Chiariamoci subito: questo non è un maledetto diario. Casomai una cronaca. Fattostà che parlerò di quello che mi è capitato l'estate scorsa. E di qualche.fattaccio della mia famiglia. Ragazzi, quanto sono suscettibili. Se raccontassi tutte le schifezze che ho origliato, ci rimarrebbero secchi. Nessuno escluso. Comunque io mi chiamo Persefone. Odio questo nome schifoso. Devo prendere il fiato un paio di volte per dirlo. I miei amici mi chiamano Pers o Nirvana, visto che amo quel gruppo. Lo so cho Kurt Cobain e combriccola non sono ancora nati ma, frugando fra la roba di nonno Chrono, ho beccato i loro cd e la radio. Io sono la dea della primavera e cose del genere, ma non l'ho scelto io. Mamma ha scelto. Lei è la dea della natura e dell'agricoltura e quindi quando sono nata lei aveva già deciso che io avrei fatto spuntar fiori, che sarei rimasta con lei per sempre su quella maledetta isola. Che palle ragazzi. Inoltre non riesco manco a far uscire una schifosissima violetta da gea senza che prenda fuoco, senza che sia velenosa, senza che dia la scossa o che cerchi di mangiarmi. In compenso riescoa controllare gli elementi, fulmini compresi. È grazie al mio potere sull' elettricità che riesco ad usare la roba del futuro. Compreso il televisore. Questa fantastica scatola luminosa mi ha fatto passare nottate intere a vedere film horror. Amo la tecnologia. Comunque nessuno sa nulla né delle cose che ho fregato né dei miei poteri. Comunque il periodo delle mia esistenza di cui voglio parlare è iniziato quando papà, Zeus, il capo, quello che tira avanti la baracca, marpione per eccellenza, mi ha invitata per la prima volta ad una festa sull'Olimpo. Mammina, ovviamente, era furiosa: non avrebbe mai lasciato che quei brutti pervertiti insozzassero l'innocenza della sua bambina. Innocenza un par di palle. Ho visto squartamenti peggiori della tua faccia, mammina. Anche se sono d'accordo sulla parte dei pervertiti. I miei parenti sono veramente degli sporcaccioni. Ed anche degli ipocriti. La loro attività preferita è mettersi le corna l'un l'altro. Pensano sempre a stantuffare qualcuno, divinità, parente stretto o mortale che sia. Ragazzi che schifo. Sta di fatto che il giorno dopo sarei dovuta andare da Afrodite, regina indiscussa di tutte le zoccole ed oca di prima grandezza. Più ci pensavo più il suicidio mi sembrava allettante. Cacchio, sono immortale. La vecchia Afrodite doveva rendermi presentabile per la festa. Ragazzi, non riuscivo a dormire la notte, manco avessi Freddy Krueger alle calcagna.