11. Il massacro
dell’amore
Sono stato
FRIENDZONATO non mi prendo
alcuna responsabilità di quello che viene riportato in
questo capitolo perché
nel momento in cui l’ho scritto non ero lucido. Il lettore si
assume tutta la
responsabilità di leggerlo. Personalmente non
sarò responsabile della
restituzione di alcuna anima.
L’amore
non
è un sentimento puro e tenero come molti pensano. Quando ci
si innamora di
qualcosa iniziamo ad avere un bisogno morboso di quella cosa e siamo
disposti a
tutto per la felicità di quella cosa. Quindi
l’amore non è un sentimento buono
poiché può anche portare a fare atti malvagi e
spietati a discapito di altre
persone per l’oggetto amato. La vicenda che sto per
raccontarvi deve essere
proprio vista sotto quest’ottica di pensiero. Sfido qualsiasi
ragazzina liceale
a definire gli eventi riportati ed esplicati come
“teneri”.
Detto questo
ritorniamo alla nostra vicenda. Quella notte Yashuo si era alzato,
aveva preso
la sua spada se l’era legata in vita ed era andato da
TRINITY. In realtà
prendere Caliptica non aveva molto senso. Che il suo cervello volesse
in
qualche modo fermarlo impedendogli quello che aveva pensato di fare? La
ragione
di un individuo infatti riesce ad agire nei modi più
disparati e strani ma
riesce comunque a proteggerci anche se non ce ne accorgiamo. Nonostante
questo
però Yashuo si recò nella sala degli ospiti, si
avvicinò alla spada e le iniziò
a sussurrare queste parole.
-Quando ti
vidi per la prima volta stesa sul tavolo della fucina di Smuokinuow
pensai che
fossi come tutte le altre spade. Come sono stato stolto in quel
momento, tu
avevi qualcosa in più ma ero troppo cieco per poterlo
vedere. Per fortuna, anzi,
per mia fortuna, ultimamente mi sono ricreduto e ho finalmente aperto
gli
occhi. Il tempo che abbiamo passato insieme significa molto per me,
sono stati
momenti bellissimi proprio come te. Ma non voglio fare complimenti alla
tua
bellezza essendo inutile poiché questa e fin troppo evidente
e le mie parole
risulterebbero fin troppo superficiali e scontate. Quello che provo per
te va
oltre il piano corporeo e materiale sento una coesione di spiriti. Non
riesco a
vedermi con nessun altra che non sia tu e sono stanco di uscire con
altre per
cercare di riempire il vuoto che provo per te. Hai acceso un fuoco
dentro di me
che mi sta divorando un brandello di carne alla volta. I nostri
sguardi, le
nostre chiacchierate e il tempo passato insieme l’hanno
sempre più alimentato e
ormai sto bruciando. Ora sta a te decidere se spegnere il mio fuoco o
farlo tuo
e metterlo nel tuo cuore. Per me sei la persona più
importante, l’unica persona
che valga qualcosa per me. Se me ne darai l’occasione te lo
dimostrerò. Mi
piaci ti prego non FRIENDZONARMI-
Una
dichiarazione un po’ patetica ma TRINITY aveva visto anche
essa nell’animo di
quel samurai ed era tanto simile a quella del suo amato.
Pensò quindi di
ingannare un po’ l’attesa con quell’uomo.
Brillò allora, e il luccichio fu
tanto intenso da accecare Yashuo per qualche secondo. Si sarebbe
divertita
quella sera.
-Si ti amo.
Non sai quanto significa questo per me-fece abbracciando la spada -ora
TRINITY
ti darò il mio regalo di fidanzamento- e dicendo questo si
avviò verso la
camera della ex-moglie brandendo la spada. Fedekira stava ancora
dormendo ma
appena Yashuo entrò nella stanza la luce rossa di TRINITY le
fece aprire
lentamente gli occhi finchè non fu completamente sveglia. Fu
questo a salvarla.
Schivò
di
lato evitando il mortale fendente del marito e con gli occhi sbarrati
dalla
paura mista ad un angoscioso stupore gli disse- Sei impazzito. Yashuo
sono io
tua moglie Fedekira che succede?-.
Yashuo la
guardò per qualche secondo sorridendo- TRINITY vuole il tuo
sangue è gelosa.
Anzi è gelosa di ogni ragazza quindi sarò
costretto ad ucciderle tutte. Farla
bagnare nel vostro sangue e l’unica cosa che può
tranquillizzare la mia piccola-disse
strofinando la guancia contro la spada. Staccò quindi la
faccia dalla lama e
menò un altro fendente che fu fermato dalla spada di Suokizo.
-Papà
cosa
diavolo stai facendo non è divertente. Smettila ci stai
spaventando. Posa
immediatamente quella cazzo di spada- disse questo ponendosi tra il
padre e la
madre.
Yashuo lo
guardò con irritazione- Togliti TRINITY vuole solo il sangue
di donna e per
quanto tu possa essere fighetta non posso permettere che si bagni nel
tuo
sporco sangue- ma si fermò di colpo e avvicinò
l’orecchio alla spada per
sentire qualcosa che solo lui poteva udire. Mentre ascoltava
annuì più volte e
quando ebbe finito il colloquio riprese a parlare dicendo- Scusa
TRINITY ama il
sangue in generale, anche quello scadente va bene quindi puoi morire
anche tu
figlio-
Ci fu un
guizzo rosso e le spade si incontrarono un paio di volte poi Yashuo
saltò e si
fermò a mezzaria e mentre faceva una capriola aerea
colpì il figlio alla testa
staccandogli l’orecchio e buona parte della faccia. Suokizo
cadde a terra
urlando un “scappa” emesso con quella poca forza
vitale che gli rimaneva alla
madre. Questa rimase per qualche momento impietrita difronte al figlio
che
perdeva grandi quantità di sangue dalla testa poi con le
lacrime agli occhi si
precipitò in strada per cercare aiuto contro il marito che
aveva tanto amato.
Yashuo
passò
oltre suo figlio ma questo riuscì a prendere la sua caviglia
con una mano
bloccandolo dando così il tempo a sua madre di allontanarsi.
Rimasero in quella
posizione per un po’ finchè Yashuo senza neanche
voltarsi agitò la spada in
aria. Partendo dalle dita della mano che trattenevano la caviglia del
padre il
corpo di Suokizo fu triturato in tante piccole fette schizzando sangue
ovunque.
-Patetico la
tua vita è riuscita solo a rallentarmi. Ho sempre saputo che
fossi solamente
uno spreco di tempo e alla fine mi hai fatto sprecare solo tempo- fece
Yashuo
poi uscì in strada alla ricerca della sua ex.
La vide poco
distante da lui che correva verso due guardie cittadine. La vide
girarsi verso
di lui con le lacrime agli occhi mentre lo indicava poi si
portò la mano alla
bocca e ricominciò la sua corsa diretta a palazzo. Ora le
due guardie venivano
verso di lui estraendo le spade, erano cinque ed erano completamente
vestite di
bianco. Pensò che quel colore era perfetto poiché
risaltava ancora di più il
rosso. Alzò la sua spada e la mise orizzontalmente in modo
che formasse una
linea perfetta col braccio li avrebbe fatti urlare in modo che
sarebbero venuti
altri soldati in loro soccorso.
-Vi
consiglio di non estrarre le vostre spade potrebbero rompersi- disse
Yashuo
mentre camminava verso di loro con calma-preservate almeno la loro
integrità se
non potete salvare la vostra vita-aggiunse iniziando a correre tenendo
la spada
nel modo sopra detto.
Dopo qualche
secondo di corsa si ritrovò di fronte al primo soldato. Si
fermò e spostò la
spada dalla sua posizione orizzontale posizionandosela di fronte in
verticale-
Un Taglio- disse e vi sconsiglio di leggere la descrizione di quello
che
successe riportata qui sotto.
Quel
movimentò infatti alzò un vento caldo e tagliente
che colpì i cinque soldati
che iniziarono lentamente a sanguinare e a cadere a pezzi. Brandelli di
carne
volavano tutt’intorno seguiti da copiosi getti di sangue. I
loro organi vitali
uscivano dai loro corpi per poi esplodere in mille pezzi. Intere parti
del loro
corpo si staccavano scomponendosi a loro volta in tanti piccoli
pezzettini.
Tutta questo naturalmente avveniva tra le urla di dolore e paura dei
soldati.
La situazione però non durò molto con grande
dispiacere di Yashuo anche se per
quei poveri uomini sembrò durare un eternità.
Alla fine, di loro rimasero solo
poltiglie informi impastate col sangue e le loro urla che ancora
echeggiavano
nei dintorni. Yashuo stava sorridendo ma si mise ben presto a ridere
quando
vide che un altro gruppo di guardie cittadine veniva verso di lui
attirato
dalle urla dei compagni trucidati.
Quella notte
tutte le guardie cittadine perirono e a nulla servirono gli
appostamenti e le
varie strategie di approccio. Tutti vennero brutalmente assassinati
alcuni
prima ancora che estraessero la spada mentre altri non si accorsero
nemmeno che
il samurai li avesse raggiunti. Ma la furia di TRINITY era
incontrollabile e
non si limitò a travolgere solo guardie. Mentre Yashuo
correva verso il palazzo
tutto ciò che incontrava veniva ucciso. Il numero di morti
maggiori infatti fu
quello dei civili. Uccise donne soprattutto ma anche bambini, vecchi,
cani e
gatti. Nulla poteva fermare quella furia omicida demoniaca sembrava una
punizione divina per espiare al peccato della propria esistenza. Lo
Shogun però
non si interessava di ciò, avrebbe provato con ogni mezzo a
fermare quel
massacro.
Quando
giunse a palazzo Yashuo era ricoperto di sangue e peccati. Sorrise alla
vista
di quegli uomini che gli sbarravano l’entrata capitanati da
Azaiku. Iniziò ben
presto a ridere quando vide quell’uomo
nell’armatura scintillante da comandante
con una faccia spaventata e scioccata. Il comandante vedendo il suo
compagno
cercò di parlare ma non riusciva ad aprire la bocca per via
dello stupore.
Ancora non riusciva a credere a quello che gli aveva detto lo Shogun.
La spada
era riuscita a corrompere un uomo tanto puro come Yashuo,
ciò significava che
l’uomo non poteva quindi in alcun modo opporsi al male
poiché dalla nascita è già
condannato a essere conquistato dall’oscurità e a
niente serve resisterle.
-Dovresti
posare quell’armatura rischi di romperla. Perché
giocate con delle cose che non
riuscite ad usare e che non vi competono? E il problema e che non ve ne
accorgete nemmeno- gli disse Yashuo ridendo.
Queste
parole diedero un immenso coraggio ad Azaiku che rispose- Infatti!
Amico non ti
rendi conto di avere la mente completamente plagiata dal potere della
spada?
Per tutti i samurai caduti sulle loro spade, questo massacro
è inutile non
macchiare ancora di più la tua anima. Deponi
l’arma, basta. Lo Shogun capirà
che i tuoi atti sono commessi sotto l’influenza di un potere
demoniaco e
malvagio- ma fu interrotto dal ex-compagno che sbottò-
Malvagio? Voi siete
malvagi non c’è nulla di più puro e
buono di TRINITY. Siete solo invidiosi del
nostro amore. Ci guardate e pensate che ci amiamo troppo mentre voi non
avete
mai amato qualcuno con l’intensità con cui ci
amiamo noi-
-Ti prego
Yashuo! Mi appello alla tua bontà fermati!- gli
urlò Aziku supplicante. Yashuo
si mise a ridere - Io mi appello al tuo sangue! Esci!- urlò
muovendo il suo
dito come se richiamasse qualcosa e fu in quel momento che Azaiku lo
sentì.
Riusciva a
sentire il sangue che scorreva in ogni sua vena premere contro le
pareti di
questa per uscire. Si sentì spingere in avanti verso Yashuo
da una forza
invisibile e fu costretto a mettere le mani davanti per non cadere di
faccia a
terra. Quando riuscì a rialzarsi Yashuo era sparito e i suoi
uomini erano a
terra brutalmente squartati.
-Non puoi
opporti all’amore di TRINITY Azaiku. Perfino il tuo sangue ti
si ribella
contro. Parlo con te succo rosso che richiudi in te il segreto della
vita…Esci!- disse Yashuo precipitandosi contro il comandante
ed iniziando a
menargli contro mortali fendenti mentre ripeteva la parola
“ESCI”. Azaiku non
riuscì neanche ad estrarre la lama sentiva solo i tagli
sulla sua pelle e la
sua armatura disintegrarsi sotto i fendenti della spada. Yashuo dopo un
po’
fermò il suo folle assalto si portò la spada
dietro la schiena emise un
“Cuccinnnnn” e colpì Azaiku con un
taglio verticale. Il corpo di questo si aprì
in due e dal suo centro iniziò ad uscire un getto di sangue
che si alzò tanto
da superare l’altezza del palazzo. La fontana di sangue
continuò così per poco,
un uomo contiene infatti solo sei litri di quel rosso succo, quindi
quello che
era stato sparato in aria ricadde sul samurai che l’accolse
con TRINITY alzata.
Le guardie
del palazzo non furono più utili di quelle cittadine (quando
mai le guardie
sono mai state utili nella storia dei manga). Furono infatti anche loro
travolte e squartate dalla furia sanguigna di TRINITY. Ma
d’altronde come
potevano competere con TRINITY con le loro spade che non avevano
neppure un
nome?
Yashuo
quindi avanzò senza problemi per molte stanze limitandosi a
menare
distrattamente qualche fendente poiché quello bastava per
uccidere quei
numerosi ma deboli soldati. Il massacro continuò per
numerose stanze finchè non
incontrò le guardie personali dello Shogun: le guardie
Romoure.
-Pagliacci
di corte. Gli uomini sono finiti e rimangono solo questi buffoni.
Ditemi avete
una spada o si è arrugginita ed è caduta a pezzi
qualche secolo fa-gli disse
Yashuo roteando la spada schizzando sangue addosso ai quattro.
Questi
rimasero impassibili nella loro posizione di combattimento e dissero in
coro- Noi
siamo le guardie Romoure. Non abbiamo mai perso una battaglia. Siamo al
servizio della giustizia e dello stato. Proteggiamo l’uomo
più importante del
Giappone capo della giustizia e dettatore di leggi- ma furono
interrotte poiché
Yashuo menò un brutale fendente che ruppe la loro
formazione.
-Voi non
sapete combattere. Toglietevi siete solo un simbolo non molto dissimile
dalla
corona di un re o dallo scettro di un imperatore. La vostra unica
utilità è
quella di apparire accanto allo Shogun per dar colore e simboleggiare i
grandi
guerrieri del passato, ma potete solo simboleggiarli non
impersonificarli. Dite
di non aver mai perso una battaglia. Ma come può un uomo
dire di aver vinto
tutte le battaglie se non ha mai combattuto? Lasciatemi passare!- disse
Yashuo
minaccioso correndo verso la porta alle spalle delle guardie.
-Fermatelo,
fermiamolo- dissero queste e si precipitarono su di lui brandendo le
loro
vecchie spade colorate. Ma la loro tenacia potette ben poco contro il
potere
della spada. Yashuo non guardò neanche i nemici si
limitò semplicemente ad
agitare quattro volte la spada ed a imboccare la porta.
Le guardie
Romoure caddero a terra sanguinanti e morenti. Dissero a Yashuo di
tornare
indietro e combattere ma lui aveva perso fin troppo tempo con samurai
mediocri.
La gioia che provò quindi incontrando il Barbaro fu
indescrivibile, un po’ come
quando si passa la propria vita a mangiare verza e cavoli e si assaggia
per la
prima volta il cioccolato.
-Di qui non
puoi passare e non passerai- gli disse questo colpendo la terra col suo
scudo
gigantesco provocando un rumore tonante simile al rombo del tuono
stesso che
riecheggio nella stanza tanto forte che sembrava stesse venendo a
piovere -Cerca
un'altra via. Io sono pagato per non farti passare per questa strada
niente di
più e niente di meno-continuò.
-Quindi
dovrei tornare indietro e vedermela con altri tipi mediocri con le loro
spade
senza nome? No io passero per quella porta. Ma solo dopo averti
squartato e
aver bagnato TRINITY nel tuo sangue non preoccuparti. Cosi nessuno
dirà che non
mantieni la parola data e la tua reputazione da mercenario
sarà salva- disse
Yashuo mettendo la spada in orizzontale.
-Meno male.
Avevo temuto fossi un codardo e che te ne saresti scappato. Ma per
fortuna mi
dai la possibilità di farti triturare le ossa col mio scudo.
Voglio ammazzarti
da quando sei arrivato a palazzo ma di solito non faccio qualcosa se
non c’è
nessuno che mi paga. Per fortuna la mia stella brilla ancora
poiché non solo mi
dà la possibilità di ucciderti ma anche di essere
pagato per farlo- gli spiegò
mettendosi il grosso scudo davanti preparandosi alla carica. Questo era
d’oro
massiccio e aveva sul davanti l’incisione della faccia di un
leone con le fauci
spalancate circondato da vampate di fuoco che si espandevano per tutto
lo
scudo.
Yashuo
rimase qualche secondo fermo preparando ogni muscolo del suo corpo per
il
prossimo movimento. Iniziarono ad ispirare e espirare finchè
il ritmo dei loro
respiri fu il medesimo e quindi iniziarono la loro corsa.
Yashuo si
fermò a metà del tragitto porto la spada in
verticale e disse- Un Taglio-
sollevando il vento tagliente. Poco dopo anche il Barbaro si
fermò premendo lo
scudo sul pavimento trattenendo il respiro pronto ad accogliere il
colpo del
nemico.
Lo scudo
vibrò violentemente al contatto del colpo di Yashuo ma non
si mosse di un
centimetro. Yashuo era stupito ma lo fu solo per poco poiché
con un salto era
già a mezzaria per attaccare il nemico dall’alto.
La strategia fu però inutile
poiché al Barbaro basto inclinare di poco lo scudo per
parare la sua scarica di
colpi. Yashuo però non si arrese e poggiando i piedi sullo
scudo si diede la
spinta per fare una capriola e raggiungere la schiena del suo nemico.
Fu in quel
momento che il Barbaro iniziò a ridere, una risata rauca e
profonda degna di un
uomo di quella stazza- Muro Roccioso Totale Della Montagna Bestiale-
urlò
mentre si portava lo scudo dietro vanificando anche l’ultimo
assalto del suo
nemico.
-Azzanna-
disse poi il Barbaro e con movimento rotatorio fece piombare il grosso
scudo su
Yashuo che fu costretto ad usare tutta la forza dell’aura di
TRINITY per
deviare il colpo e allontanarsi-Mi dispiace ma io sono la difesa
perfetta non
importa dove tu mi colpisca o la forza che metti in ogni colpo nulla
può attaccarmi.
Per farti capire la tua situazione immaginati di essere come una
formica che
prova a sollevare un intera montagna-urlò ridendo mentre si
batteva una mano
sul petto facendo tremare tutta la stanza.
-Bene allora
basterà non attaccarti- dedusse Yashuo sorridendo-se
attaccarti è inutile vorrà
dire che smetterò di farlo, semplice- concluse conficcando
TRINITY ne terreno e
posandoci le mani sopra.
-Hey, non
puoi fare così. Non puoi smettere di attaccarmi, avanti
fatti sotto- gli contesto
il Barbaro battendo lo scudo a terra. Yashuo si limitò a
scuotere la testa
senza muoversi di un millimetro. Ciò provocò
l’ira del suo avversario che
iniziò a bestemmiargli contro e a dirgli cose che avrebbero
fatto arrabbiare un
intero tempio di monaci della pace. Quelle parole però non
sortirono alcun
effetto su Yashuo che si limitava a fissare il suo avversario scuotendo
la
testa.
Il Barbaro
ridacchiò nervosamente, la risata questa volta era
più debole quasi imbarazzata
-L’hai capito allora- gli disse con un filo di voce che non
si adattava per
niente ad uomo della sua stazza-Si. L’ho notato quando ti sei
fermato per
parare il mio vento tagliente. Tu non puoi attaccare ma solo
difenderti. Finchè
qualcuno non ti attacca sei completamente inutile. Se provi ad
ingaggiare il
nemico attaccandolo ti esponi poiché generi una grossa
finestra di
contrattacco. Per questo lo Shogun non ti ha dato l’ordine di
uccidermi ma
solamente di non farmi passare perché tu non puoi attaccare
nessuno se prima
quella persona non ti attacca. La tua abilità potrebbe
essere anche utile sul
campo di battaglia ma in un duello non è più
utile di due bastoncini nel brodo
di manzo- gli rispose Yashuo (la sua espressione è
equivalente alla nostra
“servi come la forchetta nel brodo” ovvero sei
completamente irreversibilmente
inutile).
Il Barbaro
era sconcertato menando solo qualche colpo di spada
quell’uomo era riuscito a
capire il punto debole della sua tecnica. Ma non perse la speranza
poiché un
conto è saper qualcosa un altro conto è fare quel
qualcosa. Quindi ricominciò a
ridere e disse- Allora dovrai aspettare finchè la fame e la
sete non mi
prenderanno amico mio- ma fu zittito dalla risata di Yashuo
–Non ti preoccupare
non mi occorre fare nulla del genere. Mi basta solo un colpo nel
momento
giusto- disse correndo contro il suo nemico che alzò
prontamente lo scudo.
Ma Yashuo
non l’attacco poiché si fermò qualche
centimetro prima in modo tale che la sua
scarica di colpi lo sfiorasse appena. Continuò a menare
fendenti mentre diceva-
Non puoi toccarmi!- e assumeva pose strane.
-Smettila
subito-gli urlò il Barbaro con tanta forza da farsi quasi
esplodere i muscoli
della gola. Ma fu inutile poiché il samurai si era girato di
spalle e stava
urlando- Puniscimi tutto- mentre si sculacciava con la spada. Il
Barbaro voleva
farlo a pezzi ma sapeva che nell’esatto momento in cui
avrebbe mosso il suo
scudo avrebbe ricevuto un colpo mortale che gli avrebbe staccato la
testa e,
cosa peggiore, morendo in quel modo non sarebbe nemmeno riuscito a
compiere la
sua vendetta.
Yashuo si
fermò e ridivento serio- Colpo Finale- urlò
correndo contro il suo nemico che
si irrigidì per ricevere il colpo che non arrivò
mai poiché anche questa volta
il samurai si era fermato qualche centimetro prima.
-Credevo che
nonostante fossi indemoniato e stupido rispettassi ancora il codice
della spada
e dell’onore samurai avanti su combatti- gli urlò
il Barbaro perdendo la
pazienza. Yashuo era deluso le sue finte e le sue provocazioni non
erano
servite a niente doveva trovare un altro modo per combattere
poiché l’attacco
era impossibile. Fu pensando questo che ebbe l’idea: se non
poteva attaccare
avrebbe difeso. Con un rapido scatto si mise davanti al suo avversario,
mise la
spada in verticale e iniziò a spingerla contro il suo scudo
come per parare un
attacco.
La forza di
Yashuo per via della spada era superiore a quella del suo avversario
che per
quanto potesse essere grosso e muscoloso non avrebbe mai potuto
competere con
TRINITY (ricordiamoci infatti che la TRINITY era un pezzo di quella
spada così
forte da resistere al comando di CADUTA da parte del SUPREMO). Quando
quindi il
samurai iniziò a spingere nonostante i suoi sforzi il
Barbaro non potette
opporsi in alcun modo.
-Se i miei
fendenti non possono sconfiggerti sarà la mia parata a
farlo- gli disse Yashuo
mentre lo spingeva contro una finestra. Il Barbaro si girò e
vedendo il luogo
verso il quale era diretto iniziò spingere con tutta la sua
forza mentre
sbuffava e cacciava gli occhi fuori dalle orbite. Per un momento
riuscì a
fermarsi ma fu solo per un momento perché poco dopo si
ritrovò a precipitare
nel vuoto. Yashuo era sopra di lui- Una montagna per essere solida deve
stare a
terra. Una montagna in aria non vale niente. Le montagne traggono il
loro
potere dalla terra, senza terra perfino una formica riuscirebbe a
sollevarla.
Frana caro Barbaro frana. Ma non posso permetterti di schiantarti a
terra,
sarebbe uno spreco e TRINITY non me lo perdonerebbe mai- disse
sogghignando (da
questa parte del racconto possiamo dedurre che poiché Yashuo
ha avuto tutto
questo tempo per parlare ed agire possiamo teorizzare
approssimativamente
l’altezza del palazzo dello Shogun che è molto
alta). Si portò quindi la spada dietro
e con un rapido movimento usando l’aura di questa fu sparato
ad alta velocità
contro la sua preda che inutilmente cerco di sollevare lo scudo per
pararsi.
Yashuo
grazie all’aura di TRINITY non subì alcun danno da
parte della caduta, quindi
si affrettò ad alzare la spada per ricevere la pioggia di
sangue che un tempo
era stato il glorioso Barbaro. Sorrise nel vedere il modo in cui
brillava la
sua amata. Ma la gioia durò poco poiché
guardandosi intorno si rese conto di
essere ritornato nel punto in cui aveva ucciso Azaiku e quindi ora era
costretto a riaffrontare la scalata del palazzo con tutte le sue stanze
piene
di samurai mediocri. Sbuffò ma gli bastò guardare
di nuovo TRINITY e il sorriso
di questa gli diede la forza di continuare.
C’è
da dire
una cosa su tutte le guardie che furono uccise in quel palazzo: nessuna
di
queste lasciò il luogo dello scontro se non per andare
all’altro mondo. Sarà
stato il carisma dello Shogun, o la voglia di uccidere quel mostro che
ormai
per loro era diventato il simbolo del male, ma nessuna di loro
scappò dal
combattimento. Il valore di un uomo però deve essere
calcolato in entrambe le
direzioni, poiché se è vero che quelle guardie
erano valorose e fedeli, era
altresì vero che erano allo steso tempo stolte e stupide.
Era ormai chiaro che
nessuno in tutto il palazzo poteva qualcosa contro Yashuo quindi la
fuga di
fronte ad una sconfitta così certa, è
più che saggia. Non voglio però infangare
con questi discorsi la memoria di quei valorosi soldati quindi
finirò con
questa questione perché ho già troppi incubi e mi
manca solo che mi venga a
visitare in sogno un intera guarnigione di samurai zombie. E poi non
tutto era
perduto poiché rimaneva un ultima carta ancora da giocare,
l’ultimo guerriero
al servizio dello Shogun: Shinighi il morto nero.
Questo stava
seguendo dal suo primo ingresso il samurai cercando il momento giusto
per
attaccare. Faceva calcoli e applicava formule a tutto quello che
succedeva per
capire il momento giusto per entrare in scena. Aveva studiato per anni
in un
accademia ninja e quando si era accorto che le ideologie ninja
predicavano la
povertà e l’umiltà aveva abbandonato la
sua confraternita per dedicarsi alla
più retributiva via del samurai. Aveva combattuto molte
battaglie ed era stato
ferito nei modi più disparati possibili. Punture
d’ape, kunai vaganti ed era
addirittura sopravvissuto ad una scaricata di frecce durante un
assalto. Per
lui non importava il punto o il modo nel quale veniva ferito, trovava
sempre il
modo di ritornare in vita. In quel momento stava sorridendo per il
risultato
dei suoi calcoli, quindi si affrettò a rifarli tutti
rapidamente e vedendo che
otteneva di nuovo come risultato “zero” decise di
agire.
Yashuo era
appena entrato nella stanza quando una dozzina di spine gli venne in
contro
fendendo l’aria. Non era comunque in pericolo
poiché gli bastò usare l’aura di
TRINITY per deviarle. Si guardò intorno per capire da dove
era arrivato l’attacco
ma i suoi pensieri furono interrotti poiché un denso liquido
verde gli colpì la
spalla ustionandolo. Si affrettò a togliersi il chimono
mentre questo veniva
divorato da uno strano liquido verde appiccicoso poi alzò
gli occhi e vide il
suo avversario che si toccava il naso. Non ebbe neanche il tempo di
lamentarsi
di quanto quella tecnica di combattimento facesse schifo che Shinighi
si stava
soffiando l’altra narice lanciandogli contro un'altra ondata
di liquido verde.
Con un
profondo senso di repulsione saltò di lato alzando una gamba
e le braccia
assumendo una strana posa che però ci fa capire tutto lo
schifo che provava in
quel momento cosa deducibile anche dalla bocca che era contratta in una
strana
morsa di disgusto.
-Cavolo sono
stato troppo lento il muco ci ha messo troppo tempo ad uscire e a
quanto pare
il mio obbiettivo ha cambiato la sua velocità entrando nella
stanza quindi ho
calcolato male la sua posizione- fece Shinighi tirando su col naso.
-No ora mi
spieghi.- fece Yashuo- Quando eri piccolo venne il giorno nel quale
avresti
scelto l’arma nella quale ti saresti specializzato cosa che
fanno tutti i
ninja. Il tuo maestro ti portò ad un tavolo su cui
c’erano tutte le armi dai
nunchako allo scacciamosche e tu dove aver pensato per diverse ore ti
sei
avvicinato vicino ad una caccola lasciata da qualche tuo compagno e
l’hai
decretata come tua arma. Correggimi se sbaglio-.
-Ma cosa
dici inutile uomo. Io sono un Saikè. Una delle lumache
demoniache specializzate
nei jutsu di melma. La mia un è un arte tramandata nei
secoli conosciuta da
pochi e padroneggiata da molti meno- gli rispose arrabbiato. Mentre
parlava
sputacchiò diversi getti di saliva addosso al samurai che fu
costretto a
pararsi con una mano per non rischiare di essere accecato per sempre.
-Si ma ora
chiediamoci. Se abbiamo inventato spade e altri strumenti per ucciderci
ci sarà
pure un motivo. Non è un caso che la gente non si combatte
buttandosi le
caccole addosso. Si chiama morale generale di fondo e tu la stai
infrangendo-
si fermò di colpo poiché TRINITY lo stava
chiamando. Avvicino quindi l’orecchio
alla piccolina e stette a sentire quello che aveva da dire poi
profondamente irritato
conficcò la spada nel pavimento- Visto cosa avete creato tu
e le tue caccole?
TRINITY si rifiuta di combattere gli fate troppo schifo- poi si rivolse
alla spada-
Non ti preoccupare motivo-per-il-quale-il-mio-sangue-scorre, gli
staccherò via
quel brutto naso così potrai affondarti nel suo sangue
felicemente e senza
preoccupazioni-le disse dolcemente.
Shinighi non
prese bene quell’atto di amore reputandolo un offesa ne suoi
confronti. Buttò quindi
la testa indietro e soffiò altri due piccoli getti di muco
verso Yashuo che
riuscì ad evitarli senza problemi. Questi infatti erano
più piccoli e meno
pericolosi poiché le suo narici non avevano ancora
completato il ciclo di
formazione del muco.
Il samurai
sapeva che rimanere lì sotto il nemico, anche se privo di
caccole
momentaneamente, era molto pericoloso quindi decise di tornare nella
stanza
precedente e nascondersi dietro una colonna di questa. Shinighi
però non lo
segui e si limitò a lanciargli contro delle spine che
però come spesso succede
nei manga non sfiorarono neanche lontanamente il loro obbiettivo.
Yashuo ora
doveva farsi venire un idea. Doveva trovare il modo di distruggere un
naso
senza esporsi troppo. Penso quindi a tutti i nemici del naso e uno in
particolare catturò la sua attenzione: la polvere.
Jiiko tra le
sue varie mansioni aveva anche il compito di super visionare le pulizie
del
palazzo. Come già il lettore saprà Jiiko non era
una donna a cui si poteva
affidare alcun tipo di compito. Le stanze principali erano pulite
questo era
vero ma quelle secondarie o quelle poco frequentate marcivano nella
polvere e
nella sporcizia. E per la fortuna di Yashuo loro si trovavano in una
sala
veramente poco frequentata.
-Hey,
lumacone demoniaco dici che la tua tecnica è
straordinariamente forte ma io
continuo ad essere scettico e a considerarla inferiore a ogni cosa. Ti
offro
una sfida per dimostrarmi quanto il tuo muco sia forte prometto di
rimanere in
questa stanza mentre tu la svolgi-gli propose il samurai.
Shinighi
pensò un attimo alle sue parole, i samurai sono persone
valorose e se quello
prometteva di non muoversi mentre lui faceva la prova di certo non si
sarebbe
mosso. Si ricordò di tutte le volte che gli altri
l’avevano preso in giro per
le sue peculiarissimi doti, ripensò ai bulletti ninja che
gli riempivano di
caccole il pranzo mettendogli un bigliettino con scritto sopra
“tanto a te
piace, buon appetito” e decise che quello sarebbe stato il
momento del suo
riscatto - Cosa dovrei fare samurai? Sappi che la mia arte
può tutto- gli
rispose.
-Be’
in
sostanza è semplice devi solamente usare il tuo muco per
calarti a terra.
Attaccherai un pezzo di muco al soffitto e ti calerai fino al
pavimento. Se
toccherai il pavimento coi piedi e il getto di muco sarà
ancora integro poiché
non avrà ceduto sotto il tuo peso avrai vinto- gli
spiegò il samurai. Shinighi
iniziò a ridere, era semplicissimo il suo muco era super
resistente, quello che
quell’uomo gli chiedeva l’aveva fatto numerose
volte da ragazzo per rubare la
biancheria femminile dagli spogliatoi senza farsi scoprire- Ammira la
super
resistenza della melma delle lumache demoniache- disse ed
iniziò a calarsi.
In men che
non si dica era iniziato a scendere verso il pavimento e ormai si
trovava a
soli pochi centimetri da terra. Fu allora che il samurai
iniziò a soffiare. Si
era messo sul confine della porta per non rompere la promessa fatta e
si era
messo sdraiato sul pavimento a pancia in giù a soffiare la
polvere del
pavimento verso il suo avversario. Questo fece uno starnuto e ruppe il
filo di
muco per poi rovinare sul pavimento sbattendo la testa.
-Te
l’avevo
detto la tua tecnica è inferiore rispetto a tutte le cose di
questo mondo.
Perfino la polvere riesce a batterla- disse Yashuo correndo verso il
suo
avversario raccogliendo la polvere da terra. Shinighi si sentiva
tradito cerco
di rimettersi in piedi ma non potette fare nulla contro il getto di
polvere che
colpì le sue narici se non starnutire cercando di mandare
via la polvere. Ma
proprio quando si stava riprendendo Yashuo gli ficcò nel
naso uno per narice un
intero ammasso di polvere che rimase lì incastrato facendo
starnutire ancora di
più il povero Shinighi. Fu in quel momento che la
cartilagine rinforzata del
suo naso cedette e questo gli esplose creandogli un grosso buco sulla
faccia.
Non ebbe
neanche il tempo di piangere per aver perso quella preziosa parte del
suo corpo
che Yashuo aveva già raccolto TRINITY e con un taglio
verticale lo stava
dividendo a metà. La spada infatti stava scivolando tra la
sua carne quando si
bloccò di colpo.
-Cosa?
Com’è
possibile- fece il samurai cercano di estrarre la spada inutilmente.
Shinighi
aveva rigenerato il taglio e ormai TRINITY era rimasta bloccata nel suo
petto-Credi che il muco sia l’unica abilità di una
lumaca le lumache sono
viscide e melmose per natura. Questo è il motivo del mio
soprannome, le armi
mortali non possono farmi nulla poiché nulla può
tagliare la gelatina del mio
corpo- spiegò il morto nero ridendo.
-Esci!-
disse Yashuo caricando la spada con tutta la sua aura riuscendo
finalmente ad
estrarla. TRINITY brillò stranamente come se volesse urlare
qualcosa al suo
padrone che subito capì cosa voleva dire la spada-Dici che
le armi mortali non
possono ferirti? Be’ la mia è superiore a tutte le
cose di questo mondo. Non
sei fatto di melma. Quando la tua pelle ha avvolto TRINITY lei si
è resa conto
che in questa scorreva del sangue- gli spiegò Yashuo
-Ciò significa che la tua
melma indipendentemente da tutto può essere tagliata dalla
mia spada. Mi basta
unicamente tagliarla più volte- e dicendo questo si
precipitò verso il suo
avversario.
-Molti
Tagli- disse e l’aria in quella stanza scomparve. La spada
infatti si muoveva
così velocemente che iniziò a far turbinare
l’aria e ben presto la stanza si
ritrovò senza. Mentre succedeva ciò migliaia di
fendenti iniziarono a tagliare
la pelle di Shinighi che in un primo momento rigenerò
puntualmente i tagli ma
gli bastò poco per capire che non poteva sostenere il ritmo
di TRINITY. Ogni
parte del suo corpo quindi fu tagliata e ritagliata, scomposta in
componenti
più piccoli che a sua volta si restringevano. Quando il suo
corpo fu distrutto
Yashuo continuò a tagliarlo finchè del morto nero
rimase solo una nera
polverina che si andò a mischiare con la polvere a terra.
Notucce
personali :(
Be’
che
posso dirvi sta cosa sta durando troppo. Ho già scritto la
fine sotto effetto
di FRIENDZONE solo che non volevo fare un capitolo troppo lungo
perché potrebbe
annoiare. Quindi credo un paio di giorni, il tempo di rileggere e metto
anche
la fine. Se non vi piace questa politica e preferite i capitoli lunghi
fatemelo
sapere. Mi piacerebbe avere un parere non una recensione un parere
qualcuno che
mi contatta e mi dice che pensa perché non ho la
più pallida idea di come sta
venendo a me sta piacendo ma una madre non può dire che suo
figlio è brutto
u.u.
Prometto che
dopo il prossimo capitolo si torna alle nostre vicende scusate se mi
sono
lasciato troppo trasportare.
BYE
CUORICUORI<3