Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: TheNother6    27/07/2015    0 recensioni
ATTENZIONE:
Questa storia non ha morale e non è stata scritta per dare alcun tipo d’insegnamento.In realtà questa storia in alcune delle sue parti manca anche di un vero e proprio senso logico quindi limitatevi a leggerla astenendovi da qualsiasi tipo di interpretazione.
"L'uomo esiste solo in virtù delle passioni ,senza queste egli non esisterebbe. Un uomo che non sente nulla coi sensi non è diverso da un morto per questo bisogna ricercare il piacere . Nella mia ricerca ho trovato due sentimenti massimi l'amore e il dolore . Entrambi si combattono e generano altri sentimenti . Ora però iniziò a pensare che l'amore non esista essendo così raro e puro che dubito che qualcuno possa trovarlo nel solo arco di una vita(anche se pochi affermano di esserci riusciti). Il dolore invece non ci lascia mai e per questo l'ho reso il mio migliore amico ...e ora ho finalmente imparato a sentirlo"
La trama di questa prima storia parla del mago Pain e della magrissima Clay ed è interamente ambientata in Italia. Il paesaggio di questa fa da sfondo a una strana e bizzarra avventura che mettere a dura prova la sanità mentale del lettore .
Genere: Demenziale, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11. Il massacro dell’amore

 

Sono stato FRIENDZONATO non mi prendo alcuna responsabilità di quello che viene riportato in questo capitolo perché nel momento in cui l’ho scritto non ero lucido. Il lettore si assume tutta la responsabilità di leggerlo. Personalmente non sarò responsabile della restituzione di alcuna anima.

 

 

L’amore non è un sentimento puro e tenero come molti pensano. Quando ci si innamora di qualcosa iniziamo ad avere un bisogno morboso di quella cosa e siamo disposti a tutto per la felicità di quella cosa. Quindi l’amore non è un sentimento buono poiché può anche portare a fare atti malvagi e spietati a discapito di altre persone per l’oggetto amato. La vicenda che sto per raccontarvi deve essere proprio vista sotto quest’ottica di pensiero. Sfido qualsiasi ragazzina liceale a definire gli eventi riportati ed esplicati come “teneri”.

Detto questo ritorniamo alla nostra vicenda. Quella notte Yashuo si era alzato, aveva preso la sua spada se l’era legata in vita ed era andato da TRINITY. In realtà prendere Caliptica non aveva molto senso. Che il suo cervello volesse in qualche modo fermarlo impedendogli quello che aveva pensato di fare? La ragione di un individuo infatti riesce ad agire nei modi più disparati e strani ma riesce comunque a proteggerci anche se non ce ne accorgiamo. Nonostante questo però Yashuo si recò nella sala degli ospiti, si avvicinò alla spada e le iniziò a sussurrare queste parole.

-Quando ti vidi per la prima volta stesa sul tavolo della fucina di Smuokinuow pensai che fossi come tutte le altre spade. Come sono stato stolto in quel momento, tu avevi qualcosa in più ma ero troppo cieco per poterlo vedere. Per fortuna, anzi, per mia fortuna, ultimamente mi sono ricreduto e ho finalmente aperto gli occhi. Il tempo che abbiamo passato insieme significa molto per me, sono stati momenti bellissimi proprio come te. Ma non voglio fare complimenti alla tua bellezza essendo inutile poiché questa e fin troppo evidente e le mie parole risulterebbero fin troppo superficiali e scontate. Quello che provo per te va oltre il piano corporeo e materiale sento una coesione di spiriti. Non riesco a vedermi con nessun altra che non sia tu e sono stanco di uscire con altre per cercare di riempire il vuoto che provo per te. Hai acceso un fuoco dentro di me che mi sta divorando un brandello di carne alla volta. I nostri sguardi, le nostre chiacchierate e il tempo passato insieme l’hanno sempre più alimentato e ormai sto bruciando. Ora sta a te decidere se spegnere il mio fuoco o farlo tuo e metterlo nel tuo cuore. Per me sei la persona più importante, l’unica persona che valga qualcosa per me. Se me ne darai l’occasione te lo dimostrerò. Mi piaci ti prego non FRIENDZONARMI-

Una dichiarazione un po’ patetica ma TRINITY aveva visto anche essa nell’animo di quel samurai ed era tanto simile a quella del suo amato. Pensò quindi di ingannare un po’ l’attesa con quell’uomo. Brillò allora, e il luccichio fu tanto intenso da accecare Yashuo per qualche secondo. Si sarebbe divertita quella sera.

-Si ti amo. Non sai quanto significa questo per me-fece abbracciando la spada -ora TRINITY ti darò il mio regalo di fidanzamento- e dicendo questo si avviò verso la camera della ex-moglie brandendo la spada. Fedekira stava ancora dormendo ma appena Yashuo entrò nella stanza la luce rossa di TRINITY le fece aprire lentamente gli occhi finchè non fu completamente sveglia. Fu questo a salvarla.

Schivò di lato evitando il mortale fendente del marito e con gli occhi sbarrati dalla paura mista ad un angoscioso stupore gli disse- Sei impazzito. Yashuo sono io tua moglie Fedekira che succede?-.

Yashuo la guardò per qualche secondo sorridendo- TRINITY vuole il tuo sangue è gelosa. Anzi è gelosa di ogni ragazza quindi sarò costretto ad ucciderle tutte. Farla bagnare nel vostro sangue e l’unica cosa che può tranquillizzare la mia piccola-disse strofinando la guancia contro la spada. Staccò quindi la faccia dalla lama e menò un altro fendente che fu fermato dalla spada di Suokizo.

-Papà cosa diavolo stai facendo non è divertente. Smettila ci stai spaventando. Posa immediatamente quella cazzo di spada- disse questo ponendosi tra il padre e la madre.

Yashuo lo guardò con irritazione- Togliti TRINITY vuole solo il sangue di donna e per quanto tu possa essere fighetta non posso permettere che si bagni nel tuo sporco sangue- ma si fermò di colpo e avvicinò l’orecchio alla spada per sentire qualcosa che solo lui poteva udire. Mentre ascoltava annuì più volte e quando ebbe finito il colloquio riprese a parlare dicendo- Scusa TRINITY ama il sangue in generale, anche quello scadente va bene quindi puoi morire anche tu figlio-

Ci fu un guizzo rosso e le spade si incontrarono un paio di volte poi Yashuo saltò e si fermò a mezzaria e mentre faceva una capriola aerea colpì il figlio alla testa staccandogli l’orecchio e buona parte della faccia. Suokizo cadde a terra urlando un “scappa” emesso con quella poca forza vitale che gli rimaneva alla madre. Questa rimase per qualche momento impietrita difronte al figlio che perdeva grandi quantità di sangue dalla testa poi con le lacrime agli occhi si precipitò in strada per cercare aiuto contro il marito che aveva tanto amato.

Yashuo passò oltre suo figlio ma questo riuscì a prendere la sua caviglia con una mano bloccandolo dando così il tempo a sua madre di allontanarsi. Rimasero in quella posizione per un po’ finchè Yashuo senza neanche voltarsi agitò la spada in aria. Partendo dalle dita della mano che trattenevano la caviglia del padre il corpo di Suokizo fu triturato in tante piccole fette schizzando sangue ovunque.

-Patetico la tua vita è riuscita solo a rallentarmi. Ho sempre saputo che fossi solamente uno spreco di tempo e alla fine mi hai fatto sprecare solo tempo- fece Yashuo poi uscì in strada alla ricerca della sua ex.

La vide poco distante da lui che correva verso due guardie cittadine. La vide girarsi verso di lui con le lacrime agli occhi mentre lo indicava poi si portò la mano alla bocca e ricominciò la sua corsa diretta a palazzo. Ora le due guardie venivano verso di lui estraendo le spade, erano cinque ed erano completamente vestite di bianco. Pensò che quel colore era perfetto poiché risaltava ancora di più il rosso. Alzò la sua spada e la mise orizzontalmente in modo che formasse una linea perfetta col braccio li avrebbe fatti urlare in modo che sarebbero venuti altri soldati in loro soccorso.

-Vi consiglio di non estrarre le vostre spade potrebbero rompersi- disse Yashuo mentre camminava verso di loro con calma-preservate almeno la loro integrità se non potete salvare la vostra vita-aggiunse iniziando a correre tenendo la spada nel modo sopra detto.

Dopo qualche secondo di corsa si ritrovò di fronte al primo soldato. Si fermò e spostò la spada dalla sua posizione orizzontale posizionandosela di fronte in verticale- Un Taglio- disse e vi sconsiglio di leggere la descrizione di quello che successe riportata qui sotto.

Quel movimentò infatti alzò un vento caldo e tagliente che colpì i cinque soldati che iniziarono lentamente a sanguinare e a cadere a pezzi. Brandelli di carne volavano tutt’intorno seguiti da copiosi getti di sangue. I loro organi vitali uscivano dai loro corpi per poi esplodere in mille pezzi. Intere parti del loro corpo si staccavano scomponendosi a loro volta in tanti piccoli pezzettini. Tutta questo naturalmente avveniva tra le urla di dolore e paura dei soldati. La situazione però non durò molto con grande dispiacere di Yashuo anche se per quei poveri uomini sembrò durare un eternità. Alla fine, di loro rimasero solo poltiglie informi impastate col sangue e le loro urla che ancora echeggiavano nei dintorni. Yashuo stava sorridendo ma si mise ben presto a ridere quando vide che un altro gruppo di guardie cittadine veniva verso di lui attirato dalle urla dei compagni trucidati.

 

 

 

Quella notte tutte le guardie cittadine perirono e a nulla servirono gli appostamenti e le varie strategie di approccio. Tutti vennero brutalmente assassinati alcuni prima ancora che estraessero la spada mentre altri non si accorsero nemmeno che il samurai li avesse raggiunti. Ma la furia di TRINITY era incontrollabile e non si limitò a travolgere solo guardie. Mentre Yashuo correva verso il palazzo tutto ciò che incontrava veniva ucciso. Il numero di morti maggiori infatti fu quello dei civili. Uccise donne soprattutto ma anche bambini, vecchi, cani e gatti. Nulla poteva fermare quella furia omicida demoniaca sembrava una punizione divina per espiare al peccato della propria esistenza. Lo Shogun però non si interessava di ciò, avrebbe provato con ogni mezzo a fermare quel massacro.

 

 

Quando giunse a palazzo Yashuo era ricoperto di sangue e peccati. Sorrise alla vista di quegli uomini che gli sbarravano l’entrata capitanati da Azaiku. Iniziò ben presto a ridere quando vide quell’uomo nell’armatura scintillante da comandante con una faccia spaventata e scioccata. Il comandante vedendo il suo compagno cercò di parlare ma non riusciva ad aprire la bocca per via dello stupore. Ancora non riusciva a credere a quello che gli aveva detto lo Shogun. La spada era riuscita a corrompere un uomo tanto puro come Yashuo, ciò significava che l’uomo non poteva quindi in alcun modo opporsi al male poiché dalla nascita è già condannato a essere conquistato dall’oscurità e a niente serve resisterle.

-Dovresti posare quell’armatura rischi di romperla. Perché giocate con delle cose che non riuscite ad usare e che non vi competono? E il problema e che non ve ne accorgete nemmeno- gli disse Yashuo ridendo.

Queste parole diedero un immenso coraggio ad Azaiku che rispose- Infatti! Amico non ti rendi conto di avere la mente completamente plagiata dal potere della spada? Per tutti i samurai caduti sulle loro spade, questo massacro è inutile non macchiare ancora di più la tua anima. Deponi l’arma, basta. Lo Shogun capirà che i tuoi atti sono commessi sotto l’influenza di un potere demoniaco e malvagio- ma fu interrotto dal ex-compagno che sbottò- Malvagio? Voi siete malvagi non c’è nulla di più puro e buono di TRINITY. Siete solo invidiosi del nostro amore. Ci guardate e pensate che ci amiamo troppo mentre voi non avete mai amato qualcuno con l’intensità con cui ci amiamo noi-

-Ti prego Yashuo! Mi appello alla tua bontà fermati!- gli urlò Aziku supplicante. Yashuo si mise a ridere - Io mi appello al tuo sangue! Esci!- urlò muovendo il suo dito come se richiamasse qualcosa e fu in quel momento che Azaiku lo sentì.

Riusciva a sentire il sangue che scorreva in ogni sua vena premere contro le pareti di questa per uscire. Si sentì spingere in avanti verso Yashuo da una forza invisibile e fu costretto a mettere le mani davanti per non cadere di faccia a terra. Quando riuscì a rialzarsi Yashuo era sparito e i suoi uomini erano a terra brutalmente squartati.

-Non puoi opporti all’amore di TRINITY Azaiku. Perfino il tuo sangue ti si ribella contro. Parlo con te succo rosso che richiudi in te il segreto della vita…Esci!- disse Yashuo precipitandosi contro il comandante ed iniziando a menargli contro mortali fendenti mentre ripeteva la parola “ESCI”. Azaiku non riuscì neanche ad estrarre la lama sentiva solo i tagli sulla sua pelle e la sua armatura disintegrarsi sotto i fendenti della spada. Yashuo dopo un po’ fermò il suo folle assalto si portò la spada dietro la schiena emise un “Cuccinnnnn” e colpì Azaiku con un taglio verticale. Il corpo di questo si aprì in due e dal suo centro iniziò ad uscire un getto di sangue che si alzò tanto da superare l’altezza del palazzo. La fontana di sangue continuò così per poco, un uomo contiene infatti solo sei litri di quel rosso succo, quindi quello che era stato sparato in aria ricadde sul samurai che l’accolse con TRINITY alzata.

 

 

Le guardie del palazzo non furono più utili di quelle cittadine (quando mai le guardie sono mai state utili nella storia dei manga). Furono infatti anche loro travolte e squartate dalla furia sanguigna di TRINITY. Ma d’altronde come potevano competere con TRINITY con le loro spade che non avevano neppure un nome?

Yashuo quindi avanzò senza problemi per molte stanze limitandosi a menare distrattamente qualche fendente poiché quello bastava per uccidere quei numerosi ma deboli soldati. Il massacro continuò per numerose stanze finchè non incontrò le guardie personali dello Shogun: le guardie Romoure.

-Pagliacci di corte. Gli uomini sono finiti e rimangono solo questi buffoni. Ditemi avete una spada o si è arrugginita ed è caduta a pezzi qualche secolo fa-gli disse Yashuo roteando la spada schizzando sangue addosso ai quattro.

Questi rimasero impassibili nella loro posizione di combattimento e dissero in coro- Noi siamo le guardie Romoure. Non abbiamo mai perso una battaglia. Siamo al servizio della giustizia e dello stato. Proteggiamo l’uomo più importante del Giappone capo della giustizia e dettatore di leggi- ma furono interrotte poiché Yashuo menò un brutale fendente che ruppe la loro formazione.

-Voi non sapete combattere. Toglietevi siete solo un simbolo non molto dissimile dalla corona di un re o dallo scettro di un imperatore. La vostra unica utilità è quella di apparire accanto allo Shogun per dar colore e simboleggiare i grandi guerrieri del passato, ma potete solo simboleggiarli non impersonificarli. Dite di non aver mai perso una battaglia. Ma come può un uomo dire di aver vinto tutte le battaglie se non ha mai combattuto? Lasciatemi passare!- disse Yashuo minaccioso correndo verso la porta alle spalle delle guardie.

-Fermatelo, fermiamolo- dissero queste e si precipitarono su di lui brandendo le loro vecchie spade colorate. Ma la loro tenacia potette ben poco contro il potere della spada. Yashuo non guardò neanche i nemici si limitò semplicemente ad agitare quattro volte la spada ed a imboccare la porta.

Le guardie Romoure caddero a terra sanguinanti e morenti. Dissero a Yashuo di tornare indietro e combattere ma lui aveva perso fin troppo tempo con samurai mediocri. La gioia che provò quindi incontrando il Barbaro fu indescrivibile, un po’ come quando si passa la propria vita a mangiare verza e cavoli e si assaggia per la prima volta il cioccolato.

-Di qui non puoi passare e non passerai- gli disse questo colpendo la terra col suo scudo gigantesco provocando un rumore tonante simile al rombo del tuono stesso che riecheggio nella stanza tanto forte che sembrava stesse venendo a piovere -Cerca un'altra via. Io sono pagato per non farti passare per questa strada niente di più e niente di meno-continuò.

-Quindi dovrei tornare indietro e vedermela con altri tipi mediocri con le loro spade senza nome? No io passero per quella porta. Ma solo dopo averti squartato e aver bagnato TRINITY nel tuo sangue non preoccuparti. Cosi nessuno dirà che non mantieni la parola data e la tua reputazione da mercenario sarà salva- disse Yashuo mettendo la spada in orizzontale.

-Meno male. Avevo temuto fossi un codardo e che te ne saresti scappato. Ma per fortuna mi dai la possibilità di farti triturare le ossa col mio scudo. Voglio ammazzarti da quando sei arrivato a palazzo ma di solito non faccio qualcosa se non c’è nessuno che mi paga. Per fortuna la mia stella brilla ancora poiché non solo mi dà la possibilità di ucciderti ma anche di essere pagato per farlo- gli spiegò mettendosi il grosso scudo davanti preparandosi alla carica. Questo era d’oro massiccio e aveva sul davanti l’incisione della faccia di un leone con le fauci spalancate circondato da vampate di fuoco che si espandevano per tutto lo scudo.

Yashuo rimase qualche secondo fermo preparando ogni muscolo del suo corpo per il prossimo movimento. Iniziarono ad ispirare e espirare finchè il ritmo dei loro respiri fu il medesimo e quindi iniziarono la loro corsa.

Yashuo si fermò a metà del tragitto porto la spada in verticale e disse- Un Taglio- sollevando il vento tagliente. Poco dopo anche il Barbaro si fermò premendo lo scudo sul pavimento trattenendo il respiro pronto ad accogliere il colpo del nemico.

Lo scudo vibrò violentemente al contatto del colpo di Yashuo ma non si mosse di un centimetro. Yashuo era stupito ma lo fu solo per poco poiché con un salto era già a mezzaria per attaccare il nemico dall’alto. La strategia fu però inutile poiché al Barbaro basto inclinare di poco lo scudo per parare la sua scarica di colpi. Yashuo però non si arrese e poggiando i piedi sullo scudo si diede la spinta per fare una capriola e raggiungere la schiena del suo nemico.

Fu in quel momento che il Barbaro iniziò a ridere, una risata rauca e profonda degna di un uomo di quella stazza- Muro Roccioso Totale Della Montagna Bestiale- urlò mentre si portava lo scudo dietro vanificando anche l’ultimo assalto del suo nemico.

-Azzanna- disse poi il Barbaro e con movimento rotatorio fece piombare il grosso scudo su Yashuo che fu costretto ad usare tutta la forza dell’aura di TRINITY per deviare il colpo e allontanarsi-Mi dispiace ma io sono la difesa perfetta non importa dove tu mi colpisca o la forza che metti in ogni colpo nulla può attaccarmi. Per farti capire la tua situazione immaginati di essere come una formica che prova a sollevare un intera montagna-urlò ridendo mentre si batteva una mano sul petto facendo tremare tutta la stanza.

-Bene allora basterà non attaccarti- dedusse Yashuo sorridendo-se attaccarti è inutile vorrà dire che smetterò di farlo, semplice- concluse conficcando TRINITY ne terreno e posandoci le mani sopra.

-Hey, non puoi fare così. Non puoi smettere di attaccarmi, avanti fatti sotto- gli contesto il Barbaro battendo lo scudo a terra. Yashuo si limitò a scuotere la testa senza muoversi di un millimetro. Ciò provocò l’ira del suo avversario che iniziò a bestemmiargli contro e a dirgli cose che avrebbero fatto arrabbiare un intero tempio di monaci della pace. Quelle parole però non sortirono alcun effetto su Yashuo che si limitava a fissare il suo avversario scuotendo la testa.

Il Barbaro ridacchiò nervosamente, la risata questa volta era più debole quasi imbarazzata -L’hai capito allora- gli disse con un filo di voce che non si adattava per niente ad uomo della sua stazza-Si. L’ho notato quando ti sei fermato per parare il mio vento tagliente. Tu non puoi attaccare ma solo difenderti. Finchè qualcuno non ti attacca sei completamente inutile. Se provi ad ingaggiare il nemico attaccandolo ti esponi poiché generi una grossa finestra di contrattacco. Per questo lo Shogun non ti ha dato l’ordine di uccidermi ma solamente di non farmi passare perché tu non puoi attaccare nessuno se prima quella persona non ti attacca. La tua abilità potrebbe essere anche utile sul campo di battaglia ma in un duello non è più utile di due bastoncini nel brodo di manzo- gli rispose Yashuo (la sua espressione è equivalente alla nostra “servi come la forchetta nel brodo” ovvero sei completamente irreversibilmente inutile).

Il Barbaro era sconcertato menando solo qualche colpo di spada quell’uomo era riuscito a capire il punto debole della sua tecnica. Ma non perse la speranza poiché un conto è saper qualcosa un altro conto è fare quel qualcosa. Quindi ricominciò a ridere e disse- Allora dovrai aspettare finchè la fame e la sete non mi prenderanno amico mio- ma fu zittito dalla risata di Yashuo –Non ti preoccupare non mi occorre fare nulla del genere. Mi basta solo un colpo nel momento giusto- disse correndo contro il suo nemico che alzò prontamente lo scudo.

Ma Yashuo non l’attacco poiché si fermò qualche centimetro prima in modo tale che la sua scarica di colpi lo sfiorasse appena. Continuò a menare fendenti mentre diceva- Non puoi toccarmi!- e assumeva pose strane.

-Smettila subito-gli urlò il Barbaro con tanta forza da farsi quasi esplodere i muscoli della gola. Ma fu inutile poiché il samurai si era girato di spalle e stava urlando- Puniscimi tutto- mentre si sculacciava con la spada. Il Barbaro voleva farlo a pezzi ma sapeva che nell’esatto momento in cui avrebbe mosso il suo scudo avrebbe ricevuto un colpo mortale che gli avrebbe staccato la testa e, cosa peggiore, morendo in quel modo non sarebbe nemmeno riuscito a compiere la sua vendetta.

Yashuo si fermò e ridivento serio- Colpo Finale- urlò correndo contro il suo nemico che si irrigidì per ricevere il colpo che non arrivò mai poiché anche questa volta il samurai si era fermato qualche centimetro prima.

-Credevo che nonostante fossi indemoniato e stupido rispettassi ancora il codice della spada e dell’onore samurai avanti su combatti- gli urlò il Barbaro perdendo la pazienza. Yashuo era deluso le sue finte e le sue provocazioni non erano servite a niente doveva trovare un altro modo per combattere poiché l’attacco era impossibile. Fu pensando questo che ebbe l’idea: se non poteva attaccare avrebbe difeso. Con un rapido scatto si mise davanti al suo avversario, mise la spada in verticale e iniziò a spingerla contro il suo scudo come per parare un attacco.

La forza di Yashuo per via della spada era superiore a quella del suo avversario che per quanto potesse essere grosso e muscoloso non avrebbe mai potuto competere con TRINITY (ricordiamoci infatti che la TRINITY era un pezzo di quella spada così forte da resistere al comando di CADUTA da parte del SUPREMO). Quando quindi il samurai iniziò a spingere nonostante i suoi sforzi il Barbaro non potette opporsi in alcun modo.

-Se i miei fendenti non possono sconfiggerti sarà la mia parata a farlo- gli disse Yashuo mentre lo spingeva contro una finestra. Il Barbaro si girò e vedendo il luogo verso il quale era diretto iniziò spingere con tutta la sua forza mentre sbuffava e cacciava gli occhi fuori dalle orbite. Per un momento riuscì a fermarsi ma fu solo per un momento perché poco dopo si ritrovò a precipitare nel vuoto. Yashuo era sopra di lui- Una montagna per essere solida deve stare a terra. Una montagna in aria non vale niente. Le montagne traggono il loro potere dalla terra, senza terra perfino una formica riuscirebbe a sollevarla. Frana caro Barbaro frana. Ma non posso permetterti di schiantarti a terra, sarebbe uno spreco e TRINITY non me lo perdonerebbe mai- disse sogghignando (da questa parte del racconto possiamo dedurre che poiché Yashuo ha avuto tutto questo tempo per parlare ed agire possiamo teorizzare approssimativamente l’altezza del palazzo dello Shogun che è molto alta). Si portò quindi la spada dietro e con un rapido movimento usando l’aura di questa fu sparato ad alta velocità contro la sua preda che inutilmente cerco di sollevare lo scudo per pararsi.

Yashuo grazie all’aura di TRINITY non subì alcun danno da parte della caduta, quindi si affrettò ad alzare la spada per ricevere la pioggia di sangue che un tempo era stato il glorioso Barbaro. Sorrise nel vedere il modo in cui brillava la sua amata. Ma la gioia durò poco poiché guardandosi intorno si rese conto di essere ritornato nel punto in cui aveva ucciso Azaiku e quindi ora era costretto a riaffrontare la scalata del palazzo con tutte le sue stanze piene di samurai mediocri. Sbuffò ma gli bastò guardare di nuovo TRINITY e il sorriso di questa gli diede la forza di continuare.

 

 

C’è da dire una cosa su tutte le guardie che furono uccise in quel palazzo: nessuna di queste lasciò il luogo dello scontro se non per andare all’altro mondo. Sarà stato il carisma dello Shogun, o la voglia di uccidere quel mostro che ormai per loro era diventato il simbolo del male, ma nessuna di loro scappò dal combattimento. Il valore di un uomo però deve essere calcolato in entrambe le direzioni, poiché se è vero che quelle guardie erano valorose e fedeli, era altresì vero che erano allo steso tempo stolte e stupide. Era ormai chiaro che nessuno in tutto il palazzo poteva qualcosa contro Yashuo quindi la fuga di fronte ad una sconfitta così certa, è più che saggia. Non voglio però infangare con questi discorsi la memoria di quei valorosi soldati quindi finirò con questa questione perché ho già troppi incubi e mi manca solo che mi venga a visitare in sogno un intera guarnigione di samurai zombie. E poi non tutto era perduto poiché rimaneva un ultima carta ancora da giocare, l’ultimo guerriero al servizio dello Shogun: Shinighi il morto nero.

Questo stava seguendo dal suo primo ingresso il samurai cercando il momento giusto per attaccare. Faceva calcoli e applicava formule a tutto quello che succedeva per capire il momento giusto per entrare in scena. Aveva studiato per anni in un accademia ninja e quando si era accorto che le ideologie ninja predicavano la povertà e l’umiltà aveva abbandonato la sua confraternita per dedicarsi alla più retributiva via del samurai. Aveva combattuto molte battaglie ed era stato ferito nei modi più disparati possibili. Punture d’ape, kunai vaganti ed era addirittura sopravvissuto ad una scaricata di frecce durante un assalto. Per lui non importava il punto o il modo nel quale veniva ferito, trovava sempre il modo di ritornare in vita. In quel momento stava sorridendo per il risultato dei suoi calcoli, quindi si affrettò a rifarli tutti rapidamente e vedendo che otteneva di nuovo come risultato “zero” decise di agire.

Yashuo era appena entrato nella stanza quando una dozzina di spine gli venne in contro fendendo l’aria. Non era comunque in pericolo poiché gli bastò usare l’aura di TRINITY per deviarle. Si guardò intorno per capire da dove era arrivato l’attacco ma i suoi pensieri furono interrotti poiché un denso liquido verde gli colpì la spalla ustionandolo. Si affrettò a togliersi il chimono mentre questo veniva divorato da uno strano liquido verde appiccicoso poi alzò gli occhi e vide il suo avversario che si toccava il naso. Non ebbe neanche il tempo di lamentarsi di quanto quella tecnica di combattimento facesse schifo che Shinighi si stava soffiando l’altra narice lanciandogli contro un'altra ondata di liquido verde.

Con un profondo senso di repulsione saltò di lato alzando una gamba e le braccia assumendo una strana posa che però ci fa capire tutto lo schifo che provava in quel momento cosa deducibile anche dalla bocca che era contratta in una strana morsa di disgusto.

-Cavolo sono stato troppo lento il muco ci ha messo troppo tempo ad uscire e a quanto pare il mio obbiettivo ha cambiato la sua velocità entrando nella stanza quindi ho calcolato male la sua posizione- fece Shinighi tirando su col naso.

-No ora mi spieghi.- fece Yashuo- Quando eri piccolo venne il giorno nel quale avresti scelto l’arma nella quale ti saresti specializzato cosa che fanno tutti i ninja. Il tuo maestro ti portò ad un tavolo su cui c’erano tutte le armi dai nunchako allo scacciamosche e tu dove aver pensato per diverse ore ti sei avvicinato vicino ad una caccola lasciata da qualche tuo compagno e l’hai decretata come tua arma. Correggimi se sbaglio-.

-Ma cosa dici inutile uomo. Io sono un Saikè. Una delle lumache demoniache specializzate nei jutsu di melma. La mia un è un arte tramandata nei secoli conosciuta da pochi e padroneggiata da molti meno- gli rispose arrabbiato. Mentre parlava sputacchiò diversi getti di saliva addosso al samurai che fu costretto a pararsi con una mano per non rischiare di essere accecato per sempre.

-Si ma ora chiediamoci. Se abbiamo inventato spade e altri strumenti per ucciderci ci sarà pure un motivo. Non è un caso che la gente non si combatte buttandosi le caccole addosso. Si chiama morale generale di fondo e tu la stai infrangendo- si fermò di colpo poiché TRINITY lo stava chiamando. Avvicino quindi l’orecchio alla piccolina e stette a sentire quello che aveva da dire poi profondamente irritato conficcò la spada nel pavimento- Visto cosa avete creato tu e le tue caccole? TRINITY si rifiuta di combattere gli fate troppo schifo- poi si rivolse alla spada- Non ti preoccupare motivo-per-il-quale-il-mio-sangue-scorre, gli staccherò via quel brutto naso così potrai affondarti nel suo sangue felicemente e senza preoccupazioni-le disse dolcemente.

Shinighi non prese bene quell’atto di amore reputandolo un offesa ne suoi confronti. Buttò quindi la testa indietro e soffiò altri due piccoli getti di muco verso Yashuo che riuscì ad evitarli senza problemi. Questi infatti erano più piccoli e meno pericolosi poiché le suo narici non avevano ancora completato il ciclo di formazione del muco.

Il samurai sapeva che rimanere lì sotto il nemico, anche se privo di caccole momentaneamente, era molto pericoloso quindi decise di tornare nella stanza precedente e nascondersi dietro una colonna di questa. Shinighi però non lo segui e si limitò a lanciargli contro delle spine che però come spesso succede nei manga non sfiorarono neanche lontanamente il loro obbiettivo.

Yashuo ora doveva farsi venire un idea. Doveva trovare il modo di distruggere un naso senza esporsi troppo. Penso quindi a tutti i nemici del naso e uno in particolare catturò la sua attenzione: la polvere.

 

 

Jiiko tra le sue varie mansioni aveva anche il compito di super visionare le pulizie del palazzo. Come già il lettore saprà Jiiko non era una donna a cui si poteva affidare alcun tipo di compito. Le stanze principali erano pulite questo era vero ma quelle secondarie o quelle poco frequentate marcivano nella polvere e nella sporcizia. E per la fortuna di Yashuo loro si trovavano in una sala veramente poco frequentata.

 

 

-Hey, lumacone demoniaco dici che la tua tecnica è straordinariamente forte ma io continuo ad essere scettico e a considerarla inferiore a ogni cosa. Ti offro una sfida per dimostrarmi quanto il tuo muco sia forte prometto di rimanere in questa stanza mentre tu la svolgi-gli propose il samurai.

Shinighi pensò un attimo alle sue parole, i samurai sono persone valorose e se quello prometteva di non muoversi mentre lui faceva la prova di certo non si sarebbe mosso. Si ricordò di tutte le volte che gli altri l’avevano preso in giro per le sue peculiarissimi doti, ripensò ai bulletti ninja che gli riempivano di caccole il pranzo mettendogli un bigliettino con scritto sopra “tanto a te piace, buon appetito” e decise che quello sarebbe stato il momento del suo riscatto - Cosa dovrei fare samurai? Sappi che la mia arte può tutto- gli rispose.

-Be’ in sostanza è semplice devi solamente usare il tuo muco per calarti a terra. Attaccherai un pezzo di muco al soffitto e ti calerai fino al pavimento. Se toccherai il pavimento coi piedi e il getto di muco sarà ancora integro poiché non avrà ceduto sotto il tuo peso avrai vinto- gli spiegò il samurai. Shinighi iniziò a ridere, era semplicissimo il suo muco era super resistente, quello che quell’uomo gli chiedeva l’aveva fatto numerose volte da ragazzo per rubare la biancheria femminile dagli spogliatoi senza farsi scoprire- Ammira la super resistenza della melma delle lumache demoniache- disse ed iniziò a calarsi.

In men che non si dica era iniziato a scendere verso il pavimento e ormai si trovava a soli pochi centimetri da terra. Fu allora che il samurai iniziò a soffiare. Si era messo sul confine della porta per non rompere la promessa fatta e si era messo sdraiato sul pavimento a pancia in giù a soffiare la polvere del pavimento verso il suo avversario. Questo fece uno starnuto e ruppe il filo di muco per poi rovinare sul pavimento sbattendo la testa.

-Te l’avevo detto la tua tecnica è inferiore rispetto a tutte le cose di questo mondo. Perfino la polvere riesce a batterla- disse Yashuo correndo verso il suo avversario raccogliendo la polvere da terra. Shinighi si sentiva tradito cerco di rimettersi in piedi ma non potette fare nulla contro il getto di polvere che colpì le sue narici se non starnutire cercando di mandare via la polvere. Ma proprio quando si stava riprendendo Yashuo gli ficcò nel naso uno per narice un intero ammasso di polvere che rimase lì incastrato facendo starnutire ancora di più il povero Shinighi. Fu in quel momento che la cartilagine rinforzata del suo naso cedette e questo gli esplose creandogli un grosso buco sulla faccia.

Non ebbe neanche il tempo di piangere per aver perso quella preziosa parte del suo corpo che Yashuo aveva già raccolto TRINITY e con un taglio verticale lo stava dividendo a metà. La spada infatti stava scivolando tra la sua carne quando si bloccò di colpo.

-Cosa? Com’è possibile- fece il samurai cercano di estrarre la spada inutilmente. Shinighi aveva rigenerato il taglio e ormai TRINITY era rimasta bloccata nel suo petto-Credi che il muco sia l’unica abilità di una lumaca le lumache sono viscide e melmose per natura. Questo è il motivo del mio soprannome, le armi mortali non possono farmi nulla poiché nulla può tagliare la gelatina del mio corpo- spiegò il morto nero ridendo.

-Esci!- disse Yashuo caricando la spada con tutta la sua aura riuscendo finalmente ad estrarla. TRINITY brillò stranamente come se volesse urlare qualcosa al suo padrone che subito capì cosa voleva dire la spada-Dici che le armi mortali non possono ferirti? Be’ la mia è superiore a tutte le cose di questo mondo. Non sei fatto di melma. Quando la tua pelle ha avvolto TRINITY lei si è resa conto che in questa scorreva del sangue- gli spiegò Yashuo -Ciò significa che la tua melma indipendentemente da tutto può essere tagliata dalla mia spada. Mi basta unicamente tagliarla più volte- e dicendo questo si precipitò verso il suo avversario.

-Molti Tagli- disse e l’aria in quella stanza scomparve. La spada infatti si muoveva così velocemente che iniziò a far turbinare l’aria e ben presto la stanza si ritrovò senza. Mentre succedeva ciò migliaia di fendenti iniziarono a tagliare la pelle di Shinighi che in un primo momento rigenerò puntualmente i tagli ma gli bastò poco per capire che non poteva sostenere il ritmo di TRINITY. Ogni parte del suo corpo quindi fu tagliata e ritagliata, scomposta in componenti più piccoli che a sua volta si restringevano. Quando il suo corpo fu distrutto Yashuo continuò a tagliarlo finchè del morto nero rimase solo una nera polverina che si andò a mischiare con la polvere a terra.

 

 

Notucce personali :(

Be’ che posso dirvi sta cosa sta durando troppo. Ho già scritto la fine sotto effetto di FRIENDZONE solo che non volevo fare un capitolo troppo lungo perché potrebbe annoiare. Quindi credo un paio di giorni, il tempo di rileggere e metto anche la fine. Se non vi piace questa politica e preferite i capitoli lunghi fatemelo sapere. Mi piacerebbe avere un parere non una recensione un parere qualcuno che mi contatta e mi dice che pensa perché non ho la più pallida idea di come sta venendo a me sta piacendo ma una madre non può dire che suo figlio è brutto u.u.

Prometto che dopo il prossimo capitolo si torna alle nostre vicende scusate se mi sono lasciato troppo trasportare.

BYE CUORICUORI<3

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: TheNother6