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Autore: Ria16    01/08/2015    0 recensioni
La storia ha inizio dopo gli avvenimenti dell'episodio 3x23 di Arrow e segue lo sviluppo della relazione tra Laurel Lance e Nyssa Al Ghul.
"Io non sono Sara" - Laurel Lance.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Nyssa al Ghul, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.
New start
-Laurel.
Erano passate tre settimane da quando Oliver e Felicity erano partiti per il loro ‘viaggio romantico’; Nyssa era andata via lo stesso giorno per la sua strada e non era più tornata. A Starling city io, Diggle e Speedy cercavamo di mantenere l’ordine e dopo Ra’s non era più successo niente che non potesse essere controllato da noi. Ogni mattina andavo al distretto di polizia ad interrogare qualche criminale che avevo preso la sera prima ed ogni giorno mio padre mi chiedeva di smettere, ogni giorno mi diceva “Finirai come Sara”, ma io non sono Sara, io non mi sono unita alla  Lega degli Assassini, io non ho ucciso senza pietà. No, io non sono Sara. Per quanto mi mancasse, per quanto io davvero amassi mia sorella, niente e nessuno poteva restituirmela, nessun ricordo poteva alleviare il dolore. In quel periodo mi sentivo più sola che mai, mi mancava Oliver, mi mancava Felicity e più di tutti e mi faceva strano ammetterlo, mi mancava Nyssa: mi mancava il modo con cui si preoccupava per me, mi mancava sentirla urlare ogni volta che sbagliavo qualcosa, mi mancavano i suoi addestramenti e le sue parole di conforto. Penso che la cosa che più mi mancasse di Nyssa fosse la facilità con cui si sorprendeva delle piccole cose, come quando ad esempio la portavo a mangiare fuori. “Non so perché questo paese sente la necessità di friggere tutto” aveva detto. Penso che quello fosse l’ultimo momento felice che avevamo trascorso insieme, forse l’unico. Avevo provato a cercarla, contattarla, localizzarla ma nulla. Avevo cercato di convincere Diggle ad andare a Nanda Parbat dove i nostri localizzatori non funzionavano ma lui mi fece dolcemente intuire che non c’era nulla che potessimo fare lì soprattutto ora che Thea ci aveva informati che Malcom era diventato il nuovo Ra’s. Mi chiedevo se Nyssa stesse bene, mi chiedevo se fosse ancora viva, se Malcom le avesse fatto qualcosa, se fosse scappata. O magari era altrove, magari si stava godendo la sua libertà, ero stata proprio io a dirle che tutti meritiamo di essere felici, anche lei. Forse non voleva che io la trovassi e probabilmente non voleva neanche che io provassi a cercarla. Eppure il riconoscimento facciale l’avrebbe dovuta localizzare ovunque fosse. Avevo controllato inoltre tutti gli obitori ma sapevo che, anche se fosse morta, probabilmente non era lì che avrei trovato il suo corpo. Forse non eravamo così amiche come pensavo, forse lei era solo il mio mentore e niente di più. Erano le otto di sera quando raggiungi la base segreta ormai non più tanto segreta di Oliver e Diggle era già lì che mi aspettava. “Ci siamo fatti attendere Canary” sorrise accentuando l’ultima parola. Amava chiamarmi così anche se io, dopo Sara, non lo sentivo davvero mio. “Alcuni di noi hanno un lavoro Diggle” gli risposi ammiccando. Lui, che fino a quel momento mi aveva dato le spalle, si girò e mi mostrò la piccola Sara che dormiva appoggiata al suo petto. “Alcuni di noi hanno una figlia” rispose lui abbassando il tono della voce. Mi diede di nuovo le spalle mentre controllava il computer: di certo non era Felicity ma se la cavava. “Sembra piuttosto tranquillo per ora ma forse è meglio che tu vada a controllare comunque. Speedy è già per strada” Non mi sorprese in realtà: da quando Oliver era andato via e così anche Roy, Thea passava tutto il suo tempo con arco e frecce ed era l’unico modo che aveva per distrarsi. Feci un cenno con la testa e mi allontanai per andare a cambiarmi. Tornai dieci minuti dopo per prendere le armi, salutare Diggle e andare fuori in strada. Nyssa mi aveva insegnato che dovevo sempre raggiungere i posti più alti della città per avere una visuale migliore ma in realtà questo lo sapevo già. Quando raggiunsi il tetto della banca di Starling, Diggle mi contattò immediatamente. “La polizia ha segnalato una rapina in corso a tre isolati a nord dalla banca. E’ la tua zona” Non lo lasciai neanche finire ed iniziare a dirigermi verso nord. Mi ricordavo quanto all’inizio fosse stato difficile per me spostarmi da un tetto ad un altro, quante volte Nyssa mi aveva impedito di cadere prendendomi per il colletto della maglia ed invece ora era diventata più abile tanto che i miei spostamenti non provocavano il benché minimo rumore. Impiegai pochi minuti per arrivare sul tetto della gioielleria che stavano rapinando. C’erano due uomini all’ingresso, un furgoncino all’entrata con un uomo al volante e probabilmente altri all’interno della gioielleria stessa. “Speedy raggiungimi, ho bisogno di te” Se c’era una cosa che avevo imparato e che delle volte era un bene avere qualcuno a cui poter chiedere aiuto e in quel momento avevo bisogno dell’arco di Thea. “Dille di non raggiungerti, ci sono io ora” Non fu tanto la sua presenza a farmi sobbalzare, nonostante mi chiedessi come avessi  fatto a non sentirla, ma la sua voce. Quando mi girai verso destra Nyssa aveva già scoccato la prima freccia e stava già preparando la seconda.
   
 
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