Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: BishamonYG    29/07/2015    3 recensioni
|| Era così vicino, sembrava un sogno, un sogno fin troppo reale, se avessi allungato la mano avrei potuto sfiorarlo, colui che avevo sempre immaginato di incontrare adesso si trovava lì, a un passo da me. ||
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Avete mai immaginato di incontrare il vostro idolo? Ammettete che avete fatto i peggiori filmini mentali! Sgamate!
Questa è più o meno la rappresentazione di ciò che immagino ogni notte quando non riesco a dormire, contornata da un po' di ironia che mi rappresenta, have fun!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stavo sognando di certo, ne ero sicura. Perché? Semplice, uno dei miei gruppi preferiti stava suonando la mia canzone preferita solo per me, oh sul serio non dovevate, che carino da parte vost-
Aspetta.
Cosa.
Dopo pochi secondi riuscii a connettere con il mondo terrestre, mi stava squillando il cellulare, altro che concerto privato, figurati se quelli sapevano persino della mia flebile esistenza... 
Iniziai a cercare a tentoni il cellulare sul letto con intenti omicidi verso colui che osava svegliarmi, finalmente lo afferrai e, seppur avessi voluto scaraventarlo contro la parete, risposi portando il cellulare all'orecchio destro.
=Fede!!! Ma sei caduta in qualche buco??? Che fine hai fatto!=
Dovetti allontanare il cellulare dall'orecchio per evitare la perdita dell'udito, e credetemi ci ero andata vicino stavolta. Era la mia migliore amica, Valentina, ed erano passate si e no tre ore da quando avevo chiuso occhio, era l'una di notte, certo da lei le 10, non era comunque una scusa plausibile per svegliarmi.
-Vale, mi spieghi quale diamine di motivo hai per svegliarmi all'una di notte?!-
Credo che da li a breve avrebbe tentato di portarmi in un manicomio per pazzi.
=Hai sbattuto la testa?! Sono le dieci!=
-E' L'UNA, FAMMI DORMIRE.-
=Fede hai l'orologio sballato!=
-Senti è difficile da spiegare giuro che domani ti spiego!-
=Mi devi spiegare di come stamattina scendendo dal letto hai sbattuto contro un mobile e sei caduta in un burrone perdendo totalmente la capacità intellettiva? O magari hai semplicemente sognato Mr. Robert che ti rapiva nel buio notturno e romantico senza un buon motivo?=
Forse dovevo spiegarle tutto o da li a poco sarei sul serio impazzita...
-Allora, ascolta, ieri mattina mia mamma mi ha svegliata alle otto dicendo tutta una serie di cose riguardo una visita a mia zia a Los Angeles, del quale non conoscevo l'esistenza, così alle 13 eravamo già in volo, adesso mi trovo in America e qui il fottuto orario è indietro di nove ore, calcolando quindi mentre da te sono le dieci del mattino qua è l'una di notte, posso dormire?-
=Tu hai sbattuto la testa non c'è altra soluzione, ma che hai bevuto?=
-Ti invio una foto poi promettimi di farmi dormire ti prego.-
=Ok, ti invio un messaggio anche se dubito dell'integrità del tuo cervello adesso.=
-Sisì, ciao!-
Cliccai il tasto di chiusura quasi trapassando il cellulare, avevo perso minuti preziosi di sonno inutilmente e adesso dovevo alzarmi e fare una foto per chissà quale motivo. Mi trascinai strisciando fino in terrazza accendendo le luci esterne, ero ancora vestita, mi ero addormentata senza neanche accorgermene, fantastico, scattai una foto con la faccia più innervosita che mi venne in mente cercando di prendere gran parte della strada ancora illuminata dai lampioni e gliela inviai, come previsto iniziò a inviare messaggi vocali del tipo "oddio! Ma sei davvero lì?", "Nooo ti ricordi quando da piccole volevamo andarci?", "Sì e io dovevo vivere con quell'attore", "E poi dicevi che diventavi la moglie di quello", andò avanti così per una buona mezz'ora finché non le dissi chiaramente che avevo bisogno di dormire e dopo vari saluti finalmente spensi il cellulare maledendola in qualunque modo.
Conoscevo Valentina da quando avevo 3 anni, eravamo subito diventate buone amiche e quando alle medie fu bocciata ci ritrovammo nella stessa classe, lì iniziai a farle una testa enorme su vari attori che mi facevano andare in pappa il cervello, iniziai a tartassarla tanto da farle condividere i miei stessi interessi e adesso seppur fossero passati circa 10 anni eravamo anche più legate di prima e lei non tardava sempre a farmi qualche battutina riguardo Robert Downey Jr e Johnny Depp, miei idoli indiscussi, mi portava sempre a farmi film mentali nel caso li avessi incontrati, roba del tipo che sposavo Robert mentre lei si faceva ospitare da Johnny. Spensi la luce e rientrai assicurandomi di aver chiuso le tende, l'indomani non mi sarei alzata neanche se mi trascinavano giù dal letto, indossai la "Canotta-pigiama" dato che non volevo tornare a svegliarmi con i vestiti del giorno prima, soprattuto indossare una collana di catenine e ciondoli appuntiti durante il sonno non era molto consigliabile, ricordo una volta in cui mi svegliai con un taglio sul viso e per giorni non indossai più nulla che avesse a che fare con il collo, dopodiché andai a dormire sperando finalmente in un sonno tranquillo, magari senza interruzioni.

"WAKE UP! IT'S LATE!"
Mi coprii la faccia con il cuscino, qualcuno aveva spostato le tende e la luce mi stava uccidendo, non so esattamente a chi appartenesse quella voce, e l'unica parola che avevo sentito era "Leit",  la cosa si ripetè a lungo finché non decisi di rispondere in qualche modo farfugliando qualche parola in italiano.
"Non lo voglio il latteee!"
"What?"
"Cosa? Perché parli in... Ah."
America. Zia. Los Angeles. Diana.
"Ohm.. Sorry, I don't want milk.."
"Milk? Wich milk?" [N.d.a. continuerò in italiano, mi sembra inopportuno fare dei dialoghi in inglese, anche perché è già tanto se so dire Hello. (?)]
"Non hai detto che c'è il latte?"
"Ho detto che è tardi, non che c'è il latte! Alzati dormigliona!"
"Ah sì, mi sto alzando aspettami giù.."
Detto ciò Diana mi abbandonò andando in soggiorno, erano appena le 10.00, perché tardi? Se le inventano tutte per farmi alzare.
Mi alzai anche se controvoglia, feci una doccia veloce, mi vestii, stavolta evitando ciondoli, bracciali e bavagli, misi una canotta bianca molto leggera, dei pantaloncini in jeans, un paio di ciabatte che erano apparse da non so dove e scesi con un passo stile Zombie.
Erano tutti in soggiorno con la loro tazza di caffé fumante, avevo sentito che lì il caffé non era come in Italia e potevo ben notarlo anche solo dal fatto che la quantità era il triplo di quella che prendevo io di solito, chiacchieravano del più e del meno riguardo a come avrebbero passato la giornata, mia madre sarebbe uscita con mia zia, mio padre sarebbe andato a fare un giro con lo zio in qualche valle lì intorno mentre Diana aveva una lezione di non so cosa in non so dove, ottimo.
Mi sedetti accanto a mio padre dopo aver preso anch'io una tazza di quel caffé dando un buongiorno generale per tutti, mi raccontarono i loro programmi nel pomeriggio di cui stavano già parlando poco prima, dicendomi che sarei rimasta sola in casa e indicandomi posti dove sarei potuta andare a passeggiare nel caso volessi uscire, ottimo, prima giornata in una città sconosciuta completamente sola.
Non fraintendetemi, non è che amassi molto la compagnia, anzi, ero una tipa piuttosto asociale, ma l'idea di girare sola nella seconda città più grande degli USA senza conoscere minimamente nulla e nessuno non mi allettava parecchio, decisi comunque che quel pomeriggio sarei uscita, avrei raggiunto la spiaggia di Venice e sarei stata lì fino alla sera, poi avrei preso un taxi per tornare a casa che fortunatamente era poco distante.
Pranzammo alle 12.00 e nel giro di un'ora ognuno aveva preso la propria strada, in casa restavo solo io, misi le vans nere, una collana dalla catena color oro e la maschera di Iron man come ciondolo e uscii assicurandomi di aver preso cellulare, soldi e chiavi, presi un taxi ed eccomi in quella spiaggia immensa, con mia sorpresa vidi che poco distante c'era anche uno skate park, quel luogo era il paradiso, sarei tornata di certo con una tavola da skate prima o poi!
Intanto dovetti accontentarmi dei miei piedi, andai in un bar, presi un gelato e andai a sedermi sul bordo del molo che dava sul mare ad osservare la spiaggia e la gente.
Adoravo andare in giro sola, poter fare ciò che volevo, osservare tutto, la gente, la natura, il paesaggio, qualsiasi cosa, potevo passare ore lì immobile a guardare le persone, ce n'erano sempre di ogni tipo, adoravo immaginare dove stessero andando o semplicemente il loro stato d'animo, era un bel passatempo infondo. Dopo aver finito il gelato scesi in spiaggia, mi stesi lì a osservare il cielo, almeno finché non chiusi gli occhi e mi abbandonai tra le braccia di Morfeo.
Fui risvegliata da qualcosa, o meglio qualcuno lì vicino che con il suo bel passeggiare mi aveva cosparsa di sabbia, ero una ragazza tranquilla in genere, ma non appena sveglia, e soprattutto se svegliata in quel modo.
-MI SPIEGHI SECONDO QUALE CRITERIO TI METTI A CORRERE QUA INTORNO GETTANDOMI DELLA SCHIFO DI SABBIA ADDOSSO?-
Mi ero alzata di scatto e stavo urlando ciò al tipo di spalle, colui che non so in quale modo mi aveva sommersa seppur involontariamente di sabbia. Dico involontariamente perché scattò facendo un balzo su se stesso per poi girarsi.
"Io... Mi scusi, non volevo, cioè non mi ero accorto della sua presenza, quind-" Si stava girando verso di me per pronunciare queste parole, ma non potei far altro che interromperlo.
"SI, OVVIO, PERCHE' UNA PERSONA E' INVISIBILE ADESSO, MA DOVE HAI GLI... occhi... Aspetta, tu sei... "
SBEM! Il tipo adesso si era girato! E sapete chi era? Niente di meno che Mr. Downey! 
Certo con tutta quella roba che aveva addosso era abbastanza irriconoscibile, ma una fan sfegatata come me lo avrebbe riconosciuto persino con addosso una tuta da astronauta!
Avevo sempre sognato questo momento, sul serio, in qualsiasi modo, per strada, a una première, al cinema, magari anche sotto casa mia, ma diamine, non mi sarei mai immaginata di dovergli urlare contro, questo mai!
Ma è anche vero che ho un orgoglio, e seppur in quel momento avrei voluto soltanto svenire feci finta di nulla... No scherzo, ma mi trattenni comunque.
"Sì, sono io, shhh... Senta, mi dispiace non l'avevo completamente notata, di solito questa spiaggia a quest'ora è isolata.."
"Ah.. Sì, ehm.. Isolata.. La spiaggia..." Dovevo riprendermi, diavolo sembrava che avessi di fronte Dio in persona! Okay forse era cosi, ma un minimo di contegno!! "Scusa, cioè, scusi, forse l'ho aggredita senza una buona ragione, mi perdoni, anzi ehm.. Ora vado, credo sia meglio..."
So che avrei rimpianto un'occasione simile per il resto della mia vita, ma hey, ci avevo parlato, era già tanto, cioè... Ma a chi dovevo darla a bere, la verità è che già mi stavo maledicendo nel dire quel "ora vado", fosse per me gli sarei già saltata addosso facendogli cose che qui non si possono scrivere.
"Non è lei a doversi scusare! E' colpa mia, facciamo così, le offro un caffé così magari mi perdona." Disse quell'ultima frase ammiccando, capite? Mi aveva fatto l'occhiolino e in più aveva sorriso, potevo morire felice adesso! Mi sentii avvampare, letteralmente, ero certa di esser diventata più rossa dei pomodori che coltiva papà in Italia.
"Non.. Non si preoccupi, non deve, non è il.. caso..."
"Oh... La mia non era una domanda! A proposito, diamoci del tu, ti aspetto dopo cena in quel bar! Ciao!"
Avevo un appuntamento? No.. Era un caffé per farsi perdonare, magari per evitare che qualche rivista se ne uscisse con frasi tipo "Le star sommergono di sabbia le persone", ma che stavo pensando, se ne stava già andando e io neanche sapevo che cacchio di orario era "dopo cena"!
"Aspetti! Dopo cena a che ora?!"
"19.30!"
Ma chi è che cena alle 18.30 in questo universo?! Non capirò mai gli Americani, mai.
PIUTTOSTO. Dovevo tornare a casa, erano già le 18, non volevo arrivare in ritardo al mio incontro tanto atteso con il mio idolo. Idolo? Avevo sul serio incontrato il mio idolo? E se aveva visto la mia collana? Cosa aveva pensato? Gli ho urlato contro! Mi odia! Fantastico, incontro Robert Downey Jr e gli urlo contro! Oddio ma che stavo dicendo, e se mi avesse offerto quel caffé solo perché gli facevo pena? Dovevo smetterla con questi pensieri o da lì a poco avrei dato di matto.
Mi avviai verso casa, ero felice, agitata, ansiosa, titubante, preoccupata, euforica, ero tutto! Sarebbe stato il caffé più buono della mia vita! (Per intenderci, non tanto per il caffé, ma per il resto). 


 
{E questo è più o meno il secondo capitolo (?). 
 Come sempre spero sia scritto in modo leggibile e ovviamente se volete fatelo o vi uccido a sprangate lasciate una recensione, che sia positiva, neutra o cattiva, ma lasciatela, mi farebbe davvero piacere, adesso vi lascio, kisskiss bangbang. (?)
   
 
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