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Autore: Winter78    31/07/2015    5 recensioni
[Solangelo]
Perché tutti gli eroi alla fine soccombono a qualcosa.
Dal testo:
Quando il figlio di Ade posò lo sguardo su di lui, i suoi occhi scuri si dilatarono. Per un momento Will pensò fosse per il piacere di vederlo a torso nudo e con la zip dei pantaloni semiaperta, ma si dovette ricredere quando il ragazzo strillò: «E’ dietro di te!».
Per un attimo il figlio di Apollo rimase impalato dov’era, chiedendosi chi ci fosse in casa. Un mostro? Non poteva essere. La casa era protetta. Un superdotato maniaco malintenzionato? DIETRO DI LUI?!
Fu questo pensiero a far spaventare a morte Will. Il ragazzo afferrò la scopa poggiata contro il muro e la usò a mo’ di mazza da baseball.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nico/Will
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva caldo, quel giorno. Troppo caldo, per i gusti di Nico. Lui e Will Solace erano stravaccati sul divano, una ciotola strapiena di patatine fritte in mezzo a loro, due cheeseburger e Rimozioni Forzate* alla tv. Sarebbe stato tutto perfetto, se non fosse stato per quel caldo.

In realtà Will sembrava apprezzare quell’afa, per tutta la cena non aveva fatto altro che sorridere mettendo in mostra i suoi dritti e mica tanto bianchi denti. Tuttavia dopo un po’ il figlio di Apollo, notando il disagio e la maglietta fradicia del compagno aveva aperto le finestre.

Vivevano in un appartamento tutto loro, vicino Manhattan. Nulla di troppo pretenzioso. Si erano trasferiti subito dopo aver terminato i loro anni di addestramento al Campo Mezzosangue. Non è una cosa dolcissima e mielosissima?

Comunque sia, ad un certo punto la natura chiamò Will. Lo so, lo so, non è molto romantico, ma che posso farci?

Fatto sta che il biondo dovette assentarsi per un po’, lasciando il figlio di Ade da solo.

Nico sbadigliò, prese il telecomando e cominciando a fare zapping.

Fin qui tutto normale, o no?

Ma ecco che la minaccia, silenziosa come un’ombra, scaltra come una volpe, pericolosa come Annabeth col mestruo, entrò dalla finestra.

Un lieve zzzzz accompagnava la sua ascesa.

Inizialmente Nico non la notò, troppo occupato ad insultare MTV e i suoi programmi diseducativi per curarsene. Ma quando l’oscura bestia gli passò davanti, non poté più ignorare il pericolo.

Le patatine volarono dal loro recipiente, il divano strusciò rumorosamente a terra sotto il peso del figlio di Ade, i vicini si spalmarono sul muro nel tentativo di scoprire il motivo di quel fracasso.

«PORCA PALETTA!», urlò il ragazzo, saltando dietro il divano e afferrando il primo oggetto che gli capitò a tiro: il telecomando.

Dal proprio canto, la vespa ronzava a scatti intorno al televisore, attratta dalla luce. Nico puntò il telecomando a mo’ di spada, nonostante i metri che lo separavano dalla bestia. Il semidio di maledisse per aver lasciata la sua letale spada di ferro dello Stige in camera da letto.

«Nico, che succede?!», chiese un preoccupato Will dal bagno.

Fu in quel momento che la vespa, emettendo il suo urlo da battaglia (ZZZZ-Z-ZZZZ-Z-ZZ-Z-ZZ-Z-ZZZZZ!), si fiondò verso Nico.

«AAAAAAAHHHHHH!»

Il ragazzo rotolò di lato, cominciando a strisciare e lanciare oggetti a casaccio in direzione dell’insetto. Un piatto, che andò in frantumi contro il muro, un telecomando, un tappeto, il gatto di Will.

Il padrone del sopracitato felino fece irruzione nel soggiorno nel momento esatto in cui Clorofilla (il gatto) volava al di là del televisore.

«Nico, che Ade stai combinando?!» urlò il biondo, perplesso e preoccupato.

Il minore, ancora seduto scompostamente sul pavimento, si guardò freneticamente attorno, alla ricerca di qualcosa. Al ché Will si preoccupò sul serio. «Nico?» chiamò.

Quando il figlio di Ade posò lo sguardo su di lui, i suoi occhi scuri si dilatarono. Per un momento Will pensò fosse per il piacere di vederlo a torso nudo e con la zip dei pantaloni semiaperta, ma si dovette ricredere quando il ragazzo strillò: «E’ dietro di te!».

Per un attimo il figlio di Apollo rimase impalato dov’era, chiedendosi chi ci fosse in casa. Un mostro? Non poteva essere. La casa era protetta. Un superdotato maniaco malintenzionato?

Fu questo pensiero a far spaventare a morte Will. Il ragazzo afferrò la scopa poggiata contro il muro e la usò a mo’ di mazza da baseball. Ci fu un lieve zzzzz e qualcosa di piccolo e nero che volava dall’altra parte del soggiorno.

Compiaciuto dal suo fuori campo, Will modellò un sorriso compiaciuto sulle proprie labbra e si avviò verso un accigliato Nico Di Angelo.

«Allora» esordì il semidio di Apollo «Non mi sono meritato una ricompensa per aver salvato la vita del mio Raggio di Sole?» chiese facendo guizzare le sopracciglia verso l’alto, gli occhi azzurri brillanti, una fossetta estremamente sexy sulla guancia sinistra.

Ma il suo ragazzo era serio. Afferrò la mano del biondo, lo tirò con forza al capo opposto della stanza. «Non è finita. L’hai solo stordita… Non sento l’anima abbandonare quel suo dannato corpicino!»

Will deglutì, guardandosi nervosamente attorno. Non sapeva se aver più paura del suo ragazzo quando parlava di morte oppure della vendetta del insetto. Optò per la seconda.

Nico corse verso i fornelli, agguantò la paletta e uno straccio da cucina, guardingo e poi tornò indietro. «E’ tutto troppo tranquillo…» mormorò. Impugnò la paletta come se fosse una zappa, e incominciò a spianarsi la strada strusciando l’estremità a terra, verso il punto in cui il loro nemico era caduto.

Will sudava freddo. Acuì i sensi, scrutò il soggiorno alla ricerca della vespa. Poi udì l’urlo di Nico, lo vide schiantare con forza la paletta a terra e saltarci sopra come un indemoniato urlando “MUORI. MUORI. ORA NON FAI PIU’ ZZZZZZ EH?!”.

Terrorizzante? Sì, lo era. Con quella luce assassina negl’occhi, il figlio di Ade faceva paura.

Quando si fermo, il viso sudato, la maglietta verde militare incollata alla pelle, Will seppe che avevano vinto.

Era finita.

 

 

 

*Programma moooolto intelligente su D-Max

 

 

Winter is coming

 

Oh, ehm… saaaaaalve.

Diciamo che non so sul serio che cosa cavolo ho appena scritto.

Ma ho avuto l’ispirazione mentre io e mia madre davamo la caccia ad una vespa in casa ^^”

E be’, niente :3

Spero non sia questa totale schifezza, anche se non mi ci sono impegnata molto.

Baci,

 

~Winter

   
 
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