Angolo Autrice. Buongiorno! Rieccoci qua :D Ne approfitto come sempre per ringraziare tutti voi che leggete e seguite e recensite questa storia, mi fa davvero molto piacere che l'idea vi piaccia e che soprattutto piaccia (credo?) come la sto gestendo. Io personalmente ne sono innamorata *_* ma forse sono solo di parte, lol.
Un avviso: forse da ora in poi gli aggiornamenti si faranno un po' lenti perché i capitoli successivi, per quanto già abbozzati, non sono ancora finiti e qualcuno mi convince poco, quindi ci metterò un po' di più per sistemarli. Ma non temete! The show will go on :D E con queste promesse, vi lascio alla lettura. Un bacio dalla vostra
Niglia.
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Meditation
Inu No Taisho non
l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma era preoccupato.
Aveva sentito il
ringhio di suo figlio provenire dall’interno della tenda, poi
silenzio – e adesso stava iniziando a riconsiderare la sua
decisione di fargli tenere quell’umana, e a mettere in dubbio
la propria facilità con la quale aveva acconsentito al
desiderio del cucciolo senza opporre troppa resistenza. Al di
là del fatto che egli fosse o meno in grado di prendersi
cura di lei, vi erano altri elementi da considerare.
Innanzitutto,
Sesshoumaru gli aveva spiegato brevemente di averla trovata in fondo a
un pozzo – la qual cosa non aveva il minimo senso di per
sé, e ne assumeva ancora meno se unita al fatto che non vi
fossero insediamenti umani nelle vicinanze. Solo un vecchio pozzo in
mezzo alla foresta e una ragazzina al suo interno.
Ora, nessuno appariva
semplicemente dal nulla senza alcuna spiegazione – tantomeno
un bambino. Poteva essere stata una trappola? Un espediente escogitato
dai nemici dell’Ovest per insediare qualche spia alla
fortezza? Possibile, ma improbabile: dopotutto si trattava solo di una
creatura indifesa, il suo odore era palesemente umano e non aveva
particolari peculiarità a parte quella di aver attirato
l’attenzione di suo figlio. Come avesse fatto, poi, doveva
ancora capirlo.
Inoltre, chi era? Da
dove veniva? Il Generale aveva avuto modo di vederla quasi di sfuggita
quando il suo erede l’aveva portata nella tenda, e gli aveva
quasi ordinato di lasciarlo solo con lei. Cosa sarebbe accaduto se
fosse appartenuta a una famiglia nobile o influente, e si fossero
accorti che la piccola si trovava tra le grinfie degli youkai? Il regno
dell’Ovest si vantava di non aver mai mosso guerra contro gli
umani, e Inu No Taisho non aveva alcuna intenzione di essere il primo a
disonorare il nome della sua famiglia abbassandosi a scatenare un
inutile conflitto solo perché la curiosità di suo
figlio aveva avuto la meglio sulla sua lungimiranza.
In ogni caso,
sarebbero stati in grado di gestire una piccola umana –
misteriosa o meno che fosse. La sua parola era legge, e nessuno dei
suoi sudditi avrebbe osato mettere in dubbio la scelta di permettere la
presenza di un umano nella corte.
Sesshoumaru, da parte
sua, era stato irremovibile riguardo l’idea di tenerla. Aveva
trascorso l’intera notte a montare la guardia accanto al
giaciglio dell’umana, osservandola con invidiabile
perseveranza e senza mai chiudere occhio malgrado le proteste di suo
padre; la considerava già sua, e testardo com’era
nessuno sarebbe riuscito a fargli cambiare idea – e non era
neppure parso apprezzare particolarmente la richiesta del Generale di
portare l’umana da lui una volta che si fosse svegliata. Di
solito il cucciolo obbediva come si conviene a uno del suo rango,
eppure stavolta Inu No Taisho aveva visto un luccichio di sfida nei
suoi occhi.
Da un lato poteva
ammirare lo spirito combattivo e affascinato di suo figlio, che di
solito si comportava come se nulla fosse abbastanza degno della sua
attenzione, ma dall’altro non poteva fare a meno di
condannarlo; era ancora lui l’Alpha, e si aspettava che
Sesshoumaru si comportasse di conseguenza. Poteva pure permettergli
questa distrazione perché doveva ammettere di trovarla lui
stesso divertente, ma il ragazzo non doveva dimenticare che
l’ultima parola spettava a suo padre.
Decise tuttavia di
non interrompere i due cuccioli che adesso bisbigliavano serenamente, e
di attendere che fossero loro a venire da lui. Ne approfittò
per radunare i soldati e dirigere l’organizzazione della
partenza, facendo smontare giacigli e radunare i cavalli e i draghi
– dono del Lord dell’Est, insieme a numerose altre
suppellettili tra cui pietre preziose, stoffe e leccornie – e
ripulendo con attenzione la radura affinché sembrasse che
nessuno vi era mai passato.
Diede un ultimo
pensieroso sguardo in direzione della tenda, e con sua sorpresa ne vide
uscire il figlio – il volto solitamente distaccato distorto
da un’espressione furiosa e irritata.
Trattenendo a stento
un sospiro, Inu No Taisho si raddrizzò. Ecco
che iniziavano i problemi.
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Drabble: 655 parole.