Willst mich heiraten?
La navata di una
chiesa.
Io, cammino,
lentamente, mentre la gente, sentendomi, si volta a guardarmi. Sento, gli occhi
di tutti addosso e, nonostante sia abituato a questa sensazione, mi sembra di
aver appena migliorato il mio record personale di ansia.
Sospiro, puntando gli
occhi davanti a me.
Sull’altare, vedo, mio
fratello e i miei amici.
I testimoni.
Mio Dio…, penso,…basta solo la parola “testimone” a farmi venire una strana
sensazione alla stomaco, mentre, nel mio cervello, parte una marcia funebre.
Deglutisco
ancora, poi, cercando di non farmi vedere, getto una veloce occhiata
alle mie spalle. Alla porta, dalla quale sono entrato.
La stessa porta, dalla quale, volendo, potrei fuggire.
Deglutisco,
mentre alcune signore anziane, probabilmente parenti di lei, mi osservano, preoccupate.
“Dici che ci ripensa?”
domanda una, convinta di mormorare mentre, in realtà,
a causa della sordità causata dalla vecchiaia, sta urlando.
Un secondo.
Tutti si voltano verso
di me.
Deglutisco, a fatica,
tanta la tensione.
“Da che mondo e mondo,
è la sposa che scappa il giorno delle nozze…” risponde subito l’altra.
Tutti gli ospiti,
rincuorati dalla risposta, tornano a fissare dinnanzi a loro.
Io, un po’ più calmo,
sospiro, aumentando il passo, per allontanarmi il prima possibile.
“…Lo sposo, di norma,
scappa prima…” conclude la vecchia signora, alle mie
spalle.
Un secondo.
Fissando mio fratello,
fermo sull’altare, vedo che inizia a sogghignare. Anche
Georg, ovviamente, non ha bisogno di troppo incoraggiamento.
Ride. Gustav, di fianco a lui, mi sorride.
Espiro, mentre un
sorriso appare anche sulle mie labbra.
E’ solo una stupida
formalità…, penso.
Finalmente, un po’ più
tranquillo, raggiungo l’altare. Salgo i gradini, lentamente, temendo di
inciampare.
Già mi vedo, lo sposo che, vola, a mo’ di superman, atterrando, con
la testa nel tabernacolo.
Un secondo.
Abbasso lo sguardo,
aumentando ancora la mia attenzione.
Mio fratello, che mi
osserva, intanto, tenta ancora di non ridere.
Arrivato al suo fianco,
prendo un altro bel respiro, per poi voltarmi verso l’ingresso.
Un minuto.
Due minuti.
Niente.
Io, preoccupato, mi
volto verso gli altri, mentre il terrore si impossessa
di me.
Non avrà mica deciso di
lasciarmi…?!?, mi domando, preoccupato.
“Cosa
diceva la vecchia?” mormora mio fratello, velocemente, nel mio orecchio.
Mi volto, sconvolto, a
fissarlo.
Un secondo.
Ricomincia
a ridere, poi appoggia una mano sulla mia spalla, rassicurante.
“Tranquillo…” esclama un attimo dopo “La vecchia si sbaglia…Le
donne scappano dopo… Con i soldi…”
Gli getto un’altra
occhiataccia, aggrottando le sopracciglia.
“Ok…Come
non detto…” conclude, fissando un secondo il soffitto,
ignorando il mio sguardo.
Un attimo.
Volta il viso di
scatto, sorride “Guarda, uomo di poca fede!”
Anche io mi volto. Sorrido.
Lei, avvolta in un
meraviglioso abito rosso, avanza, velocemente, per la navata, accompagnata da
suo padre e, preceduta, da tre sue amiche.
Le testimoni.
Piantala, stupido cervello!...,
penso io, mentre, per la seconda volta, pensando a quella parola, in sottofondo
risuonava la marcia funebre.
Lei, si avvicina,
talmente veloce che, per l’ennesima volta, vengo colto
da una specie di allucinazione.
Mi sembra quasi di
vederla, raccogliere la gonna ed iniziare a correre verso l’altare, urlando
“Prima è, meglio è!”
Scrollo un attimo la
testa, domandandomi cosa accidenti mi sta prendendo.
Mio fratello mi si
avvicina di nuovo.
“Ne ha di fretta, la
ragazza…” commenta, la voce divertita “Inizia a pregare che stanotte non abbia
altrettanta fretta, altrimenti, fratellino, ti va male…”
Io, immediatamente,
sgrano gli occhi, voltandomi di nuovo verso di lui, gettandogli un altra occhiataccia.
Lui, ovviamente,
sogghigna come se niente fosse.
Finalmente, le sue
amiche arrivano all’altare, iniziando a salire. Lei, sorride al padre, poi si
volta verso di me.
Sorride anche a me.
Le tre ragazze,
intanto, sfilano, fermandosi proprio di fronte a noi.
Un secondo dopo,
finalmente, sale.
Sorridendo, mi avvicino
a lei, lentamente, nuovamente per paura di inciampare, questa volta, nel
tappeto.
Le tendo la mano
destra. Lei, veloce, la afferra.
Ci fissiamo negli
occhi, sorridendoci.
Un secondo.
Dalla navata parte un “Oooooooooooooooooooooooooooooooh” dai parenti commossi.
Un altro secondo.
Noi otto sull’altare,
iniziamo a morderci le labbra e a fissarci le scarpe.
Tutto, pur di non
ridere.
Quando
infine ci siamo calmati, torno a guardare lei. I nostri sguardi si incontrano.
“Non sai da quanto
aspettavo questo momento…” dice lei, gli occhi lucidi.
Le sorrido. “Beh, siamo
qui finalmente…Io, te, i testimoni (…marcia funebre nel mio cervello), i
parenti, gli amici…”
Il sorriso
di lei, si allarga “Si!” esclama, felice “Non manca proprio niente!”
Continuiamo a
sorriderci, tenendoci la mano, felici.
Un secondo e poi la
vedo, circondata da fiori, che brilla, come un diamante.
“Ehm…Bill…”
All’improvviso,
sentendo la voce di Gustav, sbatto le palpebre,
strappato alle mie visioni. Velocemente, mi volto.
Sgrano gli occhi,
esterrefatto.
Tom e Georg,
piegati in due, si appoggiano uno all’altro, per non accasciarsi al suolo,
mentre ridono.
Gustav alle loro spalle, mi
osserva. Ride.
Lo fisso, la fronte
aggrottata, non riuscendo a capire.
“Ehm…Bill…” ricomincia lui, tentando di
trattenere le risa “…Forse, vi servirebbe anche il prete, per sposarvi…”
Un attimo. Georg si accascia, al suolo. Tom,
subito, si piega, cercando di tirarlo di nuovo in piedi.
Io, mi volto, senza parole, verso di lei poi, entrambi ci voltiamo
verso l’altare.
Vuoto.
“Dove sarà il prete?”
domando, la voce preoccupata “Non avremo mica
sbagliato giorno, spero…”
Un secondo, lei
impallidisce, prima di arrossire. “Vado a prenderlo a casa, se necessario!”
esclama, con furore, prima di gettarmi un’occhiata,
ed, infine, iniziare a fissarsi le scarpe.
“Sono qui, calma…”
esclama una voce.
Ci voltiamo tutti verso
l’organo.
Nella penombra, appare una
figura, le braccia al petto, tra le mani, un libro.
Quando raggiunge la luce, io,
non posso fare a meno di sgranare gli occhi e spalancare la bocca.
Sarà Brian Molko dei Placebo, a sposarmi?!?...,
penso, esterrefatto.
Un attimo.
Mi volto, a guardare
gli altri, che ricambiano il mio sguardo, preoccupati.
“Tutto bene?” domanda
infine Tom, ripresosi dalle risate.
Io, continuo a
fissarlo, senza parlare.
“Bill…”
Mi volto, di scatto,
verso Brian Molko, fissandolo, tentando,
contemporaneamente, di non mostrare tutto il mio stupore.
La cosa mi risulta abbastanza difficile, dato lo strano accostamento
della tunica, anni ‘50, e il contorno occhi, sottolineato dalla matita nera.
“Bill,
sei pronto?” ripete, allungandosi verso di me ed appoggiando una mano sul mio
braccio.
Io, ancora sconvolto,
annuisco “Si..Bria..Ehm…Si!”
Brian Molko sbatte un secondo le palpebre,
ricoperte di nero, il volto stupito, poi accenna un sorriso, iniziando a
parlare.
“Fratelli…”
Sospiro, cercando di
calmarmi, la mano di lei, ancora stretta alla mia.
Sollevo lo sguardo. Incrociando quello di lei, sorrido.
Un secondo.
Sgrano di nuovo gli
occhi.
Si! Si! Lo voglio!
Accidenti, cosa aspetti a muoverti, prete?!? Chiedimelo!!!
Siiiiii! Lo voglio!!!!
Accidenti, se lo voglio! Voglio dire… Bill Kaulitz!!! Bill
Kaulitz!!!! Sposerò Bill Kaulitz!!!! Alla faccia tua, Friederike! Altro che, non ho avuto successo… Io sposerò Bill Kaulitz!!!
Nel cervello, per un
attimo, ho sentito la voce di lei.
Inconsciamente,
impallidisco, ritirando subito la mano.
In un istante, sento
gli sguardi di tutti addosso.
“Tutto bene, amore?”
dice subito lei, fissandomi, preoccupata.
Io,
annuisco, mentre un brivido mi attraversa la schiena.
Lei, tende ancora la
mano, afferrando saldamente la mia.
Ora sei mio…Non mi
sfuggirai, Bill… Mio per sempre!!!
Oh, mio Dio!..., penso,…non può essere vero… Non posso sentire ciò che
ha pensato…
Deglutisco, poi espiro,
deciso a fare un’altra prova, per sapere se ciò che ho sentito, era vero.
Lentamente, mi sposto,
di modo da riuscire a vedere, con la coda dell’occhio, i mie
testimoni (Marcia funebre)
E basta!!!, penso, prima di osservare mio fratello.
Tom, ha
il viso rivolto in avanti, sorride, accattivante.
I matrimoni, occasione
perfetta per una buona caccia…!!!
Deglutisco, dopo aver
sentito la sua voce nel mio cervello.
Consapevole che quello
potrebbe essere davvero un pensiero di mio fratello, per esserne sicuro, decido
di provare ancora.
Scheiße! Ma
quanto dura un matrimonio?!? Mi sono dimenticato di chiedere… Ma perché non si
muovono, anzi, accelerano il tutto?!? Io ho fame! Proporrò di invertire i
tempi! Prima il banchetto, poi, se uno ha voglia, si ferma per la cerimonia!
Un altro secondo.
Eh, si, Bill, rassegnati… Quello era, senza dubbio, il pensiero di Georg.
Sospiro, iniziando a
pensare a quando sia il momento migliore per interrompere Brian Molko e dire a lei, che non ho più
intenzione di sposarla.
Deglutisco,
spremendomi le meningi, finché, vedendo un movimento nelle prime panche,
involontariamente, sposto lo sguardo.
Vedo, i genitori di lei.
Il padre, fissa, il
viso duro, alle mie spalle.
Oh, mio Dio! Qualcuno
mi dia la forza… Ma cosa diavolo ha in testa mia
figlia?!? Mio Dio! Lo sposo, si… Ok, si, ce la posso
fare… Ma suo fratello… Mio Dio! Ma che capelli ha?!?
Non sarà mica un drogato! Con quell’orrendo piercing… In che guai ti sei cacciata, piccola?!? Mio Dio!
Espirando in fretta, la
rabbia che mi invade, velocemente, sposto lo sguardo,
ora sulla madre.
Lo sposo mi sta
guardando! Oh, ma che carino!!! Ha davvero buon gusto
mia figlia!!! Altroché! Solo, magari… Ma come è magro,
accidenti! Non è che volerà via, se spira un po’ di
vento?!? Ma ci penserò io! Un po’ di cucina casalinga
e ti salverò dall’anoressia!
Questa volta, non
potendo evitare di rabbrividire, sposto lo sguardo.
Mio Dio! Ma cosa sto
facendo?!?..., penso.
Mentre espiro ancora,
riportando lo sguardo su Brian Molko, ora decisissimo
ad interromperlo, involontariamente, lo appoggio sulle testimoni (Marcia
Funebre!)
Madonna mia, lo sposo
mi sta fissando! Ha la faccia da stralunato! Ma starà
bene?!? O vomiterà per l’ansia?!? E
così pallido! Forse dovrei… Ehy! Però, niente male,
il fratello… Proprio il mio tipo… Quand’è che finisce ‘sta cerimonia?!?
Un matrimonio! Che
bello!!! Sono così felice, emozionata!!!! Chissà
quante volte, avranno parlato della formula per la fusione nucleare, prima di
arrivare a questo passo!!! Come sono fortunati!!!!
Sull’ultima battuta,
non posso fare a meno, di sgranare di nuovo gli occhi, poi,
sento gli sguardi di tutti i presenti puntati su di me.
“Bill?”
Mi volto, verso Brian,
che mi sta osservando, incuriosito.
“Brian! Io non voglio!
Non posso farlo!!!”
Brian, mi fissa,
stupito, poi il suo viso, si indurisce “Ma tu,
comunque devi, Bill…” risponde subito.
“Cosa?!?” esclamo allibito, mentre mi sembra che tutto intorno
svanisca, velocemente “Io non posso Brian! Davvero! Non posso!!!”
“Ma
Bill…Tu non capisci…Come faremo…?”
Io, scuoto il capo
“…No… No…”
“Ma
Bill…” ricomincia Brian, afferrandomi per le spalle,
iniziando a scuotermi, mentre la sua voce si fa piagnucolosa “Come faremo, Bill?!? Come faremo con la
torta?!? Eh, Bill?”
“BILL!!!
BILL!!! BILL!!!”
Apro gli occhi, di scatto, scosso da
brividi.
Tom, sopra di me, smette
di scuotermi, ma non di fissarmi.
“Era solo un sogno,
vero?” domando, preoccupato, asciugandomi la fronte dal sudore freddo.
Mio fratello, tornando
al suo letto, annuisce. Lo osservo, in silenzio, mentre torna a sdraiarsi.
Silenzio.
“Tom…Ho
preso una decisione…” mormoro, poco dopo, la voce ancora tremante “Credo che
non mi sposerò… Ho già dato…”
Un secondo. Mio
fratello, scoppia a ridere “Hai già dato?!?” ripete,
la voce allegra “E quando?”
“Stanotte…”
Un altro secondo di
silenzio, poi Tom, si rigira nel letto, dandomi le
spalle. “Tranquillo, Bill, quando troverai quella
giusta…”
Sospiro, un po’ più
tranquillo, mentre l’incubo si allontana “…forse…” interloquisco.
Un fruscio.
Tom si volta di nuovo
verso di me “Ed io, farò in modo che quel giorno, Brian Molko,
non abbia altri impegni!”
Fine.