Prologo

Tutto era iniziato per uno strano gioco del destino.
Gilbert lo sapeva.
Da piccolo era fissato con il destino, con la mano di Dio che decreta l'ordine e l'accadere delle cose.
Da adolescente si era convinto che fossero tutte idiozie, che bisognava vivere l'attimo, che tutto era permesso, che il destino non esisteva.
Dovette ricredersi all'età di ventuno anni.
Ventuno.
Due. Uno.
Quel numero... Anche quel numero era uno scherzo del destino.
Dovette ricredersi dopo la sua ultima Estate sabbatica, quando, con due anni di ritardo rispetto alla norma, decise finalmente di iscriversi all'Università.

Era stata una serie di fortunati - o sfortunati, a seconda dei punti di vista - rapporti di causa/effetto.
Era stata una serie di fortuite coincidenze.
Era stato il manifestarsi di una volontà invisibile, come se le vite di ciascuno fossero comandate dall'alto da un audace ed imprevedibile scrittore.

Il primo evento di questa catena, che avrebbe scatenato tutti gli altri, era avvenuto molto tempo prima.
Il primo evento era ricollegabile al giorno in cui Gilbert, arrogante moccioso di undici anni, conobbe i suoi migliori amici, Francis ed Antonio.
No, no ...
Pensandoci bene, il primo vero evento, precedente persino a questo, si divideva in tre parti:

- parte più importante: il magnifico, piccolo Gilbert si trasferì in Italia con la sua famiglia, dalla Germania.
- parte meno importante: la famiglia di Francis fece lo stesso, dalla Francia.
- altra parte meno importante: la famiglia di Antonio fece lo stesso, dalla Spagna.

Chiarita la natura del primo evento, Gilbert aveva potuto ripercorrere gli altri con estrema facilità.

- Secondo evento: i tre mocciosi divennero amici inseparabili.
- Terzo evento: i tre amici decisero di frequentare lo stesso liceo.
- Quarto evento: divenuti grandi abbastanza, i tre iniziarono ad uscire insieme, di giorno e di notte.
- Quinto evento: finito il Liceo, presero la decisione - e nessuno fu in grado di far loro cambiare idea - di concedersi un anno sabbatico.
- Sesto evento: alla fine di tale anno sabbatico, un incidente costrinse Gilbert a letto per mesi ed i suoi due amici, magnifici quasi quanto lui, decisero di rimandare l'Università all'anno seguente per aspettarlo.
- Settimo evento: la seconda Estate sabbatica, come la prima, li vide sempre insieme, nelle località più disparate, con il piccolo particolare che quella sera, a quell'ora, i tre ebbero un piccolo diverbio che li portò a passare la notte in luoghi diversi.

E, quella notte, Gilbert ebbe la magnifica idea di entrare in quel locale, dove conobbe lui.





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NOTE. Ciao! E' da tantissimo che non pubblico nulla, e questa storia ad esser sincera è molto leggera e abbastanza stupida (salvo cambiamenti in corso d'opera che, conoscendomi, potrebbero anche avvenire), quindi non aspettatevi chissaché ... Comunque, il rating è dovuto al prossimo capitolo, che ho già scritto ma che devo rivedere prima di pubblicare. Spero che questo prologo, per quanto breve, possa catturare l'interesse di qualcuno C:
A presto.~
Ary.