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Autore: Bunny05    03/08/2015    3 recensioni
Martina Stoessel e Jorge Blanco
Lei una ballerina dal difficile passato, lui un ricco presontuoso. Cosa succede se il destino li fa incontrare? Martina cambierà il suo modo di vivere, di vedere le cose, incontrerà nuovi amici e riuscirà a capire i suoi veri sentimenti. Tra odio e amore questi due ragazzi riusciranno a comprendertsi e ad amarsi?
"I simili si attraggono, gl'opposti si scannano ma non si lasciano più."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Il Vero Colpevole.
 
Sono in macchina con Francesco, stiamo andando nella sua casa nei boschi fuori San Francisco, non riesco a non pensare a Jorge, ha tutti i miei amici che sto lasciando, eppure per loro in questi ultimi giorni era come se non esistessi. Non ne capisco il motivo, cosa gli ho mai fatto? Oppure è stata Ilaria a fargli cambiare idea su di me? Infondo lei è molto vicina al loro stile di vita, io sono solo una ragazza povera senza nulla da dare, ma avrò il diritto di essere felice e di essere trattata come una persona umana, normale. Eppure tutto intorno a me sta crollando, sto scappando o meglio solo allontanandomi da tutto con un ragazzo con cui non vorrei nemmeno stare, ma è l’unico che mi sta capendo ed è l’unico che ancora non mi ha lasciato sola a me stessa. Mindy andrà fuori di testa per non parlare delle ragazze, me le immagino mentre si disperano nel cercarmi. << Sei sicuro che nessuno conosca questo posto dove stiamo andando? >> chiedo un po’ turbata a Francesco, << Sicurissimo, stai tranquilla tesoro >>.  Tesoro? Penso dentro di me, ok che ho chiesto il suo aiuto ma sicuramente questo non fa di lui il mio ragazzo per permettersi di chiamarmi tesoro, solo… solo Jorge può o almeno poteva. Dopo più di un’ora di strada imbuchiamo una strada sterrata, << Sei pensierosa >> afferma Francesco voltandosi a guardarmi, << Già, sono preoccupata per Mindy >> dico anche se il mio unico pensiero in questo momento è solo lui, la persona che ho amato di più al mondo, che amo di più al mondo Jorge Blanco. << Su dai non ti preoccupare ci sono io con te >> delicatamente mi appoggia una mano sulla gamba e poi la toglie per cambiare marcia, mi vengono i brividi, non che sia un ragazzo che non può piacermi ma ha quel qualcosa che mi fa credere che non sia quel che mostra. Lontano riesco a scorgere una baita, molto deliziosa, di legno con le finestrelle e le tendine bianche. E’ abbastanza grande e più ci avviciniamo la mia ansia diminuisce, almeno avrò un po’ di tempo per me, allontanarmi da Francesco per qualche ora senza la sua pressione addosso. Quando accosta noto che qua e là ci sono appesi vasetti di fiori lilla e ha una fontanella antica sul lato destro. Entriamo, è molto spaziosa, è composta da un grande salotto aperto sulla cucina che è solo divisa da un bancone, due camere da letto e un bagno con vasca e doccia. Mentre Francesco cerca di accendere il fuoco decido di immergermi nella vasca da bagno e non so perché mi chiudo nel bagno a chiave, qualcosa in me avvertiva un pericolo? Quando mi immergo prendo in mano il mio telefono che ho tenuto in silenzioso fino ad ora e non ho mai voluto guardarlo durante il viaggio, vedere la chiamata di qualcuno mi avrebbe fatto cambiare idea e tornare indietro. Con delusione noto che nessuno mi ha chiamato c’è solo un messaggio di Lodo che mi domanda se so dove si trova la sua spazzola, dentro di me mi sento uno straccio. Nessuno, davvero nessuno si è chiesto dove fossi, dove sono andata. Jorge mi ha già dimenticata? Beh, sapevo che Ilaria era più bella e ricca di me, ma non credevo di essere così sostituibile in pochi giorni, credevo che lui in me ci vedesse qualcosa di diverso, qualcosa che lui non aveva mai visto e invece è stato solo un capriccio? Una prova? Qualcuno bussa alla porta e io mi spavento << Martina, vado un attimo fuori dai boschi a comprare qualcosa da mangiare >> dice Francesco e io faccio un sospiro di sollievo, << Ok >> rispondo, << Ci vorrà mezz’oretta >> continua lui << quando hai finito puoi dare un occhiata al fuoco? >>, << Si va bene >> e sento lui andarsene. Esco dal bagno e mi rivesto, mi siedo sulla poltrona difronte al camino e i miei pensieri ricominciano a viaggiare, devo esprimere tutto il dolore che provo, devo fare sapere ai miei amici e a Jorge che mi hanno ferita, che mi fidavo di loro e non credevo mi avrebbero abbandonato così. Mi viene un idea e decido di scrivere delle lettere una per ognuna di loro, mi metto a frugare nella casa in cerca di fogli e di una penna ma non trovo nulla, una casa così che viene usata spesso, a quanto dice Francesco, come può non avere praticamente nulla? Li appoggiata al bancone della cucina c’è la borsa di Francesco e decido di guardare dentro, trovo il blocchetto che trovò nell’armadietto di Ilaria e poi cerco una penna, la cosa più strana era che la penna e l’interno della borsa sono macchiati di rosso, come la vernice che hanno usato sulla mia porta, non ci faccio molto caso a dire il vero, penso che magari nell’indagare si è imbattuto nella vernice usata, che magari l’ha trovata nelle cose di Ilaria. Ritorno alla mia poltrona e inizio a scrivere, la prima lettera so già a chi indirizzarla. “Caro Jorge “.

Le lacrime iniziano a scendermi mentre rileggo la commovente lettera scritta per Jorge, tutte le mie emozioni sono lì dentro, le cose più intime di me quelle più profonde le ho scritte per fargli capire come mi sento e come mi sentivo con lui. E poi la parte burrascosa, alla fine ho lasciato tutto il mio disprezzo per tutto ciò, di quanto mi sia fidata di lui, di quanto io lo amassi, anzi di quanto io lo ami ancora. Quando Francesco ritorna sto scrivendo la lettera che sarà indirizzata a Mechi, menomale le lacrime non mi scendono più, non avrei sopportato domande da parte sua, anche perché non capisce quanto per me siano importanti e li reputa solo delle persone senza cuore, solo viziate e piene di soldi, ma io infondo, dentro di me so che non è così. Solo io so quanto abbiano fatto per me, per farmi integrare con loro, Francesco mi ha solo notata quando ho girato quel video, ma prima cosa pensava di me? Sicuramente che ero la poveretta dell’accademia come il resto dei ragazzi. << Che fai? >> domanda avvicinandosi a me, << Scrivo una lettera per ognuno dei ragazzi >> rispondo io, << Bene, ottima cosa, se vuoi più tardi vado a spedirtele >>, io faccio sì con il capo e lo ringrazio mentre lui va in cucina a cucinare. Durante la serata tutto filò liscio, Francesco portò le lettere per farle spedire e io non so perché sono agitata. Vedo nella mia camera a dormire e quando mi addormento i miei incubi tornano a invadermi la mente. Ho paura e sto correndo, non so esattamente da cosa sto scappando finché non sbatto contro qualcosa o qualcuno, alzo lo sguardo e Ilaria mi osserva, mi sembra tranquilla e serena e non ha nulla di malvagio o pericoloso. La cosa più strana è che lei mi tende una mano per aiutarmi, << Su alzati, dobbiamo andare via da qua >> dice, io mi guardo intorno e vedo di essere immersa negl’alberi e in lontananza vedo la casa di Francesco, << perché? >> chiedo dopo essermi rialzata, << Perché è pericoloso stare qua >>. Mi sveglio di soprassalto e esco dalla mia camera per andare a prendere un bicchiere d’acqua, sono confusa, cosa c’entra Ilaria? Cosa ci fa nei miei incubi? Mentre sto bevendo noto che dalla borsa di Francesco sbucano le lettere che ho scritto e in quel momento il mio cuore si ferma, mi guardo intorno per vedere se Francesco si è svegliato o se è nei dintorni e poi controllo bene se sono le mie lettere. Quando le ho in mano e le fisso qualcosa dietro di me attira la mia attenzione, << Cosa fai? >> dice Francesco e non so se è per la luce della luna che filtra dalla finestra ma ha un aria davvero spettrale, << Le mie lettere, mi hai detto che le avevi spedite >>, lui non dice nulla e si avvicina a me per cercare di baciarmi e io mi scanso, << No >> urlo << Cosa pensi di fare? >> lo guardo arrabbiata, << Martina non sei per niente furba >> dice lui, << Io e te staremo insieme e tutto sarà perfetto >> ridacchia lui. Io per qualche secondo lo guardo ha una nota malvagia nei suoi occhi e inizio seriamente a preoccuparmi, << Io e te non staremo insieme >> dico << Io amo Jorge non te >>, << Sei una stupida, dovevi scegliere me >> sorride malvagiamente lui. Mi strattona per un braccio e mi trascina in camera sua, non riesco a resistere alla sua forza anche se cerco in tutti i modi di fermalo, << Tu sei mia Martina, e anche se non ti piace l’idea lo sarai lo stesso >>, << Tu! >> dico ad un tratto, << Tu hai fatto tutto, i biglietti, la scritta la bambola >>, << Già la bambola… è stato faticoso trovarne una che ti assomigliasse >> sorride lui, << Perché? >> dico mentre mi strattona e mi fa sedere su una sedia e inizia a legarmi, << Smettila >> dico << Lasciami andare! >> urlo io. << Vuoi sapere perché ho fatto tutto questo? >> dice lui << Beh per il semplice fatto che a quella festa mi hai lasciato solo, mi hai mentito, mi avevi detto che non volevi storie e poco dopo stavi insieme a Jorge, ho provato odio e così ho pensato di farti separare da lui e devo dire che ci sono riuscito >>, ride mentre stringe fortemente la corda con cui mi sta legando << Questa volta non ti farò andare da lui, non ho spedito le lettere per la paura che avessi scritto dove ti trovavi e siccome nessuno sa di questo posto beh, non credo ti troveranno, anche se non vuoi stare con me ci rimani, con le buone non ha funzionato e a questo punto passiamo alle cattive >>, << Tu sei matto! >> urlo io << Lasciami >>. Prende un bavaglio e me lo mette sulla bocca per non farmi parlare, << Così non urlerai troppo >>, << Sai mio padre me lo ha sempre detto che eri una ragazza tosta >>. Io guardo perplessa Francesco mentre le lacrime mi scendono dagl’occhi << Ah già tu non lo sai, Andres è mio padre sì! Sembrerà strano ma in realtà è molto semplice, prima che mio padre si mise con tua zia e tu lo mandassi in galera era un bravo uomo, si mise insieme a mia madre una donna ricca, ma i due non si trovavano bene insieme e si lasciarono però io ero nato e ho sempre tenuto a mio padre, anche se era un ubriacone drogato lui per me c’è sempre stato, immagina la mia sorpresa quando ho scoperto che tu eri la ragazza che l’ha mandato in prigione e che non mi ha fatto vedere mio padre per anni >>.

Piangevo a dirotto, ora capisco tutto, Andres mi aveva visto, sapeva che frequentavo l’accademia e che anche suo figlio era lì, Francesco si è innamorato di me e quando io lo scaricai e raccontò a suo padre cosa era successo evidentemente lui gli raccontò che ero la ragazza che l’aveva mandato in prigione e da allora è cominciato tutto. La sensazione di essere seguita non era solo una sensazione, era vero Andres mi seguiva e quella foto appesa nel vicolo era proprio del periodo in cui lui e mia zia stavano insieme. Ma come potevo collegare tutto ciò? Non sapevo nemmeno che Andres aveva avuto un figlio e figuriamoci se ci sarei arrivata su, infondo Francesco è ricco e non ci avrei mai pensato. Come ero potuta finire in questa situazione? Come poteva la mia vita andare peggio di così? Troverò mai la pace? Ormai sono fregata, ho davanti un ragazzo che mi ama e mi odia allo stesso tempo e chissà quale delle due parti sceglierà di fare prevalere. << Sai mi cara Martina >> dice con un tono che mi fa venire i brividi mentre mi accarezza il volto rigato dalle lacrime, << Sei così bella, così forte ma è stato facile farti credere in me, pensavo che ricambiassi il mio amore, ti avrei persino perdonata per mio padre, ma tu mi stai respingendo di nuovo quindi cosa devo fare con te? >>. Lo vedo andare in cucina e poi tornare con un bicchiere pieno d’acqua, mi abbassa il bavaglio, << Bevi! >> dice lui, io mi rifiuto singhiozzando di paura, << Bevi! >> urla più forte alla terza volta obbedisco e poco dopo mi addormento. Quando mi sveglio sono rintronata, vicino a me non c’è nessuno e mi chiedo dove sia andato Francesco, cerco di urlare ma il bavaglio me lo impedisce, sono stordita e non ho forze a questo punto vorrei solo morire, nessuno sa dove sono, nessuno sa che sono in pericolo e inizio veramente a temere per la mia vita e poi ancora mi riaddormento. Qualcosa fortemente mi colpisce in volto, << Sveglia! >> urla Francesco, mi toglie il bavaglio e mi preme le sue sudice labbra sulle mie e io riesco a tirargli un calcio proprio lì nelle parti basse e lui si accascia a terra, << Troia >> dice con la voce dolorante << me la paghi >>, io inizio ad urlare intanto che non ho il bavaglio ma lui si rialza e con la mano mi tappa la bocca, << Smettila se no, ti faccio male sul serio >> e ancora le lacrime iniziano a rigarmi il volto. Sono senza forze, sarà da 12 ore che sono legata qua senza potermi muovere, non mangio, non bevo da allora. Francesco è in salotto e mi ha chiuso nella sua camera, poi sento dei forti rumori, qualcuno urla, tante voci messe insieme che mi confondono e la porta si apre. L’ultima persona che mi aspetterei di vedere si affaccia alla porta, Ilaria mi guarda come sconvolta << E’ qui >> urla lei e poi viene verso di me per liberarmi, due secondi dopo Jorge compare. Sono troppo debole per dire qualsiasi cosa, sono troppo stanca, ma appena vedo Francesco venirci addosso con in mano un coltello riesco ad urlare << Attento >> dico e Jorge si gira di scatto e per un pelo evita il coltello, li vedo litigare mentre Ilaria cerca di farmi riprendere << Hai gl’occhi spenti, stai bene? >> domanda lei, io la guardo ancora confusa << Sono qui per aiutarti >> dice << Non ti preoccupare, ma dimmi ti ha fatto qualcosa? >>, << Io ho bevuto dell’acqua >> dico e lei sparisce per tornare nel salotto dove Jorge sta cercando di bloccare Francesco. Altre persone irrompono nella stanza, dalla porta riesco a vedere Mechi e di conseguenza tutti gl’altri ragazzi che evidentemente mi stavano cercando, << Chiamate la polizia >> urla qualcuno, sono così stremata che non riesco nemmeno a capire chi parla e poi vedo Lodo e Mechi avvicinarsi a me, << Oddio Martina >> urla una mentre l’altra piange, Ilaria fa capolino nella stanza, << Dobbiamo portarla all’ospedale >> dice lei << Gli ha dato la droga dello stupro >>. Lodo sbarra gl’occhi impaurita, dalla porta vedo Diego e Ruggero che bloccano Francesco che è steso a terra e Ilaria sta mostrando il flaconcino a Mechi. << Andrà tutto bene >> si avvicina a me Ilaria << Ok devi fidarti di noi, riesci a capirmi? >>, io faccio un debole cenno di sì con la testa e ancora vorrei addormentarmi, << Resta sveglia >> Lodo urla piangendo e a quel suono riapro gl’occhi. Le sirene della polizia risuonano in lontananza, ma qualcosa distoglie la mia attenzione su di esse, uno sparo e poi il silenzio, rumori bruschi e urla arrivano dal salotto. Pochi secondi di silenzio e poi sulla porta riesco a vedere Jorge, << E’ scappato >> dice Diego entrando nella stanza e quando mi vede si ferma a guardami. Jorge mi prende in braccio e io mi accascio su di lui, << Dobbiamo andare all’ospedale velocemente >> dice Mechi mentre strappa dalle mani di Ilaria il flaconcino della droga e la mostra a Jorge e io di nuovo mi lascio andare e svengo tra le sue braccia.
   
 
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