Nick autore: Oducchan
Titolo: Quia peccavi nimis
Fandom: Ao no Exorcist / Blue Exosrcist
Personaggi:  Yukio Okumura, Rin Okumura
Pairing: Okumuracest (Yukio/Rin)
Genere: introspettiva, angst
Avvisi: incest molto molto molto leggero. Sono solo dissertazioni a caso (?)
Rating: giallo
Note:
Ahem.
Salve, fandom! ^O^ Ho finito Ao no Exorcist a tempo record qualche settimana fa, e sono follemente innamorata (non mi aspettavo che mi piacesse COSI' TANTO ** Ci ha messo un po' a prendermi ma ora non mi molla più **), quindi oggi appena mi è venuta un'ideuzza l'ho buttata subito giù. Non aspettatevi grandi cose, sono famosa per i miei mordi-e-fuggi e scrivo col contagocce alla mano, però intanto è qualcosa e posso dire di star iniziando a "prendere le misure". Spero di non aver generato una porcata e che possa in qualche modo piacere >.< Detto questo... spero a presto <3

 

Sono gemelli, ma non sono uguali. Sono simili. Così simili da rendere le differenze quasi dolorose, e al tempo stesso una benedizione. Perché ci sono stati giorni, ore, minuti di sofferenza in cui Yukio avrebbe dato qualsiasi cosa per essere come Rin, per essere Rin, per avere quella forza e quella sfrontatezza e quel sorriso disarmante, poter ricevere quell’affetto, quelle attenzioni. Avrebbe voluto guardarsi allo specchio e vedere il profilo di suo fratello, e non sentirsi costantemente lasciato indietro, debole, fragile, a dover affrontare costantemente una lotta dietro l’altra per sopravvivere. E ci sono stati giorni in cui Yukio era stato felice, quasi estatico, di non somigliare affatto a quello scapestrato ignaro di tutto, a quel… mostro che veleggiava tranquillo in una vita ignara e che altro non era che una bomba a orologeria, pronta a esplodere, a portarsi via l’unica anima che avrebbe dato tutto per loro e che era tutto per lui.
Non sono uguali, sono così diversi da essere assimilabili alla luce del giorno e al buio della notte, eppure quando Rin gli prende il viso tra le mani soffocando un singhiozzo e la sua coda gli si stringe stretta alla vita, spaventata da quel sentimento così disarmante, così soffocante, Yukio non può che accorgersi solo delle somiglianze, delle similitudini che ci sono tra loro. Dal colore dei capelli alla forma del viso al calore del suo corpo. Sono lì, in bella vista, che affiorano sotto i suoi occhi come un abisso che si allarga e poi si restringe pronto ad inghiottirlo.
Yukio riesce a fare l’unica cosa che gli viene naturale: chiude gli occhi, si toglie gli occhiali, e china il capo a baciare le labbra di suo fratello, lasciandogli ingoiare il suo odio e il suo amore.