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Autore: Dark Legend Trainer    04/08/2015    2 recensioni
Tutti sanno come è nato il Mewtwo originale, della sua storia legata ad Amber, del suo intento di distruggere Mew, della sua alleanza temporanea con Giovanni... eppure, nessuno si è mai chiesto la storia della Mewtwo che appare nel 16ºfilm? Certo,gli sceneggiatori delle anime hanno reso la serie di Unima davvero odiosa già dal primo scontro col rivale per poi finire con una Lega davvero ridicola e con il ritorno del Charizard di Ash, che personalmente mi ha fatto arrabbiare parecchio e mi è sembrato inutile( non potevano farlo tornare prima? Magari per fargli sconfiggere il personaggio a mio avviso più odioso delle anime? ).
Il fatto che nessuno si sia preoccupato di spiegare la storia di questa Mewtwo mi ha davvero innervosito. La verità è che gli sceneggiatori dovevano trovare una scusa per mettere sia un Mewtwo X e uno Y e allora ne hanno fatto nascere un altro diverso dall'originale. Non si può però limitare tutto a un mini filmato. Insomma avete clonato per la seconda volta Mew e la fate passare come una cosa da poco senza neanche una motivazione?! BW è davvero una saga di merda. Se siete interessati a leggere della sua origine questa oneshot fa per voi
Genere: Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mew, Mewtwo, N, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Anime
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New Island, Kanto

Amber Yamoto stava guardando le macerie di cui quell'isola, abbandonata da tutti e considerata maledetta, era piena. Amber ricordava che alla sua destra, un tempo, si ergeva un laboratorio all'avanguardia, attrezzato di ogni tecnologia utile allo scopo del "Progetto Clone" a cui lei e suo marito tenevano particolarmente. In quel laboratorio loro speravano di ottenere i risultati per avere una svolta nella loro vita.

Ora di quel laboratorio restava solo qualche pezzo di metallo o di vetro. Il terreno era sporco di cenere nera e in giro si vedeva ancora qualche brace.

Ecco com'era finito il "Progetto che rivoluzionerà il mondo e soprattutto la nostra vita". Amber ricordava che in questo modo suo marito la riempiva di speranza, promettendole che presto avrebbero riavuto una figlia. Lei però lo aveva lasciato. Non riusciva a sopportare la copia esatta della sua bambina dentro una teca, usata come cavia di un esperimento più grande di quanto suo marito pensasse.
Edward Fuji.
Un uomo dolcissimo, tanto da chiamare sua figlia esattamente come sua moglie. Quando però Amber Fuji morì a 8 anni in seguito a una malattia, questo si era sentito polverizzare il cuore. Non poteva accettare un così crudele scherzo della natura e decise di sfidare la morte. "Amber tornerà con noi" disse a sua moglie prima di allearsi col Team Rocket, pilastro che sosteneva la ricerca del "Progetto Clone" con ogni mezzo. Inutile dire quanto fu tragica la sua reazione nel sapere che il clone di Amber era anch'esso deceduto. Tutti i cloni erano deceduti tranne uno.
Il clone per eccellenza.

-MOSTRO!!-
Amber gridò con quanto fiato avesse in gola. Poi capì che non sapeva davvero a chi era indirizzato quel insulto. Se a Giovanni, il capo del Team Rocket che aveva promesso denaro a suo marito, oppure se si stava riferendo proprio a Edward, divenuto uno scienziato pazzo che non la faceva più sentire felice come un tempo. No, l'insulto non era rivolto a loro. Il termine "mostro" si addiceva di più a quella creatura che il Team Rocket ora aveva in pugno e usava per i suoi scopi personali ignorando lo sforzo e il sacrificio di quelli scienziati che proprio su New Island erano stati carbonizzati poche ore fa.
Tra questi pure Edward.
Amber si mise a piangere e a gridare fino a quando non si sentì stremata. Le reclute che l'avevano accompagnata lì in elicottero guardavano impassibili per poi abbassare il capo in segno di rispetto non appena Amber fece cenno di volersene andare. Oltre a qualche educato e lecito "condoglianze" da parte delle reclute, durante il viaggio di ritorno non si udì alcuna parola.




Quartier generale Rocket, Kanto

Non appena scese dall'elicottero, Amber raggiunse la sala delle riunioni.
Appena entrò vide che dall'altra parte del grande tavolo, dove i maggiori esponenti del team tenevano discorsi, sedevano Giovanni e il suo Persian, che ubbidiente come un gatto domestico scese ai piedi del suo Allenatore. Alla sua destra, come una guardia del corpo, era affiancato in postura bipede, il mostro. Di colore rosa e viola, alto come un giocatore di basket con due corna e una lunga coda, tre dita per ogni mano, dalle quali poteva esercitare un potere immenso, e due occhi seri e profondi che incutevano timore.
-Buonasera Amber. Mi dispiace per l'incidente di oggi e ti faccio le condoglianze per tuo marito. Il Dottor Fuji era davvero un uomo meraviglioso e dalla mente brillante.-
-Grazie- disse cercando di sembrare il più sincera possibile.
-Vedi da te però, che i suoi esperimenti hanno dato dei risultati notevoli. Ti presento il futuro del Team Rocket: Mewtwo.-
La creatura in questione rimase impassibile, ferma al suo posto.
Amber non riusciva a reggere lo sguardo freddo di quell'assassino e si limitò ad una semplice occhiata su quel Pokemon prima di tornare a guardare Giovanni.
-Sai Amber, vorrei che questo Pokemon divenisse parte integrante del Team Rocket. Potresti costruirgli un armatura in modo da renderlo più minaccioso e far capire a tutti che nessuno deve scherzare con noi?-
-Certamente... farò del mio meglio-
Amber era sconvolta, ora doveva pure lavorare per quel mostro che aveva ucciso suo marito? Poteva andare peggio di così?
-Molto bene, allora te lo lascio in custodia in modo che tu possa prendere le misure e fare qualche test su di lui. Ah, inoltre conosce una mossa che non ho mai visto prima e sembra proprio con quella che ha distrutto tutto a New Island. Dovresti analizzarla e scoprire di più su di essa.-
Amber stava annuendo quando ad un certo punto il Pokemon parlò tramite la telepatia con voce profonda di timbro chiaramente maschile.
-NON HO ALCUNA INTENZIONE DI PASSARE ALTRO TEMPO CHIUSO IN UN LABORATORIO CON ALTRI UMANI IN CAMICE! -
Amber tremò visibilmente. Quella creatura sembrava di gran lunga superiore a qualunque cosa avesse mai visto prima. Giovanni non sembrò per nulla preoccupato e rispose a Mewtwo di non aver paura spiegando che i test erano solo per valutare la sua potenza. Incredibile ma vero, Mewtwo lo ascoltò e sbuffando con superiorità uscì dalla porta e si rivolse ad Amber.
-MI TROVI IN LABORATORIO, UMANA-.
Da quel giorno sarebbero cambiate molte cose. Amber non sapeva quanto...





Centro di ricerca genetica Yamoto, Unima, quattro anni dopo

Finalmente era lì davanti a lei, un piccolo mostricciatolo. Un piccolo Mewtwo. Finalmente avrebbe avuto quel che cercava da quattro anni. Mewtwo era fuggito dal Team Rocket in quanto aveva capito di essere solo una marionetta nelle loro mani ed ora era scomparso. Tuttavia Giovanni era ancora vivo, il Team Rocket... ancora in azione. E questo non poteva accettarlo. Lei dopo il disastro con Mewtwo era stata costretta a fuggire insieme ad altri scienziati del Team Rocket, in quanto era girata la voce che era stata l'armatura a spingere il clone a ribellarsi. Erano in tredici a lavorare a quella attrezzatura tecnologica e la maggior parte di loro aveva amici a New Island. Era lecito pensare che volessero sabotare il loro Team per vendicare i compagni morti nell'incidente. I nove sopravvissuti al Team Rocket si rifugiarono in una località abbandonata di Unima dove sorgeva un osservatorio abbandonato da anni. Ora più che mai volevano vendicarsi contro il loro ex Team in quanto questo li aveva condannati a morte per una diceria falsa. L'armatura infatti non aveva difetti, era il Pokemon a indossarla che aveva scelto di cambiare strada. Tuttavia, il tempo passato con lui in laboratorio era stato più che sufficiente ad Amber per analizzare tutte le caratteristiche del Pokemon che ora stavano scritte su un foglio in mano sua:

Abilità: Pressione
Attacco: 350
Difesa: 306
Attacco Speciale: 447
Difesa Speciale: 306
Velocità: 260 km/h

Erano statistiche elevatissime, ma non erano nulla in confronto a quello che il gruppo di scienziati voleva ottenere. Voleva far Megaevolvere Mewtwo. Il fenomeno della Megavoluzione era la chiave che avrebbe permesso al piccolo gruppo di scienziati ( che nel frattempo aveva trovato dei sostenitori e qualcuno che li finanziava ) di poter distruggere il Team Rocket con la stessa arma biologica che il Dottor Fuji aveva creato per loro... solo più potente! Era stato facile prendere sangue da Mewtwo durante uno dei test del Team Rocket e, di conseguenza, il DNA con cui creare un altro clone. Ma Amber non si voleva limitare a questo. Lei non voleva un Mewtwo uguale al precedente. Voeva il suo Mewtwo personale. Così, durante la clonazione inserì anche parte del suo DNA e nonostante quattro anni di fallimenti ora si era riusciti ad avere finalmente un altro Mewtwo. O meglio un'altra Mewtwo. Il DNA del primo Mewtwo e di Amber aveva dato alla luce una creatura dal fisico uguale al Pokemon e dal sesso uguale alla donna. Il "Progetto Mewthree" era quasi completato. Mancava solo la cigliegina sulla torta.
La Megaevoluzione.
Amber sapeva che alcuni Pokemon Leggendari potevano Megaevolversi, per esempio Latios e Latias. Ma quello che scoprirono studiando la nuova Mewtwo era incredibile. La sua mutazione avveniva in modo simile a quella di un Charizard. Mewtwo poteva Megaevolvere in due modi diversi, uno per agevolare l'Attacco e uno per l'Attacco Speciale. Valutando le statistiche scelsero ovviamente di creare prima di tutto una Mewtwonite Y che come per i Charizard incrementava l'Attacco Speciale. Ora finalmente si sarebbe vista la prima Megaforma di questa Mewtwo ancora cucciola.
Amber portava il Megabracciale. Era ovviamente la persona più legata a Mewtwo e non vedeva l'ora di vedere cosa sarebbe successo. Lei era da sempre sicura che gli esperimenti avrebbero prodotto qualche risultato e da sempre era stata dietro allo sviluppo della piccola Mewtwo. Si sentiva ancora madre a volte. Come tale, infatti, aveva provato a dare un altro nome al clone: Mewthree, Mewtwotwo, Ambertwo... ma nessuno di questi sembrava indicato per lei. Al nome, però, ci avrebbe pensato più tardi.
Un suo collega posò la Megapietra artificiale nella teca con dentro Mewtwo e, al suo segnale, Amber premette la Pietrachiave che diede il via alla mutazione. La teca brillò e la luce abbagliò tutti per qualche secondo. Quello che videro in seguito fu la giusta ricompensa a quattro anni di lavoro. Il corpo di Mewtwo era cambiato e si era rimpicciolito di qualche centimetro... ma i rilevatori di potenza posti ai lati della teca indicavano che l'Attacco Speciale era salito molto più di prima!
In laboratorio si levarono grida di gioia per un pò, fino a che non accade un altro evento.
Mewtwo per la prima volta aprì gli occhi, viola e profondi come quelli di Amber. L'energia della Megaevoluzione l'aveva svegliata.
Nessuno fiatò.
MegaMewtwo Y si voltò verso la donna che l'aveva vista crescere fin da piccola e si mise a fare dei versetti come un bimbo. Amber guardò il traduttore Pokemon sul pc del laboratorio per comprendere quello che la piccola voleva dirle. Le scesero lacrime dagli occhi quando lesse la traduzione.
Sul monitor vi era scritto:

MAMMA

Erano tutti increduli. Quel clone vedeva nella scienziata una sorta di figura materna e Amber non poteva che essere commossa nel riavere una figlia. Il suo nome sarebbe stato Mewtwo Y e insieme avrebbero sconfitto il Team Rocket. La cucciola sorrideva allegra e innocente ma ad un certo punto l'effetto della Megaevoluzione svanì e Mewtwo, tornando alla forma base, si riaddormentò. La Mewtwonite Y era scomparsa. Amber si rese conto solo allora di quanto potessero dirsi vicino alla perfezione i loro esperimenti nel creare una Megaforma per il clone. In un giorno aveva assorbito la propria pietra ed ora poteva Megaevolversi a piacimento senza il Megabracciale di Amber, esattamente come qualsiasi MegaPokemon Leggendario in natura!
Nessuno si aspettava quei risultati in un solo giorno... e ciò interessò soprattutto gli scienziati che sostenevano il progetto per denaro e ai quali interessava poco la questione di vendetta verso il Team Rocket...





Centro di ricerca genetica Yamoto, Unima, un anno dopo

Mewtwo era cresciuta parecchio rispetto all'anno prima. Tuttavia, dopo essersi megaevoluta da cucciola non si era più ritrasformata alla sua forma mega e non si era neppure più svegliata. Tutti tranne Amber stavano perdendo la pazienza. Volevano sapere le sue statiche ora che aveva raggiunto la forma adulta ma se questa non si megaevolveva non si poteva neanche svegliarla senza ricorrere a metodi bruschi. Più volte Amber aveva provato a usare il Megabracciale... ma era tutto inutile.
Venne il giorno.
Alcuni degli scienziati, spinti dall'avarizia, si allearono per far sì che il potere di Mewtwo finisse nelle loro mani e usarono uno stratagemma per far si che gli altri studiosi (tra cui Amber) non fossero presenti nel laboratorio quando iniziarono a importunare il sonno di Mewtwo. Usarono tutte le tecnologie possibili facendola soffrire moltissimo per costringerla a Megaevolversi.
Uno di questi scienziati aveva in mano un rilevatore di potenza per scoprire quanto sarebbe stato alto il suo Attacco Speciale.
Mewtwo si svegliò e subito iniziò a gridare dal dolore. Non avevano pietà. Volevano che si megaevolvesse subito.
In quel giorno finirono le loro vite.
Mewtwo si megaevolvette ed usò la mossa che distrusse il laboratorio a New Island cinque anni prima.
Psicobotta.
Quando Amber e gli altri tornarono era già troppo tardi. Il laboratorio era distrutto. Il rilevatore di potenza segnalava un livello assurdo:

Attacco Speciale : 535

A quell'attacco Psicobotta sopravvisse solo uno degli scienziati che pur di riavere Mewtwo decise di assoldare uno dei bracconieri più capaci di Unima, Dirk Slade. Tuttavia, sia quest'ultimo che lo scienziato in questione vennero arrestati in seguito a un mancato tentativo di cattura del clone e per danni ambientali.





New Tork City, Unima

Mewtwo era esausta dopo quella serata. Si era battuta duramente contro un temibile Genesect cromatico per salvare la città e i suoi Pokemon. Tutto era finito nel modo migliore e il Genesect, insieme ai suoi seguaci, ora dimorava nella parte verde della città, considerando chiunque suo amico. Sempre quella notte, Mewtwo aveva conosciuto un ragazzo, Ash Ketchum, che come lei voleva difendere i Pokemon e aiutarli nelle difficoltà. Il ragazzo poi, sembrava conoscerla di già. Davvero strano. Alla fine di quell'avventura lei si era posta su un grattacielo della città per riposare e allo stesso tempo godersi il panorama che, per quanto affascinante ad una tale altezza, non poteva competere con la visuale della Terra al sorgere del Sole vista dallo spazio. Panorama che lei aveva visto qualche ora fa. Per vedere una tale meraviglia aveva esaurito buona parte delle sue energie e se non si erano schiantata... lo doveva solo ai Pokemon della riserva. Questi l'avevano in seguito lodata dicendo che era fantastica, unica. Ma proprio quella parola non le piaceva affatto. Era unica. Era l'unica Mewtwo sul pianeta. Non potevano aver creato un altro Pokemon uguale a lei. Era da sola, senza genitori o altri Pokemon della sua specie. Almeno per gli amici, poteva dirsi soddisfatta. Sorrise guardando l'orizzonte. Ad un certo punto si voltò. Sentiva il rumore di un radar.
Una donna dai lunghi capelli neri e con una felpa la stava ora fissando. Avevano entrambe gli stessi occhi. Fu quel particolare a far sì che Mewtwo non volasse via.
-Mew...Mewtwo...- la donna tremava e le luccicavano gli occhi - mi riconosci? Da tempo non mi guardavi più con quegli occhi...-
Il Pokemon la guardò allibita:-CHI SEI TU? COME FAI A CONOSCERMI?-
La donna sorrise:- Immaginavo che saresti stata confusa. Io sono Amber... ma tu puoi chiamarmi mamma...-
Mewtwo spalancò gli occhi per lo stupore e la paura. "Mamma". Ad un tratto si ricordò di essere a galla, di una luce, di due occhi viola che la fissavano e di altri volti a lei sconosciuti che la guardavano sorridenti.
- AMBER... SE SAI QUALCOSA SULLA MIA ORIGINE TI PREGO DI RACCONTARMELO.-
La donna non perse tempo e le spiegò il motivo della sua creazione e del primo Mewtwo, di Mew e degli scienziati traditori.
-Ora comunque non ha più importanza figlia mia...- disse nuovamente Amber - i miei colleghi per la paura hanno deciso di lasciar perdere e di lasciarti in pace. Ora sei libera di fare ciò che vuoi, puoi sconfiggere il Team Rocket come volevamo proporti all'inizio, oppure scegliere di vivere ed aiutare i Pokemon che incontri lungo il tuo cammino.-
- MAMMA... HAI DETTO CHE IL TEAM ROCKET È UN MOVIMENTO CHE TRATTA MALE I POKEMON...QUINDI QUALSIASI STRADA SCEGLIESSI... DOVREI AFFRONTARE COMUNQUE QUESTI UMANI. DI CONSEGUENZA NON MI FARÒ SCRUPOLI PER FERMARLI! SAI DIRMI DOVE SI TROVANO?-
-Certo. La loro base si trova a Kanto, a ovest. Lì potrai affrontarli e sconfiggerli. Prima di andare però tieni questa -.
Amber tirò fuori dalla tasca una pietra particolare dalla forma ovale, con varie strisce luminose che la ricoprivano.
- Questa è la Mewtwonite X. Se andrai a Kanto donala al Mewtwo che il Team Rocket creò per primo. Voi due... insieme sarete invincibili e nessun malvagio vi potrà mai fermare. Buona fortuna Mewtwo.-
Le lacrime le rigavano il viso.
Mewtwo sollevò la pietra con i suoi poteri psichici e guardò la donna che con parte del suo sangue l'aveva generata:- GRAZIE. NON TI DELUDERÒ-.
Stava per partire alla massima velocità quando ad un certo punto sua madre le disse di aspettare.
-Figlia mia... oggi ci diciamo addio. Quando incontrerai Mewtwo... non avrai più intenzione di tornare da me... vivrai come un Pokemon Leggendario... ti prego però di non dimenticarmi mai. Promettimelo.- Amber aveva gli occhi rossi e tremava.
Mewtwo la guardò. Le sorrise. Poi le volò incontro.
L' abbracciò. Fu un abbraccio lunghissimo.

- NON SI DIMENTICA UNA MADRE-

Detto ciò, volò via. Lasciò la donna che le era stata accanto fin da quando era piccola sul tetto del grattacielo di New Tork e partì verso Kanto, la sua nuova meta. La Mewtwonite X brillava di luce.
Una lacrima le scese sulla guancia quando si voltò per vedere ancora una volta la città nella quale aveva affrontato i Genesect e nella quale aveva scoperto chi era.
Aveva salvato una città ma ora si apprestava a salvare una regione.
Con un altro suo simile.



La storia di Mewtwo Y non è ancora finita!





Ciao a tutti!
Che dire... questa era la mia piccola idea per dare una storia e un senso alla nascita di questo Pokemon che ancora oggi gli sceneggiatori dell'anime non vogliono chiarire. Stiamo pur sempre parlando della saga di Unima ma ritengo una stronzata creare un altro Pokemon Leggendario se poi non se ne motivano le origini. Non puoi dire di punto in bianco "ehi perché non creiamo un altro Mewtwo, magari femmina e magari con una forma Mega". Non può passare inosservata una cosa del genere.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e la storia di questa Pokemon sia stata di vostro gradimento.
In tal caso, non esitate a recensire e a dirmi cosa ne pensate :)

Dark
  
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