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Autore: Chocolat95    28/07/2015    2 recensioni
"E detto ciò, Pisces non potè far altro che annuire e andarsene.
Decise allora di fare una cosa che da tempo non si concedeva: scendere al mare."
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In un giorno di caldo afoso che impedisce qualsiasi attività, Albafica si prende una pausa per liberare la mente, ma immergendosi tra i freschi flutti, si ritroverà a navigare anche in altre acque.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pisces Albafica
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caldo.
Troppo caldo.
Quella mattina Albafica si era svegliato prestissimo perché non riusciva a dormire. Aveva provato a spostarsi in una stanza più fresca ma niente, il sonno non era tornato.
Così si era alzato e dopo aver gironzolato un po’ per la casa decise di salire al Tredicesimo Tempio, di sicuro il Gran Sacerdote avrebbe trovato qualche compito da affidargli per impiegar bene quella giornata iniziata insolitamente presto.

Sage non si stupì di vederlo a quell’ora, o forse si ma non lo diede a vedere.
“L’estate è arrivata e si fa sentire” disse con un leggero sorriso
“Già” constatò solamente il giovane Saint
“Comunque non ti preoccupare Albafica, al momento non ho incarichi per te, quindi prenditi pure questa giornata di riposo”
Fece per controbattere ma venne fermato “Oggi fa un po’ caldo per lavorare non trovi? Ti chiamerò se ci saranno emergenze”
E detto ciò, Pisces non potè far altro che annuire e andarsene.
E adesso, cosa poteva fare?
Era abituato ad essere sempre impegnato, ad avere un compito anche minimo che lo occupasse e ritrovarsi ora senza nulla da fare lo lasciava perplesso.
Ma ogni momento che passava la calura si faceva più intensa e dovette riconoscere che sarebbe stato effettivamente faticoso fare alcunchè sotto il sole cocente di Grecia.
Decise allora di fare qualcosa che da tempo non si concedeva: scendere al mare.

Affondare i piedi nella sabbia dopo tanto tempo, gli fece un effetto strano e ancor di più quando decise di togliersi schinieri e stivali e sentirne il contatto diretto sulla pelle. Era leggermente fastidioso sentire tutti quei granellini insinuarsi tra le dita, ma anche un po’ piacevole.
Davanti a lui l’immensa distesa del mare era piatta e immobile e sentì l’impulso irrefrenabile di entrare in contatto anche con essa. Prima coi piedi già scalzi, poi si tolse completamente l’armatura rimanendo solo coi pantaloni, non c’era nessuno è vero ma per i suoi gusti si era scoperto anche troppo.
Cominciò ad immergersi piano per abituare il corpo all’acqua fredda ma si accorse subito di non averne bisogno poiché era quasi calda pure quella. Però comunque trasparente tanto che riusciva a vedersi i piedi.
Camminò andando sempre dritto avanti a senza sapere bene neanche lui il motivo. Le braccia incrociate davanti al petto in un inconscio e automatico riflesso di protezione verso il mondo esterno e le gambe che avanzavano da sole. Finchè non si accorse di essere arrivato ad un punto dove non toccava più, solo allora si fermò e tornò un po’ indietro.
I lunghi capelli lasciati sciolti come sempre galleggiavano e si confondevano con le onde, guardandoli capì cosa intendeva Manigoldo quando li definiva “mare di seta” e li fissò per un po’ come se li scoprisse per la prima volta, poi senza un particolare motivo prese a districarsi qualche ciocca lasciandola poi ondeggiare nell’acqua limpida.
Si immerse e nuotò un po’ sott’acqua, quando tornò su si strofinò gli occhi che ora gli bruciavano per il sale, ma ci era abituato, li teneva sempre aperti, aveva sempre fatto così sin da piccolo.
A piccole nuotate alternò momenti in cui si lasciava completamente andare in balia delle onde.
Da quanto tempo non svuotava la mente?
Da quanto tempo non si lasciava dietro pensieri e preoccupazioni?
Riusciva quasi a risentirla la voce di Cancer quando gli diceva di prendersi una pausa mentre lui non lo ascoltava minimamente.
E invece adesso si rendeva conto che gli serviva proprio.

Non aveva assolutamente idea di quanto tempo fosse passato da che era entrato in acqua ma a giudicare dalle mani, tanto.
Aveva infatti tutti i palmi raggrinziti e le dita rugose come quelle di un vecchio e guardandole, si perse in mille altri pensieri.
Ora che ci rifletteva, al Santuario poche persone avevano mani del genere, a lui personalmente venivano in mente solo il Gran Sacerdote e suo fratello, il suo maestro non ci era arrivato, ed era assai convinto non le avrebbe avute neppure lui. Nessuno di loro Cavalieri avrebbe potuto sfoggiare tali mani… perché ne era sicuro, per chi si trovava nella loro condizione, era un privilegio.
Che pensieri.
Quella pausa gliene aveva fatti dimenticare alcuni e in compenso sorgere altri, quasi peggiori. Evidentemente era il momento di uscire, così si immerse un’ultima volta e tornò a riva.
Raccolse i pezzi dell’armatura e salì la scalinata sperando di incontrare meno gente possibile, o che almeno nessuno gli facesse domande sui capelli bagnati. Capelli che quando arrivò alla sua casa erano ormai già asciutti tanto era il caldo, così caldo che pure stando in acqua in certi momenti gli era sembrato di sudare.
Si fece perciò una doccia, per rinfrescarsi nuovamente e lavarsi via la salsedine.

Dopo un po’ cominciò a sentire un certo languorino e pensò che per una volta, sarebbe anche potuto andare al pranzo comune con gli altri Cavalieri.
Si sistemò quindi e spese qualche momento in più per pettinare e districare i nodi dei lunghi capelli, sempre con in mente la voce di Manigoldo che gli diceva “sei peggio di una donna!”
Manigoldo, chissà perché pensava sempre a lui in certi momenti, in fondo non doveva rendere conto a nessuno di quello che faceva!
…e allora perché si immaginava le sue reazioni e i suoi commenti…
Forse perché in realtà era l’unico a cui importasse davvero di lui…
Gli altri Cavalieri erano gentili e rispettosi ma quando Albafica si ritirava in disparte o si chiudeva nel suo silenzio, nessuno osava oltre. Lui era il primo a non permetterlo ma si era scoperto ad apprezzare che invece Cancer cercasse sempre di abbattere le barriere. Pisces testardo continuava ad isolarsi ma sperava sempre che l’altro arrivasse e gli facesse sentire che a qualcuno faceva differenza la sua presenza o meno.
Pensava a Manigoldo perché era la persona più vicina ad un amico che avesse.
Era insolente chiassoso ed invadente, ma probabilmente era proprio quello di cui un tipo come lui  aveva bisogno.

Dopo essersi guardato allo specchio anche troppo si diresse alle stanze del Gran Sacerdote e appena arrivato in cima alle scale si sentì chiamare
“We’ Albafica! – Un Cancer assai sorpreso accelerò il passo per farglisi vicino – oggi stai con noi??” chiese raggiante. L’altro ebbe appena il tempo di fare un cenno con la testa che quello lo prese tutto contento per  mano quasi stritolandogliela.
“Però lasciami…” gli ricordò senza tuttavia scalfire il suo entusiasmo neanche un po’.
“Okay okay scusa” disse in risposta quello. Poi mentre si avviavano, gli si avvicinò nuovamente per sussurrargli qualcosa “Ma tu fai sempre così il sirenetto, che sorgi dalle acque come Afrodite…?”
Si fermò un attimo, sbatte le palpebre, registro quanto appena detto e diventò completamente rosso. Tutto nel giro di qualche secondo per poi subito urlargli contro “Ma che cosa diamine stai dicendo?!”
Ecco doveva aspettarselo, mai, dare troppa confidenza ai granchi! Soprattutto se rispondevano al nome di ‘Manigoldo’ visto che il suddetto, per nulla intimorito da quello scatto d’ira continuava a ridersela e anziché sfuggire ai suoi pugni, lo aveva afferrato di nuovo “E muoviti che se no il vecchio si arrabbia” e senza smettere di sghignazzare lo trascinava con sé.






Angolo dell’autrice:
Pensata una settimana fa, buttata giù oggi in un paio d’ore. Probabilmente era da revisionare… ma anche no.
Cioè si, forse la fine poteva essere un po’ meglio ma col caldo di ‘sti giorni mi si impigrisce un po’ il cervello ^^’
E non aggiungo altro che se no straparlo e dico sciocchezze, quindi spero solo che vi sia piaciuto almeno un po’  questo mio piccolo delirio.

P.s. come dicevo il tiotlo "Mare" si riferisce alla distesa d'acqua ma anche a tutti quei pensieri emozioni  e sensazioni in cui Albafica finisce per immergersi nonostante volesse prendersi un momento di stacco ^^

 

 

  
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