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Autore: Cosmopolita    04/08/2015    3 recensioni
[Raccolta di coppie crossover Disney]
Capitolo 1°: Milo/Jane
Capitolo 2°: Jim/Ariel
Capitolo 3°: Jafar/Malefica/Ade
Capitolo 4°: Cenerentola/Biancaneve [Au]
Capitolo 5°: Flynn (Eugene)/Anna
Capitolo 6°: Peter e Alice
Per quanto fosse di conforto ricordare la follia del Paese delle Meraviglie, le montagne Europee e il viso abbronzato di suo marito che le sorrideva dalla prua, sapeva già come sarebbe andata a finire.
Tuttavia, con Peter… con Peter era diverso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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NB: questo capitolo partecipa alla challenge "30 modi di amare più qualche delizia", indetta da Eireen_23 sul forum di EFP





I see the darkness




Sua cugina sorride radiosa; Anna le ha visto in faccia un sorriso del genere un milione di volte –perché, sarebbe inutile dimostrare il contrario, Rapunzel è sempre sorridente- ma sa, in cuor suo, che questa volta sarà tutto diverso. Non è più il sorriso di una bambina, innocente e sorpresa anche dalle più piccole novità quotidiane, e non lo sarà mai più.
La vede alzare la mano in segno di saluto; gli occhi verdi sono rivolti verso un punto non precisato della stanza e la mano adagiata su quella di lui.
-Vi dichiaro marito e moglie.
Anna non sa bene –pur essendo esattamente nella stessa stanza, e in quello stesso momento- che fattezze abbia colui che ha pronunciato quelle parole, che paiono conficcarsi come lame dentro di lei: non ha il coraggio di alzare lo sguardo per guardarlo. I suoi occhi sono fermi su quelle mani strette in un legame che lei non potrà mai sciogliere.
“Si sono sposati”; è difficile crederci, nonostante abbia visto associato ovunque, per le strade, a palazzo, sull’invito che è arrivato ad Arendelle, il nome di sua cugina con quello di Eugene.
Due lacrime le cadono sulle guance, solo lei sa che non sono di commozione.
Il vero amore, io, non l’ho mai conosciuto.
Perché, è vero, c’è Kristoff accanto a lei adesso; e lei gli vuole bene, gli vuole bene davvero.
Forse un giorno si sposeranno, perché lei ormai ha deciso così; che Kristoff è ciò che più si avvicina al vero amore. E, certo, lo ama. Non ha neanche il coraggio di affermare il contrario.
Non riesce, tuttavia, a staccare lo sguardo da quelle mani intrecciate e, soprattutto, da lui.
Anche Eugene sorride, come mai lei lo ha visto fare. Forse solo una volta, da quando lei lo conosce: quando Rapunzel, mano nella mano con lei, l’aveva trascinata per le stanze del palazzo, solo per presentarglielo.
-Oh, adorerai mio marito, ne sono certa! Anzi, più che certa!
E Anna rideva ancora, ingenua e ignara di quello che poi sarebbe successo in seguito. Perché era contenta che sua cugina avesse trovato qualcuno che amava tanto al punto di sposarlo, proprio come era accaduto tra lei e Kristoff.
O, almeno, così pensava.
Perché poi lo ha visto. Sua cugina lo ha chiamato, lui si è voltato verso di loro, verso di lei, e gli occhi di lui si sono incrociati con i suoi per la prima volta.
Avevano un aspetto così luminoso e accompagnavano un sorriso così rassicurante e gentile, che Anna non aveva potuto fare a meno di lanciarsi verso di lui ed abbracciarlo, incurante di tutti gli altri presenti in stanza che, come l’avrebbe sicuramente rimproverata Elsa, chissà cosa avrebbero potuto pensare di lei –Benvenuto in famiglia!- aveva urlato, più a se stessa che a tutti gli altri, come se avesse voluto nascondere perfino a lei quella sensazione strana di disagio che aveva provato non appena l’aveva visto.
Sentiva le braccia del suo futuro cugino stringersi alla sua schiena, con affetto, come se si conoscessero da anni. Non era sorpreso del suo esuberante slancio d’affetto, forse abituato a quello di Rapunzel.
-Piacere di conoscerti, Anna- la sua voce era profonda, allegra. Sapeva di giornate assolate, di corse nel prato… era bella.
E quell’abbraccio, Anna l’avrebbe ricordato ancora, in seguito, la stessa notte, il giorno successivo e quello dopo ancora.

Rapunzel e Eugene –ormai marito e moglie, come dolorosamente le ricorda la sua ragione- scendono la scalinata che li separa dalla galleria di persone che li stanno osservando.
Tutti stanno applaudendo, perfino Kristoff, e Anna sa a cosa sta pensando il suo fidanzato in questo momento: “Il matrimonio mio e di Anna sarà indimenticabile come questo”.
Quando pensa a Kristoff, a quante volte in questi giorni le è venuto spontaneo paragonarlo ad Eugene, un senso di nausea l’assale, come se due dita le fossero ficcate in gola: come può mentire in questo modo a lui e a se stessa?

-Rapunzel mi ha parlato molto di te.
Passeggiavano nel giardino, a braccetto, la fitta coltre di rami e foglie non riusciva comunque ad impedire che un sottile raggio di sole illuminasse il viso di Eugene.
Anna non poteva fare a meno di guardarlo. Più ci pensava, più sentiva le sue guance surriscaldarsi.
-Oh, sai, noi non ci siamo mai frequentate moltissimo, viviamo in due Regni molto lontani tra loro. Ricordo che, durante l’incoronazione di mia sorella eravate lì anche voi ma, sapete… dopo è successo quel che è successo e…- si era fermata, lo aveva guardato e poi gli aveva sorriso nervosa: sapeva di star parlando a vuoto di cose che a nessuno dei due interessano, ma non riusciva a controllarsi. Era come se il suo istinto la spingesse a continuare a parlargli, a stare insieme a lui, soli in quel giardino silenzioso – Cioè, insomma… avrei voluto davvero conoscervi meglio prima, ecco.
Era arrossita definitivamente. Quelle ultime parole, forse, non erano state le più adatte per descrivere il suo stato d’animo.
Eugene non aveva risposto più nulla. Aveva continuato a camminare braccio a braccio con lei, l’unico rumore che si riusciva ad udire era quello delle loro scarpe che crepitavano contro i rami secchi e strusciavano sulla ghiaia asciutta.
-Ti ho messo in imbarazzo, non è così?
Lui, allora, era scoppiato a ridere –Assolutamente no. Anzi, sono contento che tu mi voglia già bene.
Anna aveva sospirato e, in un attimo, tutto il fastidio e il disagio che aveva provato prima, era come se fosse svanito, volatilizzatosi nell'aria di quel giardino. 


Si fermano davanti a lei, due angeli sorridenti che non si accorgono minimamente di come la loro piccola, tanto spensierata cuginetta, in realtà non vorrebbe essere lì in quel momento.
Ma Anna si sforza di sorridere. Scaccia gli ultimi pensieri dolorosi dalla testa; la negatività non le è mai piaciuta. La fa sentire fiacca e inerme.
E allora sorride come loro: il loro stesso sorriso splendente, che sfigura il loro volto rendendolo ancora più bello di quanto non lo sia già.
Abbraccia sua cugina, le mormora piano un “congratulazioni” con voce palpitante di emozione, come se si stesse trattenendo dall’urlare; neanche lei sa se di gioia o di disperazione.

-Ti è mai venuto il dubbio che la persona che hai scelto per passare la tua intera vita, non sia in realtà quella giusta?
Eugene si girò per guardarla, un sopracciglio inarcato e la fronte corrugata in una smorfia pensierosa.
Il suo profilo le sembrava distaccato dall’intero paesaggio, come se le luci chiaroscurali del tramonto non lo toccassero minimamente. Risplendeva, Eugene, come il sole prima di gettarsi nel lago, quando mostra al mondo intero il meglio di sé –Stai parlando di te e Kristoff?
Anna dilatò gli occhi, i suoi muscoli per qualche secondo sembrarono non rispondere più ad alcun comando: aveva capito tutto, quindi?
-Beh, felice che tu ti sia confidata proprio con me: del resto, chi non lo farebbe?- il sorriso si aprì in una fila di denti perfettamente allineati l’uno all’altro e Anna non poté fare a meno di sorridere a sua volta –Però, sai… per quanto mi rammarichi dirti questo, io non posso farci proprio nulla- fece spallucce e tornò a guardare l’orizzonte assorto, la linea del lago su cui erano affacciati si era già colorato d’un rosso fiamma, quasi innaturale –Non te lo devo dire io chi è la persona giusta per te.
Anna si ritrovò a pensare che, stranamente, Eugene era stato il primo a dargli una risposta simile.

E infine, abbraccia anche lui.
Anche questa volta, ci sono migliaia di occhi a guardarli, come la prima volta che si sono conosciuti e che lei ha provato quel brivido strano che non l’aveva fatta dormire di notte.
Ma questa volta è diverso.
Tutti a poco a poco sembrano sparire, i suoni degli applausi sono cessati d’improvviso. Anche Rapunzel sembra essersi volatilizzata nel nulla, nei meandri della sua testa.
Ci sono solo loro due, avvolti nel buio, stretti tra le loro braccia e Anna sa che è solo lei ad avvertire il suo cuore palpitare piano, un leggero rintocco.
Il braccio di lui premuto sulla sua schiena, la mano di lei poggiata sul collo di lui.
Vorrebbe dirgli cosa ha provato per lui per tutto questo tempo: non sa se lo ama, non sa neanche se gli piace così come le piace Kristoff e come, anni addietro, le era piaciuto Hans.
Tuttavia, in un istante tutto finisce: riecheggia gradualmente nelle sue orecchie i rumori di tutti quelli che la circondano, avverte accanto a sé la presenza di gente che si accalca per dare anche loro le congratulazioni.
Anna continua a sorridere. Nonostante tutto, è contenta.

-Quando guardo Eugene, è come se vedessi la luce- quando Rapunzel rideva, nel palazzo si riusciva ad udire solo l’eco della sua voce cristallina –Immagino che con Kristoff sia la stessa cosa.
-Ma certo!- lo ha detto così, senza neanche pensarci più di tanto.
Forse perché era vero. Perché aveva ragione Eugene: nessuno doveva consigliarle la persona giusta per lei: era lei a doverlo stabilire. E lei, in fondo, aveva sempre saputo decidere da sola quello che voleva davvero.

Quando guarda Eugene, Anna vede l’oscurità.
Un'oscurità che l’acceca e l’inghiotte, che non la fa ragionare come dovrebbe.
Continua ad abbracciarlo davanti a tutti, non sa quanti minuti siano passati. Fossero anche ore, a lei non importa.
Quando guarda Kristoff, Anna non sa con certezza cosa vede. Non c’è confusione nei suoi pensieri, né sofferenza, né colpa. Non c’è oscurità, in quello che prova per lui.
D’istinto, stringe la presa su Eugene -Congratulazioni- gli mormora e questa volta è sincera.







Salve a tutti!
Come al solito, la mia incapacità galoppante si manifesta ogni giorno sempre di più: questo capitolo fa schifo. Prima di tutto, è lunghissimo, forse il più lungo di tutti.
E poi, in realtà, come avete potuto constatare, non sono una vera e propria coppia: ho immaginato Anna in un momento di debolezza, che potesse mettere a repentaglio ogni sua certezza. Mi è sempre sembrata una persona che, tutto sommato, sa quello che vuole, mi sono divertita a metterla in difficoltà. Il contesto in cui li ho mossi, mi piace davvero tanto, lo confesso: non appena ho saputo che la parentela tra Elsa/Anna e Rapunzel era canon, ho letteralmente urlato di gioia e, beh, non potevo non scriverci qualcosa.
Inoltre, Anna e Flynn sono di un Ooc spaventoso, me ne rendo conto. Cioè, secondo me Anna, in contesti più tristi, farebbe così, quindi è un po’ una mia visione del personaggio: fatemi sapere la vostra, insomma ^^
A me questi due piacciono tanto, il che è un problema, considerato che adoro Flynn e Rapunzel insieme. Per questo ho voluto fare in modo che la loro fosse una coppia one side, con immensa sfortuna di Anna.
E ora, passiamo al momento più atteso (??): chi sarà la prossima coppia?
Beh, vi confesso che è una delle mie preferite, insieme alla Ariel/Jim, alla Jafar/Malefica e ad un’altra che, spero presto, mi piacerebbe proporvi.
Vi basta solo sapere che entrambi… beh, entrambi hanno a che fare con un Mondo “meraviglioso”. Cioè, so che siamo in casa Disney e che tutto è praticamente "meraviglioso". Diciamo che sono due universi surreali perfino per la Disney ;)
Grazie alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo -Mheetu, auaura (non preoccuparti, un personaggio di "Ralph Spaccatutto" arriverà presto ;)), mergana e _Lyss_- e a quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate/tutt’e tre (??).
Un grande, gustoso pasticcino a tutti voi <3
Cosmopolita

   
 
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