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Autore: HikariNoShizuku    04/08/2015    1 recensioni
Ren se n'era andato ormai da tre anni.
Nana anche era sparita e nessuno osava più aprire bocca per iniziare discorsi già conclusi da tempo e che avrebbero solamente riaperto ferite talmente profonde da sembrare insanabili.
Hachi ormai, anche se continuava a ripetere il contrario, si era arresa a ritrovare l'amica e con lei avevano gettato la spugna prima Shin, poi Nobu ed infine Yasu.
Lei non voleva tornare.
Probabilmente aveva deciso di superare la perdita dell'uomo che amava mettendo le distanze da tutto e da tutti, troncando i rapporti con il suo passato, ma senza smettere di cantare. La sua voce l'avrebbe accompagnata per sempre.
Hachi continuava a rigirarsi le foto dell'amica tra le mani mentre osservava per la milionesima volta quel viso così bello, ora incorniciato da lunghi capelli biondi, come se attraverso i suoi occhi pieni di tristezza potesse in qualche modo riportarla da lei e sentirla cantare un'ultima volta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nana Komatsui, Nuovo personaggio, Reira Serizawa, Shinichi Okazaki, Takumi Ichinose
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Verso il Futuro – In Ricordo di un Amore



Ren se n'era andato ormai da tre anni.
Nana anche era sparita e nessuno osava più aprire bocca per iniziare discorsi già conclusi da tempo e che avrebbero solamente riaperto ferite talmente profonde da sembrare insanabili.
Hachi ormai, anche se continuava a ripetere il contrario, si era arresa a ritrovare l'amica e con lei avevano gettato la spugna prima Shin, poi Nobu ed infine Yasu.
Lei non voleva tornare.
Probabilmente aveva deciso di superare la perdita dell'uomo che amava mettendo le distanze da tutto e da tutti, troncando i rapporti con il suo passato, ma senza smettere di cantare. La sua voce l'avrebbe accompagnata per sempre.
Hachi continuava a rigirarsi le foto dell'amica tra le mani mentre osservava per la milionesima volta quel viso così bello, ora incorniciato da lunghi capelli biondi, come se attraverso i suoi occhi pieni di tristezza potesse in qualche modo riportarla da lei e sentirla cantare un'ultima volta.

Nana.. ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrate?

Pensò, mentre le lacrime ricominciavano ad accumularsi sulle palpebre inferiori per poi scivolarle rapide lungo le guance. Si asciugò il viso con un gesto noncurante, per poi alzarsi dalla panca adiacente al grande tavolo di legno che aveva visto costruire dalla vocalist molto tempo prima, quando il loro futuro era ancora qualcosa di incerto ed il loro destino sembrava unito dal filo indistruttibile della vera amicizia.
Sarebbe ritornata da Takumi, per ricominciare una volta per tutte e permettere ai loro due figli di vivere una vita normale con due genitori che si amavano.
Tuttavia di lì a poco avrebbe ricevuto una strana quanto inaspettata sorpresa.


Bussò alla porta dell'appartamento poco prima che Hachi decidesse di andarsene.
Tre colpi leggeri ma allo stesso tempo decisi. Gli stessi che ricevette il suo cuore quando si ritrovò davanti la fotocopia dello sfortunato chitarrista dei Trapnest.
-Ehm, salve. Sto cercando Nana Osaki.. mi hanno detto che abita qui- domandò lo sconosciuto, che dalla voce si rivelò essere una ragazza.
Le mani di Hachi corsero alla bocca, in un gesto di stupore, alla vista di quella donna così bella e tanto simile a Ren.
I capelli, tagliati molto corti, erano stati tirati su con il gel mentre dal naso sottile ed affilato spuntavano due piccoli anellini d'argento.
Le labbra, dipinte di viola erano piccole e distese in un lieve sorriso, mentre i suoi occhi scuri erano dolci e rassicuranti.
Indossava una giacca di pelle nera con borchie acuminate che spuntavano dalle spalle e dal colletto, e sotto di essa si intravedeva una canotta color porpora mezza strappata che le fasciava il seno piccolo ed il ventre piatto con stile.
Le gambe erano coperte da fuseaux neri, anch'essi strappati con tagli trasversali in quasi tutta la loro lunghezza per poi sparire dentro a pesanti anfibi dalla suola rialzata.
-N-Nana non è in casa... posso aiutarla io?- rispose Hachi, con voce tremante. Gli occhi della ragazza si fecero improvvisamente tristi.
-Ah, capisco.. dunque, immagino che le voci siano vere. Se n'è andata davvero..- sospirò, parlando più a se stessa che alla sua interlocutrice, che continuava a fissarla con aria stralunata.
-Mi scusi.. ma lei chi è?- domandò infine Hachi.
La ragazza riportò lo sguardo nelle iridi castane di lei, come se quella domanda l'avesse stupita. Poi tese la mano e sorrise gentile.
-Mi chiamo Satsuki. Satsuki Honjo -


*



-Yasu!!!- urlò Hachi, spalancando la porta del piccolo appartamento.
-Oh, Nana... cosa succede?- chiese il giovane avvocato nonché ex batterista dei Blast, alzandosi istintivamente dalla sedia e voltandosi verso la ragazza.
-C'è una donna..- il fiato corto le mozzò la voce -..dice di essere la sorella di Ren!- esclamò poi tutto d'un fiato, portandosi le mani alle ginocchia e piegandosi in avanti per riprendere il respiro. Era arrivata dall'amico praticamente correndo e il suo fisico non sembrava voler collaborare più di tanto.
Con uno scatto fulmineo il giovane si sfilò gli occhiali, cosa che faceva raramente, per piantare le sue iridi sgranate in quelle della ragazza.
-Nana.. ma che stai..- esclamò, cercando di mantenere la calma.
-Yasu, non sono impazzita! Adesso è al vecchio appartamento, le ho detto di aspettarmi lì..- disse lei, portandosi una mano al petto.
Il ragazzo si passò una mano sul viso, come per cercare di focalizzare la situazione e reagire in modo razionale, poi fece un respiro profondo e afferrò il cellulare.
Hachi capì dal rumore di tasti che probabilmente aveva intenzione di chiamare qualcuno.
-Avverto Nobu e Shin, tu pensa a dirlo a Takumi. Ci penserà poi lui ad avvertire gli altri se lo riterrà opportuno..- disse solamente, la voce ridotta ad un sussurro.
-V-va bene..- rispose lei, recuperando il cellulare dalla borsa.
Si sarebbero trovati tutti nella stanza 707 per incontrare Satsuki. La donna che portava lo stesso nome della figlia di Hachi e lo stesso cognome dell'unico amore di Nana.


Quando Yasu, Nobu, Shin e Hachi varcarono la porta dell'appartamento per poco non si misero a gridare dalla sorpresa.
Quella donna era davvero uguale a Ren.
Li aveva aspettati pazientemente per più di un'ora, come testimoniavano le numerose cicche ormai spente dentro ad un piccolo posacenere.
Satsuki si voltò verso di loro con aria interrogativa, per poi alzarsi dalla panca accostata al tavolo e dirigersi a grandi passi verso i nuovi arrivati.
-Satsuki Honjo. È questo il tuo nome?- domandò Yasu, poco convinto.
-Esatto. Voi invece siete..?- chiese di rimando, osservando incerta i volti degli altri componenti del gruppo.
Si presentarono senza riuscire a distogliere lo sguardo sbigottito dal viso della ragazza. Il suo sorriso, il suo sguardo, persino l'odore. Era in tutto e per tutto uguale a Ren.
-Quindi voi siete amici di Nana Osaki..- disse lei, guardandosi in giro spaesata -.. ma lei dov'è?- chiese infine, mentre tra loro calava un silenzio colmo di imbarazzo e tristezza.
-Non lo sappiamo...- sussurrò infine Nobu, mentre serrava i pugni con rabbia -..ormai di lei non abbiamo altro che fotografie-
Satsuki sgranò gli occhi per la sorpresa, poi sospirò sconfitta sorridendo amara.
-Dunque, lo amava così tanto..- disse, più a se stessa che agli altri. Tra di loro calò nuovamente il silenzio, rotto dopo qualche istante dal rumore secco della porta d'ingresso che scricchiolava sui cardini.
La voce profonda di Takumi ferì le loro orecchie.
-Allora? Dov'è?- gridò il marito di Hachi, irrompendo nella stanza come un tornado. Era visibilmente scosso e quando vide la ragazza non riuscì a trattenere un'esclamazione di stupore.
-Diavolo.. è uguale a Ren..- disse, impallidendo, mentre stringeva convulsamente la mano di sua moglie.
La ragazza sorrise mesta, portandosi le mani in tasca e guardando altrove.
-Credo.. di dovervi delle spiegazioni-



Satsuki Honjo nacque dalla stessa madre di Ren, lo stesso giorno, alla stessa ora ma tre minuti e quaranta secondi più tardi.
Erano gemelli.
I due bambini finirono però presto in orfanotrofio e l'unica a venire adottata fu lei.
Visse in una famiglia benestante per diversi anni, con un padre ed una madre che l'amavano con tutto il cuore ma che presto si videro costretti a raccontarle la verità.
Fu dopo quell'episodio che Satsuki decise di incontrare Ren.
Aveva cercato più e più volte di stabilire un contatto con lui, dapprima fingendosi una sua fan e scrivendogli lettere, poi andando a tutti i concerti della sua band ed infine seguendolo a Tokyo quando aveva deciso di lasciare i Blast.
Aveva condiviso con lui tutto, pur avendo mantenuto le distanze. Aveva pianto quando le porte automatiche del treno avevano separato, in quello che doveva essere un addio, il giovane e Nana. Aveva gioito del suo successo con il nuovo gruppo, pur continuando ad informarsi per quanto riguardava la sua vecchia band, e non aveva potuto fare a meno di tirare un sospiro di sollievo quando aveva sentito dai mass media che la vocalist e lui erano tornati nuovamente insieme.
Mentre raccontava, il bagliore dell'anello di brillanti che Nana aveva mostrato alle telecamere il giorno della proposta di matrimonio parve folgorarla una seconda volta. Che ricordo meraviglioso.
Fu così che una sera lo aspettò di fronte al suo appartamento, vestita da uomo per non farsi riconoscere e speranzosa che la sua somiglianza con il fratello le permettesse di aggirare la sicurezza e passare inosservata. Si scambiarono solo poche parole, giusto ciò che serviva per potersi permettere di avere l'uno la consapevolezza dell'esistenza dell'altra, ma Ren non sembrava stupito della sua comparsa improvvisa. Era come se se lo fosse sempre aspettato, come se una parte di lui sapesse di condividere l'anima con un'altra persona, esclusa Nana.
Trascorse una notte da lui, ma non dormirono. La passarono interamente lui alla chitarra e lei ad accompagnarlo con la sua voce, dapprima per scherzo poi con sempre più entusiasmo.
-Fu lui a farmi comprendere la bellezza del suono della mia voce, prima di allora non l'avevo mai notata- concluse, passandosi una mano tra i capelli, imbarazzata, ravviandoli un po' come faceva Ren.
I presenti nella stanza non avevano battuto ciglo durante il racconto della ragazza, e non appena la sua voce si interruppe calò un silenzio quasi opprimente.
Fu il rumore di passi affrettati lungo il corridoio e lo scricchiolìo della porta che veniva aperta di slancio a far trasalire i presenti, che si voltarono immediatamente verso la figura minuta che era appena arrivata, ancora ansimante, e con i riccioli castani tutti arruffati che ricadevano a casaccio su un volto ora rigato di lacrime.
-Oh mio..-
Reira si lanciò sulla ragazza, abbracciandola stretta ed iniziando a singhiozzare come una bambina, mentre Takumi cercava inutilmente di consolarla e calmarla. Doveva essere stato uno shock per la cantante dei Trapnest sapere dell'arrivo in città della sorella di Ren.
-Non ci posso credere.. io non.. tu sei..- farfugliava la ragazza, continuando a guardare Satsuki con gli occhi colmi di speranza e affetto. Affetto che inesorabilmente era riaffiorato nel suo cuore insieme al ricordo dello sfortunato chitarrista.
La sorella di Ren capì immediatamente i sentimenti di Reira e non poté fare a meno di curvarsi su di lei per poterla guardare negli occhi ed accarezzarle dolcemente il capo. Sapeva il trauma che lei aveva subito dopo la scomparsa di suo fratello, sapeva di quanto fosse importante il dono che Reira aveva e quanto meravigliosa fosse la sua voce. Sapeva anche del suo rifiuto a cantare anche solo una nota, dal momento che la chitarra di Ren non avrebbe mai più fatto risuonare le sue corde. Ma lei voleva fare qualcosa. Voleva ripagare sia i Trapnest che i Blastper essersi presi cura di suo fratello e provare a riportare la speranza nei loro cuori. Riportare alla luce la memoria di Ren e sentire il suo sorriso dentro al suo petto, perché una parte di lui viveva ancora in lei.
-Reira, vorresti cantare ancora una volta.. con me?-



Si diedero appuntamento una settimana dopo in quello che anni prima era lo studio di registrazione privato dei Trapnest e Takumi, che era l'unico a conoscenza dei piani di Satsuki, era già lì insieme alla ragazza.
La giovane si trovava già al di là del vetro, le cuffie a coprirle le orecchie ed un microfono professionale a pochi centimentri dalle sue labbra.
Quando tutti furono entrati, Reira in primis anche se aveva rifiutato la proposta della ragazza, il leader dei Trapnest fece partire la base che Satsuki gli aveva fatto comporre al pianoforte e fu allora che qualcosa li toccò nel profondo.
Era una musica dolce e delicata, ma allo stesso tempo decisa e ritmata, e sembrava incredibilmente perfetta nel momento in cui la voce della giovane risuonò nella stanza.
Era così pura.
Hachiko si ritrovò a pensare di non aver mai sentito una voce così bella in tutta la sua vita. Forse soltanto Nana era riuscita a farle battere così forte il cuore, la sera che improvvisò il concerto insieme a Nobu sul tavolo della cucina.
Nobu dal canto suo non riusciva a staccarle gli occhi di dosso e Shin presto si dimenticò di avere ancora la sigaretta accesa tra le labbra.
Yasu aveva una mano appoggiata sulla spalla di Reira ed il suo sguardo sembrava impassibile, anche se un brivido gli percorse la schiena nel momento in cui la voce di Satsuki divenne talmente potente e piena di sentimento da far perdere un battito a tutti i presenti.
Era come se l'intero universo avesse rallentato per restare ad ascoltare quella voce meravigliosa, come se nulla al mondo importasse eccetto lei.
Quando la canzone terminò, gli occhi di Reira si riempirono nuovamente di lacrime e la castana non poté impedirsi di cadere sulle ginocchia, nascondendosi il viso tra le mani.
Quella voce le aveva fatto vibrare persino l'anima, ma quello che lei ritenne stupefacente fu l'incredibile passione che riuscì a trasmetterle con quelle poche parole. Parole che tuttavia parevano raccontare la storia di una vita intera. La vita di Ren. Di Hachiko. Di Satsuki.
Di lei.
Non si accorse nemmeno del braccio di Shin intorno alle sue spalle, mentre un improvviso calore al centro del suo petto sembrava infonderle indelebilmente la forza che la perdita del suo amico le aveva tolto.
La forza di alzare di nuovo la testa. La forza di tornare a cantare. La forza di tornare a vivere.

Angolo dell'autrice
saaaalve a tutti :D ho deciso di scrivere questa one shot per provare a dare vita ad un seguito alla storia (ahimè) incompleta di NANA. In questa storia ho voluto trattare principalmente il punto di vista dei componenti delle due band... ma non è escluso che possa scriverne incentrata però sui pensieri di Nana Osaki dopo la sua fuga :3
  
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