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Autore: stellarossa_    27/07/2015    1 recensioni
Era tutto un fuco ardente, incandescente.
Erano energia pura, solo insieme sapevano completarsi.
Agli occhi degli altri sembravano pazzi poiché nessuno sapeva che il troppo amore consuma.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Forse tutto accade per un motivo o forse no, so solo che il mondo quel giorno sembrava essere contro di me. Sentivo le urla di mia madre dalla mia stanza e credevo potesse venirmi una crisi di nervi, cavolo non poteva aspettare solo cinque minuti come una persona normale? Finii di prepararmi e corsi giù come un razzo. -Buongiorno mamma, eccomi sono qui- dissi con tono sarcastico, ma al contrario il suo viso era di un colore quasi rosso, quindi non prometteva niente di buono. - Oliv sai che papà odia aspettare in macchina troppo tempo, perché non ti sei svegliata prima?- e con questa frase sapevo che stava per arrivare la prima ramanzina della giornata, quindi per non guastarmi l'umore ancora di più semplicemente fingevo di ascoltare annuendo come chi sapeva di aver sbagliato e si sentiva in colpa. Dopo due minuti di sfuriate uscimmo di casa per recarci in macchina da mio padre che sembrava non poco impaziente. -Era ora! Ci avete messo una vita! Menomale che dobbiamo andare a fare un picnic altrimenti avrei dovuto aspettare dieci anni!-. Era quello il motivo del mio malumore, odiavo andare in montagna con i miei zii e cugini, mi ritrovavo tra il mondo dei ricordi e quello delle favole, qualcosa di pauroso. Dopo quasi mezz'ora di canzoni mai sentite, arrivammo nel bosco tanto amato e ricordato dai miei genitori. -Oh Oliv non trovi sia bellissimo qui? Su sbrigati a scendere da quella macchina e goditi questo fantastico panorama.- Mia mamma era già partita per il suo mondo, quindi sarebbe stato completamente inutile controbattere e infatti nel giro di dieci minuti mi ritrovai sommersa dalle mille domande dei miei zii e dalle urla dei bambini. Verso l'ora di pranzo un pallone da pallavolo colpì la bottiglia d'acqua facendola rovesciare e vidi una ragazza con dei buffi occhiali neri correre giù dalla pineta. Inizialmente la prima cosa che feci fu ridere perché era davvero una scena comica, ma dopo che la palla mi rimbalzó in faccia tutto quello non mi sembrava tanto divertente. -Hei ciao scusami- farneticava la ragazza affannata- non volevo colpirti!-. In quel momento non sapevo tanto come risponderle, ma poi me ne uscii semplicemente con un non ti preoccupare appena accennato. -No davvero non volevo! Comunque io sono Bethany, ma puoi semplicemente chiamarmi Beth-. A quel punto decisi di non essere così acida con qualcuno che non c'entrava nulla. -Piacere Beth, io sono Oliv, comunque non preoccuparti per la palla sono cose che succedono!-. dissi sicura del mio pensiero. -A me queste cose capitano molto spesso!- disse ridendo - comunque ora devo andare i miei amici si staranno chiedendo che fine abbia fatto.. pensandoci vuoi venire con me? So che non ci conosciamo ma così potrei riparare al danno fatto!-. All'inizio rimasi abbastanza perplessa, poi pensai che in nessun caso mi sarei potuta annoiare più di allora, quindi dissi - Sei sicura? Non vorrei disturbare!- Beth non mi fece neanche finire di parlare che mi disse che se non avesse voluto invitarmi non avrebbe detto nulla. Quindi andai subito a dirlo ai miei genitori per non farli preoccupare. -Hei mamma posso andare con Beth? È anche lei qui con dei suoi amici.- e stranamente senza ribattere troppe volte mi disse un si abbastanza entusiasto. Mentre camminavamo verso i suoi amici cominciai a preoccuparmi, era risaputo che con le persone a me sconosciute ero molto introversa quindi mi chiedevo proprio come avrei fatto. Anche in quel momento era Beth a parlare per me, mentre io distrattamente annuivo, ero già persa nei miei pensieri, purtroppo. Arrivammo lì e tutti cominciarono a guardami in modo interrogativo, ovviamente non sapendo da dove saltassi fuori, e lo stesso valeva per me, che dolce ironia. -Ragazzi lei è Oliv e oggi trascorrerà questa fantastica giornata con noi.- disse Beth risvegliandomi dal mio stato di trance. -Ehm.. si io sono Oliv.- ovviamente avevo già rovinato tutto, potevo mai essere meno acida solo per un momento, oppure semplicemente pensare che quelle persone non pretendevano nulla da me se non un po' di gentilezza in più?
-Ciao Oliv, io sono Adam e loro invece sono Caty, Mary, Ross e infine Max e Alisia-. Mi sorrisero tutti e sinceramente non riuscì a capire se davvero non ci fossero problemi per loro che io fossi lì. -Ciao ragazzi, piacere di conoscervi-. Cercai di essere il più carina e gentile possibile, ma fallendo di nuovo nel mio intento, ero fin troppo tesa. Speravo che qualcuno di loro si decidesse a rompere il ghiaccio una volta per tutte e come per magia prese parola un biondino quasi riccioluto. -Beth, tesoro, che ne dici se cominciassimo a mangiare? Sono quasi le 14.00 ed io sto morendo.- In quel momento rimasi un po' sconvolta, è vero che non conoscevo Beth da molto, se non da 10 minuti, ma ero stupita che fosse fidanzata e non sapevo neanche il perché, alla fine era una ragazza a dir poco bellissima: fisico perfetto, visino dolce e, da come si poteva capire, gentilezza infinita. -Si Ross ora mangiamo, dio sei un pozzo senza fondo!.- dopo quest'affermazione non potetti evitare di farmi scappare una risata e come da copione tutti si girano a guardarmi facendomi diventare rossa, purtroppo un altro mio difetto è proprio quello di imbarazzarmi facilmente. -Tranquilla Oliv ridi pure apertamente, qui nessuno sta inventando nulla.- disse Adam -Beh allora a questo punto.. rido.- e così mi lasciai trasportare in una risata quasi liberatoria, anzi sicuramente liberatoria visto che mi scrollai di dosso tutta la tensione accumulata. Quindi andammo tutti attorno al tavolo da picnic e dopo varie risate dovute da stupidi litigi di Ross e Beth, alternati da Adam e Alisia, due fratelli con caratteri davvero piccanti, cominciammo a mangiare, finalmente visto che anche il mio stomaco stavo gridava fame. Il pomeriggio passò molto velocemente e fortunatamente riuscii ad aprirmi molto più facilmente di quanto credessi, andai molto d'accordo sia con Beth che con le altre ragazze, sopratutto Caty era proprio un'amore, innamorata persa di Max che ovviamente visto che apparteneva alla stirpe maschile non si accorgeva di niente, cosa alquanto preoccupante essendo che io, un'estranea, ho subito capito tutto. - Hei biondina vieni qui, ultimo gioco della giornata.- -Arrivo Adam, ma non chiamarmi biondina, cavolo!-. Si, Adam dovevo ancora inquadrarlo, o era un farfallone oppure ci provava con me da tutto il giorno e sinceramente non preferivo nessuna delle due. Stavo andando verso il gruppo e soprattutto verso Alisia che mi chiamava così costantemente come se fosse ragione di vita o di morte che all'improvviso urtai contro un petto, anzi direi meglio un muro, alzai lo sguardo e forse era meglio se non l'avessi fatto, due occhi verdi come la giada e profondi come burrone inchiodarono i miei blu come il mare d'estate.
   
 
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