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Autore: doctorsmadness    25/07/2015    2 recensioni
[DAL TESTO]:
"La ragazza intrecciò le mani con quelle del ragazzo e gli disse: -Invece hai fatto benissimo. Tu sai che io pensavo che l’amore fosse qualcosa di stupido e superfluo, ma sei riuscito a farmi cambiare idea… e per questo te ne sono eternamente grata. Ora viviamo il nostro amore, sentiamolo sulla nostra pelle e marchiamolo a fuoco nei nostri cuori perché non durerà per sempre e io voglio far durare questo giorno per l’eternità-."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 4

Confessione d’amore

 

Passarono i mesi dalla loro prima conversazione e i due erano diventati più legati. Adesso passavano i loro intervalli insieme ed ora i due lupi solitari facevano parte di un piccolo branco. Ogni volta che lei lo beccava con una sigaretta in mano, lo rimproverava dicendogli: -Basta fumare! Ti fa male e ti rovina la salute. -. Lui la guardava e poi scoppiava a ridere dicendole: -Non sei la mia ragazza, né tanto meno mia madre, quindi smettila dirmi che devo smettere. -.

-Ma io te lo dico per il tuo bene… Perché non lo capisci? Dio, certe volte voi maschi sapete essere davvero stupidi! Perché non capisci i segnali?!-. Zoe era esplosa. Strinse i denti e serrò i pungi. Non ce la faceva più a tenersi i suoi sentimenti tutti per sé; doveva confessargli ciò che provava per lui, così gli disse: -Senti, oggi raggiungimi al parco davanti casa mia alle 16.00 ed evita di arrivare in ritardo. Ti devo dire una cosa importante. -. E se ne andò via correndo con le lacrime che le scendevano lungo il volto. “Di sicuro sarà già arrivata in classe. Forse starà leggendo o parlando con Anna” Si disse il ragazzo, quando raggiunse i suoi compagni. Uno dei suoi amici, Leonardo, gli disse: -Quella ragazza… Qui gatta ci cova, vero? -.

Enea arrossì; era la prima volta che si trovava ad avere a che fare con una conversazione del genere e rispose: -No, non credo anche se…-. Si interruppe e alzò lo sguardo al cielo, la sigaretta ancora in mano. Leonardo gli diede una pacca sulla spalla con fare fraterno, per poi riprendere: -…Ti piacerebbe. Amico mio, sai che ti dico? Dico che ti devi buttare, è cotta di te e anche tu mi sembri cotto come una pera, se non peggio; quindi va da lei e confessale il tuo amore. Tu sai che non parlo quasi mai in modo serio, e questo è uno di quei momenti in cui dico qualcosa di saggio. -. In effetti era vero, per essere più grande di lui di un anno ma Leonardo si comportava ancora come un bambino ed era raro vederlo così saggio. Leo era di origini spagnole, era un ragazzo aperto ed espansivo; aveva molte ragazze al seguito ma lui era già fidanzato con Anna ed Enea questo lo sapeva. Lo spagnolo riprese: -Amico mio, è raro trovare una ragazza seria al giorno d’oggi e ti consiglio di non attendere oltre e di seguire il tuo cuore. -. Gli sorrise ed Enea ricambiò dicendogli che quel pomeriggio stesso si sarebbe confessato.

I due non si incontrarono sul treno, o meglio: si videro ma entrambi si evitarono. Tutti e due si stavano preparando a ciò che si sarebbero detti. Entrambi con le cuffiette nelle orecchie; ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, si evitavano; un po’ come i vecchi tempi.

 

-Nico sono a casa! -. Urlò Enea. Nico sbucò dalla cucina, come al solito e gli chiese perché fosse così agitato e nervoso. Sorpreso da quella domanda, Enea gli disse che non aveva nulla. Nico si avvicinò e gli chiese: -E’ per una ragazza? Oggi le dirai ciò che provi? E fammi indovinare: si chiama Zoe. -. Enea era a dir poco scioccato e divenne paonazzo in volto: -Che vai blaterando, fratello? -.

-Ma dai, proprio tu che odiavi l’amore perché non ne capivi il senso-. E scoppiò a ridere, poi guardò Enea lo guardò e gli rispose con freddezza assoluta: -Anche lei odia l’amore, forse siamo fatti l’uno per l’altra e come fai a sapere che ho una cotta per lei? -. Nico scoppiò ancora a ridere: -Lo sai che di solito non rido così tanto, ma ti ricordo che tu quando hai qualcosa da nascondere, inizi a blaterale nel sonno e in più ho letto il nome di lei sul tuo diario. Accidenti, se ne sei ossessionato! -. Enea era ancora più rosso, ma decise di non ribattere e gli raccontò tutto. Nico gli rispose: -Sai che ti dico, fratellino mio? Lei è cotta di te e forse è proprio per questo che ti vuole vedere. Anzi, cambiando argomento, è pronto il pranzo. Per una volta che non hai i corsi pomeridiani sei tenuto a mangiare con me. Mi raccomando di mangiare tutto. -. I due cominciarono a mangiare.

Il clima di maggio era davvero caldo e afoso, il ventilatore che già andava al massimo. Enea ruppe il silenzio dicendo: -Ho finito di mangiare. Vado in camera mia. -. Nico fece un sorriso sornione e gli disse: -Mi raccomando, sogna la tua bella. -. Il fratello minore, Enea, gli urlò: -NICO! -. Ed entrambi scoppiarono a ridere.

Enea aprì la porta, si diresse verso il letto e vi si buttò sopra. Affondò la faccia nel cuscino e aspettò le 16.00.

 

Arrivarono le 16.00, o come le chiamava il ragazzo: “l’ora x”

Lei lo salutò con un sorriso a trentadue denti; Enea non l’aveva mai vista così solare eppure era sicuro che quel sorriso nascondesse un certo nervosismo misto a paura. Lei, come lui, indossava gli stessi abiti della mattina. Si vedeva lontano un chilometro che erano fatti per stare insieme.

Si diressero alla solita panchina e si sedettero. Zoe disse: -Senti… ehm… Ti volevo solo di che… Beh… ecco, vedi…-. Non fece in tempo a finire che lui la baciò. Quel bacio aveva un sapore di cannella misto a menta. Enea si staccò da quelle calde labbra e disse con voce bassa e flebile: -Non sono mai stato bravo con le parole e ho sempre preferito i fatti. -. La ragazza rimase sorpresa, le girava la testa e si sentiva intontita. Era accaduto ciò che voleva eppure sentiva che mancava ancora qualcosa poi gli rispose: -Accidenti. -. Disse con voce bassa e sognante. Non si era mai sentita così.

Fu allora che Enea notò un leggero rossore contornare le candide gote della giovane. La trovava adorabile. Erano contenti e cosa più incredibile Leonardo e Nico avevano ragione. –Ecco, ora che si fa? Io non posso dimenticare ciò che è appena successo-. Disse Zoe ed Enea le rispose: -Che ne dici di diventare la mia ragazza? E per la cronaca nemmeno io voglio dimenticare il mio primo bacio. -. Zoe rimase sbalordita: -Come? Questo era il tuo primo bacio? Pensavo che uno come te aveva già fatto tutte le esperienze possibili. Comunque anche per me era il primo bacio. -. Il sole stava già tramontando, i due si guardarono negli occhi per qualche secondo ed ecco che un secondo bacio scattò.

 

Note dell'autrice: Allora, eccoci arrivati quasi al capolinea. Questo è il penultimo capitolo e mi dispiace che sia quasi tutto finito; mi ero davvero affezionata ai miei personaggi... Ma penso che farò un seguito, non so quando ne come, ma lo farò! Quindi, per ora arrivederci e alla prossima :) fatemi sapere che ne pensate e buona serata :)

doctorsmadness

  
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