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Autore: Danny    18/08/2003    2 recensioni
Anche nel cuore più tetro può albergare l'amore, ma l'oscurità è difficile da sconfiggere ed il pericolo sempre in agguato
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione - La forza del male -

 

Spesso accade che anche il bene più puro nasconde in sé una traccia oscura e che, viceversa, anche nel male può albergare la bontà. Nulla è mai netto e delineato, bianco o nero, ma vi sono migliaia di sfumature diverse per rappresentare l’animo umano ed è nella luce più abbagliate che si formano le ombre più cupe, poiché non esiste l’oscurità senza la luce.

 

 

Un nuovo anno scolastico cominciava quel giorno a Tokio e per Bunny e le sue amiche si trattava di riprendere la loro vita di normalissime studentesse ora che la minaccia di sailor Galaxia era stata debellata e che finalmente nell’universo era tornata la pace. Tuttavia un grande vuoto albergava nel suo cuore: infatti Heles e Milana (sailor Uranus e sailor Nettuno) erano partite, mentre sailor Pluto era tornata al suo ruolo di custode del tempo e Ottavia, Sailor Saturn, non si vedeva da settimane. Perfino la piccola Chibiusa era ritornata al suo tempo, dove l’attendeva la regina Serenity, dove l’attendeva la stessa Bunny in un prossimo futuro. Il dispiacere della ragazza era comunque lenito dalla consapevolezza di aver fatto la cosa giusta e che, un giorno o l’altro, si sarebbero riviste; inoltre c’era Marzio a tenerle compagnia ora che tutte le minacce erano state debellate finalmente il loro amore non avrebbe più trovato ostacoli.

Amy e Bunny entrarono nella loro classe, pronte ad iniziare il nuovo anno scolastico, salutarono i compagni e si sedettero ai loro posti; sembrava davvero incredibile essere tornati alla vita di tutti giorni, le loro battaglia apparivano ormai lontane anni luce e con questi pensieri in testa le due ragazze si scambiarono un sorriso. La campanella suono all’improvviso e tutti gli studenti si sedettero ai loro posti in attesa dell’ingresso in aula della professoressa, che non si fece attendere: l’insegnate entrò dopo pochi secondi e con lei c’era anche un'altra persona, un ragazzo nuovo dall’aspetto piuttosto cupo. Non era altissimo, circa 1,73, aveva i capelli castani e due occhi nerissimi; si avvicinò alla cattedra e si girò verso la classe in attesa che la professoressa lo presentasse ai suoi nuovi compagni.

“Benvenuti a questo nuovo anno scolastico - disse l’insegnante - spero che tutti farete del vostro meglio e vi impegnerete proficuamente, ma prima vorrei presentarvi un vostro nuovo compagno, che si è trasferito a Tokio solo in questi giorni: si chiama Dereck Beckford e spero che lo accoglierete bene tra di voi. Ora cercati pure un posto.”

Dopo queste parole di presentazione il ragazzo, senza dire nulla, si avvicinò ad un banco vuoto e si sedette.

“Benvenuto nella nostra classe, io mi chiamo Amy.”

“Grazie…. Io, invece, sono Dereck…”

Il nuovo compagno aveva risposto piuttosto freddamente ad Amy, che lo aveva accolto con un sorriso e la ragazza era rimasta molto delusa da questo suo comportamento, forse si aspettava un pochino più di vitalità da questo strano personaggio che era comparso all’improvviso nella loro classe, ma poi pensò che, probabilmente, la sua reazione era dovuta al fatto di trovarsi immerso all’improvviso in una nuova realtà e con nuovi compagni e forse fra qualche giorno quel suo strano nuovo vicino di banco sarebbe stato più socievole.

 

La mattinata trascorse rapidamente più a parlare delle vacanze che a far lezione e quando la campanella suonò la fine delle lezioni Bunny si precipitò fuori dalla scuola, seguita da Amy e con lei si incamminò verso casa.

“Finalmente è finita, stavo morendo dal sonno.”

“Ma come fai a dire così, Bunny, hai avuto tutta l’estate per riposarti e adesso dovresti pensare a studiare.”

“Non cominciare con la storia dello studio, Amy, e poi oggi la professoressa non ha spiegato niente abbiamo solo parlato di quello che ci è capitato durante l’estate e io mi stavo annoiando a morte.”

“E’ vero, ma anche queste esperienze possono comunque insegnarci qualcosa di importante, non dovresti trascurarle.”

“E dai, non iniziare a farmi la predica fin dal primo giorno………. Oh, guarda, ci sono le altre!!!!”

Bunny saltellò allegramente verso Marta e Morea, che le attendevano per andare a casa tutti assieme, e le abbracciò calorosamente.

“Calmati Bunny, si può sapere cosa ti succede?”

“Oh Marta, solo tu mi capisci, Amy ha già ricominciato a sgridarmi perché non studio, è un tormento!!!!!!!!!!”

“Guarda che io lo faccio solo per il tuo bene” disse Amy, che nel frattempo aveva raggiunto le amiche.

“Certo, ma sai com’è pigra Bunny, farebbe di tutto pur di restarsene a casa a dormire”

Bunny ringhiò furiosamente verso Morea che l’aveva presa in giro di fronte a tutte, ma poi si calmò all’improvviso guardandosi attorno… qualcosa non andava, Rea non era ancora arrivata e questo era molto strano, solitamente era la prima ad arrivare e sicuramente non avrebbe voluto mancare al primo giorno di scuola di Bunny per lanciarle qualche frecciatina perfida. Anche le altre erano molto stupite da questo strano ritardo, così decisero di andarla a cercare. Non dovettero fare che pochi passa e la trovarono: si reggeva in piedi a fatica sostenendosi ad un lampione della luce, era piuttosto sudata ed il suo volto era bianco come un lenzuolo. Le guerriere corsero a soccorerla e lei crollò letteralmente tra le braccia di Bunny che le chiedeva disperatamente cosa fosse successo, chi fosse stato a ridurla in quello stato, ma Rea era in evidente stato confusionale e non riusciva a far altro che blaterare frasi senza senso e sconclusionate. La sua fronte scottava, doveva avere la febbre alta e così e ragazze decisero di portarla a casa e di metterla subito a letto.

 

“Davvero non riesco a capire cosa possa essere successo, eppure stamattina stava bene”

“Non so, Bunny, forse ha avuto un malore improvviso, forse l’emozione di essere tornata a scuola…”, Marta rispose all’amica cercando di convincerla che non ci fosse nulla di strano in quanto era accaduto anche se nemmeno lei stessa ci redeva.

“Eppure non è da lei, Rea non è la persona che si emoziona tanto facilmente, e non per così poco.”

“Ha ragione Morea” fece eco Amy che era appena entrata dalla camera da letto di Rea con il termometro in mano. “E poi ha la febbre altissima e non è certo normale che la temperatura salga così rapidamente, soprattutto considerando il fatto che fino a stamattina stava bene.

“E allora cosa vorresti dire? Che si tratta di qualcosa di sovrannaturale? Che si tratta di un nuovo nemico?” Bunny era estremamente agitata ed il solo pensiero di ricominciare a combattere la sconvolgeva, avrebbe voluto correre da Rea e dirle di smetterla di scherzare, perché sicuramente stava scherzando, sicuramente quello che stava accadendo non era reale. Poi fu la stessa Rea ad interrompere le amiche immerse nei loro pensieri, chiamandole nella sua stanza.

“Come stai, Rea, ti senti meglio?”

“Come se te ne importasse qualcosa, Bunny”, rispose lei con un sorriso “Ora ascoltate, ho qualcosa da dirvi… sento una presenza, una forza malvagia estremamente potente, c’è una qualche minaccia che incombe su tutto.”

“Come sarebbe a dire, Rea? - chiese Marta preoccupata - si tratta di un nuovo nemico?”

“Non lo so, non riesco a capirlo, ma è qualcosa di strano… qualcosa di… non so come spiegarvelo… di diverso. Sono sensazioni che non ho mai provato prima d’ora, con nessuno dei nostri nemici.”

“E’ questo che ti fa stare male?”

“Credo di sì, Amy, sento un’energia, un’energia potentissima che si è appena risvegliata e che minaccia tutto il mondo conosciuto… è qualcosa che mi prende nell’anima prosciugandomi le forze, si tratta di qualcosa di sovrannaturale che non abbiamo mai affrontato prima.”

“Più potente di Sailor Galaxia?”

“Bunny… no…. non mi stai ascoltando….”

Rea faceva sempre più fatica a parlare, la temperatura si era nuovamente alzata e respirava affannosamente, ma voleva a tutti i costi avvertire le amiche del pericolo e raccogliendo tutte le sue forze riprese a parlare.

“Non si tratta di più potente… o meno potente… è qualcosa di… diverso…. Qualcosa che ti entra nel cuore e sprofonda fino all’anima… è subdolo… è qualcosa di…. Profondo… occulto… è qualcosa di…… un’ombra nera si staglia su tutto l’universo….”

Rea era esausta, non riusciva praticamente più a parlare e alla fine ricadde in un sonno profondo. Le quattro amiche restarono a lungo in silenzio, cercando di capire quello che Rea aveva cercato di dire loro; ma senza trovare una risposta, e con un forte senso di inquietudine nel cuore non riuscivano a fare a meno che pensare alle sue ultime parole: “Un’ombra nera si staglia su tutto il l’universo…”

  
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