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Autore: Skrill rider    05/08/2015    5 recensioni
Primo libro di una serie, in cui si vedrà Hiccup e i suoi amici in una delle più grandi avventure della storia dell'isola di Berk. In questo primo libro Hiccup e i suoi amici hanno ancora quindici anni, e la Morte rossa è stata sconfitta solo da qualche mese. Durante un normale addestramento, incontreranno una persona speciale, che rimarrà con loro e li aiuterà a sventare le trame malvage di un nuovo nemico, tanto astuto quanto crudele. Tra combattimenti, viaggi, intrighi e minacce i nostri eroi si ritroveranno a dover ostacolare la distruzione non solo di Berk, ma probabilmente di tutto il mondo, e durante la storia scopriranno verità nascoste, nuove isole, strane creature...
E come finirà? Ci sarà un lieto fine? E se sarà così, il finale sarà davvero felice, o ci saranno dei veli di tristezza?
Non vi resta che leggere e seguire i cavalieri di Berk nelle loro più grandi avventure, narrate in queste cronache.
Buona lettura e buona avventura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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~~Arkius si svegliò di colpo. All'esterno della casa era tutto un gran trambusto.
Si alzò in piedi dal suo saccaccio a pelo, calciandolo in un angolo e sbraitò, strofinandosi gli occhi: -Ma che accidenti sta succedendo qui?!-
Hiccup scese le scale di corsa sorridendo e gli rispose:-Giusto, non te l'ho detto...oggi c'è la grande corsa dei draghi!-
Arkius sbuffò:-E insomma! L'altro ieri c'era il tuo compleanno, ieri c'era Asgard feast, oggi la corsa di draghi...domani cosa ci sarà? La festa delle rape volanti?- sbuffò di nuovo -ma avete aspettato che io venissi rapito per istituire tutte queste feste?- Hiccup rise, e anche Arkius.
Fecero colazione senza Stoick, che era andato ad organizzare le decorazioni.
Dopo, Hic portò l'amico all'accademia, dove gli altri stavano già aspettando.
Dopo brevi saluti eccitati, iniziarono a pitturarsi per la corsa. Dato che ora c'era anche Arkius, si dovettero rifare le squadre. Non ci furono grandi cambiamenti, a dir la verità. Semplicemente si formò una terza squadra: la squadra blu, composta da Arkius e Astrid.
Quindi, ricapitolando, abbiamo le “Teste di moccio”, le “Gambepicks” e i “Capelloni”. Astrid all'inizio non era tanto contenta del buffo nome che Arkius aveva scelto, ma poi lui le aveva detto:
-Quindi secondo te “Teste di moccio” e “Gambepicks” non sono nomi buffi?- e lei aveva deciso che aveva ragione, e che era meglio non fare troppo i seri, d'altronde era un gioco creato per divertirsi.
Si pitturarono la faccia con i soliti motivi. Astrid si dipinse una specie di X blu sulla faccia, alla quale aggiunse un po'di segni, per cui alla fine più che a una X assomigliava a una farfalla. Arkius, invece si dipinse un paio di fulmini stilizzati sulle guance.
Nel pomeriggio tutto fu pronto per la gara, ma successe una cosa che fermò tutto. Skaracchio arrivò al villaggio di gran corsa chiamando:- Stoick! Stoick!- il capo lo bloccò, lo scosse un attimo, gli tirò una sberla per assicurarsi che si fosse calmato e poi lo invitò a parlare. E iniziò l'ansimante racconto del fabbro:- Beh, stavo tranquillamente passeggiando nei boschi, pensando ai fatti miei, guardando le nuvole...e ad un tratto ho sentito dei rumori provenire dalla vecchia miniera di ferro. Quella abbandonata. Sono arrivato nelle vicinanze e ho visto centinaia di schiavi che entravano e uscivano dalla galleria. Uomini, donne e ragazzi. E ho visto dei soldati, Stoick, e una fortezza, che si mimetizzava incredibilmente con il fianco della montagna. Sulle mura sventolavano delle bandiere gialle tutte stracciate, che avevano al centro un simbolo...quel simbolo, Stoick...la testa nera di stambecco!- i ragazzi videro il capo irrigidirsi e pronunciare come in trance le parole:- Harald lo spietato...- rimase un attimo a fissare nel vuoto, poi scosse la testa, e corse per tutto il villaggio gridando:- All'armi! Armatevi per la battaglia!-
I ragazzi gli corsero dietro, desiderosi di spiegazioni. Hiccup urlava dietro al padre di parlare, ma lui sembrava non sentire. Dopo averlo inseguito per tutto il villaggio almeno un paio di volte, Stoick si fermò ad ascoltare il figlio:- Cosa c'è?- chiese brusco.
-Mi vuoi spiegare che cosa sta succedendo?-
Stoick sospirò.
-Hiccup, devi sapere che quando tu non eri ancora nato, ci fu un ragazzo di Berk, di nome Harald, che riuscì in qualche modo a entrare in possesso di un’arma leggendaria: L’ascia di Odino.-
I ragazzi si fissarono l’un l’altro, poi il capo riprese:
-La leggenda narra che chiunque la possegga, avrà il potere di abbattere ogni nemico. Inizialmente, Harald usò l’ascia per difendere Berk. Ma poi, la sete di potere l’ha corrotto. Iniziò a uccidere o a minacciare di morte chiunque lo contraddicesse.- sospirò –fummo costretti a rubargli l’ascia e a esiliarlo. Non si è più fatto vedere.-
-E l’ascia?- chiese Hiccup.
-La nascondemmo nella vecchia miniera di ferro, seppellendola per sempre. Ma a quanto pare lui ha scoperto dove si trova, e ha radunato un esercito e schiavizzato villaggi per venire a recuperarla.-
Detto questo Stoick corse via a dare altri ordini. Hic si girò verso i suoi amici. Arkius incrociò le braccia e mormorò serio:- Qual è la prossima mossa?-
I cavalieri dei draghi passarono il pomeriggio a escogitare un piano d’attacco.
-Ok, ragazzi- iniziò Hiccup –vediamo di ricapitolare il piano. Sarà come una corsa di draghi versione Extra large. Mentre i vichinghi combatteranno a piedi, noi attaccheremo dall’alto, sbaragliando i soldati, non gli schiavi. Moccicoso, Gambe e gemelli, al mio segnale cercherete di portare in salvo più minatori che potete, senza incenerirli o lasciarli cadere, chiaro?-
-Chiaro!- risposero quasi delusi i gemelli.
-Ok, invece io, Arkius e Astrid ci inoltreremo nella miniera, troveremo l’ascia e la riporteremo fuori. Tutto chiaro?-
-Tutto chiaro!- risposero i due all’unisono.
E quella sera si scatenò l’attacco.
Mentre  i vichinghi attaccavano da terra, i cavalieri dei draghi attaccarono dall’alto seguendo il piano. Al segnale di Hiccup, si divisero, facendo come era stato stabilito. Mentre Moccicoso, Gambedipesce e i gemelli volarono a soccorrere gli schiavi, Hiccup, Arkius e Astrid si fiondarono nei bui cunicoli della miniera. Ogni drago si faceva luce a modo suo.
Girarono cunicoli su cunicoli. Quella non era una miniera, ma un vero e proprio labirinto!
Gira e rigira, destra, sinistra, alla fine trovarono l’ascia. Era stupenda. Liscia, splendente, senza la minima intaccatura sulla lama. Era mezza coperta da un cumulo di pietre, quindi Hiccup ordinò a Sdentato:- Sfera al plasma, bello.- il drago eseguì, spazzando via i sassi con un colpo. Hic raccolse l’ascia...era leggera.
Si girò verso gli amici e disse ridacchiando:- É stato facile!-
Ma aveva parlato troppo presto, infatti ecco che la galleria, proprio dietro di loro crollò, intrappolandoli. Probabilmente era una trappola di cui Stoick si era dimenticato di informarli.
Astrid urlò arrabbiata e spaventata e si scagliò sul cumulo di massi che li bloccava, bersagliandolo di pugni e calci.
-Ehm...Astrid?- la chiamò Arkius sorridendo –così ottieni solo di scorticarti le nocche, non pensi?-
-Non è il momento di fare battute!- gli gridò lei.
-Ma state calmi!- sbuffò Arkius palesemente divertito.
-Si può sapere che hai da essere così contento?- lo attaccò Hiccup esasperato.
Arkius tornò serio:- Uscire da qui sarà facile, ci serve solo una morte sussurrante.-
-Oh si, di bene in meglio.- sentenziò Astrid.
Arkius la ignorò. Sollevò un lembo nascosto della sua cintura e ne estrasse un sassolino tutto brillante. Lo lasciò cadere per terra, poi lo raccolse e lo rimise nella taschina.
-Cos’era?- chiese Hiccup, incuriosito.
Arkius sorrise e spiegò:- Era un diamante dell’isola dei draghi, i morte sussurrante ne vanno pazzi.-
Aveva appena finito di parlare che si udirono come dei bisbigli e il terreno iniziò a tremare.
-Spostatevi!- ordinò lui. Hic e Astrid ubbidirono.
Ecco che una morte sussurrante spaccò il suolo e attaccò Arkius. Il ragazzo però, conosceva bene le morti sussurranti, quindi con un agile balzo saltò sulla testa del drago, si tolse la pelliccia che aveva sulla schiena e iniziò a strofinarla sulla pelle del rettile.
In poco tempo si calmò e Arkius iniziò ad accarezzarlo. –Ti chiamerò Ruotadente.- dichiarò alla fine.
Ordinò al drago di scavare un tunnel verso la superficie, e lui eseguì. Hiccup e Astrid lo guardavano a bocca aperta.
Lui gli rivolse un sorrisone e li canzonò scherzosamente:- Imparate, mezze cartucce!-
-Almeno noi non abbiamo un cespuglio di rovi in testa!- rise Astrid.
-Taci Ciuffona!- le rimandò il ragazzo.
Uscirono sghignazzando tutti e tre.
Una volta fuori Hiccup gridò:- Ho l’ascia! Ritiriamoci!- non l’avesse mai fatto.
Appena i soldati avversari capirono che aveva l’ascia iniziarono a bersagliarlo di frecce. Non riusciva a schivarle tutte,  però. Sdentato faceva del suo meglio, ma una freccia lo colpì sulla pancia, e un’altra sulla zampa anteriore destra. Quei soldati erano senza pietà. La povera furia buia, non ne poteva più per il dolore. Fece una manovra strana e Hiccup fu sbalzato di sella.
Caddero entrambi e vennero accerchiati dai soldati. Astrid e Arkius si precipitarono in loro aiuto, e mentre Astrid si assicurava che Hic e Sdentato stessero bene, Arkius e Fulmine li coprivano. Lo skrill sparava fulmini a destra e a sinistra, ma i soldati erano davvero tanti. Hiccup montò in sella a Sdentato, dopo avergli tolto le frecce e gridò all’amico:- Vieni! Ce ne andiamo!-
Ma mentre Fulmine stava per raggiungerli, una rete li intrappolò. Era una rete di catene, quindi i fulmini dello skrill le passavano attraverso senza scalfirla.
-No! Arkius!- gridò Hiccup. Avrebbe voluto scendere in picchiata per salvare l’amico, ma Sdentato perdeva ancora sangue, ed era debole per attaccare.
-Andatevene!- urlò Arkius –Portate l’ascia al sicuro!-
I ragazzi volarono via con le lacrime agli occhi, mentre il loro amico veniva trascinato all’interno della fortezza. Cosa gli avrebbero fatto?
Quella notte Hiccup, dopo aver medicato le ferite di Sdentato, che grazie alla sua pelle corazzata non erano poi così gravi, si sedette sulla scogliera con il fidato drago, a fissare la luna, che brillava nel cielo.
Venne raggiunto dai suoi amici. Astrid si sedette vicino a lui e gli circondò le spalle con un braccio.
-Non preoccuparti.- gli disse trattenendo i singhiozzi –è un ragazzo in gamba e se la caverà.-
Hiccup si alzò e fissò con rabbia davanti a lui. Un punto imprecisato.
-Se ti metti contro di Berk, ti metti contro i draghi- gridò, rivolto verso il luogo dove si trovava la fortezza di Harald.
-Questo significa che se ti metti contro i draghi ti metti contro Berk?- chiese Testaditufo.
-Credo proprio di si, fratello.- sghignazzò Testabruta prima di tirare al gemello la “zuccata dell’amicizia”.
-Andate a dormire.- mormorò Hiccup –perchè all’alba studieremo un piano per andare a salvare Arkius.-
Così fecero, anche se nessuno riuscì veramente a dormire.

ANGOLO AUTORE

Ciao a tutti! L’avevo detto che da questo capitolo sarebbe iniziata l’azione. E vorrei ringraziare Astrid lover, che mi ha fatto tanti complimenti per i capitoli precedenti e per i miei gusti musicali. Ahahah! Beh, spero che la storia stia procedendo bene, e come al solito vi invito a dirmi le vostre impressioni!
Ciao!
Skrill rider

   
 
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