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Autore: WinnaH    31/07/2015    1 recensioni
Da sempre sentiva raccontare la storia della bambina destinata a sposare il principe, il cui segno distintivo era una stella sulla fronte. Una bambina assolutamente normale, uguale a tutte le altre, ancora in fasce che era stata rapita da uno sconosciuto, strappandola alla sua famiglia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharrkan, Yamuraiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fin da quando era una bambina, Yamuraiha aveva vissuto viaggiando per il mondo seguendo il padre nei suoi spostamenti. Non le aveva mai detto il perché continui viaggi e lei aveva pensato che fosse per il suo lavoro. Che comunque non sapeva quale fosse.
Non aveva mai osato chiederglielo per paura che si arrabbiasse.
Lo aveva visto irato solo poche volte e ne aveva avuto davvero molta paura. Tutte le volte erano su questioni legate ai sui capelli. Per qualche strana ragione, suo padre non voleva che nessuno le toccasse i capelli. E la obbligava a tenere la frangia, anche abbastanza lunga.
A nulla erano valse sue le proteste per poterla cambiare, l'unica cosa che poteva scegliere era se tenerli lunghi o corti, solitamente alle spalle.

Fu il giorno del suo sedicesimo compleanno, sistemandosi i capelli allo specchio, che vide una stella sulla propria fronte. E sapeva fin troppo bene cosa voleva dire. Da sempre sentiva raccontare la storia della bambina destinata a sposare il principe, il cui segno distintivo era una stella sulla fronte. Una bambina assolutamente normale, uguale a tutte le altre, ancora in fasce che era stata rapita da uno sconosciuto, strappandola alla sua famiglia.
Guardandosi la fronte, sconvolta, Yamuraiha fu assalita dai dubbi.
Cosa significava? Che l'uomo che lei considerava suo padre non era il suo vero padre?
Che il motivo per cui dovevano cambiare così tante volte villaggio non era per il suo lavoro, ma perché lo inseguivano per averla rapita?
Ora si spiegava perché non voleva che qualcuno le toccasse i capelli e il perché di quell'insistenza sulla frangia. Non voleva che si scoprisse che era la bambina rapita. Ma la stella, perché era apparsa proprio ora? Non l'aveva mai vista e Mogamett non le aveva mai detto nulla a riguardo.
E poi, perché rapirla? Nei racconti che sentiva, la bambina era una popolana. Non era una nobile o una borghese da giustificarne il rapimento.
Forse voleva evitare il matrimonio?
Forse voleva causare al regno la perdita di successione dinastica?
Mille dubbi affollarono la mente della ragazza che iniziò a meditare sulla possibilità di fuggire.
Però cosa avrebbe fatto? Era brava con le erbe e poteva facilmente creare medicine per parecchi mali, quindi avrebbe potuto trovare lavoro presso qualche medico. Sempre se prima non la scoprissero.

Neanche due ore dopo, la ragazza era su un carro che l'avrebbe portata alla città più vicina. Non sapeva che città era, l'importante era che fosse abbastanza grande da potersi mimetizzare nella folla.
Arrivò in mezza giornata e si rese conto che era arrivata proprio a Sindria, la capitale del regno, in festa per il compleanno del secondo principe. O così le era parso di capire dai discorsi che sentiva in giro.
Passeggiò per le vie della città fino ad arrivare ai giardini del palazzo, che per l'occasione erano stati aperti a tutti. Si sedette sotto una grande quercia, proprio ai confini del magnifico giardino. Sospirò amareggiata, stringendo la sacca che si era portata con sé. Pochi vestiti, qualche libro e pochi risparmi. Aveva fatto tutto di fretta e iniziava a pentirsene. Se ne stava in solitudine a riflettere sul da farsi, oltre che per paura della folla vera e propria. Non aveva mai visto tante persone tutte insieme e non ci era abituata.

«O qui qualcuno è fuggito di casa oppure odia davvero tanto le persone...» dall'alto, la ragazza sentì una voce maschile che la fece sobbalzare. Guardò in alto e vide un ragazzo all'incirca della sua età. «Yo!»
Prima ancora che la ragazza potesse far qual cosa, lo sconosciuto era letteralmente saltato dal ramo su cui era seduto. Se ne stava in piedi davanti a lei, con i capelli tutti arruffati e con qualche foglia tra di essi. Aveva l'aria di una persona fiera, gli occhi verde smeraldo brillavano e Yamuraiha ne rimase quasi abbagliata.
«Quindi. Come mai qui sola soletta?» Non aveva cattive intenzioni, Yamuraiha lo percepiva chiaramente, ma non sapeva come comportarsi. Era un perfetto sconosciuto, di certo non gli sarebbe andato a dire “Sia, sono la bambina rapita!”. Scelse il silenzio, abbassò il viso coprendosi meglio il viso con il cappuccio della mantella e farfugliò un «Mi piace la solitudine, tutto qui...»
«Mmmhhh... Quindi sei scappata di casa.» Lo disse con indifferenza, mentre si toglieva le foglie dai capelli. Sembrava che ci fosse abituato a incontrare fuggitivi.
«Si, sono scappata di casa! E allora?! Non credo siano cose che ti riguardino!» Sbottò.“Che modi! Ma chi si crede di essere a parlare così?! Come se poi gli importasse davvero qualcosa... Neanche mi conosce poi...” Se era stata scoperta così in fretta da un perfetto sconosciuta che l'aveva vista da poco più di cinque minuti, suo padre non avrebbe tardato ad arrivare. E sarebbe andato su tutte le furie.
Ma se necessario sarebbe fuggita ancora.
«Woh woh calma! Anche se forse non sembra, posso aiutarti!»
«Tu?! Con quella faccia da cretino?! Dubito. Forse solo un qualche reale potrebbe aiutarmi...» Istintivamente portò una mano alla frangia e la sistemò al meglio, cercando di nascondere quella maledetta stella come come meglio poteva. “E poi perché lo sto insultando?!”
«Addirittura? Sei stata condannata a morte e poi sei riuscita a scappare di prigione e adesso sei in fuga?»
Yamuraiha lo guardò sconvolta. Possibile che la fantasia di questo ragazzo fosse tanto fervida?
«Ovviamente no...» Sospirò, rassegnata all'evidenza. Il sole stava tramontando e avrebbe dovuto cercare un posto dove dormire. Si alzò in piedi e si sistemò la mantella.
Quando all'improvviso sentì dei botti provenire dal cielo. Ne aveva spesso sentito parlare, ma era la prima volta che li vedeva. I fuochi d'artificio della capitale erano uno spettacolo unico.
Non aveva mai visto nulla di così bello e spettacolare.
Ma lo sconosciuto, da dietro, le tolse il cappuccio dalla testa, mostrando i capelli turchini di lei. Di scatto si voltò, e lo vide indicare il cielo. «Così dovresti ved---»
«CHI CAZZO TI HA DATO IL PERMESSO DI TOGLIERMI IL CAPPUCCIO?!» Era furiosa e terrorizzata. Non perché le avesse tolto il cappuccio o perché era stata presa alla sprovvista. Se fosse stata scoperta, la sua vita sarebbe finita. Aveva avuto un piccolo assaggio di libertà e se fosse diventata la sposa del principe, sarebbe rimasta per sempre rinchiusa in una gabbia.
D'oro, forse. Ma pur sempre una gabbia.
Lo sconosciuto non la prese bene e iniziò ad urlare a sua volta.
«STAVO CERCANDO DI FARTI UN FAVORE, MA A QUANTO PARE ERA INDESIDERATO. E QUEL TONO CON ME NON LO USI!» In effetti, quello sconosciuto doveva ammetterlo, quel gesto forse era un po' affrettato. Si stava palesemente nascondendo allo sguardo di tutti e toglierle il cappuccio deve averla spaventata parecchio. “Allora perché le sto urlando addosso?!”
«BASTAVA DIRMELO, INVECE DI FARE IL CRETINO. E USO IL CAZZO DI TONO CHE VOGLIO!»
«HAI OSATO DARE A ME DEL CRETINO?!» “Cosa che fa mio fratello ogni tre giorni... dovrei iniziare a riflettere sul fatto che forse ha ragione...”«NON SAI CON CHI STAI PARLANDO, NANEROTTOLA!»
«NANEROTTOLA A CHI, CERVELLO BACATO?! NON MI INTERESSA CHI SEI, ANCHE SE TU FOSSI IL PRINCIPE SARESTI COMUNQUE UN PERFETTO IDIOTA!»
Prima ancora che il ragazzo potesse risponderle, Yamuraiha si rimise il cappuccio e si voltò dandogli le spalle. Fece un respiro profondo, cercando di mantenere il controllo di se stessa. «E se non ti dispiace, ora vorrei festeggiare il mio cazzo di compleanno in solitudine. Addio.»
Fece giusto due passi prima che il ragazzo le piombò proprio davanti a lei.
«Aspetta aspetta aspetta... oggi è anche il tuo compleanno?!»
«Cos'è, oltre che idiota sei anche sordo?! E cosa vuoi dire con 'anche'?»
«Se mi dici che hai compiuto sedici anni, credimi: le cose prenderanno una piega molto strana.»
Yamuraiha lo guardò con sempre più ansia addosso.«... E tu come fai a saperlo?!»
Il ragazzo sospirò. Molto lentamente portò la mano sulla fronte della ragazza, per non farla indietreggiare o scappar via. O peggio: urlare e farsi insultare.
«La bambina...» parlò lentamente e con un tono rassegnato, misto a euforia e preoccupazione. La due dita spostò qualche ciocca di capelli dalla fronte di Yamuraiha, scoprendo così la stella. «...rapita.»
Totalmente pietrificata dalla paura, Yamuraiha rimase immobile a fissarlo negli occhi.
«La leggenda narra che la ragazza con la stella e il principe siano nati lo stesso giorno... e si da il caso che oggi è anche il mio compleanno.»
Sullo sfondo, gli ultimi fuochi d'artificio salivano e scoppiavano nel cielo in un gioco di luci e colori.

Cosa accadde nei giorni seguenti, Yamuraiha non lo ricordava bene. Era stata accolta al palazzo a braccia aperte da tutti e nonostante le proteste di varie persone era stata presa come assistente del medico di palazzo e stava studiando per diventare medico a sua volta.
Una delle persone che più la incoraggiava era il principe Sharrkan. Ovviamente quando non passavano ore a litigare e insultarsi su cose assolutamente inutili.

 

 

royal!au where if a girl is born with a star on her forehead
she's destined to marry the prince

 

Unlimited Note Works
Giuro non ho idea di come si uscito fuori. Doveva essere una drabble.
Ammetto che non mi sconfinfera troppo, sarà che non scrivo SharrYamu da troppo tempo e non ci sono più abituata xD E boh, mi paiono OOC da far schifo! In caso, lo metto tra le note, let me know.
Spero comunque che vi sia piaciuta!
PS: stavo ascoltando I See The Light mentre la scrivevo, credo si notino i parallelismi con Rapunzel!

  
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