‘’Corri.’’
Il suo istinto di sopravvivenza continuava a ripeterglielo, ma ogni passo equivaleva a un’agonia e la tentazione d’accasciarsi al suolo pareva sempre più invitante.
Con uno strenuo sforzo di volontà vietò a se stesso di girarsi per controllare se lo stessero ancora inseguendo.
Sarebbe stato inutile: le voci concitate che si spronavano vicendevolmente erano una risposta fin troppo eloquente.
Gli stavano alle calcagna, presto lo avrebbero preso.
Con uno scatto repentino Tony si slanciò dentro una strettoia, cercando di lasciarsi il più indietro possibile quei figli di puttana.
No.
Non si sarebbe arreso così facilmente, non senza prima aver vendicato Clint.
Aveva appena voltato l’angolo quando all’improvviso intravide una squadra di ricerca a neanche una cinquantina di passi da lui.
Non lo avevano ancora individuato, ma sarebbe stata una questione di secondi.
‘’Corri.’’
Tony aveva già cambiato direzione quando i colpi d’arma da fuoco, di moschetto e di mitra, gli furono addosso .
L’aria della notte si fondeva con gli spari, dando all’uomo l’impressione di non correre più sul terreno, bensì di pedalare sul vento delle pallottole.
Urla disumane alle sue spalle gli intimarono di fermarsi.
Per un breve istante pensò di accettare; le gambe erano ormai stanche, incapaci di riprendere velocità, tuttavia…
Tuttavia il terrore di voltarsi e di veder quegli uomini schierati sul ciglione, allineati come al banco del tiro a segno, vinse ogni dubbio.
La voglia di vivere superò la stanchezza e la sfiducia cedette il passo a un rinnovato vigore.
Tony non s’arrestò.
Usando dei bidoni come appoggio, balzò oltre il muro della strada a fondo cieco nella quale si era inoltrato, sperando di seminarli.
Atterrò malamente, ma continuò la sua implacabile avanzata: levatosi da terra, si lasciò inghiottire dalle tacite tenebre.
Solo una flebile scia di sangue restò a testimonio del suo passaggio.
Fedifraghe gocce d'un acceso vermiglio, condanna già scritta per l'indomabile fiera.