuovo a casa. Non voglio vedere mia madre!
- Perō vuoi vedere tuo padre. - Sussurra Isaac. Scott, di tutta risposta si morde le labbra e i suoi occhi si fanno lucidi!
- Ho bisogno di lui, adesso! - Confessa Scott.
- Lo so e stiamo andando da lui ma non voglio che rispondi male a tua madre, Scott! Un giorno te ne pentirai e non avrai pių modo di chiedergli scusa... - Sussurra Isaac prendendo un respiro profondo e vedendo una stella brillare pių di tutte le altre, quando scende dall'auto, alza gli occhi al cielo e saluta la sua mamma.
- Non voglio entrare li dentro senza di te. - Dice Scott abbracciandolo da dietro e appoggiandogli il mento sulla spalla, mentre continua a stringere Nick tra le sue braccia.
- Sarō con te, non ti preoccupare.
- Mio padre č arrabbiato! - Dice ancora, Scott. Il cuore che batte forte contro la cassa toracica!
- L'hai fatto arrabbiare, č normale, ma sono sicuro che se non gli alzerai la voce si risolverā  tutto!
- Ma perchč mia madre fa sempre cosė? - Singhiozza Scott appoggiandosi esausto all'auto.
- Scott... amore, ascoltami un attimo per favore! Perchč non provi a pensare che tua madre lo faccia per te? - Chiede tranquillo, Isaac, asciugandogli le lacrime.
- Non lo so perchč lo fa, ma non lo fa per me... Isaac! Altrimenti non mi avrebbe nemmeno detto che quell'uomo vuole vedermi. Non mi interessa di quello che vuole lui. Mi interessa solo di mio padre!
- Tuo padre, Scott...
- Non provare a dire che č quell'uomo! Non č quell'uomo, mio padre. Mio padre č Jonh Stilinski! - Lo interrompe bruscamente, Scott.
- Io veramente stavo per dire che tuo padre ti sta aspettando dentro casa con delle ciotole per il gelato in una mano e il tuo gelato preferito nell'altra, ma come vuoi tu. - Dice tranquillamente con le mani in tasca, Isaac. Sa come calmare suo marito!
- Il mio papā... - Sussurra Scott guardandolo e iniziando a sorridere e a piangere nello stesso momento.

Jonh, dalla cucina, in tempi record molla le ciotole e il gelato sul tavolo e corre alla porta. La apre e tempo due secondi al massimo e il suo cucciolo gli ha giā gettato le braccia al collo come quando ancora era un bambino.
- Papā! - Singhiozza Scott abbracciandolo pių forte che puō.
- Shhh! Stai calmo amore mio. - Prova a tranquillizzarlo Jonh, con il magone in gola. Gli accarezza la schiena e ricambia l'abbraccio.
- Ciao Scott... - Dice una voce dietro alle sue spalle. Scott si irrigidisce come il marmo e Jonh sgrana gli occhi. Isaac scatta lo sguardo tra suo marito e l'uomo appena comparso, completamente in panico.
- Cosa ci fa qui, papā? - Chiede con rabbia Scott a Jonh, respirando profondamente con il naso e mordendosi forte le labbra.
- Non ne ho la minima idea, amore. Te lo giuro! Rafael, cortesemente... potrei sapere perchč sei qui?
- Voglio vedere mio figlio. - Risponde Rafael.
- MA IO NON VOGLIO NE VEDERE, NE SENTIRE TE! ED IO NON SONO TUO FIGLIO. - Urla Scott. Nick, adesso si č svegliato sicuramente.
- Rafael.. cosa fai qui? Ti avevo detto che dovevo parlarci prima! - Dice Melissa, sorpresa di vedere li il suo ex marito. Adesso, sicuramente Scott non la perdonerā  tanto facilmente.
- E' mio figlio, Melissa. Non potevo pių aspettare!
- Hai aspettato ventitré anni e non potevi farlo un altro paio di giorni? - Si altera, Melissa.
- Scott, figliolo... ti prego di ascolta...
- NON PROVARE A TOCCARMI! - Dice brusco Scott. Rafael, ha provato a mettergli una mano sulla spalla.
- Scott, cosa ti ho detto poco fa sull'alzare o non alzare la voce? - Si intromette Isaac.
- L'ho alzata a quest'uomo, mica ai miei genitori. - Si difende, Scott. Isaac, sospira. Non puō dargli torto!
- Ed io cosa ti ho detto prima, riguardo ad alzare la voce sulla mamma? - Dice Jonh.
- Gli ho alzato la voce... PAPA'? - Chiede Scott.
- No, ma č bastato come l'hai guardata.
- Mi hai detto che non sarebbe stato qui. - Dice deluso Scott, legando lo sguardo a quello di Jonh.
- Amore, ascoltami! Ti prego. Devi credermi che ne io, ne la mamma, sapevamo sarebbe venuto.
- E' cosė, amore. Lo sai che non ti mentiremo mai!
- Papā, no... tu, si! 
- Scott, entra dentro! - Ordina Jonh.
- No, io me ne vado.
- Scott, ti ho detto di entrare dentro casa. 
- Non senza di voi.
- Ok, dai amore entriamo tutti dentro! Su! - Prova a fargli due coccole Melissa, mettendogli anche una mano sulla spalla e facendo segno ad Isaac di seguirlo dentro casa.
- C'č del gelato che ci aspetta! - Prova Jonh.

Quando sono tutti dentro... Jonh prova a fare due chiacchiere con Rafael da uomo a uomo, ma presto viene interrotto dal suo bambino.

- Rafael, ascoltami...
- Papā non provare ad invitarlo dentro, perchč giuro che se mette piede in questa casa ci esco io. - Lo interrompe, Scott.
- Scott... fila in cucina! - Ordina Jonh, indicandogli con l'indice della mano sinistra, la cucina.
- E TU SPARISCI! - Finisce per lui, Scott... sbattendo la porta in faccia all'uomo che gli stava di fronte.
- Dov'č finita l'educazione che io e tua madre ti abbiamo insegnato fin da piccolo? - Lo riprende dolcemente Jonh, trascinandolo in cucina.
- Va a farsi fottere ogni volta che mi rompete le scatole con quell'uomo. - Risponde Scott.
- SCOTT! - Lo riprendono i genitori.
- Cos'č questo linguaggio? - Lo sgrida, Jonh. Questa volta seriamente! Sa che quando si tratta di Rafael a Melissa proprio non l'ascolta minimamente. 
- Che c'č? Ho quasi ventisette anni, papā! Potrō permettermi di dire qualche parolaccia?
- Non finché noi due saremo in vita, signorino e sopratutto non in casa nostra e se non te ne fossi accorto... tuo figlio č sveglio e ci sente benissimo! E' un bambino e assorbe ogni minima informazione come le spugne. - Lo riprende, Melissa, dando un po' di gelato a Nick che ignaro di tutto, ride senza un apparente motivo.
- Ti ho giā detto che io con te non ci voglio parlare.
- Ok, qual'č il problema? Sfogati. Dimmi quello che devi dirmi e facciamola finita! - Acconsente, Melissa. Sa che suo figlio si sta tenendo troppe cose dentro.
- Oh! Non ti basterebbero cinque minuti per farti dire tutto ciō che voglio dire e al momento sono arrabbiato con te e non voglio dire cose di cui pentirmi subito dopo. - Dice con i nervi a fior di pelle, Scott. 

Si avvicina allo sportello posto sopra al lavandino, si mette in punta di piedi, lo apre, fruga tra la roba e poco dopo estrae un pacchetto di sigarette che lui e suo fratello hanno sempre tenuto nascosto ai genitori e sotto i loro occhi sbalorditi, se ne accende una.
- Cos'č questa storia? - Chiede spiegazioni Jonh, togliendogli la sigaretta dalla bocca.
- NO! Papā, ne ho bisogno. - Prova a riprendersela, Scott.
- Non ne hai bisogno per un accidente! Da quanto fumi? O meglio, mi correggo visto che tu non fai niente senza di tuo fratello! Da quanto tu e tuo fratello fumate? - Si arrabbia Jonh. Cos'č questa storia che i suoi bambini fumano?
- Da quando avevamo diciotto anni! Non ti sei mai accorto di niente?
- Se l'avrei saputo ve l'avrei impedito, tu che dici? 
- Non mi importa! Dammi questa sigaretta e basta. - Dice Scott accendendosela di nuovo.
- Questa mi č nuova. Prima mi rompi le palle a me, perchč ogni tanto mi fumo una sigaretta e poi il primo a farlo e anche di nascosto... sei tu? - Chiede Isaac.
- Isaac, io lo faccio quando sono estremamente nervoso. Sai quante sigarette avremmo fumato da quando abbiamo diciotto anni ad oggi, io e Stiles? Se ce ne saremo fumate cinque, č tanto. E sai l'ultima quando l'ho fumata, MAMMA? Il giorno in cui mio marito mi ha chiesto di sposarlo e tu mi hai detto che quell'uomo era tornato per parlarmi, per vedermi! Alla fine, č sempre per colpa sua. Anzi, no... la colpa č tutta tua!
- Amore... perō con calma! Mi sta bene che tu ti sfoghi, ma non c'č bisogno di rivolgersi in questa maniera alla mamma. - Dice Jonh.
- Si che ce n'č bisogno invece. Di chi credi che sia la colpa se in questo momento ho il cuore spaccato in tanti piccoli pezzi? SUA!  
- Perchč? Quale colpa puō avere una madre che vuole solo il bene del proprio figlio? - Domanda dolcemente, Melissa.
- Se tu volessi il mio bene come dici, mamma... nemmeno mi avresti mandato quel messaggio. - Dice versando l'ennesima lacrima di rabbia Scott e spegnendo la sua sigaretta.
- Cosa avrei dovuto fare, amore? Tuo padre mi ha chiesto di vederti... non avrei dovuto dirtelo?
- ESATTAMENTE!
- Amore, ti ho detto con calma.
- No, perché non capisce! PERCHE' NON CAPISCI, MAMMA? Io non voglio niente a che fare con quell'uomo e SMETTILA DI CHIAMARLO PADRE. Non č lui mio padre. Lo riesci a capire? Mio padre ti siede di fianco in questo momento e dorme con te da quando io avevo quattro anni. Ti ha sposato solo da due anni e qualche mese ma E' LUI MIO PADRE. E' lui e tu la devi smettere di organizzarmi incontri con quell'uomo. E' mio padre che mi asciugava le lacrime le notti di temporali, č mio padre che mi abbracciava quando tornavo da scuola piangendo, č mio padre che mi cantava la ninna nanna, č mio padre che mi leggeva la favola della buonanotte, č mio padre che mi faceva il bagnetto, č mio padre che mi sgridava quando sbagliavo, č di mio padre che ho paura quando si arrabbia, č di mio padre che temevo le punizioni quando ne combinavo una delle mie, a scuola, insieme a mio fratello. E' a mio padre che temevo di dirgli che avevo preso un brutto voto a scuola, perchč non volevo deluderlo. E' LUI, MIO PADRE. NON QUELL'UOMO! - Urla e singhiozza disperato Scott, indicando Jonh ad ogni parola che dice.

La guarda intensamente negli occhi per due secondi e poi corre in bagno al piano di sopra. Sbatte la porta e si chiude a chiave! Si accascia con la schiena sul bordo freddo della vasca e scoppia in un pianto isterico, mentre al piano di sotto suo figlio lo chiama disperato.

- Papāāā! - Singhiozza Nick!
- Shhh, stai calmo amore mio, calmati! Vieni qui. Adesso papā arriva! Non č niente. - Lo rassicura Isaac, con le lacrime agli occhi. Lo prende in braccio, lo riempe di baci e gli asciuga le lacrime.
- Io volevo solo che non avesse rimpianti, un domani. - Dice Melissa, poi, indubbiamente scoppia a piangere. Isaac la rassicura con gli occhi e Jonh va ad abbracciarla.
- Piangi amore mio, sfogati quanto vuoi. Non temere! Il nostro bambino tra poco capirā che ha sbagliato ad alzarti cosė tanto la voce e verrā a chiederti scusa.
- Jonh, sta soffrendo ed č colpa mia. - Singhiozza Melissa.
- Shhh! Lasciamolo che si sfoghi un po' da solo, tra cinque minuti salgo e gli scrivo il solito biglietto. Abbiamo vissuto questa storia giā tante volte, sappiamo come va a finire e sappiamo come calmarlo!
- Io, veramente no. - Dice Isaac.
- Ecco cosa succederā . Jonh tra poco salirā su, da sotto la porta lascerā scivolare un biglietto con su scritto: ti aspetto nel divano per tante coccole! Ti voglio bene. Con amore, il tuo papā! Scott si asciugherā  le lacrime, indosserā le sue infradito, si laverā il viso con dell'acqua congelata, tirerā su con il naso, aprirā piano la porta e lentamente scenderā le scale. Butterā un occhio in cucina per controllare che io non sia li e poi andrā da Jonh. Gli getterā le braccia al collo e non appena mio marito inizierā a cullarlo tra le sue braccia, come quando era un bambino, lui ripeterā fino a che non si addormenterā.... la solita frase! Sei tu il mio papā. - Spiega Melissa. L'ennesima lacrima riga il volto di entrambi.

Nel frattempo, Jonh ha giā scritto il bigliettino.
Beve un sorso d'acqua e sale al piano di sopra.

- Amore? - Bussa Jonh. Ovviamente, Scott non risponde. Jonh, sa che č ora di lasciar scivolare il biglietto.
- Ti aspetto gių. Scendi quando sei pronto! - Sussurra Jonh.

Come detto a suo figlio, scende le scale, allarga il divano per avere pių spazio, si mette comodo e accende la tv guardando distrattamente una vecchia partita di basket. Lui e Scott amano il basket! Due minuti esatti ed il suo bambino č li, tra le sue braccia a piangere disperato e a dire quella frase.
- Sei tu il mio papā. - Singhiozza Scott.
- Lo so. - Sussurra Jonh accarezzandolo e abbracciandolo.
- Sei tu il mio papā. - Ripete ancora, Scott.
- Si.
- Sei tu il mio papā. 
- Solo io, amore mio.
- Sei tu il mio papā. - Respira a fatica, Scott.
- Amore mio, basta ti prego.
- Sei tu il mio papā. 
- Si, amore, si. Non c'č bisogno di piangere cosė perō!
- Ma voglio farlo! Ne ho bisogno. - Singhiozza Scott stringendo le mani nel petto del suo papā. 
- Lo so che vuoi farlo e ne hai bisogno e nessuno ti dice niente, per questo. Ma voglio che ti calmi ugualmente! Guardami, amore. GUARDAMI! - Ordina Jonh, prendendogli il viso tra le mani e legando i loro sguardi.

Una volta ottenuta la sua attenzione, gli sorride e continua ad asciugargli le lacrime ma Scott riprende a dire le solite cinque parole e Jonh e sul punto di morire. Odia vederlo soffrire cosė! 

- Sei tu il mio papā. 

A casa Hale-Stilinski, Stiles sente che c'č qualcosa che non va. Il fatto che Scott non risponda ad una sua telefonata, č grave. Prende suo marito e suo figlio e li trascina a casa dei suoi genitori, certo che li ci sia anche Scott e che sia successo qualcosa di brutto. Derek non si spiega perchč Stiles si sia fermato a pochi passi dalla porta di casa e abbia deglutito a vuoto non appena vide Jonh e Scott, stretti in un abbraccio.
- Stiles, tutto bene?
- Niente va bene, Derek. - Risponde Stiles respirando profondamente e entrando in casa.
- Stiles, sta respirando malissimo. - Dice Jonh.
- Hei! Hei fratellino, sono io. - Sussurra Stiles avvicinandosi a lui.
- Non mi toccare, Stiles. Non mi toccare!! Lasciami stare con papā. Con papā!! Ho bisogno di papā. Sei tu il mio papā! - Dice tra i denti, Scott, tremando pericolosamente.
- Non ti tocco, Scott. Non ti tocco nemmeno papā se per questo! Voglio solo controllare un attimo i tuoi battiti! Un secondo. Non mi piace, Scott! Voglio che respiri. Stai avendo un attacco d'asma! - Ordina Stiles.
- Hei, amore! Ora mi ascolti, hai capito!? Non hai un attacco d'asma da anni... da tanti, troppi anni e te ne vuoi far venire uno proprio ora, per colpa di quell'uomo?
- Sei tu il mio papā. - Ripete ancora Scott mentre poco a poco, inizia a respirare correttamente.
- Si! Certo che sono il tuo papā amore mio. Certo! Proprio perchč sono il tuo papā mi sembra giusto che tu mi ascolti. Voglio che respiri con me, adesso! Ok? Respira... con calma e sopratutto ascolta Stiles che sa aiutarti meglio di me, in questo campo. E' lui il dottore, mica io.
- Hei, cucciolo! Sta' calmo. Io e papā siamo qui! - Sussurra Stiles inginocchiandosi su se stesso e accarezzandogli i capelli.
- Non... non riesco a respirare! - Dice a fatica e balbettando Scott mentre si tiene una mano sul petto. Gli occhi gonfi, rossi e pieni di lacrime.
- Shhh, no, hei! Prima ci stavi riuscendo. Respira! Con calma. Respira come facciamo io e papā, Scott! Non č difficile. Lo fai sempre! Respira profondamente! Cosė.. bravo! - Continua Stiles, mentre sente che le sue pulsazioni sono di gran lunga migliorate.
- Fa male, Stiles! Fa male da morire. - Dice Scott indicandosi il cuore.
- Lo so. - Sussurra Stiles, legando i loro sguardi.
- Fa male da morire ed č tutta colpa di quell'uomo. 
- Lo so. 
- Mi dispiace! Papā, mi dispiace tanto. Non volevo risponderti male, scusami ti prego! Non volevo ferirti in alcun modo, ne a te, ne alla mamma. - Dice Scott tornando a stringerlo forte a se e a nascondergli il viso nel collo.
- Stai tranquillo amore mio. E' tutto ok! Ne io, ne la mamma siamo arrabbiati.
- Come fate a non esserlo? Come fa a non esserlo la mamma? Vorrei chiedergli scusa.
- Allora vai. E' in cucina...
- E tuo marito sta tentando di venire qui a consolarti, ma mio marito non gli e lo sta permettendo. - Dice per smorzare un po' la tensione, Stiles.
- Perchč? 
- Scott... - Dicono all'unisono Stiles e Jonh, guardandolo negli occhi.
- Giā, quando si tratta di quell'uomo voglio solo voi accanto per calmarmi. - Dice Scott.
- Che ne dici se andiamo di la? - Propone Jonh.
- No, voglio che mi abbracci ancora cinque minuti. - Risponde Scott.
- Io vado dagli altri. Vi aspetto di la! - Sorride Stiles. 

Poi li lascia soli e raggiunge il resto della famiglia accendendosi anche lui una sigaretta e guadagnandosi un occhiataccia di rimprovero da parte di Melissa.

- Cosa c'č? Č ' stata una giornata pesante. - Si giustifica Stiles, ma giā deglutisce a vuoto per quello sguardo. Cavolo, la sua mamė quand'č arrabbiata fa paura.
- Mi sto zitta che č meglio. - Dice solo, Melissa.
- Posso darti un bacino? - Chiede Stiles.
- Vieni qui amore mio. - Diventa dolce e coccola il suo bambino, Melissa.
- Sono arrabbiato con te, sai mamė? Ogni volta č sempre la stessa storia. La devi smettere di metterti in mezzo! Se mai un giorno, Scott vorrā  chiarirsi con Rafael, sarā lui stesso a dirtelo ma ora non lo vuole. Perchč obbligarlo? 
- Credo di aver imparato la lezione. Erano anni che non lo vedevo cosė! Mi si č spezzato il cuore. Scusami amore mio! So che in questo momento stai soffrendo tanto quanto lui.
- Insomma, adesso posso andare da mio marito si o no? - Sbotta Isaac.
- Sono qui amore. - Sussurra Scott, sorridendogli dolcemente.
- Amore mio... - Sussurra Isaac dandogli un abbraccio. Scott lo abbraccia forte e si gode le sue coccole.
- Papāāā! - Lo chiama Nick, tirandogli il jeans e allungandogli le braccia verso l'alto per essere preso.
- Vita mia, vieni qui. Ciao! Ciao amore mio. - Dice Scott prendendolo tra le braccia e coccolandoselo come mai prima d'ora.
- Mamma, c'č ancora quel gelato buono che mi avete promesso tu e papā?
- Certo amore mio. L'ho rimesso nel congelatore! Adesso che ci siamo tutti, possiamo mangiarlo. - Si apre in un sorriso di gioia, Melissa, iniziando a prendere tutto l'occorrente per una bella scorpacciata di gelato.

Scott le sorride e con ancora Nick tra le braccia, poco dopo le si avvicina con titubanza. Gli circonda le spalle con un braccio e poco dopo gli bagna il collo con una lacrima.

- Scusa. - Le sussurra Scott. 
- Scusami tu amore mio. Ti giuro che non mi metterō pių in mezzo! Ma devi sapere che io lo facevo per te. Non volevo che un giorno saresti venuto a dirmi che era colpa mia, se non hai mai avuto un padre.
- Mamma, smettila con queste assurditā. Io un padre ce l'ho eccome! E' Jonh il mio papā, mamma.
- Si, amore lo so. Io intendevo se sentissi qualcosa che riguardava che ne so... il sangue. Cioč, mi capisci cosa intendo?
- Jonh non avrā il mio stesso sangue nelle vene, mamma, ma č mio padre punto e basta.
- Ok. - Sorride dolcemente Melissa, mentre aiutata dal suo bambino mette il gelato in tavolo.
- Stiles, mettiti vicino a tuo fratello! - Ordina Jonh. Stiles, con ancora la sigaretta in bocca, obbedisce.
- Ora che...
- Auh! - Si lagnano in coro i due fratelli!
- Sarete anche sposati e padri di due bambini meravigliosi ma io, sono vostro padre! - Li riprende Jonh, continuando a tirargli il giornale sul sedere.
- Papā ma sei fuori di testa? - Chiedono all'unisono i due fratelli, mentre Nick e Tommy, insieme a tutti gli altri, ridono di gusto.
- Punto primo, signorini. Mai pių linguaggio sgarbato, non permettetevi mai pių di alzarci la voce... e sopratutto, GUAI A VOI SE VI BECCO CON UN ALTRA SIGARETTA IN BOCCA. - Continua a sgridarli Jonh, rincorrendoli con il giornale per tutto il tavolo.

Non perchč voglia sgridarli davvero, ma perchč sono felici e stanno ridendo e Jonh, al momento č estremamente convinto che al mondo non ci sia musica pių bella del suono della risata dei suoi figli.
Piccolo spazio autrice:
Io piango.
Povero il mio Scott!

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Capitolo che tra l'altro e' dedicato a tutti quelli che hanno letto e recensito il precedente.
  
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