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Autore: Abbey Road Bae    04/08/2015    1 recensioni
"Perchè la mente è controcorrente al cuore, all'istinto"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Acqua. Ossigeno, ciò che serve a ognuno per respirare, per vivere.
Respiro con la bocca aperta, consapevole del fatto che ciò che inalo mi aiuta a pensare lucidamente e a calmare la mente. Rivoli d’acqua, dapprima gelida, poi sempre più tiepida, scorrono veloci sul mio viso, sul mio corpo e sui miei occhi serrati, quasi a voler proteggere quel che abbiamo di più prezioso.
La vista, lo sguardo.
Quello sguardo. Per almeno un paio di secondi, i miei occhi scurissimi si sono posati sopra i suoi, verdi come le foglie di una quercia in piena estate.
E ancora. Migliaia di occhiate veloci, ma profonde, occhi che cercano disperatamente un contatto, contrariamente a ciò che vorremmo. Perché la mente è controcorrente al cuore, all’istinto.
Ma è quello che risiede nella testa, ciò che si nasconde dietro a un viso, che ci fotte.
Perché continuo a pensare a lui?
Domande a cui nemmeno noi stessi possiamo rispondere, eppure ce le poniamo, ci tempestano, ci tormentano.
 
Un brivido mi percorre la spina dorsale, scuotendomi dalle mie riflessioni. La doccia è un ottimo posto per pensare. Solo io, un ambiente ristretto, caldo e confortevole, un getto d’acqua rigenerante…
Sporgo il mio braccio fuori dalla cabina doccia, densa di vapore acqueo. Forse era passato troppo tempo da quando ero entrata.
Sento un freddo pungente, crudele, cinico pervadere il mio corpo ancora madido di sudore, le piccole gocce lo percorrono sconsolate, arrendendosi ai miei movimenti per uscire dalla doccia.
In fretta afferro il mio asciugamano e mi ci avvolgo, intirizzita, stringendomi ad esso come una bambina al suo orsetto di peluche.
Mi asciugo, mi infilo della morbida biancheria, ancora impregnata dall’odore di sapone dell’ultima centrifuga, e un miniabito sgargiante, che mi scopre le cosce e le spalle del colore della porcellana.
Esco dal mio vaporoso pensatoio. La casa è fredda, ibernata.
Morta.
Sono sola in questo lussuoso appartamento di Los Angeles, eppure la vita appena fuori dalla tana della volpe pulsa a pieno ritmo: autobus, veicoli eleganti sfrecciano per le strade perennemente trafficate della metropoli, mentre le persone ai lati della strada camminano frettolosamente, parlando al telefono, sgranocchiando distrattamente una brioche o guardandosi attorno, come a voler individuare un volto familiare nella fiumana di gente dall’altro lato del marciapiede. I negozi incominciano ad accendere le loro insegne luminose e invitanti, e la città in pochi minuti viene illuminata da luci al neon e ravvivata da forme ammiccanti e colori accecanti. Ogni tanto qualche aereo sorvola, maestoso come un’aquila che conquista la cima del Monte Bianco, i lussuosi edifici e le case pulite, diretto chissà dove.
Osservo questo spettacolo artificiale ogni sera. Amo vedere tutto spegnersi per poi tornare a risplendere, trasformarsi da bruco a farfalla. È sempre affascinante notare come ogni cosa muti all’improvviso.
Mi allontano dalla vetrata che copre il diametro di quasi una parete intera, afferro un libro dalla libreria del salone e sprofondo nella mia amata poltrona blu, come un pesce pagliaccio nel suo anemone in fondo al mare-
Il blu mi rilassa, come le onde dell’oceano e il loro movimento repentino, ma allo stesso tempo imprevedibile, fragoroso alle volte e delicato quando il vento smette di accompagnarlo.
Il libro non mi affascina particolarmente, ma scorrendo le dita sulle pagine appena ruvide al tatto, sentire quell’odore vissuto e cartaceo e seguire con lo sguardo le righe di parole mi aiuta a soffermarmi su un mio pensiero ricorrente, altrimenti sbiadito e non elaborato.
Cosa era successo un’ora prima?



Angolo autrice!
Ciao a tutti, questa è la primissima storia che pubblico, perciò sono nervosa ed emozionata. Spero che vi sia piaciuta o che almeno vi abbia suscitato un po di curiosità ;)
Probabilmente però passerà un rispettabile lasso di tempo prima della prossima parte, causa vacanze e mancanza d'ispirazione... Ma il fine giustificherà i mezzi, spero. Devo ammettere che non pensavo che la prima storia che avrei pubblicato non sarebbe stata sui Beatles... ma è andata così. Sicuramente finita questa ne scriverò qualcuna, promesso. Vi saluto, a presto. :D
 
   
 
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