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Autore: Hendel    31/07/2015    1 recensioni
Tutti volevano qualcosa di più .
Ma nessuno voleva Emma.
E con il passare degli anni nemmeno Emma stessa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Enough

 
Bastare: Essere sufficiente, così che non è necessario
o non si richiede di più


 



Se vista dall'esterno, la vita di Emma Swan sembrava non valere la pena di essere vissuta.
Questa era una cosa che lei stessa aveva sempre sostenuto.
Era stata una vita di solitudine e sofferenza la sua . Era scappata, si era persa, era sprofondata nel niente assoluto. Ma ne era uscita per merito di suo figlio che anni prima l'aveva portata finalmente a casa  e le aveva donato quell'amore disinteressato che tutti al mondo meritano di provare almeno una volta nella vita.

Non era più sola , Emma Swan.
Proprio per questo , quando si era trovata di fronte ad un bivio aveva deciso di non condannare nessuno alla sofferenza da cui lei era stata schiacciata. Nel momento in cui aveva innalzato il pugnale,  la solitudine l'aveva inghiottita , avvolgendone anima e corpo. 
Ma in seguito, senza nemmeno accorgersene anche lei l'aveva scelta.
Poiché quel buio che aveva assaggiato aveva un sapore dolce che creava assuefazione, per la prima volta nella sua intera esistenza , Emma Swan si era sentita libera nella solitudine, ed aveva compreso che quello che era l'elemento da sempre presente nella sua vita poteva, anzi doveva essere vissuto come una forza e non come una debolezza.
 
E quando era riemersa, quando era tornata ad essere l'Emma Swan che disprezzava il suo stesso riflesso, aveva provato un ribrezzo per se stessa come mai le era accaduto prima.
Perché aveva ceduto.
Nonostante i numerosi vizi , i peccati dei quali era sempre stata succube , la scelta che aveva fatto quella volta aveva concretizzato la sua idea di non meritare l'amore che da sempre rincorreva. Perché questa volta non era stata abbastanza coraggiosa, abbastanza forte.
Non era stata abbastanza.


Quando fu di nuovo quella Emma Swan che piangeva dilaniata dai suoi stessi errori, venne a conoscenza di qualcosa di buono grazie a ciò che aveva ritrovato. 
Capì cosa fosse ciò che aveva  da sempre sentito chiamare  la bellezza del mondo .
Scoprì che per lei non era altro se non guardare i suoi cari, osservare il mondo nella sua maestosità e percepirne ogni sfumatura , al punto tale da sembrarle addirittura di poterlo vedere e toccare quell’amore.


Ed è in momenti come questi che lei vacilla .
Disprezzare non è affatto difficile ed è un'inclinazione a cui l'essere umano non è capace di resistere. É come se venissi inghiottito da quell'insano tormento e non potessi vedere nient'altro che il buio.
É facile, è liberatorio.

Ma amare ... Per amare ci vuole forza, coraggio, passione, talento. Si lotta per rendersi meritevoli dell'amore che ci viene dato. 
Vedere il bello le fa paura per questo.
Perché  non lo merita.
Perché non era stata abbastanza.
E perché lei non lo sarebbe mai stata, lo sapeva.


Lo ha capito sin dalla prima volta che venne portata indietro all'orfanotrofio; lo ha capito grazie, a Lily , a Ingrid, a Neal, ai suoi genitori, alla sua città.
Una ladra, una sorella , un'amante, una figlia dal cuore puro, una Salvatrice. 
Tutti volevano qualcosa di più .
Ma nessuno voleva Emma.
E con il passare degli anni nemmeno Emma stessa.


Cullata dal ruggito delle onde, accarezzata dal vento e baciata dalla luce della Luna, ora ha paura.

Quando guarda la sua famiglia, i suoi amici, la persona che ama come mai ha amato nessuno e che la ama come mai prima nessuno ha avuto il coraggio di fare, ha paura.
Stringe le braccia attorno al corpo, per non lasciar sfuggire quella sensazione. Per non desiderare di liberarsene perché perdere quella paura vorrebbe dire anche perdere la possibilità di vedere e sentire quell'amore.
E lei non voleva più quella oscurità che ti incatena rendendoti cieca, sorda, sola.

Suo figlio, alle sue spalle, la abbraccia .

Ed è in quegli istanti che lei ancora non ci crede.
Lo vede quell'amore : l'amore della sua famiglia, dei suoi amici, di quella persona che è sua compagna da tempo oramai e che le stringe la mano . Ed è soprattutto quando percepisce il suo stesso amore che lei capisce.
Capisce che è felice.
Ha capito che non c'è niente di liberatorio nell'oscurità; che la vera libertà è avere dei legami e sentirsi liberi attraverso e grazie ad essi.
Adesso che sa che per qualcuno è più che abbastanza, lei è felice. 
Ed anche se non crede che lo sarà mai  per se stessa, sorride a sua volta a quella persona che è stata tra le prime a farla sentire amata, accarezza i capelli del suo bambino che la stringe ancora un po',  e chiude gli occhi.
Decide che anche se non è abbastanza, può credere di esserlo per un istante.
Almeno per quell'istante .
 




Salve a tutti! 
Ammetto di essere un po' in ansia; è la prima volta che scrivo qualcosa su Ouat. Mi son buttata sul mio persoanggio preferito per rendermi le cose più facili. 
Inoltre volevo fare una precisazione: quando Emma parla della persona che ama, ho deciso di non fare una descrizione accurata della cosa, perchè io volevo che la cosa di soffermasse su Emma e basta. E volevo anche che chiunque potesse leggere la storia, senza storcere il naso dopo aver letto il nome di Regina o di Killian.
Spero che la cosa venga apprezzata! 
E spero anche questo esperimento sia gradito. 
Grazie a chiunque leggerà e recensirà.
A presto! :)
- Hendel
 
 

 
  
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