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Autore: Yridyan    23/01/2009    1 recensioni
Giulia e Sofia. Due ragazze normali, due amiche inseparabili, due caratteri totalmente diversi. La prima è una dolce sognatrice, sensibile, timida all'inverosimile e dal rossore facile, ma anche molto testarda; la seconda è l'esatto contrario : schietta, tosta, un po' arrogante e realista. Entrambe sono pazze e simpaticissime e sono come sorelle. E finiranno, in un modo o nell'altro, in Inghilterra. Giulia voleva solo scappare da un ragazzo che non amava più, e in realtà non era mai stato nemmeno amore, aveva escogitato un bel piano : sarebbe andata in inghilterra d'estate per non rivederlo, aveva pensato di usare la scusa di essersi innamorata di un inglese, e tutto si aspettava, tranne che andasse proprio così...
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia vita era un casino.
Alessandro, un chiodo fisso nella mia mente che avrei voluto velocemente levare e buttare via, per carità, gli volevo bene, questo si, ma non lo amavo, proprio per niente.
Secondo me anche lui la pensava così, come una semplece storia estiva, io non ero d'accordo, per me era stato di meno, nessuno me ne voglia male, ma è quello che penso.
Fatto stà che mi ritrovai a fare di tutto, e dico di TUTTO, per non tornare al mare e rivederlo, non ero mai stata una tipa paurosa, ma quella volta forse avevo paura, paura di trovarmelo davanti e affrontare la verità: non lo amavo, che ci potevo fare io?
Ed era per questo che stavo correndo con la mia migliore amica per tutta la scuola cercando la professoressa che mi avrebbe salvato la vita: mi avrebbe detto che c'erano ancora due posti per il viaggio di istruzione in Inghilterra.
-Spero vivamente per te che ci siano quei due maledetti posti per l'Inghilterra! O prima di dire ''Oh, si fa niente'' alla prof, ti ritrovi a volare fuori dal balcone!- Disse Sofia ansimando mentre scendevamo le scale a tutta velocità.
-E dai So! Sei sempre la solita ottimista, per me dovresti prendere la vita con più Montana!- Le risposi io mezzo ridendo mezzo ansimando mentre continuavamo a correre.
-Ma tu sai dove te lo metto io il Montana!? Su per il c..- Disse lei, ma prima di finire la frase ci ritrovammo davanti quel donnone alto e enorme e baffuto della preside.
Sofia rimase basita, totalmente sorpresa. -Ehmm...collo, sì collo, intendevo il collo, io...- Continuò tutta rossa e abbassando il viso sotto lo sguardo minaccioso della preside.
-Salve signorine- Disse guardandoci -Come mai questa corsa mattutina? So che l'attività fisica fa bene, ma non credete che scendere le scale come dei razzi sia un tantino pericoloso?- Continuò con tono di rimprovero.
-Ehmm..si ci scusi, signora preside...noi stavamo cercando...ecco, la professoressa De Medici per chiederle delle informazioni urgentissime, per questo stavamo correndo...- Spiegai, dopotutto era davvero urgente, chi me lo faceva fare di tornare al mare... già mi immaginavo la scena: io che arrivavo, Alessandro tutto felice che mi veniva incontro e....
-Oh, si capisco,- Disse facendo una smorfia di disapprovazione, alla preside era sempre stata antipatica la professoressa De Medici, quando si parlava di lei, la donnona faceva sempre smorfie di puro odio, come in quel momento - ma credo che la vostra condotta sia inconcepibile, penso che dovrò...-
-Sgridarvi- Concluse una voce dolce e melodiosa.
Tutte ci girammo; ecco la nostra salvezza: la professoressa De Medici; nessuno faticava a capire perchè la preside Bernardi la odiava, insomma Louisa De Medici era una giovane donna bellissima, simpatica, tutto ciò che la preside non era, e per questo le metteva sempre i bastoni fra le ruote.
-Ragazze, la preside ha ragione, scendere le scale in quel modo è sconveniente- E ci fece un bel sorriso; al contrario di quell'acidona della preside, noi Louisa De Medici la adoravamo, e semplicemente era una bravissima persona
-Potreste anche farvi male- Finì di spiegare.
-E va bene, per questa volta ve la faccio passare, ma che non si ripeta!- Esclamò la donnona minacciosa, poi se ne andò. Sembrava un enorme bufalo arrabbiato, non era proprio un bello spettacolo.
Sofia mi guardò con uno sguardo omicida, e poi sorrise solare alla nostra prof preferita, ringraziandola tante di quelle volte da costringerci a fermare i suoi sproloqui.
-Di niente ragazze, ma cercate di fare attenzione quando correte per gli anditi, sapete come la preside tiene all'ordine e alla disciplina ecc.ecc. - Disse agitando una mano in aria con noncuranza, come se quello che la preside diceva contasse poco. Poi tornò seria e ci chiese -Beh, siccome ormai in classe stanno facendo salotto, tanto vale prendersela comoda, che mi dovevate dire?-
Noi ci guardammo, e dicemmo in coro -Ci sono due posti per il viaggio in Inghilterra? La prego la prego la prego, ci dica di sì!!!- Poi io e Sofia ci guardammo di nuovo e cominciammo a ridere, e con noi anche la prof.
-E va bene, va bene, dopo questo splendido coretto come posso dirvi di no? Sapete che la data della prima tassa è già scaduta, e non vi prometto niente, ma oggi manderò un'e-mail all'organizzatore che è un mio caro amico, e gli chiederò di socchiudere appena appena un occhio- Ci sorrise materna -Ma voi ora filate in classe! Per questa volta ve la faccio passare! Ma che non si ripeta!- Esclamò falsamente adirata mentre scimmiottava la Bernardi, e noi le rispondemmo quasi fosse stata tutta una cosa programmata -Certo signora preside!- Poi ci sorridemmo e tornammo dinuovo in classe.
Quanto adoravo quella prof! Ci aveva salvato la vita! -Accidenti, la prof ci ha salvato la vita...- Disse Sofia dando voce ai miei pensieri, era stranissimo: certe volte pensavamo la stessa cosa, era alquanto inquietante...
-Già, è proprio quello che stavo pensando anch'io....-
Nel mentre entrammo in classe quando era già suonata la ricreazione. Lei mi sorrise e mi prese a braccetto -Non ci credo, andrò in Inghilterra con la mia migliore amica, bellissimo bellissimo! E poi tutto questo polverone solo perchè non vuoi rivedere Alessandro...aaah! Ma cosa devo fare con te Giu?- Mi disse falsamente scocciata.
-Regalarmi una bella dose di coraggio e di sfacciataggine!- Le risposi ridendo.
Lei era la mia migliore amica, eravamo in classe insieme dalla prima elementare e avevamo fatto tutti i progetti per stare vicine anche alle superiori, e infatti era andata così, che potevamo farci, oramai eravamo troppo amiche, nulla ci divideva; lei era l'unica persona che sapeva tutto di me, e malgrado i miei difetti continuava a sopportarmi, come faceva poi...
In ogni caso tenevo tantissimo a lei, un' amica così non la trovi spesso, anzi non la trovi praticamente mai, e io mi sentivo fortunata ad avere una persona così come amica, mi capiva più di chiunque altro e, come già detto, a volte pensavamo addirittura le stesse cose.
-Ma ci pensi?! Andremo a Londraaaa!!!!!!- Mi urlò nell'orecchio saltellandomi intorno.
-Si!!! Lo soooooo!!! Ma non urlareee!!!- Presi a saltellare anche io in preda ad uno strano raptus di euforia.
-Ma anche tuuu stai urlandoooooo!!!- Mi urlò ancora nelle orecchie.
-Ma iooo non stooo urlandooo!!!-Urlai io più forte di lei per farmi sentire.
Tutta la classe si girò a fissarci, anzi, per la precisione, si girò a fissarmi.
Oh, accidenti stavo urlando...
Come al solito noi due ci guardammo e, perfettamente sincronizzate, cominciammo a ridere, contagiando tutti, persino la professoressa.
-Possibile che voi due non la finiate mai di ridere?!- Disse sghignazzando Luca, un nostro compagno di classe.
Era un ragazzo popolare, e metà scuola gli faceva la corte, e tutte ci invidiavano dato che eravamo in classe con lui, ma non gli piaceva nessuna, che ci potevamo fare, la vita andava così.
-Loro? Smettere di ridere? Mai!- Concordò ridacchiando Andrea, anche lui, uno niente male, carino, ma era la stessa storia; Sofia diceva che gli piacevo, ma le avevo riso in faccia, lui aveva pure la ragazza, io non ero una soffia-fidanzati.
-Beh ragazze, ci mancheranno le vostre risate...un'estate intera senza potervi prendere in giro, accidenti, come sopravviveremo?- Disse ironico Vincenzo avvicinandosi insieme al resto della classe; inevitabilmente, ogni giorno alla ricreazione tutta la classe si riuniva attorno ai nostri banchi per parlare del più e del meno, scherzare, protestare sulle riforme degli attuali ministri, insomma, chiacchierare di tutto e niente; era una specie di riunione di classe non ufficiale, ci divertivamo, ci volevamo tutti molto bene, anche se ci saremmo sparati un piede pur di non ammetterlo ad alta voce.
-Oh, accidenti è vero, le vacanze sono praticamente iniziate! Ci pensate che da domani saremo liberi!?- Dissi io.
-Liberi sì, ma non ci rivedremo per un sacco di tempo...!- Rispose Emma dal centro della folla.
-Eh! Che melodrammatica! Siamo pure nella stessa città, avanti, mica partiamo in guerra! Chi ti dice che non ci rivedremo quest'estate?! Possiamo organizzarci per uscire, e poi abbiamo ancora tanti anni di liceo da passare insieme!- Le risposi; quando ci si metteva Emma sapeva essere abbastanza petulante.
-Ma come puoi trattarci così!?- Cinguettò Mattia falsamente indignato e triste facendo la voce da femmina e fingendo una specie di svenimento.
Qualcuno fortunatamente lo prese da dietro evitandogli una caduta, poverino era già totalmente matto di suo, se poi prendeva una botta in testa erano guai...
-Cavoli ragazzi mi mancherete un casino...anche se ci rivedremo presto.- Dissi, e stavolta ero seria.
Sofia mi diede una gomitata con fare cospiratorio e poi urlò mettendosi le mani ai lati della bocca per amplificare il suono -Udite udite! La studentessa Giulia della 2°F del Liceo Classico si sta dichiarando! Chi vuole ne approfitti ora che è il momento giusto, se no..beh se no cacchi suoi eh! Mica posso stà qui tutto il giorno eh!- Finì ridacchiando.
Subito davanti a me, che ero seduta, si inginocchiò molto teatralmente Mattia, aveva una mano dietro la schiena a nascondere chissà cosa, e una davanti tesa verso di me -Oh Giulia mi vuoi sposare? Se dici di si, offrirò come pegno del mio sommo amore- E lì cominciarono i risolini nostri, e dei compagni che si erano disposti in cerchio attorno a noi.
Si vedeva che lui stava lottando per non ridere, dopotutto era il buffone della classe, una performance ce la doveva.
Si schiarì la voce cercando di trattenere ancora le risate -Mhmh, dicevo: ti offro come pegno del mio amore..- E allora mostrò ciò che aveva dietro la schiena -Questo preziosissimo..ehmm..preziosissimo...dizionario di francese!- E fece un sorriso a 32 denti, senza riuscire a trattenere le risate continuò con la voce da venditore pubblicitario: -Mi raccomando diffidate dalle imitazioni, questo vocabolario di francese completo di sinonimi ..o... simonimi... o omonimi o come cacchio si chiamano! E' offerto da Mediashopping! In omaggio se comprate pure la scopa rotante!-
A quel punto si rivolse ai compagni ammiccando: -E non pensate male porcelloni che non siete altro! Comunque, dicevo, mia amatissima ..- E si rivolse nuovamente a me : -Accetti di sposarmi?- E rise ancora più forte.
-Oh! Ma certo mio amato venditore di Mediashopping! Come potrei rifiutare! Mi danno pure in omaggio la scopa rotante per neosposini ultramaliziosi!!- Risposi ridendo con lui.
A quel punto si alzò e mi prese in braccio baciandomi nella guancia e ridendo.
Tutti si misero ad applaudire la nostra performance e noi ci inchinammo teatralmente.
-Grande Matt!- Gli dissi ridendo ancora. -Eh, sì, lo so, lo so, sono un genio, vai avanti caaara, non hai ancora finito di elencare tutte le mie preziosissime qualità! Ad esempio : la mia incomparabile bellezza! La mia intelligenza, il mio portamento, la mia eleganza, il mio ottimismo, la mia simpatia... Il mio enorme fascino!!!- E sorrise ammiccante dando di gomito a Sofia.
-Hai dimenticato la modestia- Rispose lei guardandolo storto.
Ah... mancavano pochi giorni alla fine della scuola, io prendevo tanto in giro Emma, però aveva ragione, quando ci saremmo rivisti? Tre mesi e mezzo? Il filo dei miei pensieri fu rotto da qualcuno alle mie spalle che mi prese per i fianchi e mi fece il solletico, io cacciai un urletto per la sorpresa.
-Cos'è, la nostra compagna preferita ha deciso di darsi alla meditazione?- Dietro di me sentii una risata forte e contagiosa. -Andreaaaaaaa! Se ti prendo non sai cosa ti faccio!!!- Gli urlai ridacchiando.
Gli passò un lampo negli occhi castano chiaro e poi sorrise malizioso -Giulia Giulia Giulia, queste strane proposte che mi fai...- Un sorriso più malizioso di quello non l'avevo mai visto.
-Si, ho capito che sai il mio nome...ma che?!? Che cosaaa?! Che hai detto!!??- Onestamente avevo capito solo dopo un po' il resto della frase, ero troppo concentrata a non mettermi a ridere per collegare il cervello -Ripeti se hai il coraggio!?!- Gli dissi in in ringhio giocoso.
-Ho detto, che mi fai delle strane proposte, chissà, un giorno di questi però potrei anche accettare- Sussurrò mellifluo facendomi l'occhiolino.
Non so se per rabbia o imbarazzo, ma diventai rossa come un peperone maturo.
-Aaarg! Se ti prendooo! Comincia a correre!- Gli urlai mentre lui fuggiva tra I banchi.
-Si si, se mi prendi cosa fai? Mi sculacci? Oh! Che paura! Ragazzi aiutatemi! Mi vuole sculacciare! Aiutooo!- Urlò ridendo e correndo.
Tutti si girarono verso di noi e, se possibile, diventai ancora più rossa.
-Ehi Giulia, stai diventando bordeaux!- Mi disse Andrea, piegato in due dal ridere.
Io lo fissai un secondo con il mio migliore sguardo omicida e lui sghignazzò e poi corse fuori dall'aula, io chiaramente lo rincorsi, me la doveva pagare, accidenti a lui!
-Oh, guardateli, si rincorrono, come due piccioncini!- Urlò Vincenzo alle nostre spalle, e Andrea, che mi stava davanti di alcuni metri, rise più forte e accellerò l' andatura.
Oh sì, me l'avrebbe pagata cara!
Corremmo per tutta la scuola e per tutto il cortile sotto gli sguardi allibiti degli altri studenti.
-Non mi prenderai mai Giù! E' inutile che corri, lo sai che sono più veloce di te!-
-Ah? Davvero?! Stà a vedere!- Provocatore, stramaledettissimo provocatore!
Lui tornò dentro la scuola e deviò in qualche corridoio, eravamo quasi tornati in classe, quando scivolai nel pavimento bagnato davanti al bagno, fortuna che il corridoio era vuoto, se no chissà che figuraccia...
-Aaah!- Urlai mentre cadevo.
Andrea si girò, non sentendomi più correre dietro di lui.
-Ahaha! Sei caduta! Ahah ma non l'hai letto?! C'è il cartello! Sveglia!!-
-Si, si, piuttosto, aiutami ad alzarmi- Gli dissi; ma quando mi tese una mano, lo tirai giù, facendolo finire a sedere a terra come me.
-Ahahah! E adesso chi è che ride?! Ahaha!- Beh se l'era meritato eh!
Lui fece un sorriso prima furbo, e poi malizioso, e iniziò a farmi il solletico; io ridendo finii a schiena a terra e pancia all'aria e lui, nel tentativo di tirarsi su dopo avermi fatta morire dal ridere per colpa del solletico, mi scivolò sopra, sì, finendomi letteralmente sopra, i nostri nasi erano a meno di due centimetri di distanza, e avevamo ancora il respiro accellerato dopo la corsa, in più quella posizione non aiutava mica.
Ci fissammo negli occhi, chissà come, non avevo mai notato quanto fossero chiari... e... belli...
I nostri compagni, attirati dal rumore, uscirono dalla classe, dato che era ancora ricreazione fortunatamente, e ci trovarono lì, in quel'imbarazzante e ridicola posa.
-Beh se volevate un po' di intimità bastava andare in bagno...- Ci disse Vincenzo sghignazzando.
-Ma dai Vin, non vedi che a terra stanno più comodi?!- Continuò Luca.
D'un tratto Andrea si riscosse, come se si fosse appena svegliato, e si alzò tendendomi la mano.
-Sta volta però non tirarmi giù- Mi disse lui sorridente, come se nemmeno un minuto fa ci fossimo ritrovati col naso a un centimetro di distanza.
Chissà come, riuscii a non aprire bocca e a non diventare rossa.
Come tornammo in classe, finì la ricreazione, e così distolsi i pensieri dall'ultimo fatto avvenuto, ma tanto, ci sarebbe stata Sofia a ricordarmelo stasera, che doveva venire a casa mia a dormire.
Per tutto il giorno, feci come se non fosse successo nulla, anche se di fatto, non era davvero successo nulla.
A casa, Sofia e io come sempre ci chiudemmo nella mia stanza e cominciammo a parlare e parlare, di tutto, finchè non arrivò a toccare quel tasto dolente.
-Che è successo alla ricreazione tra te è Andrea eh? Eh??- Disse maliziosa dandomi di gomito
. -Ti ho detto che non è successo nulla!-
-Si si, e allora perchè stai arrossendo?!?! Eeeh?- Mi tastai le guance, effettivamente erano molto calde, e ci scommettevo, di sicuro sembravo un enorme peperone.
-Ehmm... è che non mi sento tanto bene...- Le dissi evasiva.
-Ahaha! Buona questa Giù! Magari potresti fregare la nostra preside baffuta, ma non me!-
-Uffa!! Ti ho detto e ti ripeto che non è successo niente!! Assolutamente niente!-
-Eppure, quando vi abbiamo visti a terra uno sopra l'altra...sembravate mooolto intimi...- e Sorrise di nuovo maliziosa. -Intimi?!?!? Intimi?!?!?! So ma che hai fumato?! Siamo caduti perchè il pavimento era scivoloso! Nulla di più! Certo però è stato..- Prima di dire qualcosa di compromettente mi tappai la bocca, sperando che non avesse sentito, era troppo semplice parlare con lei.
-Certo però è stato cosa???- Disse facendosi improvvisamente attenta.
-E' stato... strano! Sì, è stato strano, e ora..ho sonno! Notte notte!-
-Si si...prima o poi però ti estorcerò quelle informazioni... e tu lo sai!!! Notte anche a te signora avevo-un-uomo-sopra-perchè-il-paimento-era-scivoloso...se se come no! -
Sbuffai, ma poi ci mettemmo a dormire, conscie che domani, sarebbe cominciato il viaggio più bello della nostra vita.








perdono ^^ questo cap è un po' corto ma i prossimi saranno più lunghi ciaooo=) bacii
  
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