La scuola era appena finita, e non c’è cosa migliore per i ragazzi che l’inizio delle vacanze, inclusa una ragazzina di dodici anni di nome Elettra, felicissima di potersi finalmente godere l’estate, in più era ancora più contenta perché suo fratello più grande, Dario, di ventitre anni, era sceso a Messina a trovare la sua famiglia (lui studiava a Milano).
Quel giorno normalissimo di Giugno, Elettra, come al solito era in camera sua che guardava la TV, quando, ad un certo punto venne chiamata da suo fratello, doveva farle vedere qualcosa.
“vieni un attimo ti devo fare vedere una cosa” le disse lui.
Lei si alzò dal letto e lo seguì nella sua stanza.
Il PC del fratello era accesso, e Dario, una volta sedutosi alla sua scrivania, aprì Media Player dove partì un video di Dragon Ball, e insieme si misero a vederlo.
Appena partì la canzone alla ragazzina dai capelli castano scuro, quasi sul nero, piacque subito, ma quando si sentì la voce, ad Elettra venne quasi un tuffo al cuore, chi era quello che cantava? Voleva saperlo! Sembrava un angelo pensò.
“allora che te ne pare?” le chiese il fratello, una volta finito il video.
“è bellissimo, l’hai fatto tu?” chiese, con l’ingenuità, che l’ha sempre caratterizzata.
“sì” rispose il fratello.
Da quel giorno quella canzone era sempre nella testa di Elettra, ripeteva sempre il motivetto all’inizio, e cantava sempre il ritornello, anche se non conosceva le parole, che avrebbe scoperto solo l’anno dopo.
I’ve become so numb
I can’t feel you there
I’ve become so tired
Erano sempre nella sua testa, ovviamente storpiava sempre le parole, dato che, all’epoca non parlava l’inglese.
Troppo incuriosita di sapere il titolo della canzone e, soprattutto chi la cantava, una sera, mentre era fuori con la famiglia lo domandò al fratello.
“come si chiama quella canzone che hai usato nel video di dragon ball?” chiese.
“a quale video ti riferisci? Ne ho fatti molti” rispose il fratello.
“quello con MetalCooler” rispose la ragazzina, ricordando una scena del video.
“quello con MetalCooler… ah ho capito, ti riferisci a Numb” esclamò Dario.
“fa così” continuò intonando il ritornello.
“sì esatto! Proprio lei! Non è che me la metteresti sul MP3?” domandò la dodicenne tutta contenta.
“ok” rispose il fratello.
E così, il giorno dopo, Dario mise sull' MP3 della sorella Numb, e da quel momento Elettra l’ascoltò a ripetizione, la canzone finiva e lei la rimetteva da capo, come se non si stancasse mai di sentirla, e in effetti era vero!
Arrivò l’estate ed Elettra scoprì che l’autore di Numb erano i Linkin Park, che lei scambiò per una sola persona.
Le scoperte, però, non erano ancora finite, perché la ragazzina scoprì un’altra canzone dei Linkin Park: What I’ve done, grazie alla promozione del nuovo loro album che si vedeva in TV, le piacque subito ed anche essa finì nel suo MP3.
Dopo poco, sempre durante l’estate fu il turno di In The end, la colpì molto, e in quell’occasione scoprì che i Linkin Park erano una band e non una sola persona, come credeva lei.
Anche quell’estate finì e un nuovo anno scolastico iniziò, quell’anno Elettra entrava in terza media, ed avrebbe dovuto fare gli esami,aveva una paura pazzesca, anche se dopo, ed ancora lo dice, gli esami di terza media sono una cazzata, chiunque può passarli!
Quell’anno Elettra iniziò a vedersi MTV e lì scoprì altre canzoni dei Linkin Park, Bleed it out, shadow of the day, given up, che erano quelle dell’ultimo album, ma ne scoprì anche di più vecchie, come somewhere I belong, crawling, braking the habit, tant’è che suo fratello, decise di passarle sul PC tutte le canzoni dei Linkin Park, così ogni volta non gli chiedeva di passargliele sul MP3.
Ma questa passione la portò anche oltre, voleva sapere chi erano questi “Linkin Park” così un pomeriggio decise di mettersi al PC, dove c’era la connessione internet e cercare qualcosa su questa band, specie sul cantante, che aveva scoperto si chiamava Chester.
Quelle dodici pagine di Wikipedia, più le altre quattro su Chester, le lesse solo una volta e già sapeva tutto, mai le era capitato! Perché lei era così, quando una cosa la appassionava veramente, bastava solo leggere una volta e già sapeva tutto, e con i Linkin Park era successo proprio così, specie con Chester per il quale aveva un’ossessione!
Aveva, infatti, un piano: quello di andare a Los Angeles, e sposarsi con lui, ma poi con il tempo questo assurdo e folle piano sparì, l’amore che prova per Chester è legato solo dalla musica.
Ma non si limitò solo a quello, cerco anche su Google delle immagini di Chester e della band e le stampo a migliaia, che finirono dopo qualche anno sul suo armadio della casa al mare o sulla porta di camera sua.
Non ancora contenta, iniziò anche a stampare dei testi, partendo dalle sue preferite: Numb, in the end, What I’ve done e Crawling, ed iniziò a leggerli e fu così che imparò le parole della sua canzone preferita, parole che non dimenticherà mai.
E così a poco a poco stampo tutti i testi, da Hybrid Theory, fino a Minutes to Midnight, e iniziò a tradurli, perché doveva sapere cosa volevano dire quelle parole che la colpivano tanto, che entravano dentro il suo cuore e s’insinuavano in esso, arrivando in profondità, come nessuno aveva mai fatto.
Il suo sogno era incontrali, ma era ancora presto perché questo si realizzasse, infatti, aveva scoperto che a Giugno sarebbero stati in concerto a Venezia, ma non ci poté andare, perché aveva gli esami, maledetti esami! Pensò.
Ci rimase male, chissà quando sarebbero tornati in Italia, sperava presto, voleva incontrali dal vivo!
Intanto la sua passione cresceva sempre di più.