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Autore: martaspy88    31/07/2015    4 recensioni
Fan Fiction Bonkai che prosegue dal punto in cui si è conclusa la sesta stagione di The Vampire Diaries. Nel corso dei capitoli scoprirete come Kai in realtà non sia morto e come siano andate le cose tra lui e Bonnie. Ovviamente il tutto secondo il mio punto di vista.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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PRESENZE

CAPITOLO 1

*BONNIE*

"Phesmatos Incendia"
"La mia famiglia diceva che sono un abominio"
"Sei uno psicopatico"
"Hai rubato l’Ascendente, birichina"
"Lasciami"
"Abbiamo un’ora fino all’eclissi"
"Voglio assomigliarti di più"
"Credo che siamo bloccati qui per sempre. Scusa"
"Penso che quello che mi serva davvero è il sangue di una Bennett"
"Non c’è nessuna macchina. Il bastardo ha preso la macchina"
"Ciao, volevo chiederti scusa per qualsiasi cosa io abbia fatto che ti ha
ferita"
"Ok, dov’è la fregatura?"
"Se ci vai tu, vengo anche io"
"Phesmatos Tribum Nas EX Viras Sequitas Sanguinem Phesmatos Tribum Nas EX
Viras Sequitas Sanguinem"
"Non mi aspetto che tu mi creda, ma ho bisogno che tu mi dia un’altra
possibilità"
"Il vecchio Kai è ancora dentro di te"
"Che stai facendo?"
"Guadagno la tua fiducia e ti accoltello alla schiena"
"Bonnie, ti prego! Credimi! Sono cambiato!"
"Lo so…anche io!"
"BONNIE!"
"Motus"
"Tu pensavi di poter fregare la gente senza alcuna conseguenza? Desidero
solo farti soffrire in nuovi, e se così posso dire miei modi totalmente
geniali"
"Annulla l’incantesimo Kai"
"Non posso. Quel che è fatto è fatto"
"Ossox"
"Motus"
"Tutto qui? Ti ha lasciata qui e basta? L’unico scopo era che questo
l’avrebbe torturato per un po’. Voglio dire, credevo che almeno avrebbe
lanciato una moneta … testa, avrebbe scelto te, croce, avrebbe scelto… "
"E testa sia"

Mi svegliai nel cuore della notte madida di sudore con accanto una preoccupata Caroline.
“Bonnie, stai bene? Non sono riuscita a svegliarti” 
“Sì, sto bene” dissi mentendo.
“Ne sei sicura? “ 
“Certo, era solo un brutto sogno. Ora è tutto passato, visto? Sto sorridendo”
Cercai di sembrare il più convincente possibile, ma sapevo che Caroline non si sarebbe arresa facilmente. Lei non era affatto a conoscenza dei miei incubi durante questo periodo, non volevo metterle preoccupazione, ma ora tornate al campus del collage avrei dovuto dirle qualcosa che la convincesse che stavo bene, così optai per una mezza verità.
“Ok, ho sognato il mondo prigione” esclamai tutto d'un fiato.
“Oh, mi dispiace tanto, ti capita spesso di fare questo sogno? Era presente anche Kai?” insistette Caroline.
“No, in realtà la frequenza di questi incubi si sta via via scemando e Kai non compare quasi mai. Il sogno si concentra più sul periodo trascorso da sola”
“Posso solo cercare di immaginare ciò che hai passato, ma credo sia giunto il momento di lasciarci tutto alle spalle. Kai è morto, non può di certo tornare. Dobbiamo vivere la nostra vita e buttarci tutto alle spalle, goderci la vita. La festa sul lago di domani sarà perfetta, ci divertiremo e lo faremo anche per Elena. Lei vorrebbe questo per tutti noi “ 
“Elena ci ucciderebbe se non le raccontassimo tutte le nostre avventure sul diario” mi scappò un sorriso che rapidamente si trasformò in una risata nella quale fu coinvolta anche Caroline. La nostra nottata perseguì tra risate e tuffi nel passato ricordando i tanti bei momenti vissuti con la nostra amica, fino a quando Morfeo non ci riavvolse tra le sue morbide braccia.
Giunto il mattino, mi sentì viva come non mai. L'aver parlato con Caroline, seppure le avessi raccontato una mezza verità mi tolse un peso. Tutto era pronto ed era divertente vedere la signorina "Io ho tutto sotto controllo" far impazzire il povero Matt a suon di ordini per sistemare tutto il necessario per la festa. 
“Ragazze, ho finito di sistemare i fusti di birra” esclamò Matt quasi sollevato.
“Perfetto, ora è tutto pronto” Caroline, ormai totalmente euforica non faceva altro che ricontrollare tutto nei minimi dettagli. Io decisi di andare a sedermi sulla riva del lago per restare un po' sola con me stessa, presi il diario verde per la prima volta e cominciai a buttarci giù due righe.

Cara Elena, ho deciso di iniziare a scriverti proprio oggi, giorno in cui riprendo in mano la mia vita. Sono ormai passati sei mesi dalla tua "presunta" morte, tutti abbiamo affrontato un brutto periodo, ciascuno di noi a modo suo, compreso Damon. Matt è diventato un poliziotto, Caroline e Stefan sono sempre più vicini, Alaric è partito ma tornerà tra qualche giorno. Enzo sta tramando qualcosa con Lily e poi ci sono io...
Come ti ho annunciato, ho preso una decisione, ovvero quella di voltare pagina e buttarmi tutto alle spalle. Queste lunghe settimane per me sono state un eterno incubo, sono stata sopraffatta dai sensi di colpa e non ho fatto altro che sognare Kai, continuavo a rivivere i nostri momenti passati insieme, tutte le volte in cui mi ha fatto del male, fino alla sua morte. Non so spiegarti il senso di tutto questo, lui è morto per mano di Damon e non potrà mai più tornare. Credo di aver vissuto un'esperienza troppo traumatica, ma ormai è giunto il momento di voltare pagina. Sono fermamente convinta che solo pensando e vivendo in modo positivo anche questi brutti incubi svaniranno. Sappi che sei l'unica a cui racconto la verità sulle mie notti turbolente, Caroline non conosce tutta la storia, non volevo farla preoccupare. Ora ti saluto, non voglio perdermi il favoloso party sul lago organizzato da Caroline. Tranquilla, avrai al più presto tutti i dettagli
di ciò che sarà successo ;-)

Tutto procedeva alla grande tra musica, balli e risate con un inedito Matt come animatore della festa. 
Una Caroline super sorridente mi disse  “Hey Bonnie, vieni a farti un tuffo con noi?”
“Arrivo subito” esclamai divertita 
“Mi faccio lanciare la palla da Damon, tanto lui non giocherà mai con noi” disse Stefan.
Damon lanciò la palla dritta sulla faccia di Stefan, nonostante stesse soffrendo, non rinunciava mai ad essere il solito vampiro che conoscevamo!
Puro divertimento, tra i vari passaggi mi sfuggì la palla lontano,  così decisi di andare a recuperarla. Quattro bracciate e fui lì, quando ad un tratto sentì qualcosa afferrarmi il piede e tirarmi giù verso il fondo del lago.
Cominciai a lottare per venire a galla,  all'inizio pensai di essere rimasta impigliata in qualche pianta, ciò era possibile se non fosse per la strana sensazione che avvertì, ovvero la presenza di qualcuno. Cercai di guardare, ma nonostante mi sforzassi l'acqua risultava poco cristallina. 
L'ansia e lo spavento presero il sopravvento nel momento in cui udì qualcuno, ma allo stesso tempo due braccia forti mi riportarono in superficie. 
“Tutto apposto?” era Damon, colui che odiava tuffarsi e che se ne stava in disparte mi aveva salvata per l'ennesima volta.
“Sì, credo di essermi impigliata in qualcosa” risposi con affanno.
Alle mie spalle comparve Stefan e con aria cupa mi disse che in realtà sott'acqua non c'era nulla. Spaventata decisi di sputare il rospo non appena uscita dall'acqua.
“Ho avvertito una strana sensazione, come se ci fosse qualcuno”
“Hai visto chi o cosa fosse? “ mi chiese turbata Caroline.
“No, ma poco prima che Damon mi riportasse a galla, ho sentito una risata”
Damon mi guardò accigliato, poi scambiò una rapida occhiata a suo fratello, per poi far ricadere il suo sguardo verso me.
“Era un uomo o una donna?”
“Non saprei, era tutto così confuso. Se non vi dispiace preferirei tornare al campus”
“Certo Bonnie” dissero quasi all'unisono, mentre Damon si offrì di riaccompagnarmi. Non appena misi piede in macchina cominciò il terzo grado.
“Dimmi che diamine sta succedendo”
“Se lo sapessi te lo direi”
“Bonnie, tu mi stai nascondendo qualcosa”
“Non è vero”
“Sai benissimo che ti torturerò fino a quando non verrò a sapere ogni cosa”
“Tu non mi torcerai neanche un capello, prima di tutto perché mi vuoi bene, anche se fai di tutto per nasconderlo. Secondo, perderesti Elena per sempre”
“Ci sono tanti tipi di torture cara Bon Bon”
“Sei sempre il solito” alzai gli occhi al cielo.
“Io ho una teoria”
“Forza sentiamola”
“Non te la dirò fino a quando tu non mi dirai cosa nascondi”
“Perdi tempo, non so più come dirtelo”  mentì ancora una volta. 
La conversazione si concluse e per il resto del viaggio nessuno dei due parlò, anche se spesso i suoi occhioni azzurri mi scrutavano alla ricerca di risposte. Non volevo coinvolgerlo nelle mie paranoie, aveva già abbastanza problemi per la storia di Elena. Di sicuro mi sbagliavo, quella risata era solo frutto della mia immaginazione, non poteva essere reale, non poteva essere la sua voce.
Salutai con un gesto sbrigativo Damon ed entrai dritta verso la stanza condivisa con Caroline, direzione doccia. Tra mille pensieri c'era quella risata che continuava ad insinuarsi nella mia mente. Non poteva essere lui, scossi la testa "Piantala, è stato solo un caso. Ti eri ripromessa di ricominciare da capo e lo farai" .
Uscita dalla doccia notai subito che l'accappatoio non era nel suo solito posto, ma sul mobile accanto al lavandino. Decisi di non dare troppa importanza alla cosa, poteva essere stato tranquillamente spostato. Presi la spazzola tra le mani e guardai dritta sullo specchio, ma risultò totalmente appannato dal vapore. Presi un panno per pulirlo, ma rimasi di pietra nel leggere una scritta che poco fa non appariva "IO VINCO SEMPRE".
La spazzola mi cadde dalle mani, il terrore rapidamente s'impadronì del mio corpo. 
“Kai”
Mi guardai intorno ma non c'era nessuno nel bagno, il mio sguardo tornò verso il vetro ma non vi era più alcuna scritta. Era sicuramente un opera di magia, quella risata, quegli incubi potevano essere stati indotti da lui. No no no, sarebbe impossibile, forse era stata opera di qualche amico stregone di Lily, magari voleva farmela pagare per averle distrutto alcuni dei suoi piani.
Poco prima dell'arrivo di Caroline terminai un incantesimo di protezione per la notte. Decisi ancora una volta di non raccontarle nulla, così finsi di stare benissimo e ci addormentammo dopo qualche chiacchera. Intorno alle quattro mi svegliai per andare a bere un sorso d'acqua, non accesi nessuna luce per non disturbare. Tornata verso il mio letto, avvertì ancora una volta una presenza, voltai lo sguardo in direzione della poltrona di fronte a me, qualcuno mi osservava...

   
 
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