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Autore: Shieru__    25/01/2009    5 recensioni
Tu riesci a essere la mia fortezza, il mio punto fermo, la mia sicurezza, infatti senza di te io non sono niente mentre tu, armato del tuo coraggio, riusciresti a proseguire da solo. E di questo ne sono convinto. Credo sia per questo che io…mi sono così affezionato a te. [Lieve accenno AtemxYugi]
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic invece potete benissimo considerarla shounen ai.
Non è ambientata precisamente in un momento della storia , più che altro l’ho caratterizzata io quindi non tentate di cercarci riferimenti con l’anime o il manga.
Il titolo significa : La speranza di un bambino anche se si riferisce più o meno a due personaggi.
Ringrazio infinitamente le tre persone che hanno commentato la mia prima fan fic su Yu-Gi-Oh:


Rinalamisteriosa: Ti ringrazio sempre cara , mi fa sempre piacere un tuo commento. Baci.

Valerya90:
Grazie mille, sono contenta che ti piaccia, mille baci.

Masayachan: 
Certo che ti conosco, bazzicavo spesso in questa sezione anche se non pubblicavo o recensivo niente per il poco tempo a mia disposizione.
Ho letto delle tue fic in effetti, e ti dirò di più …quando ho pubblicato la prima fic su Yugi speravo proprio in un tuo commento perché mi sei subito sembrata la più esperta del “gruppo”.
Ci terrei molto a conoscerti meglio e a parlare un po’ con te di Yugi perché purtroppo le persone interessate sono sempre meno.
Non conosco metodi con cui contattarti se non farlo tramite efp ma non so se il mio messaggio ti arriverebbe, se vuoi puoi industriarti tu nel trovare un modo sempre se ti interessa^^.
Detto questo ti ringrazio molto del commento (lunghissimo e io adoro i commenti lunghi) e condivido in pieno tutto ciò che hai affermato.
Spero di risentirti anche per questa storia, un grande bacio.                       





                                                          The hope of a child




“Sono davvero contento oggi, Mou hitori no boku!” esclama felice, buttandosi sul suo letto.
“Mi fa piacere sentirtelo dire, Aibou…” rispondo, sorridendogli.
“Jounouchi-kun litiga sempre con Honda-kun per cose stupidissime e fanno morire dal ridere me e Anzu, hai visto no?”.
Si alza, toglie i vestiti e si infila il pigiama.
E’ancora presto per dormire ma…povero Aibou, deve essere davvero stanco.
Io invece sto bene, non ho sonno, anzi, non ce l’ho mai.
In effetti…
“Mi spiace andare a letto così presto, volevo parlare un po’ con te…” dice sbadigliando.
“Ma se quasi non ti reggi in piedi , Aibou!” contesto.
Adoro parlare con Aibou ma non se la sua attenzione è pressoché nulla.
“Hai ragione, Mou hitori no boku, avrò tutta la vita per parlare con te…”.
Aibou…tutta la vita?
Come se io non volessi…rimanere con te per sempre…
Ma…è davvero questo il mio posto?
“Ho giocato come un bambino oggi…buona notte, Mou hitori no boku…”  e crolla nel suo mondo innocente, costellato da comete, impercettibili eppure così belle…che crede di guardare con me.
E forse lo sai anche tu, Aibou…
Sai che non rimarrò sempre con te, che la mia strada è diversa dalla tua…
Io la percorrerò da solo, mentre tu hai i tuoi amici, che saranno sempre al tuo fianco…
Ma…ci sarò anche io…perché non ti abbandonerò spiritualmente.
E mentre ti osservo dormire mi chiedo cosa tu stia sognando.
Prima hai parlato di bambini, Aibou…
Ci sto ragionando.


I bambini sono tendenzialmente sereni, gioiosi, vivaci quando hanno un padre e una madre.

Quando la madre e il padre sono in buona salute entrambi.
Quando sono presenti nella vita del figlio, sempre e comunque.
Quando li rimproverano per il loro comportamento.
Quando gli danno il bacio della buona notte.
Quando hanno una casa dalla quale uscire la mattina e nella quale ritornare la sera.
Quando possono giocare in libertà con chi vogliono e quando vogliono.
Quando hanno tanti amici.

Aibou…

Per me non è stato così…
Perché non so chi siano stati i miei genitori quindi non so se erano in buona salute.

Non so se sono stati presenti nella mia vita perché non ho alcun ricordo della mia infanzia.


Non so se mi hanno mai rimproverato né se mi hanno dato mai un bacio per farmi dormire tranquillo, come fa la tua mamma.


Non conosco la mia casa, non so se ce l’ho mai avuta né se era quello il luogo dove tornavo stanco ma felice la sera, come hai fatto tu oggi.


E forse…io non avevo nemmeno gli amici che ti fanno tanto ridere, Aibou.


E’ per questo che mi chiedo quale sia stato davvero il mio posto e se c’è un luogo nel quale devo fare ritorno.

Ma come affrontare questo discorso con te?
Mi si spezzerebbe il cuore a lasciarti anche se allo stesso tempo non sopporterei vederti invecchiare inesorabilmente dinanzi ai miei occhi…per poi…sparire.
Lontano, ancora più lontano da me.
Il mio mondo inizia e termina in un puzzle, in un labirinto di ingressi chiusi e l’unica forza che mi da il coraggio di spalancarli tutti, piano piano, è la tua presenza, è il tuo sorriso, è il fatto che per me tu, Aibou, sei tutta la mia famiglia, sei la persona più importante.
“Mou…hitori no…boku?”.
Sobbalzo, non mi aspettavo si svegliasse.
“A-aibou…non riesci a dormire?” gli domando, avvicinandomi e sedendomi sul suo letto, al suo fianco, mentre con volto assonnato, mi domanda:
“Sei inquieto, mou hitori no boku?”.
“No, Aibou”.
“Non dire le bugie, o almeno non dirle a me, sai che non funzionerebbero comunque”.
Passa da un tono affettuoso a uno autoritario alla velocità della luce.
“Pensavo…”.
“Invece di pensare non potresti dormire? La notte si fa questo” spiega ridendo.
“In realtà io non ho bisogno di dormire…sono solo uno spirito…possiamo dire che nel momento in cui tu hai aperto gli occhi,è come se mi fossi svegliato anche io…” gli rispondo , sorridendo e guardando la sua faccia dispiaciuta.
Con quel suo visetto d’angelo…
Come fare a lasciarlo solo?
Come può affrontare il mondo senza di me?
O forse sono io l’egoista  che non vuole abbandonarlo perché forse sono io che non saprei come cavarmela senza di lui.
“L’egoista sono io, mou hitori no boku”.
“Che cosa?” rispondo , sorpreso.
“I tuoi pensieri sono anche i miei pensieri, le tue paura sono le mie, mi sono svegliato perché ti sentivo inquieto e perché…hai ragione…ho sbagliato a dire che resterai con me tutta la vita…capisco che non è possibile…mi dispiace aver pensato solo a me stesso…scusa…” mi dice prima guardandomi negli occhi e poi abbassando lo sguardo.
“Scusami tu, Aibou…dovrei imparare a spegnere il cervello quando dormi…”.
Poi lo vedo sorridere.
“Io non ti dimenticherò mai…anche se un giorno non dovessimo mai più vederci…voglio che tu lo sappia…”.
“Aibou…io sarò comunque con te, perché certi legami non possono essere spezzati così facilmente…se me ne andrò tu dovrai ricordare una cosa anzi due…”.
“Due..cose?” mi domanda incuriosito.
“La prima: anche se non dovessi più essere presente dentro di te tu non dovrai mai arrenderti, dovrai continuare a lottare sempre ricordandoti che io ci sarò lo stesso…”.
“Sì, mou hitori no boku…”.
“La seconda, Aibou: ricordati sempre che tu di infantile hai solo l’aspetto ma qui…” gli prendo la mano e la poggio vicino al suo cuore.
“Qui sei molto più forte di quanto possa mai essere io…” concludo, tenendogli ancora la mano che stringe anche lui.
“Io non sono forte come te, mou hitori no boku”.
“Non dire così Aibou, non è vero…devi solo incontrarlo il tuo vero coraggio e quel giorno…proseguirai per la tua strada”.
“Sì” mi dice con un sorriso poco convinto.
Scioglie la mano dalla mia presa e si distende di nuovo.
“Ora è meglio dormire, buona notte mou hitori no boku…” e si gira.
Ti ho ferito, Aibou.
Lo so, mi dispiace ma…se non fossimo tanto legati forse tu non mi avresti sentito e ho preferito dirti la verità piuttosto  che mentirti.
Perché siamo due bambini, Aibou.
Ognuno con la stessa speranza.
Io non ricordo di essere mai stato bambino quindi non so cosa si prova ad esserlo.
Ma tu sai di esserlo stato e non lo sei più.
Mentre io cerco le mie origini, la mia infanzia…tu vuoi proseguire, vuoi e devi andare avanti lungo il cammino della tua vita.
E io ti auguro di avere una esistenza felice, sempre.
Anche se io contribuirò a creare una spaccatura dentro di te, di questo me rendo perfettamente conto, Aibou.
E poi…entrambi abbiamo la speranza di non doverci mai separare.
Ma sarà destinato a rimanere un sogno il nostro.
Tu riesci a essere la mia fortezza, il mio punto fermo, la mia sicurezza, infatti senza di te io non sono niente mentre tu, armato del tuo coraggio, riusciresti a proseguire da solo.
E di questo ne sono convinto.
Credo sia per questo che io…mi sono così affezionato a te.
Comunque…la cosa che hai detto prima vale anche per te, Aibou.
Abbiamo gli stessi pensieri, le stesse paure, gli stessi dubbi e possiamo sentire ciò che l’altro pensa o prova.
Infatti, mi si sta spezzando il cuore…
Perché anche se sei girato...

 
vedo perfettamente che stai piangendo, Aibou.





                                                           …Owari…



Questa fic  la dedico a te, sorella, a te che sei il mio punto fermo e la mia fortezza.
Al tuo viso…che è stato solcato dalle lacrime per colpa mia.
Alla tua infinita pazienza, alla tua dolcezza e al tuo sorriso.
Grazie e scusa.


Sloth
  
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