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Autore: Caramell_    27/07/2015    5 recensioni
La prima volta Cas lo bacia a pranzo.
Bobby ride fino alle lacrime. Sam ci rimane di sasso, sorride sotto i baffi.
E Dean si strozza col suo panino.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note: Prima storia nel fandom di Supernatural. Ma quanto mi ispirano questi due?! Degli amori, proprio. Non ho molto da dire in realtà, spero solo sia una buona lettura. Davvero.
Lasciare recensioni è bene accetto - addirittura consigliato.






















Le persone tornano, tornano, tornano infinite volte
non rendendosi conto che bastava rimanere, rimanere una volta sola.
Lea Ortolani

 



 

~



 


La prima volta Cas lo bacia a pranzo, vicino alla bocca, proprio sulla mandibola. Sam spalanca gli occhi. Le sopracciglia gli schizzano sulla fronte. Bobby quasi gli scoppia a ridere in faccia.
E Dean, Dean semplicemente s’immobilizza. Stringe gli occhi. Gira la faccia.
Castiel è già lontano. Scompare così come è arrivato. Sam scoppia a ridere, sul serio.
E Dean si strozza col suo panino.

 

Il secondo bacio arriva dopo una caccia. Leviatani. Grandissimi pezzi di merda.
Sam è ferito ad un fianco. Ha la camicia sporca di sangue.
E le scarpe. E i capelli. E le dita delle mani.
Dean ha un occhi pesto e il labbro spaccato. Zoppica un po’. Niente al di fuori dell’ordinario. Più o meno.
Castiel si presenta quando sono in albergo, una specie di buco un po’ più pulito dei precedenti. Non è male. Per una notte è tutto quello di cui hanno bisogno.
Dean si sente distrutto, non riesce a muovere nemmeno un muscolo. Gli fanno male persino le ciglia. Non credeva fosse possibile. Si trascina fino al divano e ci si tuffa. Letteralmente.
Cas gli si piazza proprio di fronte – ciao, Dean – gli dice. Poi s’abbassa su di lui. E gli scosta i capelli dal viso. Dean socchiude gli occhi. Lo guarda un momento. Dio, è perfetto. Non ha nemmeno un graffio. E poi è così caldo.
Castiel gli bacia la fronte. Bacia il sangue, e il fango. Non sembra importargli.
Dean è troppo stanco per pensarci. Non riesce a far altro che addormentarsi.
Il giorno dopo le ferite di entrambi sono sparite.

 

La terza volta Cas lo bacia durante la caccia. Poggia le labbra un po’ più su della guancia destra, vicino all’orecchio. Dean ne è così sconvolto che rimane immobile cinque minuti buoni.
Poi qualcuno urla e lui guarda Cas.
Ne riparleranno. Sicuro. Ma per adesso; leviatani. Grandissimi pezzi di merda.

 

- Ciao, Dean
Dean se lo ritrova davanti due giorni dopo. Lo stesso trench stropicciato, gli stessi occhi curiosi. L’ha chiamato per quella cosa. Quella cosa stupida dei baci. Deve usare tutto il suo coraggio per cominciare il discorso.
- Ora me lo spieghi – gli dice.
Cas piega la testa di lato. Aggrotta le sopracciglia. Dean pensa sia tenero. Ci deve essere qualcosa di profondamente sbagliato in lui.
- Cosa?
- Quella cosa, Cas. La cosa imbecille che continui a fare da una settimana a questa parte
Piccole rughe gli si formano intorno agli occhi. Dean conosce quell’espressione. È snervante.
- La cosa dei baci, Castiel – sbotta – la stramaledetta cosa dei baci
- Oh
Già. Oh.
- Perché diavolo lo fai?
Cas lo fissa un po’, sorride – per ringraziarti
E Dean è a un pizzico dal commettere un omicidio. Se lo sente. Storce la bocca e prova ad elaborare la prossima domanda. Non ci riesce. Merda. Prende fiato. Uno. Due.
- Perché?
- Te l’ho appena detto Dean
- No, nel senso, come uhm per- ah, cazzo – si preme due dita sulla fronte. Probabilmente gli verrà un tic. Ne è abbastanza sicuro.
- Perché i baci? Mi hai già ringraziato un sacco di volte e adesso non ho idea per che cosa tu lo stia facendo. Davvero, amico. Ti ho salvato la vita. Tu l’ha salvata a me. Siamo pari. Niente di più, niente di meno. Quindi uhm solo, perché?
- Ti dà fastidio?
Dean lo guarda come se fosse pazzo.
 - No – ammette poi – non mi dà fastidio – rilassa le spalle – è solo fottutamente imbarazzante. Davanti a Sam, a Bobby. Non dovrest-
Cas gli si avvicina. Ha di nuovo quello sguardo da cucciolo - allora, va bene? – Dio, è così ingiusto. Ha gli occhi troppo blu. Una faccia schifosamente carina. E Dean lo odia. Ovvio che si.
Sospira. Sorride come se avesse appena ingoiato un limone.
- Se per te è così importante-
- Lo è – oh porca di quella- allora va bene – ripete – è ok.
- Si?
- Sì, Cas
- Ok – poi Cas arriccia gli angoli della bocca. Fa un altro passo. Gl’afferra un braccio. E il polso. Gli bacia il doso della mano e gl’accarezza la pelle con le labbra. A Dean prende un infarto. Davvero. Quando Castiel scompare ha la faccia che va a fuoco.
Merda.

 

Succede a colazione. Sam divora le sue uova come se non mangiasse da giorni. Cosa più o meno vera, ma tanté. Rimane comunque impressionante la velocità con cui mastica e ingoia e mastica di nuovo.
Cas si presenta dieci minuti dopo, quando le uova sono solo una poltiglia giallastra e Dean è ancora a metà della sua prima tazza i caffè. Gli stampa un bacio asciutto tra i capelli.
Sam tossisce, in imbarazzo. Sorride come un idiota.
- Ma cos-?
Dean fa stridere i denti - Non. Chiedere.
Poi Cas lo bacia sul collo.
Sparisce.

 

Trovano il corpo di una donna. Morta. Ovvio. Fanno un lavoro di merda, la gente viva non è contemplata. La ragazza non ha nemmeno vent’anni. A Dean piange il cuore. Come sempre. Ha squarci da arma bianca su tutto il corpo. Le mancano gli occhi. Due fori enormi gli deturpano il viso. È il primo chiedersi come sia possibile che Dio permetta uno schifo del genere.
Demoni. Ovunque.
Vengono a sapere che ne hanno presa un’altra. Un’amica. Non è così difficile trovarla. È tirarla fuori dal bunker schifoso dove l’hanno rinchiusa il vero problema.
Hanno bisogno di Cas. Dean alza gli occhi al cielo. E lo chiama. Sam comincia già a ridere. Dean odia anche lui. È appurato.
Quando arriva Cas però non lo bacia. Non lo sfiora nemmeno. Niente di niente. Sam ne rimane un po’ deluso. Anche Dean. Non l’ammetterà mai, ma Dio se si detesta.

 

Alla fine la ragazza torna sana e salva a casa. Sam se la cava con qualche livido. A Dean invece toccherà qualche giorno forzato di dolce far niente. Non è così grave, c’è abituato.
Cas non ha un capello fuori posto. Maledetti angeli. È profondamente ingiusto.
- Dean – e maledetto lui e la sua voce e la sua faccia angelica e quel suo stup-
- Posso? – e s’avvicina d’un paio di passi e continua a fissarlo con quegli assurdi occhi azzurri, la testa inclinata e lo sguardo da cucciolo e tutto il resto. È fottuto. Se ne rende conto benissimo.
A Sam tutta quella situazione piace. Oddio, forse no, non proprio. Non è che gli piace. È solo che la trova estremamente divertente e imbarazzante e terribile. Più per Dean. Soprattutto per Dean. Suo fratello è un imbranato. A volte è tanto stupido da sembrare quasi crudele.
- Benissimo – dice. Dean sussulta. Castiel lo ignora completamente. Ahia – voi risolvete le vostre faccende. Io avrei ancora del lavoro da sbrigare. Perciò- e si volatilizza. Il fresco della sera gli colpisce la faccia e lui si sente apposto. Si guarda un momento alle spalle.
Dean lo ammazzerà. Sam spera solo che Cas lo baci fino a sfinirlo.

 

- Non me l’hai mai chiesto – Dean ha la faccia rossissima, le sopracciglia alzate e non fa che maledire Sam e la sua stupida testa bacata. Normale amministrazione.
Castiel continua a guardarlo. Ha di nuovo la testa inclinata. E lo fissa. Non sbatte nemmeno le palpebre. Continua ad essere inquietante anche a distanza di anni. Dean non ci si abituerà mai.
- Posso? – Dean solo annuisce. E Cas s’avvicina. E lo bacia. Ma stavolta sul serio. Stavolta sulla bocca. Per un secondo in più. Un secondo soltanto.
Dean socchiude gli occhi. È stato così giusto. S’ammazzerebbe solo per averlo pensato. Merda.
- Per cos’era questo? – gli chiede, il collo piegato, le labbra in attesa – sei tu ad aver aiutato noi. Succede spesso, in realtà. Quindi – si strofina un orecchio, in imbarazzo – per cos’era?
Castiel solleva un angolo della bocca. Quando fa quei suoi sorrisi storti a Dean trema il cuore. Sta peggiorando. Santissima merda – L’abbiamo salvata – sussurra. La ragazza. La ragazza del bunker. Concentrati, Dean. Ma Cas ha gli occhi più azzurri, le labbra più piene, il sorriso più ampio, più tutto – Ogni volta che faccio del bene io ti ringrazio. È perché me ne dai la possibilità. Non m’importa nient’altro.
Poi s’allunga su di lui. Gli bacia l’occhio destro e Dean l’afferra per un braccio. Potrebbe abituarsi, ad una cosa del genere. Basta che non ci sia Sam, o Bobby, o Charlie, o chiunque. Basta che sia solo per lui.
- Non sono io Cas, lo sai, no? Sei tu – lo guarda negli occhi ed è mortalmente serio. In realtà non dice nulla di nuovo. È Cas. Solo Cas. Ma è una roccia. È meraviglioso. Tutto qui – È perché sei un angelo – ed è vero – Con o senza grazia.
Castiel socchiude gli occhi, quei suoi bellissimi pozzi chiari – tu menti – sussurra.
- Lo faccio spesso
Cas sorride e lo bacia di nuovo. A Dean sta bene così.

 

 

 

 

 

 

 






 


- Non mi hai ancora risposto
- Dean
- Perché i baci?
- Ho parlato con Sam. Ha detto che è così che si fa
E Dean ride tanto che quasi ci rimane secco.

  
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