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Autore: MaxB    28/07/2015    3 recensioni
Raccolta di one-shots e mini-long basate su immagini di Rboz e Blanania, che mi hanno dato l'autorizzazione. Gajevy totale con accenni ad altre coppie.
Elenco dei capitoli per genere o caratteristiche:
- Serie di immagini: 1, 6, 8, 9, 14
- Immagini singole o a coppie: 2, 5, 7, 12, 18, 19, 23, 24
- Drammatiche: 3, 13
- AU: 5, 15, 18, 19, 20, 22, 24
- Pirates AU: 10, 11 (conclusa)
- School AU: 4, 15, 20
- Council Gajevy: 16, 21
- Gajevy Week 2015: 17
Scrittura e disegno sono due forme d'arte che se accoppiate fanno scintille!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cooking (Gajevy Week 1)

Disegnatrice: Rboz
Universo: Fairy Tail
Caratteri: IC
Genere: fluff; romantico
Personaggi: Gajeel Redfox; Levy McGarden; Pantherlily; Jet e Droy;
Coppie: GxL;
Rating: verde
POV: esterno
Lettura: orientale
Contestualizzazione: imprecisata
Avvertimenti:one-shot sulla Gajevy Week 2015

 
- Invece no. È troppo stupido per riuscire a dichiararsi così in fretta.
- Fidati. Si conoscono bene ormai, e lui è stupido, certo, ma si darà una mossa.
- Come fate a dirlo?
- È quasi San Valentino, prima di tutto. E poi...
- Non mi sembra un ragazzo romantico.
- No, ma sai bene che ci sono stati degli... sviluppi interessanti fra di loro.
La persona al suo fianco annuì con solennità. - Vedrai che questa missione li renderà una coppia ufficiale.
- Siete stupidi quanto lui. Quei due non saranno mai esplicitamente ufficiali come coppia! Saranno gelosi l’uno dell’altra e, chissà, probabilmente saranno amici di letto, si ameranno come si amano ora, ma lui non le farà mai una dichiarazione formale. Non ci sarà mai un 'io sono la tua ragazza e tu il mio ragazzo'.
- Per me sì. Scommettiamo? È troppo geloso per non rendere la cosa formalmente valida, quindi prima o poi glielo dirà. O lo farà lei. Nella prossima missione, comunque.
- D'accordo. Se ho vinco io e non diventano una coppia ufficiale dovrete comprare la miglior annata di vino che abbiamo alla gilda.
- Che cosa?! Ma costa cinquecento mila jewels!
- Paura di perdere?
- No! Ma se vinciamo noi ci pagherai le bevute di una settimana di qualsiasi cosa.
Una stretta di mano suggellò silenziosamente il patto di tre persone.
 
La missione era andata meglio del previsto. Il Team Shadow Gear allargato, comprensivo di Gajeel e Lily, era partito in missione quella mattina di buon’ora per recuperare un manufatto antico rubato da un nobile mediante l'impiego di scagnozzi di una gilda oscura. In meno di un giorno Fairy Tail aveva completato il lavoro in modo pulito ed efficace e aveva ritirato la ricompensa. Gajeel, Lily, Levy, Jet e Droy sarebbero anche potuti andare a casa, se non fosse stato tardo pomeriggio. E loro erano in mezzo al bosco. Ci avrebbero messo troppo tempo a raggiungere il treno per tornare a Magnolia. Inoltre, nella città in cui si trovavano la festa di San Valentino era molto sentita e, sì, quel giorno era proprio il quattordici febbraio. Per cui ci sarebbe stato troppo trambusto alla partenza.
Levy sospirò impercettibilmente pensando al fatto che la missione era stata proprio un bel modo per trascorrere la giornata degli innamorati con il ragazzo che segretamente amava. Molto romantico. Sì sì. Lui non ci aveva nemmeno fatto caso. Del resto, definire Gajeel una persona romantica era un ossimoro. Però poteva ancora giocarsi la carta del regalo...
Al tramonto decisero di bivaccare in una tranquilla radura di fianco alla foresta, circondata da palme che rendevano esotica l'atmosfera. Dopo aver montato le quattro tende ed essersi messi comodi, Gajeel e Levy erano andati ad imbastire un piccolo picnic da campeggio. Avevano acceso il fuoco grazie alla magia di lei e Gajeel aveva preparato la carne fresca per fare lo stufato, non prima di aver indossato il suo grembiule con il triangolo del pericolo e la scritta "Roba bollente in arrivo" sopra alla canottiera mimetica e ai pantaloni grigi della tuta. Levy sapeva che il ragazzo era molto meglio di lei in cucina. Aveva già avuto un assaggio della sua bravura nell'arte culinaria, e ne era rimasta estasiata. Si era resa utile preparando le ciotole e i cucchiai per mangiare, sorridendo nell'udire Gajeel fischiettare spensierato. Era così sereno e rilassato mentre cucinava, a suo agio.
- Che c'è Gamberetto? – chiese lui ad un certo punto.
Levy aveva finito di preparare le vettovaglie e non si era resa conto di essere rimasta immobile a fissarlo, imbambolata.
- Ah… io… niente. Sei diverso quando cucini.
Il ragazzo le lanciò una lunga occhiata penetrante e tornò a fischiettare con un mezzo ghigno stampato in volto, osservando di sottecchi Levy di tanto in tanto.
- È pronto?
- Due minuti - rispose, asciutto.
Due minuti precisi dopo, Gajeel tolse il pentolone dal fuoco e lo adagiò sul tronco di un albero segato, facendone una base d'appoggio. Salò un altro po', assaggiò, aggiunse quello che probabilmente era pepe, e allungò una mano. Levy gli passò prontamente le ciotole e Gajeel le riempì fino all'orlo, prima di ritornarle ad una sorridente Levy. Quando avevano allestito il campo si era messa una maglia a maniche lunghe verde e bianca con dei comodi pantaloncini grigi abbinati. Gajeel aveva silenziosamente approvato, ma riteneva che i toni caldi del rosso e dell’arancione, e anche del giallo, le donassero di più.
Non disponibile- Tutti quanti, il cibo è pronto! Spero che vi piaccia! – esclamò lei sorridendo e porgendo le scodelle.
Non fece in tempo ad avvicinarsi al campo che già Jet e Droy stavano tessendo le sue lodi. Mancavano giusto i petali di fiore.
- Sei così tenera oggi!! - disse Jet, le gote rosse e tanti cuoricini sprigionati dal suo animo Levy-dipendente.
- La cucina fatta in casa di Levy-chan! - canticchiò Droy, indeciso se adorare di più il pasto che stava servendo o la ragazza stessa.
Levy diede loro lo stufato senza smettere di sorridere, abituata ai loro complimenti esagerati tanto da non farci nemmeno più caso. Veloce com'era arrivata, andò a prendere altre due ciotoline per lei e Lily.
- Questa è per te Lily! - disse al suo ritorno, accomodandosi sulla panca improvvisata di fianco all'exceed.
- Oh. Grazie.
Levy mescolò il po' il liquido ambrato nel quale galleggiavano pezzetti di carne e carote prima di prenderne una cucchiaiata. Stava per metterlo in bocca e assaggiare quella meraviglia profumata quando Jet e Droy attirarono la sua attenzione. Di nuovo.
- Wow!! - esclamò il secondo con voce stridula e tanto di bava alla bocca, gli occhi chiusi per assaporare meglio la cena. - Questo è assolutamente delizioso! Come un pezzo di cielo che si scioglie nella mia bocca!
- Mmmm! - mormorò Jet, apprezzando lo stufato con il cucchiaio ancora fra le labbra. - Levy-chan hai un dono per la cucina! Non posso averne abbastanza di questo!
Levy assunse un'espressione confusa. Avevano frainteso tutto!
Con aria imbarazzata, a disagio per essersi presa dei complimenti che non le appartenevano, si affrettò a chiarire: - Ah no, avete sbagliato. Ho solo aiutato con il fuoco oggi... E con il pulire alcune pentole. È stato Gajeel a cucinare tutto.
Lily, divertito dalla situazione, deglutì il boccone e rivelò: - È qualcosa di incredibile, vero? Gajeel è un genio in cucina!
Non disponibileLui stesso era rimasto sorpreso dalle sue doti culinarie. Insomma, Gajeel che cucina? Come uno chef pentastellato, per di più? Da uno come lui ci si aspettava un panino con il salume di turno, non uno stufato di carne e verdure preparato al momento! Era un dono nascosto che spiazzava tutti a primo impatto. Anche Jet e Droy, a giudicare dalle loro reazioni: facce pietrificate, sguardo perso, cucchiaio bloccato a mezz'aria, uno strano "crack" udibile all'interno del loro corpo, come una crepa nella loro dignità, che si stava lentamente frantumando. O nella loro concezione ideale di una Levy portentosa in cucina, al contrario di un Gajeel incapace. Droy addirittura iniziò a tremare.
Ma l'immobilità data dallo stupore durò ben poco. Entrambi i ragazzi si guardarono sconvolti e si misero una mano di fianco alla bocca (perché l'altra reggeva saldamente la scodella contenente quel paradisiaco pasto, non importava chi lo avesse cucinato) per bisbigliarsi, a voce fin troppo alta a dire il vero, quanto erano stupiti.
Non disponibile- J-Jet!! - chiamò Droy, sebbene l'amico gli fosse appiccicato. - Co-Come può una persona così orribile essere capace di cucinare qualcosa di così delizioso?! È impossibile!!
- Non lo so, Droy! Ma è vero! Nemmeno io posso crederci!!
- Ha sedotto Levy-chan con la sua cucina?! - esclamò Droy, scioccato.
- Oddio! Può essere! Non mi sorprende che lei sia così presa da lui!
I due ragazzi, credendo di bisbigliare, stavano urlando, ignari del fatto che l'oggetto della loro discussione si era silenziosamente avvicinato a loro.
Segretamente felice per i complimenti, Gajeel, grembiule rosso ancora addosso e mestolo appoggiato ad una spalla, borbottò: - Di che diavolo state parlando?
I due colti in flagrante, sobbalzarono.
- Whoa!! Gajeel, non spaventarci così!!
- Non puoi incolparci per essere così increduli!
- Allora suppongo che voi amerete saltare la cena e morire di fame, questa notte.
- Eeek! Ti sbagli, noi amiamo il tuo cibo!! - frignarono entrambi, terrorizzati all'idea di non poter fare il bis.
Gajeel ridacchiò con aria furba. - Dannatamente giusto.

Dopo il lauto pasto il sole era calato velocemente e l'oscurità iniziava ad allungare i suoi tentacoli nella natura.
- Mi chiedo cosa potremmo chiedere a Gajeel di cucinare domani... - mormorò Droy dirigendosi al fiume con Jet per lavare scodelle e stoviglie.
- Oh, che ne dici di pesce? È da tanto che non lo mangiamo!
Mentre la lontananza portava via le loro chiacchiere riguardo a cibo e delizie preparate da un cuoco insospettabilmente dotato, Levy si guardò attorno con aria basita. Gajeel, di fianco a lei, le dava le spalle mentre ripiegava il grembiule con cura quasi maniacale.
Era stato così carino a cucinare... Senza pensarci due volte, la ragazza gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro, incrociando le mani sul suo addome.
Appoggiando il viso alla sua schiena, disse: - Grazie per aver cucinato oggi, Gajeel. È stato gentile da parte tua.
Colto alla sprovvista, lui rispose: - U-uh, sì. Quando vuoi.
Gajeel si aspettava di sentire le braccia esili della compagna allentare la stretta, ma le sue mani, al contrario, si aggrapparono alla sua canottiera.
Non disponibile- Dopo che Jet e Droy si sono addormentati, incontriamoci fuori dalla tua tenda. Ho qualcosa per te.
Paralizzato, balbettando mentalmente il suo nome, Gajeel non poté vedere il sorriso tenero che gli stava nascondendo dietro la sua schiena.
- Bene allora, ci vediamo più tardi questa notte! – esclamò lei allontanandosi e salutandolo con la mano.
Probabilmente lo aveva abbracciato troppo...       
È così felice..., pensò Gajeel.
Leggermente confuso, rispose: - Um, certo.
Dopo averla osservata allontanarsi, scosse la testa. Chissà cosa voleva...
 
Troppe ore dopo, quando le stelle brillavano nel cielo e diffondevano una luminosità soffusa come quella di una piccola luce notturna per i bambini, i due membri maschi del team Shadow Gear stavano beatamente russando. O meglio, Droy russava con tanto di bolla al naso, mentre Jet cercava di dormire in mezzo a quel frastuono assordante. Con le lacrime agli occhi aveva abbracciato il cuscino, sperando in un po' di conforto.
Levy e Gajeel si trovarono davanti alla tenda di lui, come avevano pattuito, mentre Lily sonnecchiava al calduccio.
- Ahh! - esclamò in un sussurro Levy. - Mi dispiace tanto! Non credevo che sarebbero andati a letto così tardi! Devi essere molto stanco!
- Nah - mugugnò Gajeel, più sveglio che mai. - Non giurarci. Non sono nemmeno assonnato. Siediti e basta.
Non disponibileUbbidendo, Levy prese posto sulla panchina che si trovava in mezzo al campo. Si erano cambiati entrambi indossando quelli che avrebbero dovuto essere dei pigiami. Lei aveva una canottiera rossa con degli shorts chiari, fra i capelli una fascetta blu, mentre Gajeel aveva una canottiera verde con dei pantaloni scuri.
Il silenzio che era calato fra di loro nel momento in cui si erano seduti li avvolse come un sudario, rendendo pesante il buio notturno che incombeva su di loro.
Perché. Perché non sta dicendo niente?!, si rose Gajeel.
Avrebbe potuto parlare, ma per dire cosa? Non era stato lui a chiamarla fuori nel cuore della notte!
I nostri silenzi non sono mai così impacciati?! E perché diavolo sono così nervoso?!, si domandò, sudando letteralmente a causa dell'ansia. Doveva frenare certi pensieri un po' troppo romantici.
Nulla accadrà questa notte! Nul...
- Um, s-sai, io... - mormorò Levy, sovrappensiero, placando la tempesta nella mente del ragazzo.
Solo per scatenare una grandinata subito dopo.
Gah! Dillo e basta!, sbraitò lui mentalmente, tanto teso da tremare.
Senza preavviso, un'immagine di Juvia fresca di pochi giorni gli apparve, dicendogli proprio quello che gli aveva augurato con aria melensa da donna innamorata e sdolcinata: - Levy-san sicuramente ti confesserà presto il suo amore, Gajeel-kun! E poi voi sarete felici come Juvia e Gray-sama!
Come se questo potesse accadere, mostro d'amore!, inveì contro il suo cervello e contro Juvia stessa, che piantava dei dolorosi semi di speranza nel suo cuore.
- Hey, Gajeel - lo chiamò finalmente Levy, distogliendolo dai suoi litigi interiori.
- Huh? - mugugnò lui, incuriosito.
- Questo è per te – annunciò, porgendogli con un sorriso imbarazzato un sacchettino rosa chiuso con un laccio dorato. – Spero che ti piacciano. Hanno un po’ di ferro all’interno, una ricetta speciale.
Non disponibileLa tensione sparì dal viso di Gajeel velocemente quanto una tempesta estiva. Arrossendo leggermente, l’unica cosa a cui riuscì a pensare fu: Per me? Il tutto contornato da tante nuvolette soffici e rosa perché Levy aveva un effetto assai romantico su di lui. In silenzio, Gajeel afferrò il pacchetto che la ragazza gli porgeva e lo aprì con aria incuriosita mentre lei colmava il silenzio che lui non contribuiva a scacciare.
- Mezzanotte è già passata quindi non è più San Valentino, ma io volevo veramente darti questo. Ho dovuto aspettare finché Jet e Droy si sono addormentati, o sarebbero diventati gelosi, li conosci… Ho preso loro qualcos’altro.
Sempre gentile. Altruista e generosa. Pensava a tutti. Ma questo non rendeva i suoi gesti meno speciali. Al contrario, faceva assumere loro un significato molto importante. E il fatto che a lui avesse voluto dare il regalo di nascosto voleva dire molto. Con Jet e Droy non aveva fatto così. Era così deliziosamente… premurosa. Gli aveva fatto un regalo a mano. A lui.
Non c’era bisogno che lei mi desse qualcosa, pensò mentre tirava il nastro oro del sacchettino. C’era addirittura la targhetta che lo indicava come il ricevente del regalo. Sembra che ci abbia messo molto tempo per farlo. Perché si è data così tanto disturbo?
- Grazie – riuscì a mormorare flebilmente. Ringraziare è una cosa normale, ma per lui era davvero inusuale.
Levy ne era consapevole. – Hmm, prego! – rispose sorridendo con soddisfazione. Quel grazie bisbigliato valeva tutta la fatica che aveva fatto per realizzare il regalo. Però, poco dopo, vide che le sue mani si erano fermate. Non stava aprendo il sacchetto. Confusa, domandò: - Non hai intenzione di aprire il tuo regalo?
Colto alla sprovvista, Gajeel la fissò. Sperava di non averla offesa: si era lasciato trasportare dai pensieri e non si era conto di essersi fermato. Era basito lui stesso, dato che aveva sentito un bel profumino fuoriuscire dalla stoffa. – Ahh, sì! – rispose.
Non disponibileNel silenzio carico di attesa di Levy, Gajeel osservò il contenuto del sacchettino e ne estrasse un biscotto a forma di… elefante? Era un elefante? Una giraffa cicciona? Arta estratta? Un errore genetico? Gli sembrava un po’ maleducato chiedere cosa fosse quella roba, ma se tirava ad indovinare rischiava solo di peggiorare la situazione. Si schiarì la voce e Levy lo guardò con curiosità. - … Che cosa si suppone che sia questo? So che è un biscotto, ma cosa?
Il visino dolce di Levy si contrasse di stizza. Si era offesa lo stesso, ovviamente. – C-che maleducato, è un drago!! Non riuscivo a trovare uno stampo con quella forma.
Quindi aveva addirittura fatto a mano tutte le formine. Gajeel guardò dubbioso il dolcetto che teneva in mano, sperando che il gusto fosse migliore dell’aspetto. Comunque, lo proverò.
Tagliandolo a metà con i denti, lo masticò con attenzione e concentrazione.
- Mmm – mugugnò. – Sembrano delle cacchine ma sono veramente buoni. Il ferro è la parte migliore.
Oh sì, ora la rabbia di Levy era palpabile e fiutabile a metri di distanza. Una tale mancanza di tatto…!
- Avresti solo potuto dire che hanno un buon gusto, sai? – borbottò mentre una vena le pulsava in fronte.
Gajeel ghignò masticando. Le piaceva stuzzicarla e torturarla, specialmente perché gli riusciva davvero bene. Più di tutto, però, le piaceva farla ridere. E aveva anche capito come fare, da un po’ di tempo a quella parte.
- Heh, male, io sono un uomo onesto, Levy.
Come aveva sperato, la battutina sortì l’effetto desiderato e Levy si aprì in una risatina soffocata, gli occhi chiusi. Ben presto divenne una risata vera e propria, una di quelle belle e fragorose che ti fanno muovere il petto come se ti mancasse l’ossigeno, e a lungo andare ti fanno venire male allo stomaco. – Sei impossibile! – riuscì a dire tra un respiro e l’altro.
È una bugia, pensò intanto Gajeel, osservando il modo in cui lui stesso era riuscito a farla ridere. Era orgoglioso di sé perché Levy rideva così di gusto solo quando era in sua compagnia.
Io non posso essere completamente onesto quando tu sei al mio fianco. È una cosa strana.
Non disponibileMi fai sentire come se fossi sempre stato un uomo buono. Come se non avessi mai fatto nulla di sbagliato… ma questa è una cavolata, vero?
È strano come i nostri pensieri, quelli generati dal nostro cervello, spesso sfuggano al nostro stesso controllo. A volte un pensiero generato dal nulla va a finire in argomenti totalmente differenti a quelli di partenza, inducendoti a chiederti come hai fatto ad arrivare a quel punto. Gajeel se lo stava inconsciamente chiedendo mentre passava in rassegna il suo rapporto con Levy, perché se la immaginò nel suo vestito da sposa mentre gli tendeva la mano affinché lui la afferrasse. Era così bella, così vivida quell’immagine! Lo faceva davvero sentire una persona migliore.
E io voglio tenerti vicina… per sentirmi così ogni giorno della mia vita.
Levy si riscosse e smise di ridere, girandosi verso di lui per renderlo partecipe di una cosa importante. Iniziò a gesticolare con fervore, come faceva ogni volta che parlava di qualcosa che le premeva particolarmente. Ma non la stava ascoltando, non quella volta. La sua attenzione non era rivolta a ciò che gli stava dicendo. Mangiava quei biscotti deliziosi (stranamente) in maniera quasi meccanica.
Ma io non ho il diritto di farlo, di starle accanto tutta la vita, di godere delle sue parole e dei suoi sorrisi, così starò solo al tuo fianco finché non ti stancherai di me.
Levy si interruppe a metà discorso per indicargli qualcosa nel cielo. Una stella cadente forse, o una costellazione, quelle cose in cui lei era tanto brava. Si avvicinò a lui ancora di più per spiegargli meglio qualsiasi cosa stesse dicendo. Gajeel fissava il cielo, ma si sentiva distante da quel luogo tanto quanto le stelle che li osservavano da lontano.
Non c’è bisogno di rendere le cose più difficili di quello che sono, giusto?, si chiese Gajeel, cercando di dare un senso ai sensi di colpa che lo divoravano come dei tarli.
Voglio solo proteggere il tuo sorriso finché me lo permetterai, pensò proprio quando Levy si girò per sorridergli in quel modo paffuto, tutto guance, che solo lei poteva rendere adorabile. Doveva starle lontano, per il suo bene. Doveva starle…
Sfortunatamente, non sono un vero bravo ragazzo. Sono una cattiva, cattiva persona. E sono solo…
Le prese il mento tra le dita, quelle dita che mai erano state così delicate, così accurate e attente. E prima che lei realizzasse cosa stava succedendo, Gajeel si chinò per baciarla, gli occhi chiusi per non dover vedere la sua eventuale espressione contrariata e disgustata.
...un bastardo egoista.
Il baciò fini velocemente com’era iniziato, prima ancora che Levy potesse rispondere ad esso.
Non disponibile- EHHH?!! – esclamò appena la sua bocca fu libera. – Che cos’era quello?!
- Un bacio – rispose lui con aria furba, come se fosse la cosa più naturale del mondo baciare qualcuno nel bel mezzo di una conversazione.
- N-non fare il finto tonto con me, smettila di irritarmi! – borbottò, troppo basita per essere arrabbiata.
- Tch, okay – borbottò Gajeel. – Era un bacio di ringraziamento. Un grazie-bacio.
- Gajeel!!!
Proprio non riusciva a capire perché fosse così infervorata. Le guancette rosse e l’imbarazzo che la faceva balbettare erano troppo invitanti per lui. Non stuzzicarla era un’impresa impossibile. – Hey, non è come se tu non mi avessi mai rubato bacio prima!
- Ugh – gemette lei. – Non smetterai mai di dirlo, vero?
- Gihihi – ridacchiò lui.
Veloce come il loro scambio di battute, il giorno prese il sopravvento sulla notte, e i due giovani continuarono a parlare fino alle prime luci dell’alba, che guardarono insieme prima di assopirsi, scaldati l’uno dal calore dell’altra.
 
Era ormai mattina inoltrata quando, facendosi largo tra i cinguettii allegri degli uccelli selvatici, Jet e Droy andarono a svegliare Gajeel per una colazione con i controfiocchi. Peccato che il ragazzo non fosse dove loro si erano aspettati di trovarlo.
- Jet, hanno trascorso l’intera notte fuori? È un posto tiepido, comunque…
- Avrebbero solo potuto chiederci di lasciarli soli – rispose Jet, un po’ scioccato dall’immagine che si apriva di fronte ai loro occhi riposati.
Gajeel aveva la guancia posata sulla testa di Levy, a sua volta posata sulla spalla del ragazzo. Erano entrambi spettinati.
- Cosa facciamo ora? Dovremmo svegliarli?
- No, lasciamoli qui oggi. Possono raggiungerci dopo. Vado a dirlo anche a Lily.
- Sicuro? Levy si arrabbierà quando si alzerà.
- Nah. Sarà solo felice di essere da sola con Gajeel ancora un po’. Andiamo.
- Se lo dici tu.

Non disponibile
I due si allontanarono, lasciando Levy e Gajeel sotto la coperta che avevano usato per coprirsi quella notte. Ad osservarli, si sarebbe detta scomoda anche la posizione in cui erano: seduti per terra, l’uno addosso all’altra, con la schiena posata contro la dura panchina di legno. Non esattamente un letto di petali di rose. Il sacchettino dei biscotti, ormai finiti, era abbandonato vicino a Levy.
In lontananza si udivano ancora Jet e Droy parlare.
- Non abbiamo scommesso con Mira che la missione di oggi li avrebbe resi una coppia ufficiale?
- Oh… ora che lo menzioni, dovremmo prendere una foto come evidenza e riscuotere i nostri soldi.
- Abbiamo circa due ore prima che Gajeel lo scopra, p-possiamo farcela?
- Guh. Be’, ne vale la pena, andiamo!
 

The End.
 
 
MaxBarbie’s
Io so che avevo promesso di essere regolare. Cioè… non sono perdonabile *piangiucchia un pochino (in modo figurato)*
Non ho granché da dire. Spero che ci siano meno errori di battitura rispetto al solito, visto che ho ricominciato a lavorare al PC (che ora è mio personale *-*) e che vi piaccia. Essendo una specie di mini-long di immagini non ho avuto molto spazio per personalizzare, ma Rboz è geniale e non ce n’è mai bisogno. Rischierei solo di rovinare tutto.
Sia domani che dopodomani sono via per cui non so quando aggiornerò LNVI. In compenso sto andando avanti a scrivere^^
A presto e grazie a tutti per il sostegno che mi date anche solo leggendo :3
MaxBarbie


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