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Autore: MattySan    30/07/2015    0 recensioni
Il seguito di Nala, storia di una leonessa.
Scar è fuggito ma è ancora vivo e Nala cercherà di fare tutto il possibile per scoprire cosa si nasconde dietro il suo passato e farlo a accettare da Simba, per fargli capire che può avere una "Vita Migliore". Non è una raccolta di One-Shots come si legge nella descrizione ma un errore mio che ho messo per sbaglio e non riesco più a toglierlo, mi scuso in anticipo sperando che non vi confondiate.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nala, Scar, Simba
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Tutti rimasero in silenzio mentre Scar e Simba si fissavano senza staccarsi gli occhi di dosso e Simba non riusciva a pronunciare una sola parola.
Dopo qualche attimo che sembrava interminabile, Simba riuscì solo a dire poche parole.
“Perché?” chiese a bassa voce quasi sibilando.
“Perché il trono sarebbe dovuto essere mio e non tuo! Mio fratello era un testardo e un’idiota! Ha avuto la fine che si meritava, era sempre stato il preferito di tutti persino di nostro padre e nostra madre! Mi ha portato via Sarabi l’unico amore della mia vita! Ma…”.
Scar rivolse il suo sguardo a Nala.
“… ma Nala mi ha dato una nuova ragione per vivere! Io la amo più di me stesso!”.
Simba a queste parole ruggì e si scagliò contro Scar, lanciandolo addosso a una parete rocciosa.
“STAI LONTANO DA LEI!” gridò Simba e nonostante Nala cercasse di fermarlo ma non ci riuscì e anche Scar appena si rialzò, si avventò su Simba ma fu atterrato da quest’ultimo che lo fissava con occhi incandescenti di rabbia.
“Molto bene e ora? Cosa farai? Sappi che non provo nessun rimpianto per quello che ho fatto!” ruggì Scar.
“No non è vero! Diglielo Scar che sei pentito di ciò che hai fatto!” gridò Nala.
“SILENZIO!” gridò Simba afferrando Scar per la gola.
“Stammi bene a sentire io non so perché lo hai fatto ma io non sono un assassino come te, quindi vai! VATTENE!” gridò Simba scaraventando Scar giù dalla Rupe Dei Re.
Scar lo fissò con odio puro ma era anche molto scosso, comunque si allontanò.
Simba si avvicinò a Nala.
“Lo ami?”.
“Amo te molto di più”.
Simba abbracciò Nala felicissimo di quella risposta che aveva calmato definitivamente i suoi interrogatori dell’amore della leonessa nei suoi confronti.
“Ma ascolta ti posso assicurare che Scar è cambiato! Si è pentito del gravissimo crimine che si è macchiato!”.
“Non dire assurdità! Quello è un mostro e non cambierà mai!”.
“No! Ti dico che invece è cambiato! Io lo so ho letto nel suo cuore, io l’ho visto era terribilmente scosso per quello che aveva fatto e come sai soffriva di disturbi dovute alle iene fin da quando era piccolo, causandogli un cambio della personalità e degli scatti incontrollabili ma ti giuro che non voleva veramente farlo! Perdonalo! Lui è pur sempre tuo zio e anche se non lo ha mai voluto ammettere, lui ti vuole un mondo di bene! Se avresti vissuto tutto quello che ha vissuto lui, capiresti!” disse Nala in lacrime mentre continuava ad abbracciare Simba che se ne stava perso nei suoi pensieri non sapendo cosa fare.
Dopo qualche minuto Simba parlò nonostante fosse ancora molto confuso.
“Vado da lui”.
Sul volto di Nala si dipinse un’espressione di felicità e annuì con la testa.
“Secondo te sto facendo la cosa giusta?”.
“Si eccome se la stai facendo”.
Simba si diresse verso la direzione in cui era andato Scar.
Scar intanto stava ancora camminando senza nemmeno voltarsi.
“Sono stato uno stupido! Ma a chi voglio darla a bere?”  si ripeteva di continuo.
Mentre Scar stava vagando senza meta per la savana, vide improvvisamente un gruppo di iene che stava correndo vicino alla valle dove lui aveva ucciso Mufasa e incuriosito si avvicinò per osservare meglio senza farsi vedere ma quando vide chi era a capo delle iene, trattenne un ringhio di rabbia.
“Shenzi!” disse Scar tra se e se.
Shenzi era in cima a uno sperone roccioso e stava parlando alla folla di iene con voce isterica e folle.
“Ascoltatemi! Il momento della vendetta è giunto, attireremo Simba qui! Banzai lo ha visto lasciare la Rupe Dei Re qualche attimo fa e gli Gnu sono nella radura qui vicino, una volta spaventati questa sarà l’unica via di salvezza per Simba ma anche la sua tomba! Andiamo!” gridò Shenzi e tutti si misero in posizione.
“Che puttana!” ringhiò Scar e si nascose appena vide arrivare Simba.
“Forse devo farlo? Dopotutto è anche mio zio e Nala si fida ciecamente di lui come io mi fido di lei!” si diceva Simba mentre cercava Scar ma improvvisamente sentì un suono e voltandosi rivisse l’incubo della sua vita.
Un gruppo enorme e vasto di Gnu lo stavano inseguendo e non c’era altro scampo che in quella maledetta gola dove aveva perso la vita suo padre molti anni prima.
Mentre correva attraverso quella dannata gola, mille pensieri e fantasmi del passato tornarono a tormentarlo ma cercò di correre più in fretta che poteva senza voltarsi e pensando solo a salvarsi ma gli Gnu erano sempre più vicino.
Scar osservava tutta la scena dall’alto e venne preso da rimorsi atroci in quel preciso momento ma cercò di non pensarci anche se era impossibile.
Mentre osservava Simba, provò il desiderio incontrollabile di salvarlo, lui doveva salvare suo nipote DOVEVA! LO SENTIVA!
Una infinità di pensieri attraversarono la sua mente, quando all’improvviso…

Scar… Scar… vieni qui…
 
Una voce sembrò chiamarlo e si diresse nella direzione di quest’ultima e in uno stagno lì vicino, apparvero nel riflesso dell’acqua due figure a lui molto familiari.
Scar sbarrò gli occhi.
“Padre! Madre!”.
Ahadi e Uru erano lì davanti a lui, era un miracolo.
“Figliolo cosa stai aspettando? Vai! Simba ha bisogno di te!”.
“Ma io… io non sono degno do farlo! Vorrei ma...”.
“Ascolta per tutto questo tempo abbiamo visto quello che hai fatto e abbiamo sempre vegliato su di te… non macchiarti di un altro orrendo crimine!”.
Mentre i due leoni parlavano, ne apparve un terzo.
“Mufasa!” gridò Scar.
“Fratello ascolta puoi essere perdonato per quello che mi hai fatto, come ti dissi quel giorno ti prego non lasciare che mi figlio e tuo nipote venga ucciso! Io so che li volevi un bene dell’anima anche se non lo ammettevi! Vai! Combatti le stesse iene che ti hanno trasformato nel mostro assetato di potere che qualche anno fa mi uccise!”.
Scar era allibito da tutte quelle parole e rivolse un ultimo sguardo ai suoi genitori prima che questi scomparissero.
“E ricordati che noi ti abbiamo sempre considerato speciale e siamo sempre stati orgogliosi di te!” dissero insieme.
“Ora vai!”.
Scar corse via in lacrime verso la gola mentre dietro di lui, la visone scompariva.
Una volta arrivato cercò Simba e appena lo vide, corse nella sua direzione per afferrarlo e trascinarlo fuori da quell’inferno ma mentre scendeva nei lati della gola, venne attaccato da qualcuno alle spalle e cadde a terra alzando poi lo sguardo sul suo aggressore o meglio i suoi aggressori.
“Banzai! Ed!” ruggì Scar.
“Ma guarda chi si rivede! Adesso sei passato dalla loro parte e ti sei messo a fare lo zietto tutto coccolone e premuroso? Ma che dolce!”.
“La cosa non ti riguarda e ora togliti di mezzo!”.
Banzai si fece cupo e anche Ed che rideva istericamente ogni volta era serio.
“No! Forse te non hai capito molto bene la situazione… Shenzi ha preso il comando e ti vuole morto, io ed Ed ti vogliamo morto, tutte le iene ti vogliono morto e non vediamo l’ora di affondare i denti nella tua carne! TRADITORE!!”.
“BASTA!” gridò Scar lanciandosi contro le due iene e ingaggiando un violento scontro con loro, atterrandoli mentre sputavano sangue.
“Ce la pagherai! Bastardo! Non ti lasceremo rovinare tutto ora che finalmente il nostro piano dopo anni sta per avere successo!” gridò Banzai lanciandosi contro Scar e i due cominciarono a combattere furiosamente e anche Ed gli era addosso.
Scar ruggiva per il dolore delle ferite inflitte dalle due iene ma continuava a combattere mentre il sangue di tutti e tre macchiava il terreno e le rocce intorno.
Scar notò che Simba era stato raggiunto dagli Gnu e in un disperato tentativo di salvarsi si era aggrappato alla parete rocciosa per scalarla prima che potesse essere calpestato dagli Gnu e ucciso ed esattamente come fece Mufasa anni fa, iniziò a scalarla disperatamente.
Approfittando della distrazione di Scar, Ed tentò vigliaccamente di saltargli alla gola per ucciderlo ma Scar se ne accorse e fu più veloce, colpendo Ed sul viso con una artigliata scaraventandolo di sotto.
Sul volto di Banzai si formò un’espressione di terrore puro mentre vedeva Ed morire calpestato e letteralmente smembrato sotto le zampe degli Gnu che furiosi continuavano la loro corsa.
“ED! NOOOOOOOOOOO!” gridò Banzai rivolgendo la sua attenzione a Scar che si stava mettendo in posizione di attacco.
Banzai aveva la follia mista a rabbia più assoluta negli occhi e balzò addosso a Scar in un tentativo disperato di strappargli la gola come tentò di fare Ed poco tempo prima ma il leone era troppo veloce.
Simba intanto stava per cedere la presa e cadere in mezzo agli Gnu e Scar vedendo questa scena, cercò di muoversi per andare a salvare suo nipote ma Banzai non gli dava un attimo di respiro.
“Ecco! Guarda come muore il tuo nipotino! TE LO FACCIO ANCHE VEDERE! GUARDA TRADITORE!” gridò Banzai premendo a terra la testa di Scar in direzione di Simba.
A quelle parole il leone ruggì ferocemente e liberatosi velocemente dalla presa del suo avversario, infilzò nello stomaco Banzai che gridò come non aveva mai gridato in vita sua, mentre il sangue e gli organi colavano sul terreno e la iena sputava sangue.
“Ti prego…no  ti prego…  NO TI PREGO!” gridò Banzai appena aveva visto che Scar lo aveva afferrato per il collo e lo teneva sospeso sul gruppo di Gnu dove prima era finito Ed.
“Perché no? L’idea era vostra!”.
E detto questo Scar lasciò cadere Banzai nella mischia di Gnu dove morì tra atroci sofferenze.
Simba era quasi allo stremo e nonostante fosse arrivato quasi in cima, non ce la faceva più e stava per cedere.
“Padre! Mi dispiace non ci riesco sono allo stremo… le forze mi stanno abbandonando… Nala amore mio ti scongiuro perdonami!”.
Simba ormai sfinito e stremato, tentò con le ultime forze di aggrapparsi a uno sperone di roccia e lo afferrò ma quest’ultimo si staccò dalla parete e Simba perse la presa cadendo in quell’inferno aspettando l’impatto e la morte.
 
Ma l’impatto non venne.
 
Simba aprì gli occhi e vide una figura scura che lo reggeva per le zampe con tutte le sue forze, tentando di salvarlo.
“Scar!”.
 
 
 
 

 
  
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