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Autore: Calloum    31/07/2015    0 recensioni
"Libera da tutto, libera dai pregiudizi che l’avevano segnata per tutti e cinque gli anni, libera dalle persone che l’avevano resa tremendamente insicura, libera dall’Italia, il suo paese d’origine che, al posto di aiutarla, l’aveva fatta sentire estremamente fuori posto.
Libera, finalmente lo era. [...]
Quella frase suonava così bene nella sua mente, un piccolo mantra che la rilassava e rendeva orgogliosa di se stessa ogni volta che la ripeteva."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Era l’ultimo giorno di scuola, quello vero, aveva appena dato il suo Esame di Maturità, era finalmente libera.
Libera da tutto, libera dai pregiudizi che l’avevano segnata per tutti e cinque gli anni, libera dalle persone che l’avevano resa tremendamente insicura, libera dall’Italia, il suo paese d’origine che, al posto di aiutarla, l’aveva fatta sentire estremamente fuori posto.
Libera, finalmente lo era.
Alexandra era libera.
Quella frase suonava così bene nella sua mente, un piccolo mantra che la rilassava e rendeva orgogliosa di se stessa ogni volta che la ripeteva.
Stava tornando a casa, doveva preparare le valigie per il suo imminente trasferimento  in Australia.
Aveva mandato una richiesta di lavoro per una casa editrice inglese, con una filiale in quel paese tremendamente caldo, qualche mese prima, e la risposta positiva era arrivata appena sette giorni fa, giusto il tempo per prenotare il volo, comprare una casa con i suoi sudati risparmi e prepararsi psicologicamente a questo così atteso cambiamento.
Persa com’era nei suoi pensieri, non si accorse di essere arrivata davanti alla casa dei propri genitori, defunti anni prima; ormai ci viveva da sola, aveva compiuto diciotto anni qualche mese addietro, i suoi zii erano tornati nella loro amata Roma, e lei era rimasta in quello sperduto paese del Nord solo per terminare gli studi da ragioniera.
Entrò, poggiò lo zaino ormai distrutto vicino al portaombrelli all’ingresso e si avviò in cucina, mise la pentola piena d’acqua sul fornello e, dopo aver acceso il fuoco, aspettò il bollore seduta sul divano, rivangando i ricordi della sua adolescenza, cominciando dal primo giorno delle superiori, un brutto periodo in cui tutti la umiliavano, a causa della sua forma fisica, migliorata con gli anni grazie agli sforzi e le giornate passate in palestra a cercare di dimagrire drasticamente.
Sorrise con amarezza, mentre qualche lacrima solitaria le solcava il volto duramente.
Si alzò e spense l’acqua, la fame era scomparsa, sciacquò la pentola, appoggiandola poi sulla cucina a gas e si diresse in camera sua, dove accese il PC e si connesse a Twitter, lo aveva appena creato quando una notifica la fece sobbalzare, “@Thomas_Brant ha cominciato a seguirti.”, cliccò sul profilo del ragazzo e come icon aveva questo ciuffo di capelli ricci, abbagliati dalla luce del sole che filtrava da una qualche finestra presente nella camera, in lontananza si potevano scorgere dei poster di svariate band e, quasi senza pensarci si ritrovò e cercare le differenze fra di loro, lei aveva dei lunghi capelli castano tenue, più chiari sulle punte e  ricci, degli occhi marroni, più scuri all’esterno e con qualche pagliuzza dorata vicino all’iride, aveva la pelle chiara, delle labbra piccole, che ricordavano vagamente un cuore, vicino alle quali si formavano delle lievi fossette alquanto strane, dato che erano più vicine al mento che alle guance, quando sorrideva, cosa rara; sulla lingua aveva un piercing che si divertiva a far strisciare sul palato, ed una camera piena degli stessi poster.
“Non siamo poi così diversi”, si ritrovò a pensare.
Era abbastanza alta, 1.68, le “forme” al punto giusto (anche se aveva una terza di seno) ed un carattere timido ma vivace.
Subito gli scrisse un DM in cui gli chiedeva chi fosse, presentandosi e augurandogli buona giornata.
Spense il pc e cominciò a inscatolare le ultime cose, che erano davvero poche, e le mise in soggiorno, sopra ad un mobile.
Non voleva vendere  la casa, era un ricordo di famiglia e la avrebbe tenuta per le vacanze estive, per questo l’aveva lasciata ammobiliata.
Si fecero le 21:00 e, dopo aver messo la sveglia alle 4:30, si addormentò sul divano, con un sorriso sul volto, pronta a cambiare la propria vita per sempre.

//Mi scuso se le frasi sono brevi, in caso ci fossero problemi, ditemelo.//
  
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