RATING: Arancione.
PAIRING:
i (miei) soliti noti, cioè main!TaoChen, side!SeKai
e KyungMyun, blink-and-you’ll-miss-it!KrisYeol e XiuHan.
GENERE:
Angst, Sentimentale, Slice of life.
AVVERTIMENTI: Lime un
po’ Lemon, linguaggio scurrile, Slash, un po’
(molto) di inevitabile OOC.
DISCLAIMER: Nessun
membro degli EXO mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma
vabbè);
fyccina scritta assolutamente non a
scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di
fangirlamento
compulsivo. Tutti loro sono ampiamente maggiorenni.
NOTE: Non
c’è
niente da fare, è la mia maledizione: più
imminente è un esame, più
l’ispirazione mi coglie e mi tartassa finché non
cedo. In questo caso, inoltre,
vari fattori sono entrati in gioco, dalla pelata nuova di zecca di
Kristen
all’uscita del minialbum di Zitao passando per il semi
smantellamento di una
mia otp del cuore quale è, appunto, la TaoChen. Non so
più dove sbattere la
testa. #maiunagioia
Buona
lettura (si spera)!
E’ un
giorno di metà luglio, a circa due mesi dalla sua improvvisa
partenza per gli
USA, che il web sgancia la bomba: Huang Zitao, noto ai più
come Tao degli EXO,
rilascerà un mini album da solista. In lingua cinese.
Prodotto senza il
patrocinio della SM. E’ allora che Jongdae capisce:
è l’inizio della fine. Il
suo cuore non è pronto.
Dire addio
non è mai facile. Possono volerci anni o un secondo, un
feroce litigio, l’incuria
verso un rapporto ormai logorato dal tempo e dai silenzi. In ogni caso,
che ci
si sia potuti preparare spiritualmente o meno, congedarsi per sempre da
una
persona a cui si è voluto bene è un dolore
–per alcuni uno strazio vero e
proprio. Una delle molteplici piccole e grandi tragedie che costellano
l’esistenza umana.
Nel corso
dell’ultimo anno, Jongdae ha già detto addio a due
amici. Gli EXO non sono più
stati gli stessi senza Yifan e Lu Han; e se pure entrambi avevano le
loro
motivazioni, i loro sogni da inseguire, il risentimento era stato
indubbiamente
il sentimento più diffuso tra gli altri. Perché
proprio alla vigilia del
comeback? Perché gettare al vento anni di training costati
sudore, lacrime e
sangue? Perché?
Minseok
aveva sofferto di insonnia per mesi in seguito all’abbandono
da parte di Lu
Han. Chanyeol si era chiuso in se stesso. Joonmyun, rimasto
l’unico leader, aveva
rischiato il tracollo ed era stato solo merito di Kyungsoo -dismessi i
panni di
satanico conquistatore del mondo- se i suoi nervi ne erano usciti
illesi.
Jongin, forse il più sensibile del gruppo, ci era rimasto
talmente male da
incoraggiare Sehun, satiro allupato sotto mentite spoglie, a consolarlo
a modo
suo.
E Zitao,
oh, quanto si era incazzato con Yifan, il primo ad andarsene, il
traditore, il
codardo, il Giuda. Quante parole di fuoco gli aveva indirizzato. Non si
fa
-protestava, indignato- non è questo il modo di comportarsi,
era nostro amico.
Non lo perdonerò mai. Poi si era avventato su Jongdae e gli
aveva strappato i
vestiti di dosso con una furia da cui trasparivano sofferenza e
rassegnazione,
poiché era chiaro che Yifan non avrebbe ritrattato. Jongdae
si era lasciato
sbattere contro una parete, il fiato caldo dell’altro sul
collo, le sue dita
che gli frugavano dentro e lo aprivano cautamente nonostante la rabbia.
Jongdae
gli aveva cinto il capo con affetto quasi materno, ansimando
più forte ad ogni
spinta. Non mi lasciare -aveva mormorato alla fine Zitao, gli occhi
velati da
un orgasmo rabbioso- almeno tu non mi lasciare.
Un giorno
di non troppo tempo prima, durante il tour THE LOST PLANET. Jongdae
aveva
appena terminato di provare il suo assolo, Uprising
[1].
Quel pezzo gli dava grandi
soddisfazioni, gli consentiva di tirar fuori la sua anima
più grintosa e
punk-rock. Riusciva a sentirsi una vera star.
“Ti
direi
‘ottimo lavoro’, ma immagino sarai stufo di
sentirtelo ripetere” Zitao lo aveva
accolto dietro le quinte con un asciugamano pulito e una bottiglia di
acqua
fresca.
“I
complimenti da parte tua mi fanno sempre piacere, lo sai~” gli
aveva schioccato un bacio sulla guancia, grato della privacy che il
backstage
forniva.
“Non
è un complimento.
Sei un cantante eccezionale, il migliore tra di noi”.
Jongdae avrebbe
voluto
ribattere che non era vero e dare prova di modestia, ma sapeva per
esperienza
che Zitao non glielo avrebbe permesso. Avevano già
affrontato l’argomento, e
l’altro era irremovibile nelle proprie convinzioni.
“Anche
tu sei bravo” gli
aveva stretto una mano. “Hai una voce limpida e una buona
estensione vocale”.
Non mentiva. Benché fosse stato relegato al ruolo di rapper,
ballerino e atleta
circense, Zitao aveva preso lezioni di canto come tutti e se
l’era cavata
piuttosto bene.
“Ti
è mai successo di
desiderare altre possibilità?” era giunta la
domanda, dopo una lunga pausa.
“Qualcosa di diverso, tutto tuo. Non vorresti incidere un
album da solista?”
“Certo
che mi piacerebbe;
cantare è la mia vita, un disco tutto mio sarebbe il
massimo. Però adesso è
troppo presto”, si era stretto nelle spalle, “sento
di avere ancora tanto da
imparare. E’ stato bello cantare l’OST del drama di
Kyungsoo [2] e duettare con
Liyin [3]. Ma non credo
di essere ancora pronto a farmi
carico di un intero album, Uprising
per il momento mi basta. Gli EXO… voi siete la mia
famiglia” aveva sorriso.
Zitao aveva
osservato le
loro dita intrecciate. “Io invece non sono
soddisfatto” gli sguardi si erano
incrociati. “Penso di meritare di meglio. Non mi sono
sciroppato miliardi di
ore in palestra e in sala prove per fare il rapper a vita. Voglio di
più e lo
avrò”.
Non è
lo stesso motivo per cui sia Yifan che Lu Han ci
hanno abbandonati?, aveva pensato
Jongdae mentre un grumo freddo e viscido
di paura gli si annidava nello stomaco. Aveva cercato di
sdrammatizzare. “Non
ti basto più?” aveva finto sdegno, corrugato la
fronte, messo su un broncio da
bambino viziato –i palmi ricoperti da una patina di sudore.
Zitao era
scoppiato a
ridere, adorabile. “Quanto sei scemo. Tu non mi basti
mai” e si era chinato a
baciarlo.
L’annuncio
del mini album
getta nello sconforto gli EXO superstiti. Zitao sarebbe il terzo
componente
della China Line a darsi alla macchia. Ancora non si sente parlare di
cause
giudiziarie o annullamento del contratto, né la SM si
è espressa al riguardo.
Cosa ne sarà degli EXO-M? E se anche Yixing, nonostante le
rassicurazioni,
dovesse decidere in futuro di cercare altrove la propria fortuna?
Sehun, questa
volta,
reagisce molto peggio. Lui e Zitao erano gemelli siamesi (“un
cervello in due”,
li prendeva per il culo Lu Han) e il colpo è letale.
Nondimeno, sfrutta la
propria tristezza come arma di ricatto nei confronti di Jongin e ne
approfitta
per farsi consolare, sempre a modo suo, dall’amico.
Per Jongdae
è diverso,
annientante in un modo nuovo. Il dolore lo annichilisce, lo rende
inerme e
apatico. Doveva aspettarselo? E’ stato stupido lui a
sottovalutare i vari
sintomi, i campanelli d’allarme? Dovrebbe incazzarsi come una
iena, raggiungere
Zitao ovunque egli si trovi, riprenderselo e trascinare il suo bel culo
sodo in
dormitorio, dove è giusto che stia? L’adagio
popolare insegna che non bisogna
fasciarsi la testa prima di essersela rotta, però la
realtà dei fatti è che
Zitao si è preso una pausa con data da definirsi e ha
pubblicato un disco con
lo pseudonimo ZTAO, senza nemmeno avvertire i suoi amici. Le premesse
per
temere il peggio ci sono tutte.
Eppure Jongdae
non
resiste all’impulso di sentire ancora una volta la voce del
ragazzo che ama,
sebbene questi sia un gigantesco coglione senza palle,
sicché una volta sicuro
di trovarsi da solo accende lo smartphone e va su YouTube. Digita,
preme il
tasto play e ascolta. La musica riempie la stanza. La tracklist, T.A.O., gli piace ed è
così
smaccatamente trash da strappargli un sorriso recalcitrante. Yesterday è di una dolcezza
disarmante e
la parte rap alla fine è intima, morbida; Jongdae si ritrova
con un groppo in
gola. L’ultima, One Heart,
è il colpo
di grazia: potente, melodiosa, struggente. Un grido d’amore.
Arrivato al
ritornello è costretto a rimandare indietro e ascoltarlo tre
volte di fila. Il
suo inglese è ancora piuttosto lacunoso, ma capisce.
“Let’s play this
game
Me and you
As long as you play with me
As long as you stay with me.”
Ignora se il
testo sia
opera di Zitao. E’ un messaggio per lui? Oppure la canzone
è dedicata ad
un’altra persona, qualcuno che ha conosciuto in America, in
Cina o a ‘Fanculo,
il paese dove i bastardi come lui vanno a finire?
A che gioco stai
giocando?
Jongdae non lo
sa, non
capisce, e quella situazione di stallo e incertezza è
più odiosa da sopportare
del più atroce degli addii. Jongdae non è pronto
a dire addio, ma una piccola
parte di lui l’ha già fatto. E’ finita;
una sola lacrima silenziosa gli solca
la guancia.
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[1] Vualà:
https://www.youtube.com/watch?v=v0Dpy7wLCz0.
[2]
Secondo
vualà: https://www.youtube.com/watch?v=etuOGtlwo98.
[3] Terzo
vualà: https://www.youtube.com/watch?v=57egtGI1kLY.
Il titolo
è
tratto da Shadow of the Day, bellissima
canzone dei Linkin Park.
Ne dubito
fortemente, ma in caso abbiate apprezzato questa one-shot e vi
incuriosisse
seguire in diretta i miei scleri vi lascio il link della mia
pagina
Facebook (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Bai bai.