Buongiorno a tutti! E' un bel po' di tempo che non bazzico in questo fandom, ma ho intenzione di tornare a farlo con alcune fan fiction! Questa fan fiction mi è venuta in mente mentre studiavo storia per la maturità. Ad un certo punto ho provato ad immedesimarmi in Ungheria, e questo è il risultato. Ho inserito l'avviso di "Missing moments" perché penso che sia una parte della storia che Himaruya potrebbe non aver ancora inserito, pur avendo parlando più volte della Prima Guerra Mondiale. Dico potrebbe, perché causa studio sono rimasta indietro con l'anime ed il manga, ma presto mi rifarò! Ora vado, fatemi sapere che ne pensate con una recensione! Buona lettura! :D

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Odiava Romania da quel giorno. Le sue regioni, i suoi territori erano stati smembrati e separati tra i diversi “vincitori” della terribile guerra che aveva sconvolto gran parte delle Nazioni. Aveva combattuto al fianco di Austria, credendolo nel giusto.
 
Ma, alla fine, nelle sue mani non era rimasto nulla: su Germania era caduta la gran parte della colpa ed era stato obbligato da Francia a pagare i debiti di guerra; Austria non aveva potuto raggiungere la sua nobile vendetta; ed entrambi, a causa dell’intervento di America nel momento per loro più favorevole, erano stati costretti a subire sulla propria pelle il risultato di quella guerra. Che, fino all’ultimo, aveva combattuto con onore.
 
 Quello stesso onore, non era insito negli animi di coloro che si spartirono i territori suoi e di Austria. Nazioni che erano intervenute poco o nulla, alcune avevano partecipato alla guerra solo di nome. Questo era il caso di Romania, la Nazione che avrebbe odiato fino alla fine dei tempi e oltre. Come un avvoltoio, si era nascosto nelle retrovie, in attesa di afferrare con i vili artigli le carcasse dei caduti. Col suo insopportabile ghigno, si presentò alla conferenza di Parigi e afferrò tutto quello che fu in grado di prendere.
 
Anche se era un tipo spensierato ed un po’ immaturo, Ungheria era relativamente tranquilla all’idea di avere alcuni dei suoi ormai ex territori sotto il dominio del biondo; cedette il giovane Slovacchia alle cure della silenziosa Cecoslovacchia, una biondina che sulla scena internazionale non aveva mai brillato, ma che sui campi di battaglia aveva dimostrato un carattere simile al suo; invece la sua piccola Transilvania, la sua pupilla, le venne strappata dalle braccia da Romania.
 
L’odioso si presentò davanti alla sua nuova abitazione, in cui era rimasta da sola con la piccola. Nonostante le grida, nonostante le prime suppliche che gli rivolgeva, nonostante stringesse con tutta la forza che le era rimasta la bambina al petto, Romania riuscì a portargliela via. Tirando, strattonando, deridendola in quanto perdente che non poteva reclamare nulla, la separò a forza da Transilvania, in lacrime. Anche i suoi occhi erano offuscati dalle lacrime copiose che fuoriuscivano da essi, mentre guardava il ragazzo portar via la piccola che strillava, piangeva e scalpitava per tornare da lei.
 
Ma non poteva tornare indietro.
 
Non si poteva più tornare indietro.
 
E quell’odio le sarebbe rimasto, bruciante, nel petto.
 
THE END