Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: gateship    27/07/2015    1 recensioni
Una serie di drabble, flash e oneshot, tutte teen!lock.
Di quando Mycroft sorvegliava suo fratello senza l'ausilio dei serivizi segreti.
Di quando Sherlock voleva fare il pirata e allontanarsi da Londra con un veliero rubato.
Di mille modi in cui Sherlock e John avrebbero potuto vivere insieme la loro adolescenza.
1. Redbeard (angst)
2. Di quando Sherlock scoprì come nascono i bambini (fluff)
3. Di grifondoro e corvonero (AU, potter!lock, Johnlock)
4. Mamma! (demenziale, MycroftxOmbrello)
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mr Holmes, Mrs. Holmes, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non gli piaceva Sherlock.

Ma non gli piaceva proprio per niente.

Una sconosciuta e strana interferenza che si presentava di tanto in tanto, ecco cos'era quel ragazzo.

L'aveva conosciuto durante l'ora di pozioni. O meglio, la sua ora di pozioni, quella di John, il corvonero del settimo anno stava pulendo una montagna di calderoni, come punizione.

Non che gli dispiacesse, affatto, stava parlottando a bassa voce con se stesso di un qualche incantesimo, incurante delle occhiatacce di Piton.

E John non gli aveva tolto gli occhi di dosso per un attimo, in quelle due ore, sbagliando lui non sapeva più quanti ingredienti.

La seconda volta che quella strana interferenza si era presentata stavano facendo una lezione di volo. E lui andava bene, dei grifondoro era senz'altro uno dei migliori. Ma Sherlock... Sherlock gli aveva soffiato il boccino in circa cinquanta secondi e gli aveva mormorato, mentre stringeva la sfera dorata, qualcosa del tipo “Tu guardi, ma non osservi.”

La terza erano alla festa di Halloween.

Lui stava chiacchierando con una ragazzo, Mike, un tassorosso, e quello strano studente gli aveva lanciato uno sguardo penetrante. Non era riuscito a toglierselo dalla testa per tutta la sera.

La quarta volta c'era stato quell'incendio con il professor Vitius, l'aula di incantesimi era esplosa grazie ad un certo Greg Lestrade, e John in particolare aveva rischiato grosso, data la vicinanza alla fonte dell'esplosione. E Sherlock lo aveva trascinato via, “Ciao Watson.”, aveva creduto di sentir sussurrare, mentre diventava tutto buio.

Aveva sbattuto le palpebre ed era svenuto. O almeno doveva essere così, perché quando aveva riaperto gli occhi era in infermeria con Madama Chips che lo guardava preoccupato.

La quinta, la sesta e la settima, erano solo occhiate furtive durante le lezioni, a tavola, durante le partite di Quidditch.

Una strana e bella interferenza che di presentava ogni tanto.

Peccato non così spesso.


 

L'ottava volta erano a Hogsmeade.

Holmes stava bevendo da un piccolo bicchiere del Rum di ribes rosso, gli occhi azzurro ghiaccio che scrutavano la folla del locale. I capelli ricci che gli scendevano sulla fronte.

Lui gli si sedette vicino, porgendogli la mano, “Ciao, sono John Watson.”

 

  
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