Digiworld.
Letteralmente, terra digitale.
In questo mondo abitano delle strane creature, diverse da qualsiasi specie l’essere umano abbia conosciuto durante tutta la sua lunga esistenza.
Si, è vero…alcune assomigliano molto nell’aspetto a qualche animale o macchina moderna, ma si stava parlando della composizione: questi essere sono digitali…sono Digimon!
Nell’isola di File, in un punto non ben precisato, c’è una meravigliosa distesa di fiori, chiamata “Il Campo dei Colori”per via delle varie e numerose sfumature dei petali che vi si trovano.
Se ci si avvicina se ne vedono di blu, di rossi, di gialli, di verdi, alti, bassi, larghi, emananti profumi particolari e…alcuni che si muovono!
Ma no, è soltanto un Palmon che, per gioco, si è mimetizzato nel Campo dei Colori.
Ed è qui che inizia la mia breve storia!


“Hei, Palmon…siamo qui!” urlò una voce.
Lei si girò e, a poche centinaia di metri di distanza, vide altri quattro Digimon.
Uno era piccolo, il corpo che sembrava la parte centrale di una palla da rugby, metà arancione e metà color panna e con due orecchie a forma di ali, arancioni anch’esse, che in quel momento stava sbattendo per restare in aria.
Il secondo aveva sembianze di un’uccello rosa con un grosso becco rosso.
Un altro era uno strano essere, con un corno sulla fronte e addosso quella che sembrava una pelliccia di lupo, bianca e con delle strisce blu.
Infine, all’estrema sinistra, c’era un gatto bianco. Ma stava ritto su due zampe, e alla fine di quelle che erano le braccia, aveva dei guanti verde limone.
Tutti e quattro avevano dei piccoli pacchetti incarti in colorati fogli con varie decorazioni e ornamenti: fiocchi, nastri e biglietti.
“Patamon, Biyomon, Gabumon, Gatomon! Eccovi finalmente! Per una volta che arrivo in orario io…” esclamò Palmon, andando incontro agli amici.
“Scusaci, ma ci stavamo organizzando!” rispose Gabumon.
“Per fare che?”
I quattro si guardarono negli occhi, contarono mentalmente fino a tre ed esclamarono, in coro e a voce molto alta:
“BUON COMPLEANNO, PALMON!”
“Ma allora ve ne siete ricordati!” Palmon quasi aveva le lacrime agli occhi per la gioia.
“Ma certo! Come se io mi potessi dimenticare del compleanno della mia migliore amica” disse Biyomon, andandola a stringere in un caloroso abbraccio.
“E abbiamo anche i regali!” gridò Gatomon, saltellando sul posto per l’eccitazione.
“E allora cosa stiamo aspettando?” intervenne Patamon “Aprili!”
Palmon si ritrovò davanti quattro pacchetti, tutti dalle forme diverse.
Una aveva una forma quasi sferica, un’altra era molto lungo, il terzo aveva una forma rettangolare ed era molto sottile e l’ultimo aveva una curiosa forma a cubo.
Con le zampe tremanti, Palmon prese proprio quello della forma cubica.
“Inizia dal mio, inizia dal mio” ripeté più volte Biyomon, non per schernire gli altri, ma per pura contentezza.
Una volta aperta la carta rossa, il Digimon vegetale si ritrovò davanti a una scatola. Aprì il coperchio e dentro vide un fiore.
Non era un fiore, come quelli che si trovavano nel Campo dei Colori…ogni petalo aveva tutti i colori dell’arcobaleno, e i colori avevano diverse sfumature da petalo a petalo.
“Questo è un raro esemplare di fiore Costusus Multum. Sono sicura che quando ti digievolverai in Lillymon si abbinerà moltissimo al tuo aspetto!” spiegò il volatile.
“Wow, è molto bello, grazie Biyomon!”
“Prendi il mio ora!” disse Patamon, indicando il pacchetto sottile.
“Ok” rispose l’amica, prendendolo e scartandolo dall’involucro giallo, rivelando un fumetto.
“Parla di strani mostri chiamati Pokemon…sono proprio strani, ma spero che ti piaccia!”
“Ma certo! Questa sera, prima di dormire, lo leggerò tutto d’un fiato!”
Ora restavano soltanto due pacchetti tra cui scegliere: quello quasi sferico e quello lungo.
Le zampe di Palmon, ora molto più tranquilla, presero quello lungo. Senza chiedere niente riguardo al proprietario lo aprì e, tra la carta rosa, spuntò un trenino.
“Questo è il mio regalo!” disse all’improvviso Gatomon con un grande sorriso sulle labbra “Con quello potremo far finta di andare insieme dovunque!”
“Che bell’idea, Grazie Gatomon. Fra poco ci giocheremo sicuramente! Dammi solo il tempo di aprire l’ultimo regalo, che presumo essere tuo, Gabumon!”
Il Digilupo sorrise.
“Si, esatto” rispose, e mentre Palmon toglieva la carta blu, spiegò:
“Quello è un sasso Rompvetris…può cadere anche dalla cima del monte Mugen e non si romperà mai. Con quello potrai spaccare porte, finestre e vetri, e potrai entrare dovunque. Potremo andare anche nella vecchia casa abbandonata per esplorarla!”
“E’ utilissimo, grazie mille! Domani mattina ci alzeremo di buon ora e andremo tutti insieme a fare una gita alla casa abbandonata!” decise Palmon.
Poi, guardando tutti i regali che aveva ricevuto, usò le sue Liane Avvolgenti per stringere in un abbraccio i quattro amici.

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Dedico questa piccola storia a LaWin, che oggi fa 18 anni!
L'ho scritta 6 mesi fa (meglio portarsi avanti XD) e l'hanno letta in molti, quindi non ci dovrebbero essere errori di copiatura o simile...spero XD
Se vi è piaciuta lasciate un commentino ^^ (questo anche per criticare!)