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Autore: Little_Lotte    25/07/2015    2 recensioni
I pensieri di Ruby, nel momento in cui diventa Lupo.
E la terribile scoperta di essere quella bestia spaventosa alla quale, tanto assiduamente, stava dando la caccia.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confusione.

Non riesco neanche a capire che cosa mi stia succedendo, in questo momento la mia testa è così annebiata da non lasciarmi più alcuna possibilità di razionalizzare.

Sollevo lentamente il capo per indirizzare il mio sguardo verso Peter, ancora incatenato davanti a me; lui mi osserva con aria terrorizzata, i suoi occhi chiari e solitamente traboccanti di dolcezza hanno adesso il colore e la profondità della paura.

E all'improvviso, capisco che non è il solo di noi due ad avere paura.

E' tutto così rapido ed imprevedibile che a malapena io riesco a rendermene conto: il cuore inizia a battere rapidamente dentro al mio petto, il mio corpo si fa pesante e quasi incomincia a mancarmi l'aria, il respiro sempre più affannoso e discontinuo.

Sento che sta per accadere qualcosa, qualcosa al quale non potrei mai ribellarmi neanche se volessi.

Lui è più forte di me e sta venendo a prendermi... Lo sento! E mentre cerco di divincolarmi ed opporre resistenza, lui riesce ancora una volta ad avere la meglio su di me, lasciandomi come sempre inerme di fronte a cotanto potere.

Semplicemente impassibile, di fronte ad un destino che non ho scelto.

Lasciati andare, mi ripete lui.

Mi vuole, mi chiama a sé... Lui mi desidera ardentemente.

Ed io, ancora una volta, soccombo al suo richiamo e mi lascio semplicemente sopraffare dal suo volere, fino a perdere completamente i sensi ed ogni minimo contatto con la realtà.

*

Ed ecco che, finalmente, io posso prendere vita.

Riesco facilmente a prendere il sopravvento, lei è così fragile rispetto a me che neppure osa opporre resistenza, lasciando semplicemente spazio al mio controllo e alla mia inarrestabile forza.

Alla mia sete di sangue.

Mi guardo intorno, in cerca della mia preda: ne avverto l'odore, così invitante e delizioso, e non indugio un solo istante prima di fiondarmici sopra, famelico ed aggressivo.

Provo un immenso piacere nell'addentare quelle carni, l'odore nel sangue mi inebria i sensi, avverto indescrivibili sensazioni che neppure la mia parte umana, per quanto razionale, riuscirebbe mai a comprendere.

Nessun vincolo, nessuna costrizione.

Mi sento libero, libero di essere me stesso ed abbandonarmi alla mia natura selvaggia, quella natura che troppo a lungo mi era stata negata a causa di quella maledetta mantella.

Dopo troppo tempo, torno finalmente a vivere.

Non importa quanto a lungo riuscirò a restiste, quel che conta è che nessuno potrà mai più impedirmi di uscire allo scoperto.

Neppure lei.

Inutile porre resistenza: io riuscirò sempre a tornare, che lei lo voglia o no.

Anche se dovesse essere pericoloso.

Anche se ciò dovesse significare renderle la vita un inferno.

Anche se nella sua testa non dovesse restare la benchè minima traccia del mio passaggio.

*

Mi tirò su lentamente, la testa pesante e le gambe deboli, a malapena riesco a tenermi in piedi.

Mia nonna e Neve sono qui, accanto a me, e sul loro volto non riesco a distinguere nient'altro che non assomigli vagamente al terrore; mi sento stranita e, a mia volta, semplicemente paralizzata dalla paura.

Alla fine decido di farmi coraggio ed abbasso lentamente lo sguardo, fissandomi le mani come in cerca di una risposta, quasi avessi davvero nella mia testa una domanda da dover formulare.

Come se, in un certo senso, io avessi già capito ogni cosa.

Il cuore mi si blocca in gola e le ginocchia incominciano a tremare dinnanzi a quell'immagine: Sangue.

Rosso vivo, brillante, un tempo appartenente a colui al quale, con tanta sicurezza, avevo giurato amore eterno.

Una vita spezzata, a causa mia.

Ogni cosa, di colpo, diventa perfettamente chiara: la mia mantella rossa, le continue raccomandazioni di mia nonna di non uscire mai con la luna piena, la misteriosa scomparsa di mia madre... Ogni piccolo tassello, adesso, prende il proprio posto dentro a questo confusissimo e terrificante mosaico.

<< Il lupo... >> mormorò in tono sconvolto << … Io sono il lupo. >>

Le forze mi vengono del tutto a mancare e scivolo nuovamente a terra.

E' colpa mia... E' solamente colpa mia, la causa di ogni singola disgrazia avvenuta in questo luogo sono semplicemente mia e nessun altro.

E' la verità e mentre pronuncio con voce mesta queste drammatiche parole, non posso fare a meno di accettarle pienamente : Sono io il lupo, quella bestia assassina ed assetata di sangue alla quale io stessa avevo tanto assiduamente dato la caccia.

Non più oppressa, ma oppressore.

Non più vittima, ma carnefice.

Non più umana, ma bestia.

Semplicemente, un mostro.


 


N.d.A: Devo ringrazie rispettivamente la mia adorata Ladyforseiya_15 e Olimpia E. Petruzzella per avermi fornito lo spunto per questa storia.
Vi abbraccio entrambe. <3

 


 

  
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