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Autore: extraordinharry    03/08/2015    24 recensioni
La sfiga è la mia compagna di vita. Sono quel tipo di persona che se schiacciasse nell’opzione “hai dimenticato la tua password?” otterrebbe come risposta “cazzi tuoi”. Mai vinto nulla, mai eccelso in qualche disciplina, mai arrivata ai traguardi che mi sono imposta. Tanto che mi sono stancata e ho smesso di sperare nelle cose.
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Tiro fuori il telefono dalla tasca, proprio nello stesso esatto momento in cui lo sento vibrare. Un nuovo messaggio.
Numero sconosciuto: Ash, c’è una grandissima gnocca davanti a me con un culo che porca troia, ci farei bungee jumping!
Rimango interdetta qualche secondo. Cosa?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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28. Wrapped around your finger

 

 

 

 

 

 

 

 

«Quando lo faremo?» mi chiede Calum sdraiato sulla sabbia.

«Come?» rispondo io, accoccolata addosso a lui e prossima ad addormentarmi.

«Sì, insomma, non credi sia arrivata l'ora di compiere il grande passo?» alza e abbassa le sopracciglia rapidamente, facendomi ridere.

Torno seria, squadrandolo da capo a piedi, apprezzando davvero tanto quello che ho davanti. «Kiwi, stiamo insieme da un mesetto. E' un po' troppo presto, non credi?»

Lui si mette seduto e sono costretta ad imitarlo. «Ci conoscevamo da quattro mesi, quindi direi che siamo a cinque. Cinque è il numero perfetto. Cinque secondi d'estate!» sorride come se avesse detto la cosa più intelligente del mondo e inizio a pensare che Luke stia lentamente contagiando l'intera popolazione. Si insinua silenziosamente, mietendo vittime, una dopo l'altra, non risparmiando nessuno. Un po' come la famosa peste nera.

«Perché è così importante per te farlo adesso, a cinque mesi di conoscenza?» Si parla comunque della mia verginità, non della sua che è caduta nel buco scavato dal coniglio di Alice, ed è ancora vagante nei meandri del Paese delle Meraviglie.

«Non dico sia importante farlo adesso perché siamo arrivati a quota cinque mesi, ma semplicemente io mi sento pronto e speravo lo fossi anche tu.» si stringe nelle spalle e vedo un pizzico di delusione nei suoi occhietti cinesi.

Inarco un sopracciglio trattenendomi dal ridere. «Per cose del genere saresti pronto anche dopo cinque minuti!»

Calum mi fissa accigliato. «No.»

«Sì.»

«E io ti dico di no.»

«Sarebbe la prima volta per me, potrebbe farmi male. Potrebbe accadere qualche incidente. O imprevisti.»

«Farti male?» domanda con voce acuta. «Non sei un pesce gigante che sta andando nella casa di due appassionati di sushi. Non morirai, non ti farà male.» mi accarezza il braccio un po' preoccupato. Mi guarda nello stesso modo in cui guardo io Harry quando è fatto e inizia a blaterare discorsi confusi su Giulio Cesare.

Ma è possibile non capisca quello che gli sto dicendo? «Calum io la vedo come una cosa importante e voglio farla a tempo debito.»

«Anche io la vedo come una cosa importante e penso che chiederti di farla ti stia dimostrando quanto lo sei tu per me. O no?»

Ci guardiamo per qualche istante. Perché per i ragazzi è così importante farcire le ragazze manco fossero tacchini il giorno del Ringraziamento? La verità è che la gente vuole tanto fare sesso a destra e a manca, ma poi quando si ritrova con il pargolo dentro la pancia o con una malattia, se ne pente. Di certo non mi farò mettere incinta da Calum Hood per poi farmi mollare quando dovrà partire in tour (tra esattamente 8 giorni) e aspirare al programma 16&Pregnant che tra l'altro non va più di moda.

Una mano che si agita davanti al mio volto mi fa risvegliare dai miei pensieri confusi. «Mary?» mi richiama Calum.

Annuisco. «Manca pochissimo alla tua partenza.» mormoro tentando di nascondere la tristezza nella mia voce. Poi mi accorgo del suo sorrisetto soddisfatto e tossicchio. «E poi sono ancora triste per come è finita la sesta stagione di The Vampire Diaries. O ancora sono davvero sul punto di piangere per le pizze che ha ordinato Jawy ieri notte. Tutte con Kebab. Ma ti rendi conto? Esiste la pizza al Kebab. Fa davvero schifo.» una lacrima scappa al mio controllo attento e sono costretta a mandarla via il più in fretta che posso.

Calum mi afferra la mano. «Mary...»

Lo blocco, ridendo. «No, no, aspetta, non è tutto qui. Non piango mica per queste stronzate, figuriamoci. La cosa peggiore di tutte: la vuoi sapere? Farò finta tu mi abbia risposto con un "sì" ricco di entusiasmo.» faccio una pausa raccogliendo idee originali. «I One Direction che provano i nuovi singoli nel salotto di casa. Vorrei tornare indietro a quando le tre direzioni mancanti bussarono alla porta di casa e io, innocente fanciulla, gli permisi di entrare.»

«La...» tenta ancora di parlare Hood.

«Adesso tu penserai: hanno sentito le canzoni che vanno di moda in questi tempi, avranno imparato dai loro errori commessi nel passato, scriveranno dei testi carini e sensati? La risposta è no!» urlo sbattendo la mano sulla sua gamba. «Pensa che Willy ha scritto una canzone intitolata "No Control", e credimi che se leggessi il testo ne rimarresti sconvolto per i doppi sensi.» dico tutto d'un fiato. «E rendiamoci conto che gli unici rapporti umani che ha avuto Willy sono stati con la squadra di calcio di settantenni della Chiesa dietro casa sua.»

Kiwi scoppia a ridere, scuotendo la testa e guardandomi con gli occhi che brillano. «E' davvero carino quello che stai facendo, sai?»

Aggrotto la fronte, facendo finta di non capire di cosa stia parlando. «Non sto facendo niente, ma se tu lo trovi carino, ti ringrazio Calum.» devio il suo sguardo e gioco con la sabbia, canticchiando a bassa voce.

«Sei davvero così triste che io parta in tour?» sussurra vicino al mio volto.

Quando sollevo lo sguardo me lo ritrovo vicinissimo, ed è ormai troppo tardi per cacciare via le lacrime con i polpastrelli. «Io...» mugugno. Se gli dicessi di sì, sembrerei una sanguisuga che gli sta incollata addosso – evitando l'unica parte alla quale lui probabilmente vorrebbe che risucchiassi il suo sangue – e finirebbe per ridermi in faccia, visto che a Calum non frega niente.

«Pensi che per me sia facile?» rompe il flusso dei miei pensieri catastrofici. «La musica è ciò per cui vivo, non potrei mai rinunciarci. E' il mio primo amore.»

Annuisco. «Lo so, e infatti non ti chiederei mai di non partire. Anche perché non mi asseconderesti.» agito la mano in aria sorridendo nervosamente. «Non sono triste per quello, Cal. Sono felice che voi ragazzi possiate continuare con la vostra carriera, con il vostro sogno. Davvero, non potrei essere più felice per voi.» gli sorrido.

Lui ricambia, accarezzandomi la guancia. «Davvero?»

«Certo!» urlo con un tono eccessivamente acuto. «Chi non sarebbe felice sapendo che il proprio ra...ra...ra...ravanello partirà un anno in tour in giro per il mondo, e non avrà l'occasione di vederlo ma di sentirlo tramite uno schifoso telefono? Per non parlare della consapevolezza di stare con un ravanello frullabile almeno venti volte al giorno, che incontrerà anche troiette da quattro soldi come Helena che tenteranno di strappargli gli skinny neri di dosso.» mi lascio andare a una risatina ironica.

Calum ridacchia passandosi una mano tra i capelli. «Mary...»

«La vuoi smettere di chiamarmi per nome con tono disperato?!» sbotto. «E comunque non c'è bisogno che tu dica nulla, ti ho detto che va bene così.»

«Ci siamo conosciuti grazie a quello "schifoso telefono", ricordi?»

«E quindi?»

«E quindi sarà come tornare agli inizi.»

«A quando pensavo tu fossi un maniaco sessuale e tu speravi che io fossi una gnocca con una quinta?»

«Non proprio.»

«A quando io speravo tu fossi Adam Levine e tu pensavi fossi una poco sana di mente?»

«Lo penso ancora che tu sia poco sana di mente.» gli assesto un pugnetto sul braccio.

Cala il silenzio e vorrei scappare a casa per poi buttarmi nel letto con un pacco di pan goccioli mentre ascolto tutta la discografia di Taylor Swift. «Ascoltami...»

Lo fermo, spaventata. «No, ti prego, non voglio sentire discorsi seri e romantici.»

«Non è niente di romantico, te lo giuro.» solleva le mani in aria.

Con un cenno gli concedo di parlare.

«Se tu dovessi partire per un anno, in una terra in cui i Mc Chickens non esistono, lasciando un bel Mc Chicken a casa, cosa faresti? Mangeresti altri panini che non sono minimamente paragonabili a quello che hai a casa o aspetteresti il tuo amato Mc Chicken?»

Incrocio le braccia al petto, trattenendo un sorrisetto. «Se sei una persona golosa e impaziente non penso che tu abbia voglia di...»

«Piccola melanzana!» grida con tono drammatico abbracciandomi di slancio, passando le mani tra i miei capelli. «Sei il mio panino preferito e non ne vorrò mai altri, hai capito?»

«Capito.»

Lui mi allontana, per guardarmi negli occhi intensamente. «E allora cosa ti preoccupa? Lo vedo.»

«Un anno è pur sempre un anno. Le cose cambiano. Dodici mesi sono trecentossesantacinque giorni, ovvero ottomilasettecentosessanta ore. Potrebbe accadere di tutto: un uragano, un meteorite che cade sulla terra sterminando la popolazione, gli alieni potrebbero mandare tante loro navicelle e rapirci o ancora Gigi D'Alessio potrebbe diventare un cantante!»

«Oppure Michael potrebbe perdere i capelli, Ashton smettere di indossare stupide bandane e Luke finirla una volta per tutte di proporti lattuga.» Calum Hood si stringe nelle spalle. «Ma un anno non può cancellare questi ultimi mesi.»

«Lo pensi davvero?»

«Assolutamente.»

Muraglia Cinese si sporge verso di me, lasciando un bacio sulle mie labbra. Gli sorrido, tornando a sdraiarmi tra le sue braccia. «Beh... Adesso sei più convinta a compiere il grande passo?» chiede speranzoso.

Sbuffo sonoramente. «Calum, senti, sei molto scopabile, quei tatuaggi mi ispirano più di un'offerta al Mc Donald's "prendi due Mc Chicken e ne paghi uno" e ti amo ma...»

«Ma?»

«Vedi, non è ancora il momento giusto per bucare il brick con la cannuccia.»

Calum ha un'espressione davvero sconvolta mentre mi squadra da capo a piedi. Si mette seduto, fissandomi talmente tanto da mettermi in imbarazzo. «Mary.»

«Presente.»

«Cosa hai capito che sia per me questo grande passo?»

«Dartela.»

Lo vedo trattenersi dal ridere. Un respiro profondo. «Volevo presentarti ai miei, veramente.»

Ah. «Vuoi portarmi in Cina?»

 

 

«Ecco la mia bambolina!» urla Liam appena poggio le chiavi sul mobiletto all'entrata.

Liam nell'ultimo mese si è messo a dieta duramente, non ha più comprato scorte di birra, si è dedicato alla musica e ha ripreso i rapporti con gli ex Two Directions che adesso sono i One Direction.

La verità è che ha perso a malapena 2 kg e mezzo, io lo so che nasconde le birre in bagno perché ha un mini frigo lì, le canzoni che i One Direction stanno scrivendo mi fanno venir voglia di tornare dallo psicologo e avere cinque quarantenni che girano per casa a ogni ora del giorno inizia a farmi disperare.

Però la speranza è l'ultima a morire.

E almeno Liam non mi chiama più "bionda" o "rossa".

Harry, d'altra parte, è incazzato nero perché non può più fare le sue sedute di yoga nel salotto. E' costretto a chiudersi in bagno, seduto sul cesso. Dice che rimanere nella posizione del Lombrico Maya su un water è ancora più difficile e che sono sfide che Bob (penso intenda Marley) gli commissiona.

Io penso semplicemente stia fumando roba sempre più pesante.

«Ciao papà.» saluto. «Willy» mi rivolgo all'amante delle carote ex giocatore di calcio con nonnetti, «Arnoldo» provo a non stupirmi dell'ennesima camicia floreale imbarazzante che indossa ed evito di guardare i suoi piedi, «Jamy» il biondo più biondo del pianeta che ha rinunciato alla carriera da sportivo perché più negato di Liam con la cyclette.

I tre mi sorridono, radiosi, ma è in quel momento che mi accorgo dell'assenza di un elemento. «Ma Jawy?»

Arnoldo non fa in tempo a rispondermi, perché delle urla giungono sempre più vicine a noi e nel salotto irrompono Jawy con Baughty Noy. «Non puoi chiudere con me! Cosa ne è stato di tutti i Kebab che abbiamo preparato insieme con amore?» Baughty è in lacrime e mi fa quasi pena.

«Prenditelo in culo il Kebab!» esclama Willy.

Liam lo fa sedere.

«Loro sono i miei veri fratelli, ho compiuto un errore grandissimo tanti anni fa. Se non avessi lasciato la band, probabilmente i Two Directions non sarebbero mai arrivati a una fine, capisci? E' tutta colpa mia. Ma adesso porrò rimedio.» annuncia fieramente Jawy.

Arnoldo si alza in piedi, innervosito. «Ehi amico, non sei così importante. I 2D non sono finiti mica per merito tuo!»

Baughty punta un dito grassoccio dritto in faccia a Jawy con uno sguardo minaccioso. O forse affamato. Non saprei. «Giuro che ti piazzo una bomba in casa, Jawy, lo giuro!»

Jawy rotea gli occhi al cielo e allontana il dito. O forse dovrei chiamarlo baguette. «Quante volte te lo devo dire che non sei un vero Pakistano, eh? E noi Pakistani non piazziamo bombe!»

«Mi hai spezzato il cuore.» sussurra Baughty Noy.

«Penso sia il colesterolo alto, quello.» commento.

Willy mi corre incontro con la mano sollevata e la colpisco sonoramente con la mia, dandogli un cinque d'intesa.

L'ex socio di Jawy ci lancia occhiate tristi – o semplicemente affamate – e si avvia verso la porta. Poggia una mano sulla maniglia e si blocca. «Posso almeno prendermi i Kebab che ho lasciato in cucina?»

Willy molla la presa dalle mie spalle e gli va incontro, e quasi posso sentire la musichetta da wrestler trionfante. «Sai cosa ne faremo di quei Kebab?» la sua voce è tagliente come un rasoio. «Li butteremo.»

«NO!» l'omino Michelin urla con tanto dolore che mi spavento.

«Li faremo a pezzi.»

«Ti prego no!»

«Lentamente e dolorosamente.»

«Sono i miei bambini!»

«E poi li butteremo in mezzo agli assorbenti di Mary.»

«IL KETCHUP NON VA MESSO NEL KEBAB, SPORCO ERETICO!»

«Poi daremo fuoco a tutto.» conclude Willy con un sorriso maligno.

Baughty Noy scappa via di casa piangendo e urlando. Non mi stupirei di sentire domani al tg: "Uomo sui 90 kg trovato morto causa Kebab".

I One Direction esultano, abbracciando Jawy. Alla fine ha fatto la cosa giusta, è tornato dai suoi amici, coloro che hanno condiviso il sogno di fare musica ed essere amati da ragazze provenienti da tutto il mondo, capaci di sopportare le cazzate che combina Liam.

 

E' tutta la notte che mi rigiro nel letto, incapace di prendere sonno. Ricordo ancora di come mio padre e gli altri fossero così felici insieme, felici di essersi ritrovati. Collego la loro felicità a Calum e alla banda di skinny jeans neri. Chissà quanto si divertiranno insieme per un anno, in tour, viaggiando da una città all'altra. E io starò qui a finire la scuola, vivendo la mia solita vita di merda. Tutto tornerà come prima e Calum si dimenticherà di me, tanto che smetterà di chiamarmi dopo soli due giorni.

Però non posso accettare di illudermi così. Devo dirglielo adesso. Devo dirgli che è meglio lasciarci adesso, a sette giorni dalla partenza, piuttosto che farlo mentre lui è via.

"Ehi, ciao, come ti chiamavi? Ah, non fa niente. Ti avviso che sono già andato a letto con trenta ragazze, è meglio se ci molliamo."

Poi mi richiamerà. "No, non ho cambiato idea. Luke dice che ti manda scorte di lattuga per consolarti."

Mi metto a sedere, buttando all'aria le coperte. Vado in bagno e mi lavo i capelli, senza asciugarli, perché è la prima cosa che mi è venuta in mente di fare. Quando torno in camera, il mio telefono sta vibrando sul comodino.

Kiwi.

Rispondo dopo un attimo di esitazione. «Ehi!»

«Ciao Mary.»

Silenzio. Tutto qui? «Come va?» azzardo.

«Per essere le tre di notte, bene. A te?»

Sorrido per il suo tono di voce disinvolto. «Non male.»

«Allora...»

«Quindi...»

«Come sta Liam?»

Non ce la faccio. «Puoi venire da me? Devo parlarti.»

«Sono già sotto casa tua.»

Chiudo la telefonata e mi lancio giù dalle scale, candendo rovinosamente a terra proprio sull'ultimo gradino. Impreco e spero di non aver svegliato nessuno. Poi penso a Calum e mi decido a rialzarmi per andare ad aprirgli la porta.

Ed eccolo qui, in tutta la sua bellezza. La luna alta nel cielo illumina il suo volto, attirando la mia attenzione sui suoi occhi scuri e furbi. Indossa una semplice maglietta bianca che risalta la sua carnagione leggermente olivastra che mi piace tanto. Gli angoli della sua bocca si piegano in un sorriso timido. «Sorpresa.» mormora.

«Ciao.» rispondo io con voce atona.

Senza aggiungere altro, vado a sedermi sugli scalini prima della veranda. Lui mi imita e le nostre braccia si sfiorano per qualche secondo. «Calum.»

«Sì?»

 

You met me in your backyard that night.

 

Mi volto verso di lui e lo osservo di profilo. Improvvisamente è tutto quello che voglio, tutto ciò di cui ho più bisogno. «Ho bisogno di te.» ammetto senza guardarlo in faccia.

«E io sono qui.» la sua mano stringe la mia, ma con la coda dell'occhio noto che nemmeno lui ha il volto sollevato.

«Tra sette giorni non più.»

«Guardami.» faccio come mi dice e i nostri occhi si incontrano, finalmente. E non pensavo che l'amore potesse essere ancora meglio di come lo descrivessero. Non pensavo potessi davvero arrivare a rincoglionirmi così tanto per uno stupido ragazzo, che inizialmente odiavo. «Ti chiamerò ogni giorno, in tutte le pause possibili, ti manderò foto, video, durante le vacanze tornerò qui. Dobbiamo solo tenere duro per...»

«Ti dimenticherai di me.» lo interrompo. «La vita in tour sarà così frenetica che troverai davvero stupido sprecare anche solo cinque minuti per chiamarmi. Folle urlanti i vostri nomi, autografi, feste, concerti pazzeschi. E io? Qui, a casa, a fare i conti con una vita da studentessa.»

 

In the moonlight you looked just like an angel in disguise.

 

I suoi lineamenti sono ancora più belli sotto la luce della luna. I capelli sembrano una chiazza di petrolio, perfettamente spettinati, le labbra carnose distorte in una smorfia di sofferenza, le sopracciglia aggrottate e gli occhi tristi, spenti. Non più illuminati dalla loro tipica furbizia.

E' così bello che sembra un angelo travestito da comune mortale. Ho già perso il mio angelo personale, Louis, e non voglio se ne vada via pure Calum.

«La vita in tour non è sempre bella, eccitante. La maggior parte delle volte apprezzi semplicemente il fatto di poter suonare la tua musica davanti a persone che la apprezzano, ma per il resto è stancante, frenetica e...»

Cala il silenzio.

«Io non posso farcela.» sussurro con voce rotta. «Sono abituata a vedere le persone andarsene via dalla mia vita, sì, ma speravo tu potessi essere la prima disposta a rimanere sempre con me.»

«E lo sono.» dice con enfasi, afferrandomi il volto tra le sue mani. «Sono legato a te.»

«Come la vostra canzone?»

Sorride, mentre una lacrima macchia la sua pelle. «Sai, quando partiamo in tour, io e i ragazzi dobbiamo fare i conti con gli arrivederci e gli addii che ci portiamo dietro. Salutiamo amici, le nostre famiglie, a volte anche delle ragazze. Bene o male ce la caviamo, ma ti giuro che non è mai stato così difficile salutare qualcuno per me come lo è con te adesso.»

 

You were mine for a night, I was out of my mind.

You were mine for a night, I don't know how to say goodbye.

 

«Non so come salutarti. Non lo so.»

«Non devi farlo, Calum. Da te pretendo una sola cosa.» mi sprona a parlare. «Se non vuoi affrontare una situazione del genere devi dirmelo subito, adesso. Non sopporterei di smettere di ricevere tue risposte o telefonate dal nulla. Dillo adesso e lo capirò, ma non farlo dopo. Perché mi sentirei abbandonata, ancora una volta.»

Kiwi scuote la testa, e improvvisamente si alza. Sotto il mio sguardo allibito tira un calcio a un vaso con dei fiori appassiti, segno dell'era di Liam "vediamo se ho il pollice verde" ovviamente andata a fanculo. Un urlo esce dalla sua bocca, un grido prolungato che sento bruciare anche nei miei polmoni.

 

Screaming at the top of my lungs 'till my chest felt tight.

 

Gli corro incontro, stringendolo a me più forte che posso. Per la prima volta è lui a poggiare il capo nel mio petto e io gli accarezzo i capelli, trattenendo le lacrime.

In questo momento lo capisco. Capisco che è la vita. La vita ci mette davanti a precise situazioni perché vuole spingerci oltre i nostri limiti, vedere quanto siamo disposti a mettere in gioco. Ci fa conoscere quella persona capace di cambiare il nostro modo di vedere il mondo, capace di cambiare le regole della fisica e della matematica fino a sconvolgerci completamente. E allora chi se ne frega di quanto faccia due più due? Cosa ci importa del sapere che la forza gravitazionale della terra è di 9.8 Newton?

Devi imparare a convivere con la consapevolezza che le persone che ami devono essere libere tanto quanto te. E tu sei libera di amarle, di soffrire per loro, di dargli il tuo cuore senza battere ciglio. Libera di rischiare tutto.

«Mi dispiace. Mi dispiace.» sussurra Calum disperato e mai avrei immaginato di vedere Calum Hood in queste condizioni. «Mi sento come se ti stessi lasciando, ma non è così, te lo giuro. Te lo giuro.»

Questa volta afferro io il suo volto tra le mie mani più piccole e deboli. Asciugo qualche lacrima e poggio la mia fronte contro la sua. «Io sono qui e ti aspetto, Kiwi. Ho aspettato che mettessi da parte il Calum Hood coglione per mostrarmi il vero Calum e ho fatto bene. Aspetterò anche che tu torni. Che siano due mesi, cinque o un anno. Sono qui e fin quando lo vorrai ti aspetterò.»

«Promettimelo.» i suoi occhi rossi mi fanno male.

«Te lo prometto.»

«Se quando torno stai con Paris Hilton in verde giuro che lo avveleno con sushi scaduto e lo butto in mare.»

Sorrido. «Preferisco Karate-Kid.»

«Chi?»

Gli assesto un colpo. «Tu, coglione.»

«Ero ancora fermo a Doraemon e Muraglia Cinese.»

«Non dimenticare PSY.»

Ridacchia, per poi farsi serio e sfregare il suo naso contro il mio. Se non fosse un momento serio potrei uscirmene con: "patata a fette, dov'è la friggitrice che ho fame?". Poi le sue labbra incontrano le mie e capisco la loro canzone.

 

Making all our plans in the Santa Cruz sand that night.

I thought I had you in the palm of my hand that night.

Screaming at the top of my lungs 'till my chest felt tight.

I told myself that I'll never gonna be alright.

You had me wrapped around your finger.

 

Avete presente quanto incontrare qualcuno nella vostra vita e dopo averla conosciuta bene pensate: "diamine, meno male che l'ho conosciuta!". E più la conoscete, più scoprite i piccoli dettagli che la rendono fantastica. E' un po' come guardare un enorme dipinto. C'è così tanto da vedere che non puoi scorgere ogni minimo particolare con una sola occhiata. Devi tornarci tantissime volte, soffermarti anche più tempo su un oggetto preciso.

Vale lo stesso con le persone. Alcune sono talmente speciali che non basterebbe una vita per conoscerle interamente, hanno tanto da raccontare, tanto da mostrare. Eppure le ami, le ami incondizionatamente. Non sai come liberartene. Ti senti legata a loro senza alcuna via d'uscita.

I nostri indici si intrecciano, mentre rimaniamo ad osservarci sotto il chiarore della luna.

 

 

 

 

AIEAH

Non mi ricordo se ho riletto il capitolo, onestamente, quindi se ci sono errori, passatemeli ve ne prego. (non suona fighissimamente "ve ne prego"?)

Io mi sto davvero sciogliendo dal caldo, non è possibile. Penso inventerò i letti freezer, sapete quanti soldi mi farei? Magari riuscirei anche a dormire meglio e a smetterla di SOGNARE SEMPRE CHE SONO IN PRETTY LITTLE LIARS

Quella serie tv mi ha rovinato la vita, ve lo giuro. Chiudo gli occhi e penso ad A, vado in bagno e penso ad A, mangio e penso ad A, bevo acqua e penso ad A, ricevo un messaggio e spero sia Ian Harding aka Ezra Fitz.

Allora, questo capitolo fa cagare pure un'anguilla.

OLE'

Ho una recente fissazione per le anguille. Considerando che mi fanno schifo non so perché...

MA COMUNQUE

Lo so, io proprio li odio i personaggi di questa fottuta storia. Sembrava si fosse sistemato tutto, e invece DAN DANNNNNN. Calum parte e chissà quanti bambini spargerà per il globo.

Almeno non sarà difficile riconoscerne il padre.

Disagi a parte. Mancano due capitoli alla fine di questa storia (partono urla di gioia), quindi spero che questi ultimi vi stiano piacendo come è piaciuto a me scriverli.

Annnd, visto che siamo ad Agosto e io tra un mese ho l'esame di riparazione di Fisica (*tosse* un solo argomento a settembre *tosse*) ne sto approfittando per scrivere quello che posso, bicos devo studiare e prendere ripetizioni.

That's why ho pubblicato una OS poco fa – 24 Floors che tratta di una tematica delicata e a parer mio importantissima. Ci sono tutti i secondi d'estate, la protagonista ama Adam Levine, non smetterò mai di intasare questa sezione ADDIOOOOOOOOO

Okay me ne vado a rispondere alle recensioni.

Grazie come sempre di tutto.

Per qualsiasi cosa:

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#STAYSTRONG

 

Ps. Spoiler prossimo capitolo:

«Ehi.» sussurra di nuovo.

«Bentornato. Ci hai impiegato un solo biscotto, complimenti.» rispondo.

«Sono io ad averci impiegato un biscotto o sei tu che hai impiegato pochi secondi per mangiarne uno?» replica sghignazzando e se fosse accanto a me gli avrei già dato un pugno sul braccio.

 

Ps.2 qui c'è la nuova ff su Luke – Tattoo. (:

 
 
 
   
 
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