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Autore: Celiane    24/01/2009    0 recensioni
Una ragazza, un'alchimista, una donna il cui destino ormai è segnato ed un uomo, un'alchimista, un assassino così simile a colui che più di tutti odia tanto da terrorizzarla....ma al contempo attrarla fatalmente....L'alchimista scarlatto e la Fenice di Mezzanotte...due persone così diverse, così simili, entrambe con un desiderio:LA PIETRA FILOSOFALE.
Genere: Malinconico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bonjour central Bonjour Central
ricordo ancora quando ti vidi la prima volta...quando la pioggia cadeva sul tuo viso pallido, quando il tuo sguardo fiero trapassò il mio corpo, fu in quel momento che pensai, che capii...io e te, nel bene e nel male,erano destinati a trovarsi... 


La macchina procedeva a velocità sostenuta, l'autista con il consumato cappello grigio scuro si guardava guardingo intorno cercandoo di scrutare attraverso quella fitta nebbia, Nel sedile posteriore Midnight stava compostamente seduta, lo sguardo annoiato saettava da una parte all'altra della strada, da un grigio edifico all'altro, qualche volta gli occhi straordinariamente verdi si soffermavano su qualche passante dall'aria infreddolita...
la ragazza sbuffò sonoramente
-
Cosa c'è signorina, non si aspettava che Central City fosse così?- chiese l'autista accennando un sorriso, la ragazza non rispose, si limitò a voltarsi verso un finestrino appannato, fissando quelle goccioline di acqua che lentamente segnavano la superfice liscia e fredda del vetro...
era tutto così simile a casa...
La macchina si fermò di colpo, le ruoto stridettero sull'asfalto umido, l'autista aveva inchiodato il piede sul freno in un modo così brusco che Midnight si era quasi sentita catapultare sino ai posti anteriori...
- signorina sta bene? Ma cosa passa per la mente a quell'idiota!- sbraitò l'uomo uscendo di scatto dalla macchina, Midnight si sporse curiosa dal finestrino, davanti alla macchina, in piedi come se nulla fosse, un uomo con un elegante soprabito bianco e dei lucidi  capelli  guardava apparentemente divertito il piccolo autista che gli sbraitava contro....
- Mi spiace di averla terrorizzata, non intendevo bloccarmi in mezzo alla strada...- mormorò passandosi una mano trai capelli mentre sfoderava un sorriso accennato, l'autista sembrò calmarsi recuperando in parte il suo autocontrollo, forse rassicurato da un sorriso che egli trovava amichevole...
Midnight, al contrario, sentì un brivido percorrerle la schiena, non trovava nulla di positivo in quel sorriso, la sola presenza di quell'uomo la stava agitando....quello sguardo, il modo in cui si muoveva, il suo sorriso...
le ricordava in tutto e per tutto suo padre...
Poi lo vide, la smorfia che quel sorriso stava iniziando ad assumere al continuare delle lamentele dell'autista, l'aveva visto molte, troppe volte, sempre sul viso di suo padre, quell'espressione di insofferenza preannunciante qualcuna delle sue violente reazioni...
a volte il diavolo sorride prima di agire...
- Non mi sembra il caso di tirare questa discussione ancora per le lunghe....abbiamo un orario da rispettare Sebastian- esclamò la ragazza rivolta all'autista mentre usciva dalla macchina, il lungo cappotto rosso ne sottolineava la vita sottile, i capelli ricadevano sulle spalle in morbidi boccoli scuri, Midnight rimase poggiata al fianco della macchina  inclinando leggermente la testa in gesto di saluto nei confronti dello sconosciuto...
- Signorina volevo solo fare comprendere al signore a quale rischio aveva posto la sua stessa persona....- la ragazza accennò un gesto con la mano intimando all'autista di tacere, l'uomo  vestito di bianco guardò divertito Sebastian abbassare la testa mentre apriva lo sportello alla padrona per permetterle di rientrare in macchina....
- Ha molto senso pratico per una ragazza della sua età miss.- esclamò l'uomo in piedi  scostandosi di poco dalla macchina intanto rimessasi in moto, Midnight si voltò verso lo sconosciuto non vi era alcuna traccia di sorriso sul suo volto
- se gli abitanti di Central City sono tutti sconsiderati come lei signore, presumo che questa città goda di un alto tasso di mortalità per incidenti d'auto- disse chiudendo lo sportello dell'automobile dietro di lei....La macchina riprese il suo percorso, la ragazza al suo interno riprese a guardare fuori dal finestrino, l'uomo vestito di bianco aveva ripreso a camminare verso la sua destinazione, una macchia evanescente che diventava sempre più piccola fino a tramutarsi in un minuscolo puntino appena visibile....
avevano intrapreso due direzioni opposte.

L'auto si fermò difronte un imponente edifico di marmo bianco, una larga scalinata conduceva difronte un pesante portone di legno scuro, Midnight rimase a guardare ammirata quella struttura per qualche secondo prima che Sebastian le aprisse la portiera...
- Spero che la sua permanenza a Central City possa esserle d'aiuto signorina, porterò i suoi bagagli al suo appartamento prima di tornare a casa- esclamò l'autista accennando un inchino di commiato, Midnight sorrise piegando leggermente il capo
- Grazie di tutto Sebastian....spero di rivederti presto- disse salendo i primi scalini della gradinata..inspirò profondamente ferendosi il petto con l'aria fredda, un alro passo e sarebbe stata più vicina al suo obbiettivo, un altro ancora ed avrebbe realizzato il sogno della sua vita, un altro e suo padre avrebbe rimpianto tutti gli errori commessi in passato
un altro e avrebbe potuto essere finalmente se stessa.

L'uomo camminava lentamente per la strada, le mani in tasca, il codino leggermente mosso da un freddo vento invernale, erano anni che non camminava più liberamente per Central City, anni che non vedeva quelle strade oberate dal traffico, anni che non sentiva la nebbia inumidirgli il volto....L'ordine di liberarlo era giunto la mattina prima, da parte dell'esercito avevano detto, ed ancora non riusciva a capire come i suoi carcerieri di un tempo erano potuti diventare i suoi liberatori di adesso...
cosa poteva spingerli a considerarlo un alleato e non più una minaccia?
Senza dubbio riguardava la pietra filosofale, solo qualcosa di così importante avrebbe potuto cancellare i crimini di guerra commessi ad Ishibar, era proprio la pietra e le sue conoscenze in merito ad essa a rappresentare l'unica merce di scambio di cui disponeva nei rapporti con King Bradley, doveva iniziare a stare attento a come comportarsi...
Il comando generale l'aveva convocato per quella stessa mattina, e lui non si era presentato, era ancora troppo presto, doveva ancora informarsi di molte cose prima di poter riprendere i contatti con l'esercito...
prima di sapere che carta giocare, doveva conoscere a fondo il suo mazzo....
Era immerso in questi pensieri quando il vicolo nel quale stava camminando improvvisamente sboccò in una strada, prima di potersene rendere conto sentì un forte stridore di freni a pochi centimetri da lui, senza scomporsi vide un piccolo ometto uscire velocemente dalla macchina dopo essersi voltato verso il sedile posteriore del veicolo...
c'era qualcosa di rosso li dietro...
- Si rende conto che pericolo ha corso sbucando all'improvviso da quel vicolo? Insomma qualcuno poteva ferirsi gravemente....-l'uomo lo guardava divertito rispondendo pacatamente a quelle accuse, gli erano mancati anche episodi come questo nel periodo in cui era stato rinchiuso, dopotutto Central City era anche questo, strani ometti col cappello che iniziano a proclamare il codice della strada alla prima occasione.
Dopo circa cinque minuti di monologo stava inizando a stancarsi, sentiva la testa iniziare a ronzargli, la noia assalirlo lentamente, per un attimo gli passò per la mente di provare a divertirsi un po con l'alchimia, era molto che non la utilizzava, molto che non sentiva il rumore di un esplosione...quella prospettiva riaccese nel suo sguardo un barlume di interesse per il debole autista ancora intento a parlare...probabilmente il comando generale avrebbe avuto qualcosa da ridire, ma il desiderio di fare scoccare qualche piccola scintilla inizia a farsi pressante...
fu allora che accadde....
la portiera posteriore della macchina si aprì di colpo, l'uomo vide un sottile stivale bianco poggiarsi a terra, pochi secondi dopo qualcosa di rosso uscì dalla macchina, sul volto di Kimblee si dipinse un sorriso...anche questa parte di Central gli era mancato....
L'ex-alchimista di stato rimase qualche secondo a fissare compiaciuto quell'esile figura che rispondeva saccentemente all'autista, non appena sentì pronunciarle qualche parola si rese conto dall'accento che non doveva essere di Central, e un'occhiata alla pelle bianchissima quasi diafana non fece altro che avvalorare ulteriormente le sue ipotesi...
Si scambiarono poche parole, poi la ragazza dagli occhi verdi rientro nella macchina volta a chissà quale destinazione....Kimblee rimase qualche secondo fermo a guardare la macchina ripartire cercò per un attimo di ricordare l'aspetto di quella ragazza, c'era qualcosa di familiare, un particolare che gli richiamava qualcosa alla memoria....Ishibar forse? L'uomo scosse lentamente la testa, non era nemmeno rientrato a lavoro che gia pensava alla guerra....Central forse era cambiata ma lui rimaneva sempre l'alchimista scarlatto....
aveva bisogno di uno scotch.








 
   
 
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