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Autore: uomi_hime    03/08/2015    2 recensioni
'Un immenso giardino pieno di rose si apre davanti ai suoi occhi, i petali dei fiori smossi dal vento fresco. Era sbocciato di botto circa tre anni prima, un gigantesco prato di rose dai colori sgargianti: rosse, blu e gialle. Nessuno ha saputo spiegarsi il fenomeno, né tantomeno perché i fiori siano solo di quei tre colori. Ma Ib, non appena l’ha visto, ha ricordato: la galleria, il gentile ragazzo con la rosa blu e la pazza bambina dalla rosa gialla che, alla fine, è riuscita a separarli. Lei è riuscita a fuggire, ma a quale prezzo?'
Partecipa al Drabble Event indetto sul gruppo di fb 'We are out for prompt'.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT: Ib/Garry - "Sono passati tanti anni dal loro incontro in quella mostra, eppure Ib conserva ancora il ricordo di quel ragazzo che le aveva salvato la vita. Il caso ha voluto farli conoscere, un giardino di rose farli rincontrare" di Eisblume
 
CREDITS: Scritta per il Drabble Event indetto dal gruppo di fb ‘We are out for prompt’.
 
~ALL THE TIME IN THE WORLD~
 
Quando Ib apre gli occhi, quella mattina, sente subito che quel giorno sarà speciale.
Non sa spiegarsi quella sensazione che le attanaglia lo stomaco, mettendole addosso un senso d’impazienza che poche volte nella ha vita le è capitato di provare. Balza giù dal letto, si veste velocemente –un maglioncino rosso e un paio di jeans saranno più che sufficienti per il programma di quella giornata- e scende le scale a due a due. La madre le sorride dalla cucina, mentre il padre è già a tavola a consumare la sua colazione.
-Buongiorno Ib! Buon compleanno!- esclama la donna, avvicinandosi alla figlia ormai quindicenne scoccandole un bacio sulla fronte.
-Ciao mamma, ciao papà- saluta la ragazza, sorridendo leggermente. Il padre si limita ad un cenno della mano, seguito da diversi borbottii che devono essere il suo augurio di buon compleanno.
-Allora, hai deciso che vuoi fare oggi?- chiede sua madre, sedendosi a tavola e cominciando a mangiare.
-Andrò al giardino di rose- dichiara la festeggiata, addentando un toast ricoperto di marmellata. La donna si limita ad annuire.
-Vedi di non fare tardi, mi raccomando- dice solamente, scompigliandole piano i capelli. Ib la rassicura, visto che prevede di tornare a casa al massimo per le sei del pomeriggio, per poi alzarsi e uscire di casa.
 
Cammina per le strade a passo cadenzato, senza fretta: in fondo, la sua destinazione è a pochi isolati da casa. Ci mette all’incirca un quarto d’ora ad arrivare, e quando davanti a lei si staglia l’immenso museo della città, il suo cuore perde d’istinto un battito; i ricordi di esattamente cinque anni prima le invadono la mente, insieme al sorriso rassicurante di quel ragazzo che aveva dato la vita per salvarla. Sente le lacrime pizzicarle gli angoli degli occhi, ma si costringe a ricacciarle indietro: piangere non lo riporterà indietro, lo ha imparato da tempo. Gira attorno all’edificio, arrivando fino al prato situato sul retro. È lì che è diretta.
Un immenso giardino pieno di rose si apre davanti ai suoi occhi, i petali dei fiori smossi dal vento fresco. Era sbocciato di botto circa tre anni prima, un gigantesco prato di rose dai colori sgargianti: rosse, blu e gialle. Nessuno ha saputo spiegarsi il fenomeno, né tantomeno perché i fiori siano solo di quei tre colori. Ma Ib, non appena l’ha visto, ha ricordato: la galleria, il gentile ragazzo con la rosa blu e la pazza bambina dalla rosa gialla che, alla fine, è riuscita a separarli. Lei è riuscita a fuggire, ma a quale prezzo?
 
Ib si incammina nel prato, raggiungendo il centro esatto. Si siede, e dalla borsa tira fuori un album da disegno e qualche matita: ha scoperto l’amore per il disegno a undici anni, quando i genitori hanno deciso di regalarle un set di matite e un album di fogli. E chi l’ha più fermata! In meno di due giorni, la casa è stata riempita con i suoi disegni, presto seguiti da molti altri. Sorride al ricordo della faccia che i suoi avevano fatto quando, un anno prima, aveva comunicato loro di essere stata accettata in uno dei più prestigiosi licei artistici della sua città, proprio non se lo aspettavano!
Comincia a disegnare, un viso che prende forma sulla carta: il viso di un ragazzo sui diciotto anni, con un sorriso gentile ad ornargli le labbra e degli stravaganti capelli color lavanda circondato dai petali di una rosa blu come i suoi occhi. È sempre lui il soggetto delle sue opere, immortalato con espressioni sempre diverse per non dimenticare quel primo innocente amore nato e appassito troppo presto.
Una folata di vento più forte delle altre la distrae, strappando il foglio con talmente tanta violenza che persino lei ne rimane stupita. Osserva impotente il foglio volteggiare per aria in un turbinio di petali rossi, gialli e blu, per poi svanire trascinato via dalle correnti d’aria. Il suo cuore batte all’impazzata, il senso d’impazienza di quella mattina che torna prepotentemente a farsi sentire: sta per accadere qualcosa, se lo sente. Ma cosa?
 
-…Ib?-
Eccola, la risposta alla sua domanda. Si gira di scatto, riconoscendo all’istante quel timbro incerto che ancora le capita di risentire nei suoi sogni: Garry è lì, davanti a lei, che la fissa confuso con addosso gli stessi identici vestiti di quando si sono conosciuti. Non è cambiato, le basta un veloce sguardo per capirlo.
-Ib? Sei veramente tu?-
Il suo cuore perde un battito, quando finalmente realizza ciò che vede: Garry è vivo, è davanti a lei, fuori da quella maledetta galleria. È di nuovo con lei.
Senza dire niente Ib annulla quei pochi metri che li separano e lo abbraccia, le braccia strette attorno al suo collo e il viso nascosto sulla sua spalla.
-… Sei tornato- sussurra, mentre sente il ragazzo ricambiare finalmente la stretta.
-Avevo una promessa da mantenere, no?- e Ib ride perché si, finalmente potranno mangiare i macaron assieme. Ma prima…
Garry sobbalza quando sente le labbra della ragazza –non più bambina- poggiarsi delicate sulle sue. Arrossisce vistosamente, ma non si stacca; anzi, ricambia il bacio con trasporto, lasciando che a guidarlo siano i suoi sentimenti: perché in tutti quegli anni passati rinchiusi in quella maledetta galleria, non l’aveva mai persa di vista: dalla finestra sul mondo reale che il suo quadro gli forniva, aveva osservato quella bambina crescere e trasformarsi in una meravigliosa ragazza, innamorandosene giorno dopo giorno sempre di più.
Ed ora eccoli lì, stretti in un abbraccio e uniti in un bacio che, ne sono sicuri, sarà solo il primo di molti altri. Perché adesso che si sono ritrovati, hanno intenzione di fare tante cose assieme.
Tanto, hanno tutto il tempo del mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
~little corner~
Ave popolo!
Eh si, invado finalmente anche questo fandom muahahahahahahahahah con una bella shot feelsosa per chi non è riuscito a digerire il finale ‘Forgotten Portrait’ I MIEI POVERI FEELS PIANGO
Che dire… Garry è una delle mie crush più radicate, ed è stato il mio husbando per ere prima che arrivasse Wadanohara e i miei feels andassero in vacanza alle Hawaii. SAL ARGH- *la sopprimono*
Anyway, impressioni? Opinioni? Devo buttarmi giù da un ponte?
Fatemi sapere, una piccole recensione fa sempre piacere ;)
See yay~
 
uomi_hime
   
 
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