Era una tipica giornata di primavera. Una brezza mattutina sfiorava il volto dei ragazzi fuori nel cortile del liceo Ekoda, aspettando suonasse la campanella. 
Aoko e Kaito erano appena arrivati, percorrendo come ogni giorno la strada insieme, e si avvicinarono a Saguru e Akako, davanti  l’ingresso. Ambedue erano poggiati alla parete, lei un po’ scocciata, senza un motivo apparente, lui visibilmente molto stanco, dato che si reggeva a malapena in piedi e aveva delle mostruose occhiaie.
:-Ehi,ciao ragazzi!- Aoko si avvicinò a loro, seguita dall’amico, che accennò uno sbadiglio
:-Hakuba, hai una brutta cera…- notò la ragazza preoccupata.
:-Kid ti ha dato di nuovo filo da torcere, vedo! - disse ridacchiando Kaito.
:-Anche tu mi sembri un po’ stanco, Kuroba!- rispose l’altro con il sorriso sotto i baffi.
Kaito lo guardò in cagnesco, poi la campanella suonò.
:-Dai, sbrighiamoci!-Aoko afferrò il braccio dell’amico e lo trascinò con sé.
Akako sospirò e si diresse lentamente verso la porta, con il capo abbassato e gli occhi tristi.
Saguru, notandola così giù di morale, la fece passare davanti a lui, come un vero gentiluomo.
Lei alzò il capo, lo ringraziò e gli rivolse un piccolo, breve sorriso. Infondo non poteva essere dura con un ragazzo così gentile e premuroso con lei. Lui arrossì lievemente e ricambiò il sorriso, molto più dolce e lungo di quello ricevuto dalla ragazza.
Aveva una bella cotta per Akako. All’inizio l’aveva notata per la sua bellezza, come tutti  a scuola del resto,ma a poco a poco si era innamorato dei suoi modi di fare, del suo carattere delle parole che uscivano dalle sue labbra stupende. Lei lo aveva ammaliato, come una strega. E in effetti, lei lo era veramente, anche se il ragazzo non lo poteva neanche immaginare.
 
Erano all’incirca le 11. Il tempo passava lentamente,e ogni ticchettio dell’orologio risuonava nella classe. La professoressa stava spiegando una complicatissima formula matematica. Molti avevano gli occhi puntati su di lei, ma pochi l’ascoltavano veramente. Gli altri la fissavano con sguardo un po’ ebete e chissà a cosa pensavano.
Kaito invece, stava giocando con il cellulare, nascosto accuratamente sotto il banco per non farsi scoprire, quando all’improvviso il telefono vibrò.
:-Cooosa?- Kaito si alzò improvvisamente fissando allibito il telefono.
:-Signorino Kuroba, non può usare il cellulare in classe! Lo posi e si sieda!-
 Kaito ,invece, corse dall’insegnante e le fece un profondo inchino.
:-Mi perdoni, potrei andare in bagno?-
La prof acconsentì e Kaito la ringraziò con un altro inchino, per poi uscire dalla classe velocemente.
Aoko lo guardò con occhi preoccupati :-Kaito…- sussurrò.
Nel frattempo il ragazzo era nel corridoio e correva ansimante. Arrivato in bagno chiuse accuratamente la porta, tirò il telefono dalla tasca e rilesse il messaggio.
 
“Caro Kaito Kid, o forse sarebbe meglio dire Kaito Kuroba,
domenica alle 20.00  verrà esposto al museo Fuyuka il Blue Diamonds. So che hai una certa passione per i gioielli, quindi non ti dispiace se ti propongo una sfida: io e te, Kid, la tua magia contro il mio inganno. So che accetterai quindi non posso che augurarti buona fortuna, ne avrai bisogno.
A domenica,
Blackfox                                                                                                                                                          “
 
 Kaito si sedette sfinito nella tazza del water, fece cadere il telefono e si mise le mani tra i capelli con il volto preoccupato.
Chi era quel misterioso tizio? E come conosceva la sua vera identità? Solo Ji , la madre, Akako e Saguru ne erano a conoscenza. Possibile che uno di loro l’avesse rivelato a qualcuno?
I primi due erano esclusi, non l’avrebbero mai fatto neanche sotto tortura, Akako l’aveva aiutato più volte,sì, era una strega, ma pur sempre un’amica, anche se aveva più volte provato ad ucciderlo, non credeva si fosse spinto a tanto.
Solo una persona avrebbe potuto farlo…
Qualcuno bussò alla porta del bagno e una voce familiare parlò.
:-Ehi, Kuroba, sei lì dentro? La prof ti vuole in classe!-
Kaito alzò il capo con il volto infuocato dalla rabbia e aprì la porta con foga facendola sbattere.
:- Oh, finalmente sei uscito!-
:-Bastardo!- Kaito prese Saguru per il colletto.
:-Sei stato tu, vero?- gli urlò contro.
:-Hei, amico, calmati!- Saguru si liberò dalla sua stretta.
:-Pff, “amico”!- sbottò l’altro.
Saguru domandò perplesso :-Che hai, Kuroba?-
Il ragazzo raccontò tutto ciò che era successo e gli mostrò il messaggio.
Dopo averlo letto, Saguru fece un piccolo sorriso.
:-Perché stai ridendo?-
:-Credevi che avessi spifferato ai quattro venti il tuo segreto, vero?
:-In effetti avevo qualche dubbio…-
:-Ma sei impazzito? Non l’avrei rivelato a nessuno, specialmente a un criminale!-
Ci fu un momento di silenzio tra i due.
:-Comunque, sai chi è questo Black Fox?- chiese Kaito.
:-Mai sentito!-. Il detective si prese il mento con le mani, come faceva di solito quando pensava a qualcosa.
L’altro invece, si diresse verso la porta d’uscita.
:-Bhè, se questo Blackfox vuole la sfida, sfida sarà-
:-Kaito…- Il ragazzo si voltò incuriosito verso l’altro :-Non lo sottovalutare. Ha scoperto la tua identità, chissà di cos’altro  è capace!-
:-C’è solo un modo per scoprirlo- si rigirò e fece un largo sorriso :-…aspettiamo!-
Così uscì dalla porta e andò verso la classe.
:-Non cambierà mai!- sbottò rassegnato Saguru. Così anch’egli si diresse verso l’uscita.


Salve a tutti,mi chiamo Clelia e ho 12,quasi 13 anni.Questa è la mia prima fanfiction e ho cercato di essere più verosimile possibile sulla trama, facendovela immaginare come una vera puntata di Magic Kaito.Pertanto, vi avverto, non sarà presenta la dichiarazione di Kaito ad Aoko, ma ci saranno vari sviluppi sulle due coppie specialmente su Saguru e Akako (dato che Gosho non ha ancora approfondito,mannaggia a LUI u.u).
Detto questo,spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e perdonate eventuali errori grammaticali.
P.S: se la storia vi è piaciuta, recensite, voglio sapere cosa ne pensate di questa assurda scemenza XD. Al prossimo capitolo!